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Autore: Lussissa    03/12/2008    19 recensioni
-James?- Lui alzò lo sguardo su di lei, cercando di non pensare a quanto stesse male, in quel momento. -Mi baci?- James la guardò, sentendo la rabbia che piano piano gli saliva al petto. Ripensò a tutte le volte che aveva sperato di sentire quelle parole uscire da quelle labbra.[...] E lei era lì, calda, invitante, con le labbra che tremavano leggermente, gli occhi verdi velati da un sottile strato di lacrime, i capelli rossi scarmigliati, che dava voce ai suoi desideri più profondi con una semplicità disarmante.[...]Ma non poteva, maledizione. Non adesso, dopo tutto quello che era successo.[...]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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cap 1
Ciao!!!!Alloooora....Lo so che chi aveva letto la mia scorsa fic, "A metà" si aspettava il continuo. E arriverà, ve lo prometto. Solo che mi è venuta l'ispirazione per quasta fic- anche perchè in questo periodo ho letto un sacco di storie dove Harry&Co andavano nel passato, e allora mi sono detta, perchè non fare l'incontrario?Per chi non ha mai letto "a metà"...bè, spero vi piacerà questa storia ^^un bacio ^^
ps:qualcuno mi spiega come si fanno le introduzioni?Giuro che ho letto 25000 volte il regolamento, ma ogni volta sbaglio O.O




-James?-
Lui alzò lo sguardo su di lei, cercando di non pensare a quanto stesse male, in quel momento.
-Mi baci?-
James la guardò, sentendo la rabbia che piano piano gli saliva al petto. Ripensò a tutte le volte che aveva sperato di sentire quelle parole uscire da quelle labbra.
Ripensò a quante volte aveva sognato che lei gli chiedesse una cosa simile. Ripercorse con la mente quegli ultimi giorni, quello che era cambiato, quello che era rimasto uguale. E lei era lì, calda, invitante, con le labbra che tremavano leggermente, gli occhi verdi velati da un sottile strato di lacrime, i capelli rossi scarmigliati, che dava voce ai suoi desideri più profondi con una semplicità disarmante.
Moriva dalla voglia di avvicinarsi a lei, di prenderle il viso tra le mani e baciarla, fino a quando non gli sarebbe mancato l'ossigeno. Voleva sentire il sapore delle sue labbra, voleva averla fino a dimenticarsi chi era.
Ma non poteva, maledizione. Non adesso, dopo tutto quello che era successo. E pensare che pochi mesi prima avrebbe fatto carte false, per avere quello che lei gli stava chiedendo. Ora, invece, avrebbe preferito morire, piuttosto di vederla soffrire così. Piuttosto di sentirle fare una richiesta simile.

Che diavolo hai fatto, Potter?!

-Avanti, ragazzi!Mancano solo venti minuti alla consegna della pozione.-
Il professor Lumacorno battè le mani, come a voler sottolineare la frase appena detta.
Lily sorrise, guardando la pozione che bolliva nel suo calderone. Perfetta. L'intruglio aveva assunto una perfetta tonalità di rosa pallido, come da copione. Ora avrebbe solo dovuto aggiungere due milligrammi di denti di mandragola, girare due volte in senso antiorario e tre in senso orario, ed il gioco era fatto.
Lily annusò lievemente la pozione, per accertarsi che fosse tutto perfetto. Lily Evans possedeva quel pizzico di abilità in più che le permetteva di fare alcune lievi modifiche alle sue pozioni, quel tanto che bastava per renderle più efficaci senza andare troppo fuori dagli schemi.
Lei amava pozioni. Certo, prediligeva di più gli Incantesimi. Ma le pozioni, in qualche modo, rispecchiavano un po' il suo modo di essere.  Placida finchè andava tutto bene, ma bastava un attimo per farla esplodere. E quando una pozione esplodeva, tutti sapevano che era meglio starne alla larga.
Si concesse di guardare a che punto erano i suoi compagni di casa e non. Sorrise a Frank e Alice, due banchi più avanti. Vide poi, nell'angolino più remoto della classe, un Remus Lupin parecchio agitato che cercava di spiegare la pozione a Peter Minus, aiutandosi con grandi gesti.
