Valentine's Dance
“Dai…” Fece Percy. Nico incrociò le braccia sul petto. “Mi
rifiuto.” Il maggiore congiunse le mani e le mise in posizione di preghiera. “Eddai…!”
Nico lo guardò scocciato. “Senti, se io non voglio andarci, non voglio andarci.
Poi sempre andare con qualcun altro.” Percy scosse la testa. “Io voglio andarci
con il mio fidanzato, grazie mille!” Nico arrossì leggermente. “Io non voglio
andarci.” Ma Percy aveva notato che la convinzione di Nico stava andando a
farsi fotter. Lo buttò sul letto e gli saltò sopra. Poi mise la faccia proprio
vicina a quella di Nico e fece la faccia da cucciolo ferito migliore del suo
repertorio. "Ti preeegoooo!” fece. Nico sospirò. Possibile che Percy ottenesse sempre quello che voleva? “E va bene!”
Percy gli scoccò un bacio sulle labbra e lo liberò, mettendosi a saltare per la
stanza. “Si va al ballo di San Valentino, al ballo di san valentino!” Nico
scosse la testa. “Ma non ho nulla da mettermi…” Un sorrisino si fece largo tra
le labbra di Percy. “Ti ho comprato qualcosina.” Nico lo guardò. “Sapevi che
avrei capitolato?” Percy si diresse verso l’armadio e prese a trafficare con
esso. “Non credevo che ti saresti nemmeno posto il problema.” Poi tirò fuori un
completo nero, camicia, papillon, pantaloni e scarpe. Nico sbarrò gli occhi. “Sono
certo che ti staranno benissimo!”
Il ragazzino doveva ammetterlo: Percy aveva buon gusto in
fatto di vestiti. Il completo gli calzava perfettamente, e lo faceva apparire,
decisamente più… figo. Quasi adatto ad un ragazzo come Percy. Il maggiore lo
squadrò, mentre si metteva apposto il papillon. “Da quand’è che il mio
fidanzato si è fatto così sexy?” Nico arrossì. “Oh taci Perseus, e sbrigati. Voglio
tornare a casa il prima possibile.” Percy fece una smorfia, e si spazzolò i
capelli. “Sto bene?” Nico lo guardò. Indossava una camicia bianca e dei
pantaloni neri. Il papillon era nero come quello di Nico, ma le scarpe erano
diverse. In altre parole era uno schianto. “Beh… credo di sì.” Disse senza
guardarlo. Percy lo raggiunse e lo bloccò. “Come dici, Di Angelo?” Nico lo
spinse. “Sei molto affascinante, ok?” e scappò via verso la fermata dei taxi.
Avrebbero dovuto prenderne uno per andare al Campo Mezzosangue. Percy rise e lo
raggiunse abbastanza in fretta. Poi gli diede un bacio sulla guancia. “Vedrai,
ci divertiremo.”
***
Mi sto
divertendo da morire, oh sì. Pensò Nico sarcastico. Era appoggiato al muro della
sala grande e osservava Percy e Jason che ballavano nel bel mezzo del party.
Lui aveva detto chiaramente a Percy che sarebbe venuto, ma non avrebbe ballato.
E Percy, capendo quanto gli era costato anche solo venire li aveva deciso che
era meglio non tentare la sorte. Ma poi la notò. Annabeth Chase, con un vestito
corto e rosso, il décolleté in piena vista e uno spacco da paura sul ginocchio.
Una puttana da combattimento. Pensò il
più piccolo, senza clemenza. E stava marciando dritta verso Percy. Doveva avergli
chiesto un ballo, perché cominciarono a ballare insieme. La mano di Percy era
posizionata sul fianco della ragazza e le stava sussurrando qualcosa nelle
orecchie. Nico strinse i pugni.
“Di Angelo!” fece Will Solace, un sorriso in viso. “È da
un po’ che non ci si vede, eh? Posso chiederti un ballo?” Nico osservò Annabeth
e Percy che ballavano e ridevano nel mezzo della stanza. “Perché no?”
