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Autore: Tota22    12/02/2015    2 recensioni
Una villetta nella zona residenziale di un'anonima cittadina americana diventa teatro dello scontro tra due ragazze. Prima sfidante: Cherry una sedicenne punk, egocentrica e affetta da ribellione adolescenziale cronica. Seconda sfidante: Lynn, un'altra sedicenne, snob e con una sindrome ossessiva compulsiva per ordine, pulizia e organizzazione. I pazzi eventi di un weekend di fine agosto saranno inspiegabilmente innescati da delle merendine, dei dolcetti allegri e un dessert.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La saga delle merendine

Capitolo 5

Il Dragone e lo Schiaccianoci


Quando Lynn e Tobias raggiunsero la casa dei due ladri di strumenti, videro che Dom e Rachelle avevano finalmente trovato le chiavi del furgone e stavano tentando di aprire il portellone per recuperare i loro amati "bambini".

Non appena furono vicini abbastanza, notarono che i due Moschettieri erano strapazzati, pieni di graffi e lividi. Infatti i due ragazzi, nel momento in cui misero piede nella casa, si erano trovati davanti due rottweiler assetati di sangue che li avevano rincorsi per tutta la superficie della piccola abitazione e in parte anche nel cortile sterrato all'esterno. Ovviamente le chiavi erano appese al collare del più grosso e aggressivo dei due cani.  Alla fine Rachelle aveva tirato fuori il suo cellulare super accessoriato e, con una delle applicazioni, aveva azionato un riproduttore di ultrasuoni. I due animali si erano messi a cuccia, coprendosi le orecchie doloranti con le zampe, mentre Dom sfilava il mazzo di chiavi dal collare di Biscotto ( o almeno così c'era scritto sulla targhetta, che razza di nome da dare a un rottweiler). Infine erano riusciti a richiudere in casa le bestie e tenere le proprie teste ancora attaccate alle spalle.

- ...e i due cagnacci non erano l'unica cosa pericolosa in quella casa. Vi giuro.. straripava di teche con dentro tarantole grandi come la mia mano e dei pitoni più grossi di Dom. Io lì dentro non ci entro più neanche se mi pagano!-  esalò stremata Rachelle mentre cercava di aprire il benedetto portellone del furgone a suon di pugni.
-Invece a voi che è successo? - Chiese Dom guardando preoccupato la faccia di Tobias che somigliava a un quadro di Picasso.
-Oh tranquillo non sono stato l'unico che le ha prese, purtroppo però Tom e Jeff saranno fuori gioco ancora per poco- disse Tobias per poi spiegare i fatti ai due restanti Moschettieri.
Dom si mise a ridere a crepapelle quando il ragazzo bruno gli raccontò che Lynn aveva steso i due bricconi a colpi di kung fu.
- Ahahahaha... altro che principessa. D'ora in poi ti chiamerò Xena, principessa guerriera, forgiata dal fuoco di mille battaglie!-  Detto ciò tirò una gran pacca sulla schiena di Lynn, le cui gambe per poco non cedettero, dato che ancora stava sostenendo il peso di Tobias.
-Ora, se avete finito di chiacchierare come delle comari, datemi una mano!- li interruppe Rachelle che aveva finalmente aperto il portello.
Per fortuna c'era tutto: basso, chitarra, consolle, tastiera e la batteria.
O almeno si scorgeva una sagoma a forma di batteria sotto strati e strati di carta igienica. Il gioiellino di Cherry era stato ricoperto da kilometri di morbida cellulosa bianca. Piatti, pedali, rullanti, tamburi tutti infagottati. I Moschettieri si guardarono sconvolti per poi girare lo sguardo su Lynn, che era arrossita imbarazzata.
-Oooops, mi sa che è colpa mia-.

Dopo aver caricato il loro averi sulla Ford, legando la batteria sul tettuccio con le catene da neve, i nostri eroi si prepararono a partire.
Lynn acconsentì che guidasse Dom (nel viaggio di andata era stata criticata perché rispettava alla lettera i limiti di velocità e si fermata a tutti i gli stop anche se non c'era nessuno, ma dato che ora avevano una certa fretta di svignarsela era meglio affidarsi alla guida spericolata del gigante buono). Rachelle si sedette nel sedile anteriore, a fianco al guidatore, con gli amplificatori tra le gambe e la chitarra di Dom in braccio. La sua funzione di navigatore, fornita dal suo portentoso cellulare, li avrebbe aiutati a trovare le scorciatoie giuste per passare inosservati.
Tobias e Lynn dovettero stringersi nel singolo sedile posteriore rimasto, poiché tutto lo spazio disponibile era occupato dagli strumenti. Dopo parecchie insistenze Lynn convinse un Tobias molto imbarazzato a sedersi sulle sue ginocchia (il contrario non era possibile dato che il peso di Lynn avrebbe acuito il dolore dovuto alle ferite di guerra del ragazzo). Tuttavia quando Lynn allungò la mano per afferrare la cintura di sicurezza, Tobias gliela bloccò a mezz'aria sussurrandole con voce minacciosa:
-Non pensarci nemmeno- lei sbuffò, ma lasciò comunque la presa.
Dom partì a fuoco in direzione di casa, mentre la macchina sbandava per il carico eccessivo che si portava appresso.

