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Autore: frances bruise    12/02/2015    1 recensioni
[The Phantom of the Opera ]
[One shot su "The Phantom of the Opera", musical di Andrew Lloyd Webber // Punto di vista di Christine nei momenti che seguono l'abbandono del teatro da parte di Carlotta Giudicelli.]
Little Lotte let her mind wander...
Un mistero avvolge l'incidente accaduto al soprano Carlotta Giudicelli e alla ribalta della giovane Christine Daaé, che - da ordinaria ballerina dell'Opéra Populaire - prende il posto della Giudicelli.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ANGEL OF MUSIC

« Quando sarò in cielo, bambina mia, l'Angelo della Musica veglierà su di te », queste tra le ultime parole del famoso violinista Gustave Daaé, da tempo talmente stanco, da non potersi rallegrare nemmeno al suono del suo amato violino. Al suo fianco, accanto al suo letto, sua figlia Christine, appena undicenne. 
« Papà, chi è l'Angelo della Musica? », domandò la voce della ragazzina, lievemente tramante per via della consapevolezza di esser sul punto di perdere qualcosa di molto caro. 
« L'Angelo della Musica veglia su tutti quei bambini e tutti quegli artisti che si impegnano nella musica con tutta l'anima », spiegò Papà Daaé, « Veglierà su di te, Christine. »
Dopo la morte di Papà Daaé, Christine smise di credere nell'Angelo della Musica. O meglio: non credeva che avrebbe mai vegliato su di lei, perché - in fondo al cuore - aveva sempre saputo che solo suo padre avrebbe potuto essere l'Angelo della Musica, per lei. 
E, col ricordo dei pomeriggi passati ad ascoltarlo suonare il violino, Christine trovò un po' di speranza per andare avanti.
Non è facile affermare se fosse stata Christine a trovare l'Opéra Populaire, o se l'esatto contrario: a tutti appariva chiaro che il giovane soprano fosse nato apposta per esibirsi su quel palco, anche se come ballerina. 
Infatti, nonostante Christine avesse studiato canto lirico al Conservatorio, la sua voce, la sua persona erano del tutto insignificanti al confronto coi grandi soprano che si esibivano nel teatro e che, ovviamente, venivano apprezzati da tutto il mondo. Tra tutti questi, Carlotta Giudicelli. 
Carlotta era quel tipo di artista che, di fronte al talento altrui, tendeva a preservare la propria posizione di prestigio: così, quando venne a conoscenza delle doti di Christine, fece tutto ciò che era in suo potere per impedire all'impresario di venire a conoscenza della ragazza. 
Ciò andò avanti per un po'. Fino al momento decisivo.
Era ben noto che a Carlotta Giudicelli, oltre che cantare in teatro, piacesse particolarmente dedicarsi alla propria immagine: in qualità di soprano di fama mondiale, era suo preciso dovere mostrarsi al meglio delle proprie possibilità. Così, amava circondarsi di abiti costosi e, in particolare, di profumi pregiati provenienti dalla famosa città di Grasse. 
Una delle tante boccette gli fu fatale. Il soprano, infatti, ignorava di essere allergica al gelsomino e - quando si cosparse completamente di essenza di gelsomino - i risultati furono disastrosi: tutto il suo corpo era ricoperto di bolle, ma - se questo fosse stato l'unico problema - forse ella avrebbe potuto continuare a cantare in teatro. 
In realtà, l'essenza del gelsomino ebbe delle conseguenze anche sul suo sistema respiratorio. Risultato finale: Carlotta Giudicelli non poteva muoversi per via del prurito e non poteva cantare, perché non aveva voce.
Da qui, Christine.
« Io? », domandò la giovane donna, quando Monsieur André - uno degli impresari del teatro - le comunicò il suo ruolo di sostituta della signora Giudicelli. « Proprio io? ».
« Proprio voi », replicò quello. Teneva la tuba tra le mani e non faceva che rigirarsela tra le dita in continuazione, in segno di nervosismo. 
« Chi dovrei ringraziare per questo onore? », domandò allora Christine, la cui felicità faticava ad essere contenuta nel suo fragile corpo. 
Monsieur André mormorò qualcosa circa il proprietario del teatro, che l'aveva scelta come sostituta.
« Com'è possibile? », si chiese Christine, una volta rimasta sola. 
Avrebbe potuto giurare che nessuno, mai nessuno, l'aveva mai sentita cantare, in quel teatro: infatti, la sua voce faceva parte del coro di ballerine e non aveva alcuna importanza, se comparata con quella della primadonna. Allora, come aveva potuto accorgersi di lei, il proprietario dell'Opéra Populaire. Mentre si faceva queste domande, Madame Giry - l'istruttrice del corpo di ballo, nonché madre adottiva di Christine fin dalla morte di suo padre - entrò nel camerino comunitario. 
Trovò la giovane donna seduta in silenzio su uno sgabello, davanti alla specchiera, che rifletteva la sua lunga chioma castana. La donna, incuriosita da tanto silenzio, si avvicinò cautamente e chiese: « Cosa ti turba, Christine? »
« Il proprietario del teatro », rispose la giovane, sovrappensiero. Poi, quando si fu riscossa dalla sua trance, si corresse: « Voglio dire, sono stata scelta come sostituta del soprano Carlotta. Com'è possibile tutto questo? Sono convinta che... »
« Lui sa cosa fa », la interruppe Madame Giry. E il suo tono di voce costrinse Christine a guardarla in volto: la donna, avvolta dai suoi soliti abiti neri, pareva ancor più austera del solito; ma, soprattutto, sembrava profondamente turbata da qualche pensiero. Christine non osò proferire parola a riguardo, ma disse: « Vorrei ringraziarlo. Madame Giry, dove posso trovarlo? Chi è quest'uomo? »
Madame Giry le rivolse un unico, profondo sguardo. Chiuse gli occhi, trasse un respiro profondo, e poi finalmente disse: « Nessuno sa chi è. Nessuno sa dove lo si possa trovare. »
La fronte di Christine si corrugò e il suo viso, fino ad allora illuminato da un sorriso, si fece cupo. « Cosa? »
I giorni passarono. Le settimane, i mesi. Ma Christine non riuscì a ringraziare l'uomo che, dalla sua posizione di anonimato, l'aveva resa una stella dell'Opéra Populaire.
In compenso, l'Angelo della Musica vegliava su di lei, fin dal giorno in cui aveva cantato la sua aria di fronte ad un pubblico entusiasta. 
Un Angelo della Musica che non aveva volto, ma solo una voce. La più bella delle voci.
   
 
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