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Autore: EllynPhilips    10/02/2015    3 recensioni
Azalea è un'antichissima città isolata dal resto del mondo e invisibile agli occhi di coloro che non vi abitano : è quasi impossibile trovarla se non si è a conoscenza della sua esatta posizione.
Prisca Cavendish appartiene a una delle Quattro famiglie più antiche e potenti della città; fin da piccola lei e gli altri ragazzi delle famiglie sono stati addestrati per proteggere Azalea e tutti i suoi abitanti da una minaccia a Prisca sconosciuta.
Tutto inizia a cambiare quando suo padre le annuncia di aver stretto un accordo con il capo famiglia Driskoll : si legherà a suo figlio il più presto possibile. La ragazza aveva sognato quel momento fin da piccola, ma dopo 10 anni il loro rapporto non è più lo stesso, adesso lui la odia e Azura, la sua migliore amica, è segretamente legata a lui.
Prisca si rende conto che l'unica scelta che le rimane per non incatenare se stessa e i suoi amici a un'eternità infelice e vuota è solo la fuga.
Ma ad Azalea fuggire da una promessa del genere significa solo una cosa : morte.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera sua madre gli aveva promesso di leggere il librio che gli aveva regalato per il suo ottavo compleanno.
Non vedeva l'ora. Adorava sentirla leggere per lui prima di addormentarsi.
Dopo cena sua madre gli disse di salire in camera, e di aspettarla li. Il bambino, tutto felice della richesta della madre, non se lo fece ripetere due volte, andò dal padre, e lo salutò con un bacio sulla guancia.
- Ti voglio bene. - gli disse, salendo le scale e andando in camera.
Si sedette sul letto, aprendo le orecchie, e aspettando di sentire l'inconfondibile suono dei passi di sua madre salire le scale e raggiungerlo.
Ma dalla sua stanza non sentì niente apparte le voci dei suoi genitori, che si zittirono all'improvviso.
Sua madre stava arrivando? Non potendo aspettare oltre, aprì la porta della stanza per andarle incontro. Ma lei non c'era ancora, così si affacciò alle scale senza farsi vedere.
Vide suo padre alzarsi improvvisamente e guardare verso la porta.
Che aveva sentito? Lui non lo sapeva. Non poteva certo aspettare ospiti, pensò il bambino, non a quell'ora.
- Stanno arrivando. - sussurrò suo padre.
O forse si.
- Nascondilo. - continuò.
- Ma . . . - iniziò la donna.
- Va! - urlò, senza nemmeno guardarla. Non staccava gli occhi dalla porta.
Il bambino non ne capiva ancora il motivo. Perchè?
Sua madre corse verso di lui e prendendolo per la mano lo condusse nella camera e lo spinse verso il fondo della stanza, dietro le tende.
- Nasconditi quì. - sussurrò.
- Perchè? - domandò il bambino, curioso. - Non mi leggi il libro? -
- Si. Si. Dopo te lo leggo, ma ora giochiamo a nascondino con papà, vabene? Noi ci nascondiamo e lui ci cerca. -
- Ok - rispose lui poco convinto.
- Non muoverti da qui per nessun motivo. Vabene? -
- Daccordo -
Sua madre lo guardò negli occhi, incredibilmente seria. - Promettilo. -
- Promesso. -
Lo abbracciò forte e uscì dalla stanza, correndo.
Il bambino cercava di non fare rumore, per non essere scoperto dal padre.
C'era un silenzio irreale, al piccolo non sfuggirono i rumori al piano di sotto.
Vetri infranti. Legno rotto. Che stava succedendo?
Allungò la mano per scostare le tende, quando le parole della madre riecheggiarono nella sua mente.
"Non muoverti da qui per nessun motivo. Promettilo."
Tirò la mano indietro.
Per alcuni minuti non setì niente, poi un urlo squarciò l'aria. Era la voce di sua madre. Non l'aveva mai sentita urlare in quel modo. Nessuno urlava in quel modo. Era irreale. Tanto doloroso da sentirlo sulla pelle.
Era un urlo di disperazione. Era come se le avessero strappato l'anima. Come se avesse perso una delle cose più importanti che aveva al mondo. Poì, all'improvviso, più niente.
Pochi secondi dopo la porta si spalancò. Era suo padre che lo stava cercando? Dal suo nascondiglio il bambino intravide un uomo entrare nella stanza e guardarsi intorno. Più che vederlo, per prima cosa lo sentì. Sentì una cosa mai provata prima in presenza di altri.
La malvagità. Essa straboccava da quell'uomo come un fiume in piena. Quell'uomo era la malvagità fatta persona. Era come se avesse attorno a se un alone di distruzione, talmente palpalbile da far paura.
E no, non era suo padre.
Iniziò a sudare freddo. Non aveva mai incontrato un uomo del genere. Uno tanto cattivo. Che cosa voleva?
Egli si passò una mano sulla testa per tirare indietro i capelli scuri. Era alto, molto. E talmente mingherlino da sembrare uno stecco sul punto di spezzarsi. Ma il bambino sapeva che l'apparenza ingannava. Sapeva che, a dispetto del suo aspetto, quell'uomo era incredibilmente forte e veloce.
Si guardò intorno e iniziò a camminare per la stanza, cercando qualcosa, o qualcuno.
Il bambino iniziò a tremare. Si rese conto che stava cercando lui, e l'uomo non stava giocando a nascondino. Per niente.
Dov'erano i suoi genitori? Perchè non venivano a salvarlo? A mandare via quell'uomo cattivo? Aveva fatto qualcosa di male? Forse non gli volevano più bene? Era per questo che non venivano?
Il bambino pianse silenziosamente, consapevole che non sarebbe andata bene, qualsiasi cosa fosse accaduta.
Poi l'uomo si girò verso di lui e vide i suoi occhi. Erano rosso. Rosso sangue. E lo stavano guardano.
Si tirò indietro istintivamente. Non era nulla di buono. Nessuno aveva gli occhi di quel colore.
Vide la mano dell'uomo avvicinarsi a lui, come a rallentatore. Chiuse gli occhi, rassegnato. A cosa, ancora non lo sapeva.
Ma la mano non lo toccò mai. Sentì il rumore della porta spalancarsi e dei rumori forti. Quando aprì gli occhi vide la testa dell'uomo cattivo rotolare verso di lui.
E urlò.


Ciao a tutti! Eccoci qui alla fine del primo capitolo. Non siate troppo duri, questa è la mia prima storia ! Spero che non vi fermerete qui e continuerete a leggere gli altri capitoli, anche perché questo è solo il prologo e la storia non è ancora cominciata ! Non occorre dirvi che sarei davvero felice nel sentire la vostra opinione riguardo il mio racconto, che siano critiche o commenti positivi, sono tutti ben accetti, almeno so che ci siete e che state leggendo!
Alla prossima !
Ellyn P.
   
 
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