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Autore: SunsetBlue    11/02/2015    1 recensioni
Così lei lo trascina nel mezzo della stanza e lo costringe a guardarla, senza parlare, perché non serve a niente. La prima volta gli sembrò così strano, ma ora gli occhi di lei sono l’unica cosa che lo mantengono aggrappato alla realtà. Quella realtà che sta imparando ad apprezzare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Si guardano fisso, in piedi in mezzo alla stanza. Si guardano come se potessero vedere tutto negli occhi dell’altro, come se il mondo fosse solo quello.
Forse leggendovi qualcosa di più, in quegli occhi.
È un gioco che hanno ideato da poco. Lo fanno quando lui sente di poter crollare da un momento all’altro, e quando lei non trova un rimedio all’espressione che gli si dipinge sul volto tutte le volte che arriva la paura e subito dopo il dolore.
Così lei lo trascina nel mezzo della stanza e lo costringe a guardarla, senza parlare, perché non serve a niente.
La prima volta gli sembrò così strano, ma ora gli occhi di lei sono l’unica cosa che lo mantengono aggrappato alla realtà.
Quella realtà che sta imparando ad apprezzare.
Una canzone parte alla radio e gli occhi di lei si illuminano improvvisamente.
“Portami a ballare.” gli dice oggi, guardandolo ancora negli occhi, prima che, accompagnato da una dolce melodia, Luca Barbarossa ripeta la stessa frase.
Portami a ballare uno di quei balli antichi che nessuno sa fare più.
Gli si avvicina lentamente, con lo sguardo incatenato al suo, e gli prende la mano, stringendogliela forte. Lui, solo per un attimo, abbassa lo sguardo sulle loro mani intrecciate, poi torna a guardarla.
Gabriele trema, e questo lo sente anche Olivia, quando lui le poggia una mano su un fianco e, a sua volta, gli si avvicina.
“Questa sera lasciamo qua i tuoi problemi e quei discorsi.” canta lei, sorridendo debolmente.
Lui chiude gli occhi e ancora una volta le sue labbra si irrigidiscono in una smorfia di dolore. Quando lei rafforza la presa sulla sua mano e gli carezza una guancia, riapre gli occhi e ricambia il suo sorriso.
Dai, questa sera fuggiamo via.
I loro respiri risuonano tra le pareti bianche, accompagnando le note della canzone.
Gabriele le prende l’altro braccio e le fa fare un giro lento su se stessa. Poi la stringe a sé, abbandonandosi alla sua stretta, perdendosi, ma questa volta nel suo abbraccio.
Tremando, e facendo tremare anche Olivia.
“Sai, questa vita mi fa tremare.” canta sottovoce lui, al suo orecchio, con la voce spezzata.
Si stringe di più a lei, aggrappandosi al suo corpo, carezzandole i capelli e sentendo lei che inizia a dondolarsi sul posto, fino a che non si ritrovano a ballare lentamente.
Ballano, nella luce del tramonto, sorpresi e spaventati. Ballano, e si sostengono a vicenda.
Quando la canzone sta per finire si bloccano di nuovo al centro della stanza e tornano a guardarsi, questa volta sorridendo timidamente, con le mani intrecciate, e il cuore più leggero.
Olivia ora sta pensando che è il primo momento di totale tranquillità che stanno passando insieme, e Gabriele sta pensando la stessa cosa e si sente in colpa per averla trascinata in tutta questa storia che, alla fine, è riuscita a far male anche lei.
“Portami a ballare.” ripete ancora lei.
Gabriele butta la testa all’indietro e la sua risata frizzantina rimbomba tra le pareti della stanza. Una di quelle risate che qualche anno prima avrebbe potuto sentire più spesso, lei.
Le regala una carezza, poggiando la fronte contro la sua.
“Ti ci porto a ballare, Olivia.” le risponde, chiudendo gli occhi e respirando il suo profumo.

 
   
 
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