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Autore: veronika95    12/02/2015    2 recensioni
johnlock, angst con Happy ending.
Lui non ti guarda più. Ricordi quanto erano belli i suoi occhi quando si posavano su di te come fossi la creatura più speciale del mondo, come fossi un uomo incredibile, come fossi l’unico uomo. Fa male, fa un male cane; senti che il petto potrebbe aprirsi con una ferita pulita e profonda, come una pallottola e ti ricordi fin troppo bene il male di una pallottola che squarcia la pelle e penetra in profondità.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardi; lo guardi sempre quando credi che lui non se ne accorga; una volta avevi il dubbio che lui potesse accorgersi dei tuoi sguardi rubati, dei sospiri e dei battiti mancati, ma ora hai la certezza che non se ne accorgerà più. Lui non ti guarda più. Ricordi quanto erano belli i suoi occhi quando si posavano su di te come fossi la creatura più speciale del mondo, come fossi un uomo incredibile, come fossi l’unico uomo. Fa male, fa un male cane; senti che il petto potrebbe aprirsi con una ferita pulita e profonda, come una pallottola e ti ricordi fin troppo bene il male di una pallottola che squarcia la pelle e penetra in profondità. Com’è vederlo mentre sorride ad un ‘altra donna? mentre lascia che lei prenda il cibo dal suo piatto e sorride dolcemente con quegli occhi languidi. Dio quegli occhi, quando hai smesso di capire tutto quello che passava attraverso essi, da quando non lo leggi più come un libro aperto, come il tuo libro aperto?
Lui è sempre stato l’unico a capirti, -diavolo- eri così solo e poi lui è piombato nella tua vita ed è cambiato tutto.
Ora sta guardando un ‘altra donna, ficcatelo bene in testa, è tutto finito, la fine di un’epoca. Niente più lui e te contro il resto del mondo. Perché soffri così tanto nel vederlo sorridere a qualcuno che non sei tu? è un male fisico lo puoi sentire esplodere all’interno del torace. Come avete fatto ad arrivare a questo punto? separarvi in questo modo? certo, lui è sempre il tuo migliore amico, ma percepisci che qualcosa è cambiato, lo senti dentro, nel sangue che scorre veloce nelle vene, nelle viscere che si raggelano non appena affiora una nuova consapevolezza. Lo ami. Eccome se lo ami; cazzo come hai fatto a non capire una cosa tanto semplice; solo ora seduto in quel ristorante realizzi che lo ami, che odi il pensiero che lui sia tra le braccia di un’altra donna, di un’altra persona diversa da te. Sei geloso, sei dannatamente geloso. Ti sembra che mille vetri ti entrino dagli occhi perforandoti la testa. Tutto questo è lancinante. Sai già cos’è stato a farti più male; cosa ti ha spezzato il cuore; questa volta non è solo una metafora, perché credi davvero che il tuo cuore sia esploso scagliando piccoli pezzi contro il tuo stomaco contratto, contro l’intestino in rivolta, contro la gola perché un pezzo si è fermato proprio lì e quasi non ti lascia deglutire. Il tuo cuore. Si è distrutto davvero, fisicamente parlando deve essere così altrimenti davvero non sai spiegarti tutti quei brividi che dal profondo pervadono la tua pelle. Sei stato tu a distruggerlo e a distruggerti. Tu e i tuoi silenzi; la tua ostinazione, la tua maledetta ostinazione, a non volersi arrendere all’evidenza. Tu che non hai mai ammesso nemmeno a te stesso quanto lo amassi. Sarebbe troppo svilente credere sia semplice testardaggine, devi ammettere che non avresti mai potuto credere di poter amare un altro uomo in quel modo. In quel modo così straziante e doloroso da dover essere negato, non sei portato per i sentimenti così forti, per quelli che ti si instaurano sotto la pelle e non se ne vanno più nemmeno ora che le sue labbra si posano su una bocca che non è la tua.
La colpa è solo tua, tu sei l’artefice dei giochi, sei tu che hai tirato le fila e che hai fatto si che alcune cose andassero in una certa direzione. Questo però non ti consola affatto. Non ti consola sapere che tutto è dipeso da te; questa verità ti schiaccia tanto quanto sapere che lo ami. Sapere che lui ha fatto il possibile per voi, mentre tu hai mandato tutti i sacrifici a puttane. Lo sai che lui ti ha amato, lo ha dimostrato in mille modi diversi che hai fatto apposta a non cogliere. Per quale motivo non li hai colti? pensavi forse che tutto sarebbe andato avanti in eterno, voi due a risolvere crimini e smantellare reti di criminali in città? Non funziona così. Cazzo ora il lieto fine ti sembra la frottola più colossale di sempre. I lieti fini sono per i personaggi fittizi; voi siete di carne e sangue, siete veri come vero è il dolore straziante allo stomaco che senti.
Ti guarda accigliato come se potesse quasi intuire i tuoi pensieri, poi gli angoli della bocca si stirano in un sorriso impercettibile, quelli che sapete cogliere solo voi due. Sei lieto che te ne abbia riservato uno ora, ma davvero il dolore è troppo forte; non riesci più a sopportarlo, lo stomaco duole così tanto che sei convinto potresti rimettere l’intera cena. Che cazzo è l’amore? Amare non è mai stato più doloroso, forse perché non hai mai amato qualcuno in maniera così slanciata e passionale; sei completamente suo.
Sei in agonia devi fare qualcosa prima che tutti i commensali capiscano.
Sbatti forte il pugno sul tavolo, un dito rotto è niente in confronto, anzi per un attimo tutto il resto sembra cessare.
Tutti ti guardano, mentre tieni fisso lo sguardo sull’annullare che decreta la sua sentenza: non sei suo, la fede che porti al dito è questo che dice.

