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Autore: drem_of_love    10/02/2015    7 recensioni
Salve amici, eccomi qui che ripubblico lamia storia amore impossibile con un nuovo titolo e con numerose revisioni e modifiche. Spero vi Piaccia, ho intenzione di riempire le lacune della storia e gli spazzi di tempo tra una cosa e l'altra, li avevo un po saltati.
Soun è vedono con tre figlie. Ha deciso di risposarsi con la sorella del suo migliore amico. Vedova anche lei, ha un figlio 16enne, il quale dovrà imparare a vivere con tre splendide ragazze e sentimenti contrastanti. Spero di avervi incuriosito.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Capitolo 23
Sounaki
 
Nerima era in subbuglio. L'intero quartiere era in grande attesa per l'avvenimento del secolo, tra meno di sue settimane sarebbe nato il piccolo Saotome. Quel buzzurro presto sarebbe diventato padre e avrebbe sposato quella meravigliosa ragazza dall'animo gentile. Eh sì, era dura da digerire. Mi ero innamorato di lei al primo sguardo, la sua bontà mi aveva perforato l'anima. Per un po' di tempo avevo avuto la possibilità di godermi la sua compagnia ma lei non mi aveva mai illuso anzi, leggevo perfettamente nei suoi occhi quanto amasse Ranma. Avevo dato il mio appoggio a quest'ultimo, nonostante tutto per me era un amico, avrei potuto contare su di lui in ogni caso. Un giorno all'ora di chiusura decisi di non tornare a casa, Shin e Shampoo erano gentilissimi con me ma non mi andava di vederli tutti baci e coccole davanti ai miei occhi. per tanto decisi di pranzare al ristorante in fondo alla strada, un okonomiyaki mi avrebbe tirato su di morale. 
- Buongiorno. - pronunciai educato entrando nel locale.
Non mi rispose nessuno, a quell'ora era praticamente deserto. All'improvviso dei singhiozzi attirarono la mia attenzione, alla destra del bancone vi era una bellissima ragazza dai capelli castani, dei riflessi dorati le illuminavano il viso, sembrava un angelo. In quel momento il mio cuore mancò di un battito, perché quella creatura stava piangendo? Decisi di uscire, non mi sembrava il caso d'intromettermi nel suo dolore. La sua voce però fermò i miei propositi.
- Aspetta! Scusami sono imperdonabile. Cosa posso servirti? - pronunciò asciugandosi il viso con la manica del vestito.
-Un Monjayaki - risposi accomodandomi sullo sgabello.
- Arriva subito!
Mi fermai a osservarla come rapito, era bravissima a maneggiare le spatole.
- Ecco a te... spero ti piaccia! - esclamò raggiante servendomi il piatto.
Cominciai a mangiare, era squisito. La cuoca mi affiancò e iniziammo una piacevole chiacchierata. Era fantastica, la cosa che più mi sorprese però fu il rumore della sua risata... la più bella melodia che avessi mai ascoltato. all'improvviso le toccai una spalla e le chiesi:
- Come mai prima stavi piangendo?
La ragazza sembrò sorpresa dalla mia domanda, si voltò e incatenando i suoi splendidi occhi nei miei.
- Il mio migliore amico presto si sposerà. L'ho amato tanto ma lui ha scelto un'altra. Sono felice per loro, lei è davvero speciale ma ho paura. Nessuno mi amerà, non so se potrò superare tutto questo! - buttò fuori tutto d'un fiato stringendo il grembiule tra le dita.
Ora che la guardavo bene mi sembrava di averla già vista... Oddio ma lei stava parlando di Ranma! Mi venne spontaneo, le accarezzai una mano e le sorrisi.
- Sei meravigliosa, troverai sicuramente qualcuno pronto ad amarti. Ci vorrà del tempo ma succederà.
Arrivò l'ora di tornare al lavoro, mi alzai e le lascia un piccolo omaggio: una camelia rosa. 
- È stato un piacere. Comunque io sono Ryoga. - pronunciai sorridendole affascinante.
Stavo quasi per uscire quando mi rispose.
- Io sono Ukyo ma puoi chiamarmi Ucchan se ti va.
Era bellissima, le guance arrossate, i capelli smossi dal vento e la camelia stretta al petto, forse non era tutto perduto... Quegli occhi mi avevano ridato la speranza.
 
