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Autore: Doll_Enamel    10/02/2015    2 recensioni
[-Creepypasta-]
-Voi siete dei mostri?- chiesero le due sorelle in coppia.
Karin sorrise rispondendo.
-Non preoccupatevi, siamo come voi... siete a casa adesso...-
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeff the Killer, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A family who loves us


Lea e Alice camminavano per la foresta, infreddolite e deboli, si reggevano appena sulle gambe, piene di ferite e con i vestiti sporchi di sangue... Come possono essere finite due ragazzine in quel luogo, da sole,  al buio, stanche e con le vesti insanguinate? Be'... dovrei cominciare a raccontare la loro storia dall'inizio...

Alice e Lea erano gemelle. Gemelle diverse, Alice aveva dei bellissimi capelli di un colore tra il rosso e il biondo mentre Lea li aveva castani, erano due bambine adorabili ma c'era qualcosa di strano, l'insolito colore degli occhi, l'occhio sinistro era dorato e quello destro era rosso. Nonostante questo i loro genitori le amavano e trovavano sempre tempo per giocare con loro e accontentarle.  Questo fino all'età di cinque anni... quando tutto cambiò.
Quel giorno i genitori partirono per una commissione lasciandole giocare con la loro vicina che si era offerta per fargli da baby - sitter.  Quella doveva essere una semplice commissione per lavoro, che facevano spesso, stavano via un'oretta per consegnare dei documenti  e poi tornavano. Sfortunatamente in strada una macchina fece un sorpasso azzardato scontrandosi con loro, l'impatto fù molto forte e loro morirono sul colpo. Da quel giorno le piccole gemelle non furono più le stesse. Furono portate in un orfanotrofio dove venivano escluse e i ragazzi più grandi le prendevano di mira, a questo si aggiungeva il trauma di aver perso i genitori, che non superarono e che sconvolse soprattutto Alice. Spesso era Lea che la difendeva. Nonostante tutto rimasero lì fino a quattordici anni, quando capirono che nessuno le avrebbe adottate perché ormai erano cresciute.

Adesso che conoscete il loro passato, posso cominciare a raccontare cosa successe il giorno i cui scapparono,  il giorno che segnò la loro vita...

Come ho giá detto prima, non rimasero in orfanotrofio per tutta la vita, a quattordici anni scapparono.
Prepararono tutto la notte prima, presero uno zaino e ci misero dentro qualcosa da mangiare, vestiti e le poche cose che avevano. Poi si vestirono.
Alice indossò una camicia bianca a maniche lunghe, dei pantaloncini con delle bretelle di color blu scuro, e delle calze a righe nere e bianche che terminavano nelle scarpette blu.
Lea si vestì allo stesso modo se non per il colore dei pantaloni che erano gialli, dopodiché partirono.
Aprofittarono dell'ora, mentre tutti dormivano, per uscire in punta di piedi, attente a non farsi sentire.
Scavalcarono il cancello e si voltarono,  guardando per l'ultima volta quel luogo, giurando di non tornarci mai più.

Camminarono per un bel po', addentrandosi nel bosco, fino a quando non sentirono dei rumori.
-Cos'è stato Lea?- disse la piccola Alice visibilmente agitata.
La sorella le fece segno di stare zitta e si nascosero dietro un cespuglio. Videro un uomo alto, sui quarant'anni,  arrivare.
L'uomo si guardò intorno estraendo un coltello dalla tasca. Alice si lasciò scappare un grido che attirò l'attenzione dell'uomo. Lui si avvicinò al cespuglio e afferrò le due ragazze per i capelli trascinandole via. Lea si dimenava mentre Alice perse i sensi.