Il viaggio fu molto più allegro di quello di andata, ricco di chiacchiere, battute e risate. Lynn ringraziò il cielo di avere una distrazione perché, dopo il terzo stop bruciato, decise di ignorare la guida sportiva di Dom seppellendo la testa nella schiena di Tobias (notando per altro che aveva un ottimo profumo, ma poi si schiaffeggiò mentalmente imprecando contro i propri ormoni).
Ad un certo punto, dopo aver tagliato diritto ad una rotonda, Dom fece una domanda fatidica a Lynn.
- Principessa senti.. ma perché tu e Cherry vi odiate così tanto?-
La ragazza stava per rispondere di getto, dicendo che Cherry era un'insopportabile rompiscatole, ma pensandoci un attimo non riusciva a trovare una ragione più profonda. Anche i gemelli erano insopportabili, ma di certo non li odiava.
- Non lo so..- rispose alla fine.
- E' come se fosse così da sempre, noi che ci odiamo intendo..- continuò la ragazza sospirando e Tobias sentì un formicolio strambo quando il respiro di Lynn gli accarezzò la nuca.
- Sin da piccole non ci sopportavamo... credo che in parte sia colpa mia... da bambina non avevo un carattere molto morbido che ispirava simpatia-
-Se per questo neanche adesso..- Commentò Rachelle soprapensiero. Accortasi di quello che aveva detto, si aspettava una risposta acida dalla principessa delle frigide. Invece le sue orecchie percepirono il suono di una risata amara, ma sincera.
- Hai ragione...forse dovrei deporre l'ascia di guerra e chiedere scusa- disse Lynn.
- Mi sembra un'ottima decisione- intervenne Tobias che sentì la ragazza annuire, scontrando la fronte contro la sua schiena. Poi la ragazza aggiunse con voce lamentosa:
-Già... però potevate lasciare la carta igienica sulla batteria! La faccia di Cherry sarebbe stata impagabile!-
L'abitacolo della vecchia Ford si riempì di risate allegre e incontrollabili.
***
 
Finalmente la Principessa e i Moschettieri arrivarono a casa sani e salvi, a parte per la benzina che finì a cento metri dalla villetta dei Bell e i quattro dovettero scendere a spingere la macchina stracarica fin dentro il garage.
Soddisfatti dell'esito della missione si apprestarono a scaricare il bottino recuperato.

Lynette fu la prima a varcare la soglia di casa, con in mano un tamburo e un piatto della batteria di Cherry, da porgere come un simbolico ramoscello di ulivo.
Stava per andare a depositare il suo carico in soggiorno quando una voce gelida la bloccò a metà strada.
-Allora sei tornata, coniglietto- il tono della cugina non piacque per niente a Lynn che rabbrividì, c'era sotto qualcosa ne era certa.
-Charlotte senti, volevo scusarm...-
-Zitta! Non voglio sentire le tue patetiche scuse!- la interruppe Cherry.            
-Tu! Mostriciattolo che hai invaso la mia vita come un parassita! Come hai potuto drogarmi con il lassativo dei gemelli? Si può sapere che diavolo ti ho fatto? Hai deciso di rovinarmi l'esistenza, così, perché ti ci diverti?-
Lynn abbandonò di colpo tutte le sue buone intenzioni mentre sentiva quella familiare sensazione di rabbia attanagliarle lo stomaco.
- Ehi, non ci provare con me a fare la povera vittima! Da quando sono arrivata in questa casa non fai altro che insultarmi! Mi hai ricattata, hai girato un video di me mentre ero involontariamente drogata e l'hai mostrato a tutti i tuoi amici. Mi hai umiliata e hai insultato la mia famiglia! Secondo te sarei rimasta a guardare senza fare niente?-
Adesso era tutto chiaro per Cherry, Lynn l'aveva sentita quella mattina e si era vendicata. Il senso di colpa riemerse dai recessi della mente, ma la ragazza con i capelli rosa lo soppresse facendosi pilotare dal risentimento.
- Quindi ti è sembrato un buon motivo per farmi espellere  tutti gli organi interni dal mio di dietro?! -
Continuò Cherry indicandosi il sedere.
-...e per la cronaca, per tutto questo tempo, ho solo risposto agli insulti e alle frecciatine che mi facevi tu. Perché sei sempre così stronza con me?-
I moschettieri intanto erano rientrati e, accortisi dello scontro in corso, cercarono di placare gli animi.
- Cherry calmati, guarda che non è come pensi. Lynn è stata gentile, ci ha aiutati a recuperare gli strumenti- iniziò Tobias con voce calma.
- Già... sembra tanto una perfettina con la puzza sotto il naso, ma sotto sotto non è così male- Continuò Rachelle con un sorriso.
-Secondo me se fate pace e ricominciate daccapo magari...- disse Dom con diplomazia.
Cherry a quel punto non ci vide più. Si sentiva tradita e abbandonata dai suoi stessi amici. Come potevano non darle ragione e parteggiare per quella pazza?
- Ah bene... vedo che siete passati dalla sua parte! Begli amici che siete, grazie!- urlò Cherry fuori di sé.
-Charlotte smetti di fare la bambina e ragiona..- disse Lynn spazientita.
Cherry odiava quando Lynette assumeva quell'atteggiamento da persona matura e adulta.  Fu la goccia che fece traboccare il vaso e, senza pensarci due volte, le urlò in faccia tutto il dolore che si teneva dentro da anni. Aspettava quello sfogo da così tanto tempo che le riversò addosso i suoi momenti più bui, senza curarsi di ferirla con parole che neanche pensava.
- Mi chiedo se ci godi Lynette. Ti piace così tanto farmi soffrire?  E' da quando siamo piccole che mi tormenti! Tutti hanno sempre preferito te, perché Lynette è perfetta, Lynette non sbaglia mai, Lynette di qua Lynette di là! Ma dietro quella perfezione, sotto quella maschera di porcellana sei solo un automa, un robot  senza sentimenti, senza passioni e senza cuore!-