Mary ti guarda sorpresa; è da te avere quelli scatti d’ ira, ma questa sembrava una serata tranquilla e lei non se lo aspettava; almeno non qui, perché non è stupida e sa che tra di voi la situazione è pessima.

“John! che ti prende?”

Stringi forte la gamba, senti un dolore pungente, lo stesso di dopo l’Afganistan; Lo stesso dolore che Sherlock aveva guarito. Devi andartene, trova la forza di uscire da quel ristorante. Trova la forza e la dignità. Fallo per gli altri commensali, perché non meritano una delle tue scenate. Con chi vorresti prendertela dopo che tu hai fatto le scelte sbagliate? é meglio uscire, il freddo stempererà il furore che hai nell’animo. Guardi Sherlock e Molly con aria di scuse, non ti accorgi nemmeno che lui le ha lasciato la mano, sei troppo stanco per osservarlo ancora, hai solo bisogno di far scivolare via gli occhi da quell’uomo meraviglioso che ti ha stregato.
Non prendi la giacca ed esci in fretta.

“scusatemi” riesci a borbottare. Per cosa ti stai scusando? non di certo perché ora esci in strada. Chiedi scusa a Mary, Molly e Sherlock per aver fatto credere di vivere in quella bolla di magia dove tutti erano contenti. Diamine quante persone hai illuso? quante hai fatto godere di una pseudo felicità? Ti dispiace davvero. Ti dispiace anche per Molly che ha provato malamente ad incollare i cocci di un uomo spezzato, distrutto, del tuo Sherlock. Come hai osato fare così tanto male alla persona che più ami al mondo? così tanto male persino a te stesso? Sai quanto hai perso rinunciando al suo amore, a quell’amore incondizionato che ti aveva offerto.

Com’è fredda l’aria di Londra, penetra come cristalli dalle narici e ti gela il cuore.

Che gran puttanata il lieto fine.

“Jawn, senza giacca starai male”

Ti giri piano e lo guardi in volto. Sherlock ha gli occhi lucidi e quasi lacrimano (per il freddo?) ti porge la giacca in un gesto elegante e gentile. Quanto è bello, anche ora non puoi pensare altro.
Devi dirglielo, devi dire tutto ciò che provi. Sputa fuori quello che hai dentro e vomitagli addosso quei fottuti sentimenti che ti tieni dentro da troppo. Ora o mai più. Non importa se con le parole stanno per uscire anche le lacrime, questo non ti renderà meno uomo.

“Sherlock…io non posso più continuare così”

Sherlock ha già capito ogni cosa, non c’è bisogna di nessuna parola di troppo. Lui non ne ha bisogno.

“Cosa vuoi John? Due parole John, dimmele e farò finire questa farsa solo per te.
Ora dimmele…”

Stai piangendo e ormai le lacrime ti hanno infradiciato il colletto della camicia che gela ha contatto con l’aria. Diglielo John. Dì a Sherlock Holmes cosa vuoi da lui.

“…Lieto fine”

L’hai detto finalmente, guardandolo dritto negli occhi, e il “…Lieto fine” che hai appena pronunciato ha il sapore dei mille ti amo che vi sussurrerete lontano dal mondo, delle mille scuse che gli porgerai quando tornerete insieme a Baker Street; odora dei baci che vi scambierete a casa e del sesso selvaggio e poi dolce che farete in camera da letto. Ed è tutto ciò che vuoi da lui e con lui.

Il lieto fine sembra un po’ meno una cazzata ora che vedi nei suoi occhi il tuo stesso desiderio.

Una lacrima ti scende sulle labbra, calda ed amara, Sherlock la raccoglie tra le sue labbra mentre sfiora le tue con delicatezza.
Sherlock ha succhiato via la tua lacrima amara dalle labbra, la tua ultima lacrima.
   
 
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