Sebastian Moran era come l’acqua. Senza affetti o legami aveva attraversato inesorabile le fasi della sua vita, aveva seguito il suo corso senza preoccuparsi del prezzo da pagare. Aveva aiutato chi lo aveva saputo convincere, aveva ucciso chi lo aveva troppo contrariato. Senza un ripensamento, senza pentirsi, aveva seguito implacabile lo scorrere degli eventi, fino ad arrivare al suo mare: l’esercito. La vita nell’esercito gli piaceva. La fatica, l’impegno incessante, la concentrazione, il sangue. Sì, il sangue. A Sebastian piaceva uccidere; non gli innocenti, non gli indifesi, ma gli piaceva uccidere. Ed era inconcepibile, nell’esercito, la presenza di un uomo a cui piaceva uccidere. Per questo motivo era stato strappato via dal suo mare, e un congedo con disonore lo aveva scaraventato sulla terraferma. Ma l’acqua, sulla terraferma, non sta in piedi. E Sebastian era ormai vuoto di ogni senso, di ogni scopo; così come una goccia d’acqua precipita a terra tra l’indifferenza di tutti anche Sebastian, senza che nessuno se ne avvedesse, senza che a nessuno importasse, stava precipitando sempre di più.
Ma poi... Poi era arrivato lui.
Boss? -SM [07.34 am]
Dimmi, Sebastian. -JM [07.41 am]
Volevo dirti una cosa. -SM [07.43 am]
... Come ho già detto, dimmi, Sebastian. -JM [07.47 am]
No, va beh... Non fa nulla. -SM [07.56 am]
Come preferisci. -JM [07.58 am]
Dimmi, Sebastian. -JM [07.41 am]
Volevo dirti una cosa. -SM [07.43 am]
... Come ho già detto, dimmi, Sebastian. -JM [07.47 am]
No, va beh... Non fa nulla. -SM [07.56 am]
Come preferisci. -JM [07.58 am]
Lui lo aveva raccolto e lo aveva aiutato, e senza che Sebastian se ne accorgesse lo aveva salvato. La sua presenza, all’inizio, era stata quasi invisibile. Lo aveva seguito da lontano, e pian piano aveva cominciato a mandargli i primi casi, le prime missioni, e le prime buste piene di soldi. Sebastian era rimasto perplesso da pagamenti così elevati, ma aveva accettato il lavoro e il denaro di quell’uomo totalmente, assurdamente inafferrabile.
Perché se Sebastian era come l’acqua, James era come la sabbia. Inafferrabile, che ti sfugge tra le dita, e che più la stringi più trova il modo di scappare. Come sabbia al vento le idee di James erano inarrestabili e sfuggenti, e prima ancora di capirne una lui ne aveva già in mente altre dieci. Ed era impossibile da smascherare, impossibile da prevedere; ma in fondo, chi potrebbe determinare con chiarezza la direzione che quella sabbia abbandonata tra i vortici dello Zefiro prenderà fra pochi istanti?
Il grande difetto di James era che anche la sabbia, per poter fare qualcosa di concreto, ha bisogno di un attimo di stabilità. Ecco perché James aveva tanto bisogno di Sebastian: l’acqua precipita a terra, la sabbia da sola non sta in piedi; ma insieme, insieme si sostengono a vicenda, e possono costruire qualunque cosa.
Boss? -SM [10.02 am]
Che vuoi ancora? -JM [10.05 am]
No.. Nulla -SM [10.12 am]
Sebastian? -JM [10.13 am]
Sì? -SM [10.22 am]
Buon san Valentino anche a te. -JM [10.30 am]
Che vuoi ancora? -JM [10.05 am]
No.. Nulla -SM [10.12 am]
Sebastian? -JM [10.13 am]
Sì? -SM [10.22 am]
Buon san Valentino anche a te. -JM [10.30 am]