Lynn era così sconvolta che per un minuto non si mosse. Poi riacquistò l'uso del suo corpo e della parola. Passò il tamburo, che ancora stringeva, nelle braccia di Cherry e la guardò negli occhi.
-Mi dispiace se ti ho fatto del male, ma la colpa non è solo mia e lo sai bene. Scusami se sono stata una stronza, ma a sette anni, sai com'è... se i tuoi genitori ti dicono che essere un robot  senza cuore è perfettamente normale tu lo diventi senza chiederti perché. Tieniti la tua stupida batteria e continua la tua stupida festa, puoi anche appiccare un incendio in casa, non mi riguarda. Mi vado a rinchiudere nella mia tana, come mi avevi suggerito sin dall'inizio e non ti disturbo più, non preoccuparti.-
Detto questo Lynn imboccò le scale, lasciando la strega e i moschettieri interdetti.

Solo qualche scalino e avrebbe raggiunto il suo rifugio prezioso e ci si sarebbe rintanata dentro fino alla fine di quel dannatissimo weekend e probabilmente fino alla fine dell'estate. Le parole di Cherry l'avevano ferita nel profondo.- Sono davvero un robot senza cuore?-
Arrivata in cima alle scale notò subito che la porta della sua stanza era socchiusa e non sigillata. Il terrore si impossessò di lei.
-NO no no no no ti prego...- Spinse la porta con foga e il suo peggiore incubo si materializzò davanti a lei.
La sua stanza era completamente distrutta. L'armadio e il tavolo che aveva restaurato erano buttati sul pavimento, un'anta scardinata dall'uno e una gamba mancante nell'altro. Il pavimento era ricoperto di carta igienica e spazzatura. Ma la cosa peggiore era il muro. Sfregiato da segni di ogni tipo, strani scarabocchi, insulti e disegni alquanto realistici di organi genitali maschili. Una scritta enorme e rossa campeggiava sulla parete più grande. PRINCIPESSA SUL PISELLO (con annessa caricatura di Lynn e l'ennesimo simbolo fallico. Se non fosse stato sul muro della sua stanza, Lynn avrebbe apprezzato l'originalità... anche se lo stile, molto lontano da qualsiasi canone classico di bellezza, lasciava parecchio a desiderare.)

Lynn sentì gli occhi inumidirsi e un torrente di lacrime le scolò giù dalle guance, incontrollabile e senza fine. Un pianto silenzioso, sconfitto. Il lavoro di tutta un'estate, in cui aveva messo anima e corpo, si era annullato in pochi minuti.
Lynn capì con amarezza che quel muro era una perfetta metafora della sua vita: un attimo prima tutto sembra fantastico e un attimo dopo... bastava qualcosa di così banale, come una manciata di pennarelli o il suono del campanello di casa, per spazzare via il sogno più bello di un'intera esistenza.
 La ragazza cadde sulle ginocchia sopraffatta, non più dalla rabbia o dal risentimento, ma solo da una tristezza soverchiante. Le mancava casa sua, le mancava la sua famiglia, per quanto fosse incasinata. Si sentiva vuota, inutile e incredibilmente sola.