* * * * *
 
Ero fermo da circa mezz'ora a fissare quell'ecografia come un emerito cretino. Non credevo ai miei occhi mancavano due settimane e, finalmente avrei stretto nostro figlio tra le braccia. Ricordavo ancora il giorno in cui l’avevamo fatta, era stata un emozione indescrivibile. Il medico ci aveva comunicato che avremmo avuto un maschietto, finalmente avrei avuto un erede. I mesi erano volati e la piccola Tendo mi aveva dato la conferma di aver scelto bene, lei era la donna giusta per me. Adoravo fissarla di nascosto, per quanto adorassi prenderla in giro il suo corpo nonostante la gravidanza non era poi mutato molto. Ai miei occhi era sempre bellissima, quell'accenno di pancino le aveva addolcito i lineamenti...
- Hai finito di guardarmi brutto pervertito? - chiese sorridendo.
Eh va beh certi atteggiamenti erano duri a morire, amavamo punzecchiarci, questo non sarebbe cambiato mai.
- Io guardarti tzè... mi stavo solo assicurando che non intralciassi il traffico con la tua presenza! 
Vidi l'aura della futura signora Saotome fiammeggiare di brutto... Me l'ero cercata, c'ero andato giù pesante.
- Baka che non sei altro! Stasera dormirai in giardino con la carpa! - esclamò afferrandomi per la casacca e lanciandomi con la grazia di un elefante nello stagno.
Nonostante la gravidanza, la mia Akane non perdeva le sue dolcissime abitudini. L'acqua era gelida, dovevo reagire. decisi di usare la tecnica preferita da mio zio Genma, nell'ultimo periodo era una delle mie preferite: la caduta della tigre feroce.
- Perdono, perdono! Lo stagno no è freddo! - implorai in ginocchio la mia fidanzata.
- Ben ti sta! La prossima volta metti in funzione il cervello prima di parlare!
Allora mi alzai e l'abbracciai stretta, la strinsi a me baciandole teneramente.
- Sei bellissima come sempre... Ti amo. - le sussurrai sorridendole sulle labbra.
- Ti amo anch'io stupido! - mi rispose trascinandomi in casa.
 
* * * * *
Stavo trascinando Ranma per il codino, quello stupido sapeva sempre come prendermi! Ero così felice. Da quando era entrato spavaldo quel mattino nel dojo e mi aveva sfidato, il mio cuore aveva perso un battito. Bello e arrogante, non avevo mai guardato un ragazzo senza disprezzarlo oltre Tofu s'intende! In così poco tempo mi era entrato nella pelle e ora portavo dentro il frutto del nostro amore. Nonostante il mio carattere un po' discutibile ero sicurissima che mi avrebbe scelto sempre... lui era la mia anima gemella.


- Andiamo a letto, ti va? - bisbigliai al suo orecchio stringendomi a lui.
Arrossì fino alle punte dei capelli, a volte mi sembrava assurdo... Faceva tanto il gradasso ma quando si trattava di certe cose era il solito timidone!
Ormai la vecchia camera di mia madre era diventata la "nostra". Avevo chiesto a mio padre un letto matrimoniale, ero stanca di vedere il mio futuro marito rannicchiato in un futon e poi quella comodità occidentale era un vero toccasana per le coccole. Mi fiondai sul letto tastando il morbido copriletto.
- Vieni qui baka! - esclamai facendo la vocina sensuale.
Ranma non se lo fece ripetere due volte, si liberò velocemente della sua immancabile tuta cinese rimanendo in boxer, era un vero spettacolo per gli occhi. mi strinse forte a se e mi baciò, morivo dalla voglia di averlo tra le mie braccia, di sentirlo mio. Cominciò a baciare dolcemente ogni lembo della mia pelle, affondai le mani nei suoi capelli e mi lasciai andare alle sue carezze... Adoravo fare l'amore con lui, il mio Ranma era sempre così attento al mio piacere! Delicatamente iniziò a stuzzicare la mia femminilità, non riuscii a trattenere un gemito, mi faceva impazzire! Nel frattempo con la bocca torturava i miei seni, Oddio!
- Ti prego Ranma... - sussurrai ormai allo stremo.
- Tranquilla piccola! - esclamò mentre si preparava ad affondare in me. Una spinta dolce ma decisa, iniziò a muoversi dolcemente dentro di me... Sentivo il fuoco sulla pelle. Passammo la notte ad amarci, quello era l'unico posto in cui volevo stare. Ogni giornata trascorsa insieme a lui era meravigliosa…
* * * * *
Ero intenta a preparare la colazione quando la voce di mio marito mi distrasse dal mio intento.
- Ciao tesoro. - mi sussurrò baciandomi i capelli.
- Buongiorno Soun caro. - gli sussurrai porgendogli del tè.