A quel punto, lo sguardo le cadde inevitabilmente su James Potter e Sirius Black, che, neanche a dirlo, stavano sfogliando freneticamente il libro di Pozioni, cercando di capire perchè la loro pozione fosse di un verde smeraldo e brillante, anzichè rosa.
Lily sbuffò, pensando che erano sempre i soliti. Poi, inaspettatamente, James Potter alzò la testa di scatto, puntando i suoi occhi nocciola su di lei, e le sorrise.
A quel gesto la giovane Grifondoro sobbalzò impercettibilmente, lasciando accidentalmente cadere i rimanenti denti di mandragola che aveva preso in mano poco prima.
-Maledizione.- Ringhiò, osservando la sua pozione prendere un colorito rossastro. Si chiese perchè diamine fosse sobbalzata per una cosa così banale, e si maledisse circa un miliardo di volte. Per colpa di quella svista, rischiava il suo primo brutto voto in Pozioni in sei anni di carriera scolastica.
Cercò di gettare un'occhiata al libro, per vedere di salvare il salvabile, ma proprio in quel momento il professore battè le mani, decretando la scadenza del tempo.
-Aventi, ragazzi, consegnate!- Con un piccolo gesto della bacchetta, fece apparire accanto ai tavoli delle piccole fialette di vetro, nelle quali tutti avrebbero dovuto mettere la propria pozione.
Lily fece una smorfia sconsolata, ma consegnò anche lei senza protestare, e poi fece per avviarsi fuori dall'aula, arrabbiata con se stessa perchè si era distratta.
-Lily!-
Lily sorrise.
-Emmeline.- Una ragazza bionda e dagli occhi azzurri le ricambiò il sorriso.
-Come è andata la pozione?-
Intanto, le due si avviarono fuori dall'aula, mentre Lily assumeva un'espressione abbattuta.
-Male.-
La bionda la guardò, sbalordita.
-Non ci credo. Lily Evans, il Prefetto Perfetto, che sbaglia una pozione?!- Poi scoppiò a ridere. -Questa me la segno.-
Lily alzò gli occhi al cielo, con un'aria però lievemente divertita.
-Piantala, Em.-
-E sentiamo, perchè avresti sbagliato questa famigerata pozione?-
La grifoncina sbuffò.
-Mi sono distratta. Piuttosto, dove sono le altre?-
Emmeline Vance aggrottò la fronte.
-Marlene e Mary si sono dileguate per inseguire due Corvonero, a quanto ho capito. Alice si è defilata con Frank. Ma tu non cambiare argomento, come mai ti sei distratta?-
Lily sbuffò.
-Ma quanto sei rompiscatole. Mi stavo solo guardando un po' in giro. Sempre a pensare male, tu.-
Emmeline ghignò, e fece per dire qualcosa, quando una voce dietro di loro la precedette.
-Evans!-
Emmeline scoppiò a ridere, mentre vedeva che Lily chiudeva gli occhi e cercava di contare fino a dieci per non farsi sopraffare dal nervosismo.
Un ragazzo alto e moro si avvicinò alle due ragazze, con un sorriso che avrebbe fatto sciogliere tutta la popolazione femminile di Hogwarts. Pardon, tutta la popolazione femminile, meno che una ragazza dai capelli vermigli.
Lily fece una smorfia.
-Cosa vuoi, Potter?-
Lui ghignò, facendo brillare gli occhi nocciola dietro le lenti degli occhiali.
-Parlare, Evans, solamente parlare.-
La Evans sbuffò, mentre Emmeline faceva un sorriso malizioso.
-Allora io vado, eh!ci vediamo dopo, Lily!-
La grifoncina dai capelli rossi la trucidò con lo sguardo, come a voler sottolineare che era una traditrice. La biondina non se ne curò, e se ne andò senza smettere di sorridere, mentre Potter sogghignava, soddisfatto.