***
Percy notò Nico ballare con Will immediatamente. A Percy
non era mai piaciuto Will Solace, forse perché era stato il primo ragazzo a
confessarsi a Nico. E a Percy questo non era mai andato giù. Avrebbe voluto
andare dal più piccolo e chiedergli che faceva, ma la sentiva come una breccia
alla privacy di Nico. Sentì le mani di Annabeth stringerlo. Per un attimo pensò
di sbuffare. Si era presentata da lui, reclamando un ballo, in memoria dei vecchi tempi, e lui non
aveva saputo dirle di no. Se Nico è
felice, allora sono felice anch’io. Pensò avvicinandosi di più ad Annabeth.
Nico guardò i due ragazzi che ormai erano quasi
impossibili da distinguere, gli uni dagli altri e decise di averne abbastanza. “Scusami,
devo andare.” Fece bruscamente a Will e si allontanò.
Percy vide il suo ragazzo uscire in terrazza. Mentì ad
Annabeth, dicendole che sarebbe andato in bagno, poi prese da bere e seguì il
fidanzato.
“Nico?” il più piccolo sussultò, ma non si girò. Percy lo
vide sfregarsi gli occhi. “Cosa vuoi?” borbottò. “Perché sei uscito?” Nico tirò
su con il naso. “La festa fa schifo. E non è divertente vedere la ex del tuo
fidanzato che praticamente tira le tette in faccia al tuo ragazzo. Specialmente
se lui sembra divertirsi.” Percy rise. “Non dirmi che sei geloso, Nico di
Angelo.” “Non sono geloso! Mi ha solo dato fastidio, ecco tutto.” Percy gli
mise le mani sui fianchi e lo girò verso di se. “Beh anche a me ha dato
fastidio vedere che, dopo che il mio ragazzo mi ha negato un ballo, si è messo
a ballare con il primo ragazzo che si fosse mai dichiarato a lui. Ma del tipo
tanto fastidio.” Nico sospirò. “Questa festa fa schifo.” Percy annuì. “Puoi
dirlo forte.” Poi una luce passò nei suoi occhi. “Possiamo andarcene.” Nico
scosse la testa. “Qualcuno ci noterebbe e tenterebbe di fermarci.” Percy
sorrise. “Non se non ci vedono.” Guardò di sotto. “Non troppo alto.” Poi, prima
che Nico potesse capire qualcosa, si buttò dal terrazzo.
L’urlo quasi lasciò la gola di Nico. Poi sentì la voce di
Percy. “Salta giù, mia principessa, ti prendo!” Nonostante la paura e la
tensione, Nico si alzò sul terrazzo e si buttò. Per qualche secondo ebbe paura
che Percy non lo prendesse. Ma poi le mani di lui si strinsero al corpo di
Nico, attutendo la caduta. Percy poi se lo caricò in spalla. “Andiamo
giovanotto!” disse, correndo verso la propria cabina, con Nico che rideva e urlava
a Percy di metterlo giù. “Nope,
not happening.” Decise quello.
Quando arrivarono alla cabina di Poseidone, Percy lo
buttò sul letto e tirò fuori l’Ipod. Nico sgranò gli occhi. “Ma non possiamo
avere Ipods!” Percy lo guardò. “Dimentichi: Io sono Perfecty Jackson.” Nico
roteò gli occhi. Una dolce musica partì dal cellulare. Percy cominciò a
danzare. “Na, na na na na…” Nico rise. Percy socchiuse un occhio. “Mi concedi l’onore
di questo ballo?” Nico arrossì e sorrise e gli porse la mano. Percy l’afferrò e
lo tirò su, stringendoselo al petto. Nico ignorò il battito del suo cuore e il
sangue che era affluito alle sue guance e lo baciò sulle labbra. “Ti amo.”
Percy lo guardò, gli occhi verdi pieni di parole che non sapeva spiegare. “Lo
so, e ti amo anch’io.”
Abbiamo le vacanze di half term adesso. Che vuol dire? Vuol
dire che scriverò tanto, tanto, tanto. Demenziale, romantico, fluff, dramione,
Pernico e magari qualcosa su Divergent o Hunger Games! Yay