La mia vita era perfetta. Finalmente mi sentivo amata, avevo una splendida famiglia e mio figlio presto mi avrebbe reso nonna, ero così felice. 
- Ci pensi? Tra poco avremmo una piccola peste in casa. - affermai sorridendo mentre apparecchiavo la tavola.
- Non vedo l'ora... Me lo vedo già con il suo karategi a combattere!
All'improvviso la quiete delle nostre chiacchiere venne interrotta da un urlo straziante di Akane.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Mio marito mi guardò terrorizzato.
- Cosa succede?
- Oddio Akane! - esclamai precipitandomi per le scale.
Appena arrivai di sopra trovai Akane impaurita al centro della stanza.
- Cosa c'è? - pronunciai riprendendo fiato.
- Mi si sono rotte le acque! - esclamò terrorizzata tirando su con il naso. 
Ranma cercava di tenerla buona, diedi una voce a Kasumi che subito si precipitò a chiamare Tofu.
- Sta tranquilla Akane, andrà tutto bene! - le sussurrai aiutandola a stendersi.
Mezzora dopo Ono era arrivato. Si precipitò dalla piccola Akane insieme a Kasumi.
- Vi prego ora uscite, abbiamo un bambino da far nascere! - c'informò il dottore sorridendo.
- Di già? Non è ancora presto? - chiese mio marito sorpreso.
- No, il piccolo ha una certa fretta di uscire!
Entrarono in camera lasciandoci in corridoio in trepida attesa.

* * * * *
Mi sentivo impazzire, Tofu era chiuso la dentro da circa un'ora. sentivo le urla di Akane fin dal corridoio, la cosa mi rendeva inquieto. volevo vederla, accertarmi che lei e il nostro piccolo stessero bene. Camminavo avanti e indietro per il nervoso quando la voce di mia cognata mi risvegliò di colpo.
- Corri Ranma! c'è qualcuno che vuole conoscerti!
Mi precipitai in camera come un fulmine. La mia Akane era stremata ma risplendeva di una nuova luce. il suo sorriso radioso fece finalmente calmare i battiti impazziti del mio cuore, mi avvicinai al letto e finalmente lo vidi: un meraviglioso bambino. era bellissimo, aveva i capelli di sua madre e i miei occhi... 
- Ranma ti presento tuo figlio - pronunciò Tofu porgendomi il piccolo. Appena lo strinsi tra le braccia sembrò sorridermi.
- Ciao SounAki Saotome! ti piace piccola? - esclamai guardando la mia donna.
- Oddio Ranma il nome di mio padre! Come mai hai deciso di mettergli un secondo nome? - chiese curiosa la mia amata.
- Aki mi sembrava quello più giusto, in quanto lui è giunto a dar luce alle nostre vite! - risposi filosofico schiarendomi la voce.
- Oddio stupido, sei tremendo quando cerchi di fare il filosofo!
- Non è per questo che mi ami? - chiesi baciandola a fior di labbra.
- Si stupido!
Eh si, nonostante la mia giovane età la mia vita era perfetta. Ora mi restava un'ultima cosa da fare, organizzare il nostro matrimonio!
- Sei pronta per la nostra prossima avventura?
- Quale?
- Presto diventerai la signora Saotome! - pronunciai sorridendo.
- Non vedo l'ora!
 
* * * * *
Ranma era Uscito per dare la possibilità agli altri di vedere il piccolo Sounaki. Certo che sapeva sempre come lasciarmi senza parole, era stata davvero carina l'idea del nome composto... Suonava così bene.
Più guardavo il nostro bambino e più non credevo ai miei occhi, era stata un emozione così intensa stringerlo tra le braccia. non mi sembrava ancora vero eppure era stato dentro di me per nove mesi. Un calore immenso aveva invaso il mio cuore, speravo solo di essere all'altezza. Mi sarei impegnata anima e corpo per donare a mio figlio tutto l'affetto, l'amore e l'appoggio disponibile. Non ci sarebbe stato giorno in cui non avrei decantato i suoi pregi, sminuito i suoi difetti ma soprattutto l'avrei aiutato a crescere, perché è questo che deve fare una buona madre, deve aiutare i propri figli a combattere e a non mollare mai. Sorrisi a mio figlio.
- Benvenuto piccolo Sounaki, ti renderemo il bambino più felice del mondo!
 
Nda: Eccoci finalmente alla fine di questo penultimo capitolo (mi sembrava doveroso parlare della nascita del piccolo in un capitolo a parte) e poi volevo richiamare Ryoga e Ukyo altrimenti come ve li facevo trovare insieme al matrimonio? A parte gli scherzi dedico questo capitolo a tutte le mie ladies… avete visto? Non ho dormito per terminarlo! (05.47)
Comunque ho delle piccole note da fare:


Futon: È il materasso tradizionale della cultura giapponese (non ho mai capito perché Akane abbia una camera tipicamente occidentale!)
Karategi: è il nome giapponese per la divisa da allenamento del karate.
Aki: autunno, luminoso
La caduta della tigre feroce: tecnica usata da Genma e Ranma nell’episodio 67 per chiedere perdono ad Akane.
Monjayaki: L''okonomiyaki nello stile di Tokyo, meno popolare dei precedenti, viene chiamato monjayaki. Le verdure e la carne vengono cotte per prime e poi disposte in un cerchio al cui interno viene messa la pastella. Oltre al monjayaki, i ristoranti di Tokyo servono le normali versioni di okonomiyaki.
   
 
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