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Autore: naley3gwain46    13/02/2015    0 recensioni
LA storia si svolge dopo gli eventi della 2x10 quindi contiene spoiler è una Fitzsimmons, dal POV di Fitz.
Fitz si ritrova solo nel suo laboratorio a riflettere...la FF è liberamente ispirata da un video con una poesia di neruda che ho trovato in you tube ;)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonso 'Mack' Mackenzie, Jemma Simmons, Leo Fitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I do not love you except because I love you;
I go from loving to not loving you,
From waiting to not waiting for you
My heart moves from cold to fire.

I love you only because it's you the one I love;
I hate you deeply, and hating you
Bend to you, and the measure of my changing love for you
Is that I do not see you but love you blindly.

Maybe January light will consume
My heart with its cruel
Ray, stealing my key to true calm.

In this part of the story I am the one who
Dies, the only one, and I will die of love because I love you,
Because I love you, Love, in fire and blood.
[Pablo Neruda] 
 
 








L’ennesima missione, l’ennesimo problema.
 
Deve pensare in fretta, è questione di vita o di morte.
 
Ed ecco che finalmente l’idea si presenta chiara nella sua mente, è brillante, è un idea vincente, sa che lo è, risolveranno ogni cosa seguendo la sua idea, deve solo dirla ad alta voce.
 
Prova a parlare, ma un nodo gli sale alla gola, non riesce ad articolare nessun suono, non può parlare,conosce le riposte ma le parole non arrivano.
 
Si sente frustrato, impotente, si guarda intorno e all’improvviso i suoi compagni di squadra sono a terra accanto a lui, feriti, sanguinanti.
 
Non può muoversi è paralizzato dalla paura, un sudore freddo gli cola lungo la schiena.
 
Raccoglie tutte le sue forze e si getta a terra.
 
Gemma è li coperta di sangue cerca di fare qualcosa, ma è troppo tardi.
 
Non è stato abbastanza veloce, avrebbe potuto salvarli e invece la sua inadeguatezza li ha condannati tutti, ha ucciso i suoi amici, ha ucciso Gemma.
 
Accanto a lei, con le mani sporche del suo sangue, si rannicchia su se stesso,dondolandosi avanti e indietro e piangendo come un bambino.
 
E’ inutile, impotente.
 
Non po’ fare più niente.
 
Per colpa di quello che è successo è inadatto e danneggiato.
 
E’ tutta colpa sua è solo colpa sua.
 
Apre gli occhi all'improvviso.
 
Si era addormentato, mentre stava lavorando, con la testa su un mucchio di fascicoli.
 
Era rimasto in piedi tutta la notte, per cercare di capire quello che era accaduto a Skye.
 
Fortunatamente era solo un incubo, sospirò.
 
Ma i danni che aveva subito, quelli erano reali, era per questo che quegli incubi lo perseguitavano, la sua inadeguatezza era reale e poteva essere pericolosa.
 
Fissò l’altra parte del tavolo, dove solitamente sedeva lei, era vuoto e freddo quel laboratorio posto senza di lei a sorridergli dall’altro lato di quel tavolo.
 
I suoi compagni all’inizio  lo volevano proteggere, lo trattavano come se maneggiassero un delicatissimo vaso di cristallo, come se una parola di troppo, un movimento brusco, da un momento all’altro avrebbe potuto romperlo.
 
Ed infatti era cosi che si era sentito dopo che lei se ne era andata.
 
 
Svuotato, rotto, incompleto, sentiva come se non fosse solo il suo cervello ad essere danneggiato,ma anche il suo cuore.
 
Come se avesse perso una parte di sé, come se non fosse più intero.
 
Ed era infatti cosi che si sentiva, come se mai più si sarebbe sentito integro, sano, non solo nel corpo ma anche nell'anima.
 
Quando passi con qualcuno così tanto tempo, quando vivi fianco a fianco, dividendo gli stessi spazi, gli stessi interessi, finisci per assimilare i suoi stessi pensieri.
 
I suoi desideri, le sue speranze, diventano i tuoi desideri,  le tue speranze, i suoi sogni diventano i tuoi sogni, quella persona diventa un prolungamento di te, simile a un braccio o a una gamba, diventa una parte di te.
 
Diventi una cosa sola con lei, succede un po’ alla volta e neanche te ne accorgi, semplicemente ti abitui alla sua presenza e non ti senti più solo, non ti senti più un alieno nel tuo stesso pianeta, perché lei parla e pensa come te, vede le cose nello stesso modo in cui le vedi tu.
 
Ti sembra quasi un miracolo che esista qualcuno in grado di accettarti,di capirti a pieno,  una persona che non solo non ti reputa quello strano, ma che esattamente come te, reputa quella stranezza speciale, un dono.
 
Qualcuno con cui poter essere strani insieme.
 
Con lei puoi essere te stesso, con lei ti muovi in piena libertà, e all’improvviso vi ritrovate a finire l’uno le frasi dell’altro.
 
Perdi la tua vera identità che si fonde con quella dell'altro.
 
Tutto il tuo mondo inizia e finisce con lei.
 
All’improvviso siete così uniti che le persone iniziano a chiamarvi con lo stesso nome, come se fosse una sola persona.
 
Fitz-Simmons era questo che erano, due brillanti scienziati che pensavano all’unisono e si completavano a vicenda.
 
Ma adesso quei tempi erano finiti.
 
Adesso Fitz- Simmons non esisteva più, esistevano solo Leo e solo Gemma.
 