Numerosi passi pesanti sulle scale annunciarono l'arrivo di Dom, Rachelle, Tobias e Cherry. I ragazzi rimasero sconvolti dallo stato della stanza  e scoccarono un'occhiataccia a Cherry che si fingeva indifferente. Poi guardarono preoccupati Lynn, ancora in ginocchio sul pavimento. Sembrava così piccola e... spezzata.
-Dai non piangere principessa..- cercò di tranquillizzarla Dom, - con una mano di pittura è come nuova!-
Lynn non rispose e non si mosse, era come se non sentisse e non vedesse nulla. Aveva tagliato fuori il mondo dalla sua testa piena di nostalgia e tristezza.
- Ma perché non risponde?- chiese preoccupata Rachelle dopo cinque minuti filati di mutismo.
-Massì, fra un po' le passa, deve solo fare la vittima melodrammatica per un quarto d'ora- la rassicurò Cherry, non troppo convinta, mentre il senso di colpa ruggiva nel suo petto.

Quando Tobias le toccò la spalla, Lynn si riscosse e sussurrò:
-Fuori.-
-Ma sei sicura, non vuoi che ti aiutiamo a sistemare?- chiese il ragazzo dolcemente.
Lynn si girò verso di lui, gli occhi erano opachi , ripetendo con voce atona, che non ammetteva repliche:
-Ho detto fuori di qui. Adesso.-
La lasciarono sola finalmente. Lynn sbarrò la porta, prese il piumone di Cherry tutto sporco e macchiato, ci si avvolse dentro e si mise a piangere finché non si addormentò, troppo amara e stanca persino per pensare.
***
 
Lynn fu svegliata dal sonno comatoso in cui era precipitata, alle nove di sera, dallo squillo del suo cellulare. La ragazza lo prelevò dalla tasca dei pantaloni e fissò intontita il nome che compariva sullo schermo luminoso. Zia Gwen.
-Pronto?- rispose la ragazza con la voce roca a causa del pianto.
-Ciao Lynn come stai?-
-Sì bene. Tu? Lo zio e i gemelli?-
-Si tutto a posto si sono addormentati per fortuna, ma sei sicura di star bene hai una voce strana..-
- Colpa dell'allergia! Maledetti pollini.-
 Lynn sviò il discorso. Non aveva voglia di parlare, men che meno di raccontare tutta la verità. Era già  stata chiamata "stronza senza cuore" troppe volte per quel giorno, aggiungere anche "spia traditrice" non era nei suoi programmi.
-Ok allora non mi preoccupo, mi passi Charlotte per piacere?-
Lynn pensò per un attimo di inventarsi una scusa, piuttosto che essere costretta a scendere e vedere Cherry insieme a tutta quella gente, con la certezza che stessero ridendo di lei in quel momento. Poi però decise che non doveva fare il coniglio.
-Sì certo... un attimo che vado a cercarla al piano di sotto.-

Lynn scese le scale, tenendo il ricevitore attaccato al suo corpo per non far filtrare il chiasso e le risa che riempivano la casa. Una marea di ragazzi stava arrivando, oltre a quelli che si erano piantati lì da tutto il giorno, per la seconda puntata del "Festino Apocalittico a casa di Cherry".
Appena scorse una testa rosa in mezzo alla gente, afferrò il primo braccio a tiro attaccato a quella testa e trascinò la cugina in un posto più tranquillo. Subito dopo le allungò il cellulare, ignorando l'espressione contrita da cucciolo bastonato sul viso della ragazza di fronte a lei, e sussurrò:
-Tua madre. Tranquilla non ho fatto la spia. Quando finisci tieniti pure il telefono e non disturbarti a restituirmelo. Non ti voglio vedere- detto ciò la mollò lì impalata per tornare alla sua tana.
Dopo aver tranquillizzato sua madre e ascoltato le ennesime raccomandazioni,Cherry chiuse la telefonata e fissò il cellulare di sua cugina.

