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Autore: KikiWhiteFly    12/02/2015    4 recensioni
{Edward Nygma/Kristen Kringle}. "Attraverso le spesse lenti, Kristen notò come i proiettili si fossero aggiunti e come tale stramberia riuscisse a sembrare ancor più eccentrica.
«Il mio cupcake».
«Il mio cupcake», rimarcò Edward, risentito. «Me l’ha restituito signorina Kringle, ricorda?»".
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Edward Nygma
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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It started with a cupcake (and a bullet).

 


Vi erano giorni nei quali Edward Nygma era particolarmente di buonumore e, in tal caso, capitava assai spesso che intonasse un ripetitivo motivetto, alzando il tono di un’ottava ogni qual volta pensava di aver scovato qualcosa di interessante.
Le mattinate di Edward Nygma iniziavano in quella maniera, tra una tazza di caffè e un cadavere sotto i suoi occhi, ogni giorno scopriva una soluzione e si poneva altri mille quesiti – oh, l’assurdità e la magnificenza della scienza.


Kristen Kringle era una maniaca del controllo e, come tale, si premurava di scandire i minuti delle sue prevedibili giornate.
Colazione alle 07:00, autobus alle 07:45, inizio del turno alle 08:10.
Le mattine di Kristen Kringle iniziavano così, tra un’occhiata alle sue cartelle e l’altra all’orologio, in perenne attesa del prossimo – supponibile – momento.

Kristen Kringle controllò l’elevata pila di documenti lasciati giacere sulla sua scrivania, ma l’attenzione ricadde sulla busta targata “Signor Edward Nygma”, a chiare lettere. Così, scendendo le scale che portavano al laboratorio, Kristen trovò lo strambo e alquanto impegnato scienziato forense – probabilmente l’uomo più imprevedibile che avesse mai incontrato nella sua vita.

«Signor Nygma… ho ragione di credere che mi sia stata recapitata la sua posta».
«Signorina Kringle!», esclamò Edward, impettito, tirando fuori le braccia dal petto di un cadavere.
«Potrebbe… ecco, abbassare quella cosa?», poi indicò in direzione della massa deforme e trattenne a stento un conato.
«Delle innocenti viscere, signorina Kringle. Completano la mia collezione», osservò Edward, riponendo le stesse da parte.
Delle viscere e un proiettile, proprio lo spettacolo dal vivo che aveva bisogno di vedere di buon mattino.
Poi, sfilandosi i guanti, si spostò di lato e prese tra le mani il cupcake che, non molto tempo prima, Kristen aveva rifiutato – disprezzato, più che altro, solo l’inizio di un’infinita mole di stranezze.
Attraverso le spesse lenti, Kristen notò come i proiettili si fossero aggiunti e come tale stramberia riuscisse a sembrare ancor più eccentrica.
«Il mio cupcake».
«Il mio cupcake», rimarcò Edward, risentito. «Me l’ha restituito signorina Kringle, ricorda?».
Kristen avrebbe potuto far notare quanto l’atto di restituzione implicasse l’accettazione dell’oggetto, ma dalle sue labbra sfuggirono solo frasi incompiute o parole sconnesse tra loro: «Ovvio, sì, certo», un respiro profondo. «Se posso chiedere, signor Nygma, quale collezione?».
Edward esibì un sorriso distorto, Kristen non riusciva a decifrare quanto inquietante o divertito potesse sembrarle: «Di casi ai quali abbiamo collaborato insieme, signorina Kringle».
Sulle labbra di Kristen indugiò un sincero ovale di stupore, ma sfidò il silenzio per pochi istanti: «Molto… professionale, signor Nygma. Ora devo scappare».
Nel corso della sua carriera Kristen ne aveva viste di cose strane, eppure nessuna così stravagante e al tempo stesso gradevole – non che l’avrebbe ammesso ad alta voce, sarebbe andata contro tutti i suoi principi.
«Giusto. È in ritardo di… tre minuti e trentasei secondi, esattamente».
Kristen Kringle non era mai stata in ritardo, semmai in anticipo; ragion per cui, di fronte a tale osservazione, non poté che pensare solo ad un altro degli innumerevoli dispetti che doveva subire nella vita di ogni giorno. Dopotutto, sfidare i suoi fragili nervi sembrava il passatempo preferito di Edward Nygma.
«Sono in ritardo», ripeté tra sé e sé, «Sono in ritardo», denotò ancora una volta, nervosamente.
«Oh, signorina Kringle, non si disperi…», obiettò Edward, prendendo tra le mani l’usuale tazza. «Potrebbe andarle peggio… potrebbe essere morta, per esempio»,  concluse, facendo apparire tale prospettiva uno scenario come un altro.
«Lei continua ad avere un bizzarro senso dell’umorismo, signor Nygma», ammise Kristen, esterrefatta.
Ma, a quanto pareva, Edward Nygma aveva inteso tale monito come un complimento e ciò contribuì a confondere le sue idee.
«Eppure lei continua a essere in ritardo, signorina Kringle», una rapida occhiata all’orologio, in maniera compiaciuta. «Dopotutto… c’è speranza».


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Primo esperimento di Edward/Kristen, sono la coppia-non coppia più disagiata del mondo, ma li amo tantissimo. L’ultima frase è la ripresa di una frase già detta da Nygma, mentre il titolo è ripreso dal titolo di un drama. J

Kì.

   
 
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