Irrimediabilmente divisi, separati, lontani anni luce, l uno dall'altra.
 
Quel legame che li legava, quel linguaggio speciale che dividevano, quella sintonia, tutto era svanito nel nulla, trasportato via anch’ esso dalla corrente.
 
Sotto tutta quell’acqua non solo aveva perso se stesso, ma aveva perso anche lei.
 
Aveva deciso quel giorno, mentre lottavano contro la morte, di sacrificarsi per lei.
 
Lei aveva pianto disperata, dicendo che lui era il suo migliore amico.
 
Lui allora le aveva risposto, che lei era molto di più di questo, per lui, non aveva avuto mai il coraggio di dirglielo così avrebbe dovuto lasciare che glielo dimostrasse.
 
E non era pentito, l’avrebbe rifatto altre cento volte.
 
E anche adesso amandola faceva finta di non amarla, solo perché l’amava.
 
Nonostante lei l’avesse lasciato solo, nonostante lui avesse bisogno di lei e lei lo avesse abbandonato.
 
Lei lo  riteneva inutile.
 
Ma sopratutto lei, non provava le cose che provava lui.
 
Nei primi tempi della loro separazione, la sua mente aveva creato un illusione di lei, la vedeva e le parlava,nonostante lei non fosse davvero al suo fianco, fingeva per proteggersi dal dolore.
 
Credeva di riuscire a sostituire, con quell'illusione, quello che gli mancava, di riempire il vuoto che sentiva, ma non era servito, aveva capito di doversi rassegnare alla fine.
 
Tutto era cambiato, non poteva continuare a nascondere la testa sotto la sabbia, niente sarebbe stato più come era prima.
 
E anche se adesso non l’aspettava più, non avrebbe mai smesso di aspettarla.
 
L’amava semplicemente perché era lei.
 
Anche se lei l aveva abbandonato, anche se lei  gli aveva voltato le spalle, proprio quando lui aveva avuto più bisogno di lei.
 
E adesso era tornata.
 
Entrando da quella porta, come se non se ne fosse mai andata, ignorando quello che era accaduto, ignorando tutte le cose che erano cambiate.
 
E l' aveva odiata per quello, ma aveva odiato di più se stesso, perché anche odiandola continuava ad amarla.
 
Come aveva potuto pretendere che nulla fosse cambiato, che tra loro le cose rimanessero le stesse?
 
Lui le aveva detto che l'amava, aveva sacrificato tutto per lei, e lei non solo se ne era andata lasciandoselo alle spalle, ma si comportava come se nulla  fosse mai accaduto.
 
Fitz sapeva cosa voleva Gemma, voleva il suo migliore amico indietro, il brillante scienziato di cui tutti avevano bisogno, perché li tirasse ancora una volta fuori dai guai.
 
Lei voleva disperatamente tornare a quello che erano prima.
 
Una sola mente che ragionava e agiva all'unisono, ma adesso la sua mente era andata, non era abbastanza intelligente, non più per stare al passo con Gemma.
 
Lui non poteva più dare a loro quello che volevano.
 
Lui non poteva più dare a lei quello che voleva.
 
Ogni volta che incrociava il suo sguardo, in cui ormai leggeva soltanto pietà, era una pugnalata.
 
Le aveva detto che non avrebbero più potuto lavorare fianco a fianco.
 
Le aveva detto che avrebbe potuto lavorare per lei, ma che non riusciva più a lavorare con lei.
 
Lei gli aveva anche chiesto perché, con l aria ferita e lo sguardo triste,  fissandola negli occhi Fitz aveva risposto che avrebbe dovuto sapere il perché.
 
Cercava di vederla il meno possibile, ma anche non vedendola continuava ad amarla ciecamente.
 
L avrebbe amata per sempre?
Si sarebbe sentito in quel modo per sempre?
 
Era come se tutta la luce nella stanza provenisse solo dalla sua presenza, e adesso che lei aveva lasciato la stanza l aveva portata via con se, lasciandolo solo nelle tenebre.
 
Dal momento che lei gli aveva voltato le spalle e se ne era andata, l oscurità lo aveva assalito, sentiva come se avesse un peso costante sul petto che non lo lasciava respirare, in un solo istante aveva perso non solo la persona che amava, ma anche la sua migliore amica.
 
Certo non era morto sott' acqua annegato, ma in questa storia a causa del suo amore per lei, lui stava morendo, moriva d'amore, nella loro storia lui era già morto.
 
Mack entrò nel laboratorio distogliendolo dai suoi pensieri.
 
-Trovato qualcosa di interessante Turbo? Sei rimasto qui tutta la notte ti servirebbe una pausa.- disse.
 
-N - non ancora, m-ma lo troverò- gli rispose deciso.
 
-Dovresti prenderti una pausa!-disse Mack.
 
-Non posso permettermi di riposare ricordi?-battè con il dito un punto impreciso della sua testa- ci metto il doppio del tempo adesso, non ho tempo per dormire!- ribadì lui.
 
Riprese in mano i file che stava leggendo, forse non poteva fare più niente per lui e per Gemma, per sistemare le cose tra loro.
 
Forse doveva solo imparare ad andare avanti senza di lei.
 
Forse non ci sarebbe mai riuscito, ma non per questo si sarebbe arreso abbandonando Skye.
 
Avrebbe aggiustato quello che ancora poteva essere aggiustato e forse avrebbe smesso di sentirsi una nullità.

 
  
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