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Autore: littlebebe    09/02/2015    2 recensioni
Il titolo non ha molto a che fare con le one-shot che scrivo, se non per il fatto che sono one-shot outlawqueen :)
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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-Che ne dici se andiamo all’accampamento, così ti preparo la colazione?- disse Robin avvicinandosi in maniera particolarmente dolce e sensuale alla donna con cui quella notte aveva fatto l’amore. Sentiva ancora il bisogno di passare del tempo insieme. Ora che si erano riavvicinati, desiderava non staccarsi più da lei, probabilmente per paura di perderla di nuovo. Nei giorni precedenti aveva capito: senza di lei si sentiva perso, vuoto, non sapeva più cosa fare. Voleva solo farle capire che non c’era nient’altro che lo rendeva felice se non guardare il meraviglioso e splendente sorriso sulle sue labbra. Lo avrebbe guardato per ore ed ore.
-E’ un’idea deliziosa, ma entrambi sappiamo che non è il caso.- rispose Regina rassegnata al solo pensiero di fare colazione insieme. Ma per consolarsi, aveva intenzione di dargli il buongiorno per bene: velocemente avvicinò le labbra a quelle di lui in procinto di afferrargliele con le sue e inumidirsele a vicenda. Fu un secondo, un attimo di passione irrefrenabile, ma quel tocco di labbra non ci fu. Il non-bacio venne interrotto da lui che rispose alla sua di risposta: -Sì, probabilmente hai ragione. Little John è un vero pettegolo.- entrambi si lasciarono sfuggire un piccola risata mentre lui accarezzava delicatamente con un dito la guancia di Regina ormai diventata bordò a causa di quella vicinanza tra loro. -Però..- continuò Robin, –so che questa mattina presto, tutti, compreso mio figlio, si sono allontanati dalle tende per andare a pesca insieme ai nani e non torneranno prima del tardo pomeriggio.- le fece un occhiolino accompagnato da un sorriso che esprimeva tutta la sua gioia per il fatto che nessuno avrebbe rovinato i suoi piani. Regina si lasciò sfuggire un “mh..” e non fece in tempo a dire ciò che pensava perché lui aveva già iniziato a baciarla. Un bacio intenso e passionale che non durò molto, solo il tempo di far toccare le loro lingue appena e il tempo di un piccolo morso da parte di lui sul labbro inferiore di lei, che invece che provocare dolore, provocò solo ed esclusivamente piacere e più voglia di stare ancora insieme.
Quando si staccarono le loro fronti rimasero attaccate, l’una contro l’altra, mentre le mani di Robin scendevano sempre di più sul suo fondoschiena. Per un secondo la loro espressione era diventata seria, probabilmente per riprendersi da quel bacio. Sentivano ognuno il respiro affannoso dell’altro. Poi lui le sussurrò, a pochi centimetri dalla sua bocca resistendo alla tentazione di baciarla ancora:
-andiamo?- e Regina annuì, staccando controvoglia la sua fronte da quella di lui, dedicandogli però un sorriso complice, felice.
Entrambi si finirono di vestire, con i loro giacchetti, e poi, pronta ad uscire dalla cripta, Regina prese la mano di lui e tutti e due sapevano cosa fare in quel momento. Così, senza rivolgersi sguardi ma stando allo stesso passo, mentre si avviavano verso l’uscita, incrociarono dolcemente le dita delle loro mani strette l’una nell’altra, e lui iniziò ad accarezzarle il pollice.
 
 
 
