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Autore: kuma_g    10/02/2015    0 recensioni
Bianco sta andando a combattere contro dei mostri, accompagnato dai suoi compagni e un mostro affidatogli dal padre. Scoprirà piano che spesso l'odio può annebbiare la ragione.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In poco tempo dovette organizzare una formazione. Erano una ventina, quattro per ognuno. Il dottore andò a rifugiarsi dietro un grosso masso che sporgeva dalla neve. Bianco urlò a Serpente di restare vicino alla gabbia di Blue perché non venisse liberato e aiutasse i suoi simili, essendo arciere poteva dar loro una mano a distanza. Ordinò agli altri di andare incontro ai nemici per tenerli lontani dal medico e da Blue quanto più possibile. Bianco ne abbatté con facilità tre. Poi si trovò davanti al loro comandante. Un uomo alto due metri e mezzo, dalla pelle carbone e gli occhi gialli, capelli lunghi pettinati all'indietro di un nero denso. Sguainò la spada, che si scontrò con quella dell'avversario. Vicino a lui i suoi compagni continuavano a combattere. Blue guardava con attenzione Bianco nella sua lotta. Ad un certo punto si avvicinò alle sbarre e gridò verso Serpente: "Fammi uscire! Io posso aiutarvi! Bianco non e' pronto per affrontare un avversario di quel calibro! Si farà ammazzare!" Serpente lo ignorò continuando a scoccare le sue frecce. "Serpente!" lo implorò ancora. Vedendo che l'uomo non gli rispondeva fece un profondo respiro. Prese tutta l'aria che aveva nei polmoni e afferrò due sbarre contigue. Il legno iniziò a bruciargli le mani ma Blue fece forza e allargò lo spazio abbastanza da poterci passare. Saltò giù dalla gabbia andando a finire sulla neve che si sciolse parzialmente al contatto con le sue mani. Fu molto veloce. Serpente fece appena in tempo a voltarsi per vedere il mantello nero dirigersi a grande velocità verso il campo di battaglia. Incoccò una freccia e mirò alla schiena. Bianco continuava a lottare. Il suo avversario era di poco più forte di lui ma, anche grazie agli allenamenti di Blue, riusciva a tenergli testa. Si separarono riprendendo fiato. "Abbastanza bene per essere un moccioso... " disse ansimando il capitano nemico. Bianco non riusciva a parlare ansimante reggendosi sulla spada conficcata nella neve. L'avversario lo guardò meglio e disse con un ghigno "Che bei capelli che ti ritrovi.... Mi ricordano tanto quelli di una puttanella che trovammo in un villaggio. Il re se la fece tutta la notte e poi ce la passò. La uccisi io personalmente dopo averla fatta godere" poi proruppe in una risata strozzata. Bianco non vi vide più. Si scagliò all'attacco con una furia cieca dimenticandosi perfino la spada. Il mostro non aspettava altro. Aveva colto nel segno. Individuò il punto scoperto del ragazzo e si preparò a colpire. Bianco sentì una forte pressione sul petto che lo buttò a terra a mezzo metro dal mostro mentre la grossa spada dell'avversario volava in alto. Riconobbe subito il mantello nero. Blue. Era alto meno della metà di quel mostro ma era l'altro che ne sembrava intimorito. Blue scattò subito in avanti iniziando a lottare a mani nude. Era impressionante. Usava i colpi del nemico contro di lui sfruttando la forza con cui gli si lanciava contro per dare più potenza ai suoi colpi. Sfruttò un momento in cui il gigante nero si sbilanciò per apparirgli alle spalle e tramortirlo. Si voltò verso Bianco. "Ti proteggerò io". Il ragazzo vide un barlume rosso sotto al cappuccio scuro e sentì odore di carne bruciata prima di veder Blue letteralmente volatilizzarsi. I nemici erano sgomenti. Blue li attaccava uno per uno e grazie anche agli altri li sconfiggeva, la neve si colorava di rosso. I mostri furono costretti a una ritirata inseguiti da Blue e Bianco in testa alla squadra. Erano molto veloci e dopo qualche chilometro verso la cima del monte i ragazzi ne persero le tracce. Tutti esultarono per aver vinto la loro prima vera battaglia. Bianco si complimentò con tutti e li esortò a tornare ai carri e a farsi medicare. Felici e soddisfatti si accingevano a riprendere il cammino verso il quartier generale dell'esercito umano, quando sentirono il rumore della neve che si appiattiva sotto un peso. Tutti si girarono. Bianco scorse immediatamente il mantello nero per terra. Si avvicinò a Blue con circospezione. Lo vide prono, con le braccia piegate vicino alla testa e il respiro pesante, la neve intorno che iniziava a sporcarsi di sangue. Gli mise una mano delicatamente tra le scapole chiedendo che cosa gli stesse prendendo e sentì una freccia conficcata nella scapola destra. La spezzò, estorcendogli un mugolio di dolore, in modo che non sporgesse troppo, senza estrarla per evitare un eccessivo sanguinamento. Lo girò delicatamente tastandogli il petto e trovò un ulteriore ferita sul fianco sinistro. Era troppo bassa perché fosse stata causata da un colpo diretto a Blue, forse era stato ferito dal capitano avversario quando Blue si era frapposto tra loro. "Bianco"- proferì timidamente Serpente-" la.... La freccia.... Era mia... Era.... Velenosa.... Pensavo volesse attaccarti". Blue con fatica e calma disse "Un veleno.... Molto... Efficace.... Anche contro di me... Che altro..... Aspettarsi... Da Serpente". Bianco prese Blue in braccio e lo passò a Bigboy, si mise le dita in bocca e fischiò. Quasi come se si fosse teletrasportato giunse Night. Bianco montò sul destriero e si fece passare Blue, tenendolo saldo tra il suo petto, il collo di Night e le redini. Ordinò a Serpente di mandare un messaggio a Amir con una freccia, comunicandogli di preparare le cose per medicare e quale antidoto usare. Poi spronò Night con un grido e si diresse verso Amir.
   
 
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