Si risvegliò in una stanza rovinata, con degli attrezzi a falegname appesi alle pareti. Lea era seduta vicino a lei con gli occhi chiusi.
-Sorellona svegliati!- le gridò lei svegliandola.  La gemella aprì gli occhi.
-Alice! Stai bene sorellina?- le domandò.
-Sì,  non mi ha fatto niente. .. ma dobbiamo scap-
La piccola non finì la frase quando sentirono dei passi. Entrambe finsero di essere ancora svenute mentre l'uomo che le aveva rapite entrò nella stanza in compagnia di un'altro uomo, più basso di lui, e cominciarono a discutere.
-Allora, quanto possiamo ricavare?- fece il primo.
-Considerando che sono gemmelle, direi un bel po'- rispose il secondo.
-Hanno anche gli occhi bicolore, c'è gente che pagherà molto per loro...-
Le piccole capirono subito che quei due malintenzionati avevano intenzione di venderle al mercato nero e non potevano non ribellarsi. La prima fu Lea che si alzò gridando.
-Provate a toccare me e mia sorella e vi giuro che la pagherete cara!-   disse la moretta, quasi ringhiando.
Il primo uomo la afferrò per i capelli scaraventandola a terra.
La caduta le provocò dei graffi e una ferita sul braccio.
Alice scattò in piedi aiutando la sorella ma il secondo uomo la bloccò ferendola  con un pugnale sulla guancia. L'uomo continuò a ferirla finché non ebbe più forze di muoversi. 
Il primo lo rimproverò.
-Smettila idiota,  se le rovini non valgono più niente!-
Mentre i due discutevano Alice guardò la sorella,  poi notò delle forbici sul tavolo vicino e con un grande sforzo le prese e pugnalò l'uomo più grande. Quello rimasto la bloccò mentre Lea gli si  avvicinò, lo spinse per terra e insieme lo pugnalarono.
- L - Lea. .. Abbiamo ucciso... abbiamo ucciso un uomo...- disse Alice terrorizzata, poi lasciò cadere le forbici a terra e indietreggiò.
-Tranquilla Ali, volevano venderci!  Questo é quello che si meritavano.- fece la sorella per tranquillizzarla.
Dopo prese le forbici e gliele porse, poi andò al tavolo e ne prese un paio anche per lei.
-Queste ci serviranno d'ora in poi.- disse posandole nello zaino e abbracciando sua sorella.
La piccola si asciugò le lacrime e vide i vestiti tutti sporchi di sangue.
-Sarà meglio trovare un posto per lavare questi vesti...- disse sorridendo per ironizzare in quel momento.
Le due sorelle uscirono dalla casa e si incamminarono nel bosco, dove il sentiero si faceva più scuro.

Adesso sapete cosa successe ad Alice e Lea, ma dopo? Credete che la storia sia finita? C'è ancora una piccola parte della storia da raccontare...

Le due camminarono per tutta la notte, fino all'alba, quando videro la luce che filtrata dai rami. Quando uscirono da quel sentiero si trovarono davanti una grande casa, simile quasi ad un castello, con giardino abbastanza inquietante. Le piccole si avviarono alla porta ma qualcosa, o per meglio dire, qualcuno, le bloccò. Era un ragazzo della loro età.  Con i capelli lunghi e neri come carbone, leggermente bruciati, dei grandi occhi senza palpebre ed un inquietante sorriso tagliato sulle labbra.
Le ragazze caddero a terra.
-Via mostro!- gridò Lea.
Il ragazzo la ignorò e si avvicinò.
-Stai lontano! Ci farai del male!- disse Alice in lacrime.
Il ragazzo le allungò la mano allargando ancora di più il sorriso.
-State tranquille piccole, non vi farò del male, io sono Jeff.-

Jeff le portò dentro dove altre persone le aspettavano.
Una di queste le accolse, si chiamava Karin. Le piccole raccontarono la loro storia mostrando  i vestiti e le forbici insanguinate. 
-Voi siete dei mostri?- chiesero le due sorelle in coppia.
Karin sorrise rispondendo.
-Non preoccupatevi, siamo come voi... siete




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Angolo di pazzia di Alice nel paese delle meraviglie:
Saaaaaalve a tutti! Questa è la prima creepypasta che scrivo quindi scusate per gli errori! Ma a parte gli errori spero che la stori vi sia piaciuta! A presto!
 
  
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