Insieme arrivarono all’accampamento con la macchina, con la speranza di passare il più possibile inosservati per evitare la stessa esperienza di Snow quando ancora non si era rimessa con il suo principe a Storybrooke. E la fortuna girò dalla loro parte, sembrava che nessuno li avesse notati attraverso i finestrini, e Regina si divertiva un mondo a vedere Robin che abbassava di colpo la testa quando qualcuno puntava l’occhio sulla loro macchina.
Quando arrivarono nell’immensa area verde in cui erano posizionate tutte le tende dei marry man, Robin fece accomodare Regina su di un lungo tronco buttato a terra, che faceva come da panchina, e le disse di aspettarlo perchè lui sarebbe andato a procurarsi del buono e sano cibo per entrambi.
Regina rimase da sola circa dieci minuti, forse i dieci minuti più riflessivi della sua vita. Pensava a come era serena e rilassata sapendo che a pochi metri da lei in quel momento, c’era qualcuno per cui valeva la pena sorridere ed essere felice, e soprattutto pensava a quella notte, che poteva definire tranquillamente una notte magica, perché l’amore è la magia più potente. Era tutto impresso nella sua mente, ogni singolo particolare: il modo delicato in cui lui iniziava a far scendere la spallina del suo vestito lungo il suo braccio, un movimento accompagnato da leggeri e piccoli baci che partivano dalla guancia soffice e dalla pelle perfetta fino a scendere sul suo collo, sulla sua spalla. Il modo in cui piano l’aveva distesa sul letto mentre iniziava ad assaporare il dolce sapore delle sue labbra carnose e rosee. Il modo in cui lui la faceva sentire in quel momento d’intimità tra loro, come se tutto ciò che lui avesse fatto nella sua vita fosse servito solamente per arrivare a lei. Il modo in cui lui la stringeva al suo petto e le accarezzava i capelli appena finito di fare l’amore. E il modo in cui in quella pace, in quella serenità, in quel silenzio che avvolgeva i loro respiri che si univano, lui le aveva sussurrato ‘ti amo’.
Fu la prima volta che riuscì ad addormentarsi tranquilla, senza nessuno degli incubi che invadevano tutte le sue notti, senza pensieri al dì fuori di quella cripta, solo loro due e nessun altro, nient’altro.
 
Robin tornò nel punto in cui aveva lasciato Regina ed esclamò:
-Sei fortunata!-
-Cosa?- rispose lei fingendo di non aver udito le sue parole per farsi dare una spiegazione.
-Non ti agitare. Ho trovato delle bacche buone da mangiare. Solitamente trovo sempre quelle che provocano malattie, invece queste no, sono rosse e deliziose.-
-E io dovrei fidarmi secondo te?- disse lei guardandolo seria, ma i suoi occhi esprimevano a lui tutta la sua ironia.
-Devi fidarti perché sono esperto da una vita in queste cose.-
-Non credo che mi basti come giustificazione, sai?- continuò scherzosa Regina abbassando lo sguardo, nel frattempo lui si era accomodato al suo fianco.
-Se vuoi leggiamo informazioni sul tuo strano… come si chiama? Smartphone? Così vediamo se ho ragione o no.-
-Mh.. l’ho lasciato nella cripta perché David e Snow hanno deciso di importunarmi con le loro lamentele proprio questa mattina.-
-Okay,- abbassò a questo punto anche lui lo sguardo. -e se ti dicessi che non mi sognerei mai di tentare di avvelenare vostra maestà visto che vostra maestà equivale esattamente alla donna della mia vita?-
-Così va meglio. Quindi a questo punto io direi che l’uomo della mia vita può anche baciare la donna della sua vita, no?- detto questo, Regina accarezzò leggermente con un dito le labbra di Robin.
-Ecco, precisamente è questo quello che io mi permetterei di fare ora.-
Entrambi chiusero gli occhi e si immersero nel loro ennesimo, dolce, di poca durata, bacio. Poi lui la prese di forza per un fianco facendo poggiare la sua testa sulla sua spalla.
-So che non è la colazione a cui sei abituata, ma puoi andare da Granny in qualsiasi momento della giornata. Quindi ora, assaggia e fidati di me.-
Robin, mentre Regina era ancora rilassata con un lato del suo corpo su di lui, prese due bacche dalla sacca in cui le aveva messe e una la portò alla bocca di lei. Regina sorrise, e Robin mangiò l’altra bacca che aveva fra le dita gustando quel poco di saliva che era rimasta sul suo dito dopo averla imboccata.
-Questa è la colazione migliore che io abbia mai fatto, amore.- rispose Regina mentre prendeva la mano di Robin che era poggiata sul suo fianco e incrociarono le loro dita, un’altra volta, per sempre. 
  
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