Dopo la scoperta della "porcata" in camera di Lynn , la ragazza si era beccata una bella lavata di capo dai suoi amici i quali, poi, le avevano raccontato l'avventura degli strumenti.
- No non ci credo! Li ha seriamente stesi?- Esclamò Cherry incredula.
- Oh si- le aveva detto Dom -.. e ci ha aiutati a caricare e scaricare tutta la roba dalla macchina, inoltre poco prima di entrare ci ha anche confessato che voleva scusarsi con te e deporre le armi.-
A quel punto Cherry si era sentita davvero uno schifo.
La casa era di nuovo straripante di persone, l'euforia alle stelle, e il secondo concerto stava per incominciare.
Tuttavia Cherry decise che il suo momento di gloria avrebbe aspettato. Doveva prima sistemare una faccenda.
***
 
Cherry bussò alla porta di Lynn, senza ottenere risposta, ma entrò comunque tenendo in equilibrio sulla mano un vassoio con una tazza di the fumante e gli ultimi due esemplari rimasti in casa di merendine Twinky-pop. Dando un'occhiata alla stanza, la trovò identica a come l'aveva lasciata qualche ora prima, con la differenza che in un angolo campeggiava un ammasso di coperte semovente, dal quale uscì una voce gracchiante e ancora zuppa di lacrime.
- Quale parte della frase " non ti voglio vedere" non hai afferrato Charlotte?-
-Nessuna, ma sai che io non faccio mai quello che mi viene chiesto- rispose Cherry sedendosi per terra, a fianco alla palla di coperte, appoggiando il vassoio per terra.
-Come hai fatto a capire che ero io? Vedi attraverso strati piume e tessuto adesso? Comunque ti ho portato da mangiare-  continuò la ragazza dai capelli rosa.
- I tuoi passi da rinoceronte sono inconfondibili, non c'è bisogno degli occhiali a raggi x per riconoscerti, e poi no grazie non ho fame- tuttavia le ultime parole della coperta parlante furono smentite da un rumore gorgogliante del suo stomaco, vuoto da più di sei ore.
Cherry ridacchiò mentre Lynn rispose acida:
- Okay magari ho fame, ma non voglio rischiare di morire mangiando qualcosa cucinato da te! Lo sanno tutti che il massimo che sai fare è accendere la macchinetta del caffè.-
-...e tu lo sai benissimo vero Lynette?- la punzecchiò Cherry alludendo allo scherzo di quella mattina.
- Comunque non ti preoccupare, è solo the e qualche merendina. A bollire dell'acqua nel pentolino e buttarci dentro una bustina ci arrivo anch'io.-
Un pertugio si aprì dal bozzolo di coperte e Cherry scorse un occhio gonfio e rosso scrutarla curioso.
-Che the hai portato?-
-Il tuo preferito al bergamotto- l'avvisò Cherry allungandole la tazza. Una mano uscì dal piumone e l'afferrò mentre la testa di Lynn faceva capolino dal morbido rifugio.
-Grazie-  disse la ragazza castana e poi  cadde il silenzio nella stanzetta.
Cherry  non sapeva cosa dire, avrebbe voluto scusarsi, ma l'orgoglio le faceva bloccare le parole sulla punta della lingua. Allora fece l'unica cosa che sapeva fare: rompere le scatole.
- Ma non hai caldo sotto queste coperte, non so se l'hai notato ma è agosto e ci sono quaranta gradi.-
Lynn si limitò a sorseggiare dalla tazza ignorandola, mentre pensava - parla quella che mi porta il the bollente.-
-Poi puzza anche questo piumone, sono quasi sicura oggi pomeriggio l'ha usato Luke quando ha portato qui su quella ragazza... come si chiama Maggie, Mary... vabbé M qualcosa per insomma... hai capito cosa. Se fossi in te non mi ci arrotolerei dentro.-
Lynn sputò il the che stava bevendo e si mise a urlare, scaraventando il piumone dall'altra parte della stanza.
-Cosaaaaa! E mi avvisi solo adesso?! Che schifo! Mi vuoi dire che la mia povera stanza è stata usata dai tuoi amici scellerati per fornicare? Come hai potuto permetterlo, sei un'idiota patentata!-
Cherry scoppiò a ridere a crepapelle. Eccola la Lynn che conosceva. Appena si fu ripresa si rivolse di nuovo alla cugina che la guardava in cagnesco, con il fumo che le usciva dalle narici e i capelli dritti sulla testa.
-Sono contenta che sei tornata in te. Se mi insulti con parole che non capisco allora so che stai bene. Prima quando ti sei bloccata mi ha spaventata a morte sai...-
Lynn abbassò gli occhi, rabbuiandosi.
-Ero solo sconvolta ecco tutto... ora mi sono ripresa.-
Dopo un altro minuto di silenzio imbarazzante, che a Cherry sembrò un'ora intera, la strega dai capelli rosa si decise a dire:
-Mi dispiace, ho esagerato. So quanto ci tieni a questa stanza... è stata proprio una bastardata.-
Lynn non credeva alle proprie orecchie, Charlotte Bell si stava scusando? Soprattutto si stava scusando con lei? Si mise a fissarla con occhi sgranati e la bocca aperta.
-Ehi non guardarmi così! Che ho fatto adesso?- Chiese Cherry che non coglieva la reazione della cugina.
- Niente, niente sono stupita. Senti...- si interruppe un attimo Lynn esitante, ma poi continuò:
-Che ne pensi di una tregua? Almeno fino alla fine di questo pazzo weekend? Se ci diamo una mano forse ne usciamo illese e senza corse al pronto soccorso per altre intossicazioni alimentari o da farmaci- Terminò Lynn con un piccolo sorriso che indusse anche la cugina a piegare in su gli angoli della bocca.
-Okay, mi sembra una buona idea.. e io giuro che se domani mi aiuti a sistemare la casa, stanotte all'una caccio tutti fuori!-
-Andata!- Esclamò Lynn con il sorriso che le si allargava sempre di più.
-Dobbiamo suggellare il patto con qualcosa- aggiunse Cherry guardandosi intorno. L'occhio le cadde sul vassoio e sulle due merendine supersiti. Una era il pasticcino più zuccheroso mai inventato dalla casa dolciaria Twinky pop, un plumcake ricoperto di cristalli rosa alla fragola, l'altro era una versione industriale e insapore di un pain au chocolat alla francese. Le due ragazze si guardarono negli occhi e poi ciascuna afferrò una merendina, scartandola dall'involucro trasparente.
Le due cugine fecero scontrare i due dolcetti, come se fossero dei boccali di birra, urlando insieme: - Alla salute!- e - Cin Cin!- dando un morso generoso,  ognuna al proprio concentrato di zucchero e coloranti.
Mentre masticavano, Cherry e Lynn,  incrociarono di nuovo lo sguardo e, per la prima volta in vita loro, capirono che stavano pensando la stessa identica cosa.
Con la bocca piena Cherry riuscì ad articolare -è disgustosa vero?-
Lynn le rispose con un cenno affermativo della testa per poi aggiungere: - Ti dispiace se la sputo?-
-No fai pure, credo che la sputerò anch'io.-
***
 
