Fanfic su attori > Coppia Hemsworth/Hiddleston
Segui la storia  |       
Autore: rainicornsan    13/02/2015    3 recensioni
Tom si é diplomato brillantemente a Hogwarts e ora ha un lavoro che non gli piace; ma tutto sommato la sua vita é bella e vale la pena di essere vissuta.
A suo parere, non più. Non da quando ha baciato Chris ed é stato respinto poco dopo.
Non da quando Chris é ancora a scuola e ha davanti ancora due anni.
E nonostante questo, sa che purtroppo non lo rivedrà mai più. Non ne avrebbe il coraggio.
Oppure sì?
[hiddlesworth, hogwarts!verse]
|seguita da 1|preferita da 4|
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chiedo perdono, ancora :/
Avevo promesso che ci avrei messo di meno, ma ho avuto un mucchio di cose da fare!
Ad ogni modo, questo è l’ultimo capitolo.
Ringrazio _Kaori_ e lynary che hanno recensito il primo capitolo, franny87 e Rodelinda che l’hanno preferita, e North_, masu666 e ancora franny87, lynary e _Kaori_ che l’hanno seguita. Siete dei tesori!
Poi, sì, ringrazio anche chi è passato anche solo a dare una sbirciatina e chi l’ha letta in silenzio.
Beh, spero di soddisfarvi con l’ultimo capitolo e di farmi un po’ perdonare…
Enjoy <3



terza parte




Chris entra.
Saluta Tom, i gesti meccanici come quelli di un robot.

Tom, a bocca aperta, sussurra un ‘ciao’ mentre Chris abbraccia sua madre (sorpresa quasi quanto lui).

*

Tom spalanca gli occhi, quando, dopo una ventina di minuti di chiacchiere doverose e obbligate in compagnia di sua madre –e dove accidenti è sua sorella con lo zucchero a velo? Proprio ora che serviva qualcuno come lei per rompere il ghiaccio-, Chris si scusa e dice che è venuto per parlare con Tom.

E sul serio, cazzo, è passato tanto di quel tempo, che lui ha paura per ciò che voleva.
Sale le scale con lui verso camera sua, poi ci ripensa e si gira verso Chris.

E’ un paio di scalini più in basso rispetto a lui, e i suoi occhi scintillano nella semioscurità di casa sua.

“Usciamo”.

Senza dire una parola, lui lo segue in giardino.

“Di cosa mi devi parlare?”.

Il suo tono di voce sembra che si sia appena fatto sputare fuori da un lago di acido, anziché dalla sua bocca.
Tom non aveva voluto quel suono.

“Di quello che è successo.”.

“Avanti, parla.” lo incalza con uno sbuffo irritato.

“Io…”.

Si blocca un attimo, guardando fisso davanti a sé.

Poi avanza in mezzo al prato, e si siede a terra.

E in quel momento partono le parole: “Io… Sì, so che è passato più di un anno.
Mi volevo scusare, ecco, per non averti parlato prima. Sono un cretino.”.

Tom accoglie l’ammissione con un sopracciglio alzato, mal trattenendo la risatina debole ed instabile che parte dal suo petto.

Con Chris è sempre stato tutto, lui, compreso debole ed instabile.
Infermo, come la fiamma di una candela.
Però era allo stesso tempo così confortevolmente caldo, che si era dimenticato che tutto poteva spegnersi con un alito di vento.

“Perché?”.

Sarcasmo.

“Perché non voglio perderti per questo.
Tom, sei sempre stato il mio migliore amico.
Non voglio perderti per quello che è successo.”.

Tom aveva chiuso gli occhi, un attimo prima.

Ma ora li apre, e ride.
Ride così tanto, che quasi cade a terra, sotto lo sguardo stupefatto di Chris.
Non è una risata divertita e non è piacevole da ascoltare: è l’ultimo guizzo della fiamma di quella candela, un secondo prima che dalla finestra entri lo spiffero gelato.

And a Merry Christmas to you!” canticchia isterico, lasciandolo, stupefatto, in giardino, mentre se ne va.

Si sente come se fino a quel momento avesse saputo volare, e poi, dopo una lunga malattia durata un anno e pochi illusori minuti di speranza, gli avessero definitivamente staccato le ali con due colpi d’ascia.
Netti e precisi.

E Tom decide che avrà la forza di un falegname, e non quella di una qualsiasi altra creatura volante.
Non si farà mai più tagliare le ali.

Mai più.

La conferma arriva anche al mondo esterno, quando sbatte la porta con forza.


*


Si sente, per tutto il pranzo di Natale, lo sguardo di Chris addosso.
Beh, poi c’erano quelli insistenti e preoccupati di sua madre e delle sue sorelle, e quelli meno soffocanti –ma comunque parecchio straniti- degli invitati.

Tutti si chiedevano che fine avesse fatto la brillante aurea che circondava Tom ovunque andasse.

Lui sapeva tutto, sapeva degli sguardi, sapeva della sua espressione quasi apatica.
Passando davanti allo specchio del corridoio, non aveva visto riflesso sé stesso, ma un inquietante clown dalla faccia cerea e dal sorriso cucito con ago e filo sulle labbra.

Che si fottano tutti, pensava.
Si fottano Chris e la sua famiglia, la signora Turner e suo marito, i nonni, la mamma ed Emma e Sarah.
E pure papà, ovunque si trovi in questo momento.


Tom Hiddleston aveva uno strano modo di affrontare le cose. Ma, del resto, quale maniera non lo è agli occhi altrui?

Una frase giunge alle sue orecchie, pur nello stato trasognato con cui ha deciso di affrontare la giornata:
Si chiama Elsa. Elsa Pataky.”.

Tom riesce solo a pensare che quella p u t t a n a ha sette anni in più di Chris.
Sette anni! Ma cosa credeva di fare, con un quindicenne?


*


Una mano afferra il suo polso.

Tom si gira con un movimento innaturale della testa verso Chris.

“Ciao.”. Non risponde.

Chris lo guarda, e nei suoi occhi vede qualcosa di straziante.
Nonostante il cuore gli si sia già spezzato da tempo, Tom ha deciso di sentirsi forte.

Come un leone.

Con il mento dritto e la testa alta, lo fissa senza dire niente.

Sono un leone, pensa.

La risposta della sua testa gli arriva forte e chiara, accompagnata da un risolino: non sei un leone, sei un dannato idiota.

Pensa che potrebbe sentirsi male, in quei pochi secondi che gli sembra durino un’eternità.

Chris si china e appoggia le labbra alla sua guancia.

Ci stanno solo un secondo, accarezzano la sua pelle solo lievemente, ma, quando si sposta, Tom si sente quasi marchiato a fuoco.

Lo fissa per un attimo, e sente che, nonostante tutto sia stato distrutto un anno prima, non ci sarebbe mai più stato un momento così perfetto,
così semplice e trascinante dei loro sguardi incatenati.

Il colore dei loro occhi sembra quasi mescolarsi, prima che Chris molli il suo polso e si giri, andandosene.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Hemsworth/Hiddleston / Vai alla pagina dell'autore: rainicornsan