Cherry convinse Lynn a darsi una ripulita e scendere giù per assistere al concerto. Le prestò addirittura la sua maglietta preferita dei Fall Out Boy (dato che gli invitati avevano saccheggiato alla grande l'armadio di Lynn lasciandole pochissimi capi... inoltre mettersi una camicetta celeste, con maniche di pizzo a sbuffo, per un concerto punk sarebbe stato inappropriato).
Una volta in salotto, la ragazza dai capelli rosa raggiunse il suo gruppo, che la stava aspettando già in postazione da concerto, davanti agli strumenti. I Moschettieri, che avevano intuito le sue intenzioni di pace con la cugina, le regalarono un bellissimo sorriso.
Lynn si appiattì contro il muro del salotto, intimidita da tutta quella gente esaltata che guardava sua Cherry e i suoi amici con vibrante trepidazione.
La Strega rosa allora afferrò il microfono e si rivolse alla folla.
-Popolo punk! Finalmente il momento è arrivato, si può dare inizio alla festa e alla musica!-
Un coro di ovazioni e fischi di approvazione si liberò nell'aria. A Lynn parve un ruggito di animali nella savana.
-Bene! Grazie per essere venuti. Divertitevi, saltate e pogate.. un'ultima cosa, vorrei dedicare questa prima canzone a mia cugina Lynn- continuò Cherry intercettando lo sguardo confuso della ragazza.
-So che non ami molto il genere, ma spero che ti piaccia!-
Tutte le teste crestate nella stanza si girarono verso una  Lynn basita, non tanto per la gentilezza della cugina, quanto dal fatto che Cherry per una volta non avesse sbagliato il congiuntivo.
Poi la musica partì  e tutta l'attenzione si focalizzò sul quartetto.
-When Rome's in ruins we are the lions free of the coliseums-
 
Lynn era rapita, la melodia  non era per niente male, nonostante non avesse nulla a che vedere con il genere che era abituata ad ascoltare.
-In poison places we are anti-venom we're the beginning of the end-
 
-La voce di Tobias è fantastica!- si ritrovò a pensare Lynn mentre attorno a se la folla iniziava a saltare  e ballare buttando le braccia verso l'alto.
-Tonight, the foxes hunt the hounds and it's all over now... before it has begun, we've already won-
 
A quel punto l'intera casa iniziò a cantare insieme ai Pink Thunderstorm e Lynn percepì per la prima volta in vita sua di essere parte di un tutto vivo e pulsante. Le preoccupazioni e la tristezza le scivolarono di dosso e si sentì finalmente una normale sedicenne , intossicata da una musica spettacolare, e non un'adulta intrappolata nel corpo di una teenager.
-We aaaaaare WILD! We are like young Volcanoes!-
 
La canzone rispecchiava esattamente come  Lynn  vedeva Cherry e i suoi amici, loro erano selvaggi giovani vulcani. Pericolosi, scatenati, distratti , inconsapevoli di portare distruzione nell'esplosione del loro divertimento... ma pieni di vita.
La folla iniziò a pogare, cioè un ammasso di punk scalmanati si prendeva a spintoni in mezzo al salotto a tempo di musica. Lynn immaginò che fosse una sorta di danza tribale tra loro, ma quando una ragazza dai capelli verdi (Lynn da tempo aveva capito che, tra i punk, se avevi i capelli di un colore normale eri out) la trascinò nella mischia, si divertì da matti incurante dei lividi che avrebbe avuto il mattino dopo.

Il concerto fu se possibile migliore della sera precedente e dopo l'ultimo pezzo i tre Moschettieri e la Strega rosa si ritrovarono con Lynn in cucina, a sorseggiare succo d'arancia ghiacciato e a chiacchierare. A un certo punto Tobias chiese a Lynn se poteva abbracciarla, con lo scopo di scacciare le sue fan indiavolate(pareva che l'occhio nero, conquistato quella mattina, avesse aggiunto ancora più fascino alla sua fama di artista tormentato), e la ragazza cinse con piacere la vita del cantante dei Pink Thunderstorm mentre lui appoggiava un braccio attorno alle sue spalle.
-Oh si tutto va a gonfie vele!- Pensarono simultaneamente le due cugine.

Finché un rumore di qualcosa che si infrangeva non costrinse i nostri eroi a precipitarsi nell'altra stanza.
Cinque brutti ceffi, capitanati da i soliti Tom e Jeff, avevano fatto irruzione nel salotto di casa Bell, armati di mazze da baseball, minacciando distruzione.
-Eccolo qua il fiorellino!- Esclamò Jeff indicando Lynn. Il suo naso era ancora gonfio e rosso, probabilmente il colpo della ragazza gliel'aveva rotto. Tom continuò esibendo un sorriso diabolico:
-Ti abbiamo trovata, pensavi davvero di passarla liscia dopo quello che hai combinato? Adesso imparerai che con noi non si scherza- detto ciò colpì il muro con la mazza talmente forte che lasciò un buco nel cartongesso.
A quel punto ci fù un fuggi fuggi generale di ragazzi che non volevano essere coinvolti in una rissa . Altri ospiti invece rimasero a guardare la scena un po' in disparte, troppo curiosi per darsela a gambe. Mentre Dom, Rachelle, Tobias e Lynn si prepararono a fronteggiare il nemico. La ragazza dai capelli rosa estrasse dalla tasca il telefono della cugina e digitò tre cifre, sospendendo il dito sul tasto verde della chiamata.
-Avete trenta secondi per girare le chiappe e tornare strisciando dal buco da dove siete usciti o chiamo la polizia.- La voce di Cherry era più tagliente di una katana giapponese.
- Ma davvero zuccherino? Cosa diranno i tuoi genitori quando gli sbirri li sveglieranno nel cuore della notte spiegandogli il casino che hai combinato qui? - Cominciò Tom accarezzando la mazza da baseball che teneva in pugno.
- Facciamo così, voi ci lasciate riprendere i vostri strumenti  come risarcimento e noi ce ne andiamo-  si intromise Jeff -  oppure se preferite per stanotte ci mollate la ragazzina dalle mani pesanti, così capisce come si deve comportare- terminò il bestione.
I ragazzi, inorriditi davanti a quelle richieste, non ci pensarono un attimo e si strinsero intorno a Lynn, per proteggerla, urlando tutti insieme:
-Mai!-
-Scordatelo!-
-Ma fammi il piacere!-
-Niet!-
Il viso di Tom si indurì e l'energumeno disse con tono sprezzante: - d'accordo, come volete!-

Scoppiò il putiferio.

 Ciascun membro della band prese la prima arma che gli capitò a tiro ( Cherry le sue bacchette, Dom l'asta del microfono, Tobias un bracciale borchiato che aveva trovato nei paraggi appartenente a qualche punk sconosciuto, Rachelle il suo cellulare) mentre Lynn era abituata a mani nude, e caricarono gli assalitori emettendo suoni beluini, come indiani d'America che attaccano un accampamento di visi pallidi.
Erano cinque contro cinque e i ragazzi ingaggiarono una lotta furiosa difendendosi come potevano da quei bestioni palestrati con anni di esperienza in risse. La folla di spettatori intorno a loro urlava e li incitava come negli scontri clandestini tra galli inferociti; qualcuno si mise persino a scommettere su chi l'avrebbe spuntata.
Dom parava e fendeva colpi contro un mostro biondo quasi più robusto di lui. Tobias, che aveva imparato dalla mattina che gli attacchi frontali erano sconsigliabili, si muoveva come un gatto colpendo all'improvviso e poi scappando da un tipaccio aggressivo con un tatuaggio spaventoso sulla guancia.  Rachelle, grazie all'applicazione iTorcia, era riuscita quasi ad accecare il suo avversario e colpirlo alla testa con il suo telefono indistruttibile.
Cherry e Lynn invece erano impegnate con Tom e Jeff in una lotta all'ultimo sangue.
Ad un certo punto le due si trovarono spalla a spalla e Cherry sussurrò all'orecchio di Lynn.
-Ho un piano. La prima che si libera corre giù in garage, apre il quadro elettrico e aziona l'allarme anti ladro di mio padre! Quella roba ha un suono talmente potente e fastidioso che risveglierà tutto il vicinato se non addirittura l'intera città. E' la nostra ultima speranza per cacciarli da casa, se hanno paura che arrivi la polizia se la daranno a gambe.-
Lynn annuì schivando un colpo di mazza di Tom, che andò a piantarsi in un cuscino del divano lì vicino.
-D'accordo, è arrivato il momento di usare il colpo del dragone!-
La ragazza, con un calcio rotante disarmò l'uomo davanti a sé e con dei movimenti fluidi e rapidi tanto che era impossibile vederli, colpì brutalmente Tom nei sette punti chakra fondamentali. Il brutto ceffo perse conoscenza all'istante afflosciandosi a terra come un sacco vuoto.
-Porca miseria!-  mormorò Tobias così shockato che per poco non si beccò un ceffone spacca ossa dal suo avversario.
Cherry, per nulla impressionata, urlò dietro alla cugina, che già stava correndo come il vento verso il garage.
-Tutto qui quello che sai fare principessa dei miei stivali? Te la faccio vedere una mossa seria, altro che kung fu!-
Prendendo bene la mira tirò Cherry tirò un calcio potentissimo negli zebedei di Jeff, che per sua somma sfortuna si era distratto guardando la brutta fine del suo compare, così che presto lo raggiunse sul pavimento. Due colpi nello stesso punto nel giro di poche ore erano troppo per lui. Probabilmente avrebbe perso per sempre la sua capacità riproduttiva.
-Ecco fatto! Lo chiamerò.. il colpo dello schiaccianoci!- urlò la Strega dai capelli rosa. Cori ed applausi si levarono dagli spettatori dello scontro mentre Cherry si inchinava, per poi affiancarsi a Rachelle, punzecchiando il nemico  comune con le bacchette della batteria.
Meno di un minuto dopo un rumore assordante di sirena squarciò il silenzio della notte.
***
 
Lynn, raggiunto il garage, aveva azionato l'allarme con un timer di dieci minuti. Come previsto da Cherry sentì una miriade di passi agitati dirigersi verso le uscite della villetta. Una di queste era proprio la porta che accedeva al garage.  Lynn fece appena in tempo a rinchiudersi nell'auto di zia Gwen e a mettere la sicura, che un'orda di punk impazziti (peggio della mandria di bufali che aveva quasi ucciso Simba nel re leone) si riversò nella stanza, alzando la saracinesca e fuggendo via nel buio.
Lynn sospirò e si poggiò una mano sul cuore che ancora martellava all'impazzata per la paura e l'adrenalina. Ce l'avevano fatta ed erano ancora tutti vivi.  La ragazzasi era commossa nel profondo quando sua cugina, Dom, Rachelle e Tobias si erano stretti attorno a lei mandando a quel paese Tom e Jeff, rifiutando di consegnarla nelle loro mani. Il pensiero le fece apparire un sorrisone a trentadue denti sul viso.
Prima che potesse accorgersene, una stanchezza improvvisa si impossessò di lei e, appena il rumore assordante dell'allarme si spense, Lynn si addormentò sullo scomodo sedile in ecopelle dell'auto di sua zia con la dolce certezza di aver trovato finalmente degli amici.

(fine flash back)
 
 
 
 
 
Note Autrice:
Ciao! Ecco qui quello che, dalle previsioni, è il penultimo capitolo di questa storia. Se ci penso un po' mi intristisco perché mi sono divertita un mondo a scriverla, ma come tutte le storie a un certo punto deve finire.
Ho aggiunto la parentesi di fine flashback poiché da ora in poi gli eventi narrati si ricollegano alla prima scena del primo capitolo, quando Lynn si sveglia nell'auto della zia.
La canzone che ho inserito nel racconto è Young Volcanoes dei Fall out Boy, che avevo già citato prima nel capitolo. Se non li conoscete, e vi va di sperimentare, vi consiglio di ascoltare qualche canzone (a me piacciono molto).
Ancora un grazie super sentito a tutti coloro che hanno letto e recensito! A presto.
Tota
 
  
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