Con un'ultima alzata degli occhi al cielo, Lily si avviò a passo spedito verso l'aula di Trasfigurazione, nella speranza di seminare Potter. Ma, naturalmente, non aveva tenuto conto delle gambe lunghe di James Potter, a cui ci voleva un attimo, per starle dietro.
Lily si fermò, dopo un po'.
-Mi spieghi perchè mi segui?-
James ghignò.
-Tecnicamente, Evans, anch'io ho Trasfigurazione.-
Lily roteò gli occhi.
-Si, come vuoi.-
Fece ancora qualche passo, chiedendosi perchè Potter dopo sei lunghi anni, perdesse ancora tempo a venirle dietro.
E si chiedeva anche quando sarebbe arrivata...
-Evans, sai che sabato c'è l'uscita a Hogsmeade?- ....appunto.
Lily sospirò, cercando di non perdere la calma. In fondo, doveva ricordarsi, non era colpa di Potter, se aveva sbagliato la pozione.
-No, Potter.-
-Cosa no?-
-Non ci vengo, a Hogsmeade con te.-
Lui fece uno sbuffo. Poi sorrise.
-Prima o poi...-
-Risparmiati, Potter.-
-Sai, Evans, sei l'unica ragazza che riesce a rifiutare un mio invito senza fare una piega.-
Lei, nonostante tutto, sogghignò.
-E ne vado particolarmente fiera, lo sai, Potter?-
James fece una smorfia, passandosi una mano tra i capelli, in un gesto involontario.
-Perchè mi rifiuti, Evans?-
-Perchè non ti arrendi, Potter?-
-Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.-
-E allora tu evita di farmi sempre le stesse domande.-
James fece per ribattere, quando il battibecco fu interrotto da una voce.
-Potter!Evans!Proprio voi cercavo!-
James e Lily si girarono, piuttosto confusi, per poi ritrovarsi davanti il Professor Lumacorno, ansimante per la corsa che aveva fatto per raggiungerli. In mano stringeva due fialette di vetro.
-Mi potreste spiegare queste?- Disse, sventolando le due boccette con aria minacciosa.
James fece un sorrisino strano, mentre Lily distolse lo sguardo, imbarazzata. Sapevano perfettamente cosa contenevano quelle fiale: si poteva chiaramente intravedere in una una pozione color smeraldo, e nell'altra un intruglio rosso rubino.
-Professore...- Proruppe James, quando Lumacorno lo interruppe, rivolgendosi a Lily.
-Soprattutto lei, signorina Evans!Da lei non me lo sarei mai aspettato! Mi avete molto deluso, ragazzi. Due dei miei allievi migliori, che sbagliano così grossolanamente.-
Il professore scosse la testa, accigliato.
-E poi veramente, signorina Evans, da lei sono stato molto deluso. Lei, che di solito è così brillante!Come è potuto succedere...?- Borbottò.
James gettò uno sguardo a Lily, notando che teneva gli occhi sempre più bassi, piena di vergogna.
Agì d'impulso.
-Professore.- Disse, interrompendo l'ometto nel pieno del suo predicozzo. -Non è colpa della Evans. Sono stato io a farle sbagliare la pozione.-
Lily alzò la testa di scatto, incuriosita, ma James non ci badò, troppo intento ad inventarsi una scusa plausibile. Intanto Lumacorno lo osservava, interessato.
-Vede, poco prima di consegnare sono andato a chiedere una cosa a Frank Paciock, che era seduto davanti alla Evans. Passando, ho urtato il suo calderone, e per sbaglio ho fatto cadere dentro la sua pozione delle zampe di ragno.-
Lily fece per dire qualcosa,ma fu zittita all'istante dall'occhiata che le rivolse James.
Mentre il Malandrino per eccellenza faceva un sorriso smagliante e un po' spavaldo al professore, la rossina lo scrutò, curiosa di capire perchè avesse messo in atto tutta quella messinscena, quando, per una volta, non c'entrava nulla. O quasi.
Riportò lo sguardo sul professore quando questo fece uno sbuffo esasperato.
-Va bene, signorina Evans, mi perdoni. Quanto a lei, signor Potter, se proprio deve combinare disastri, veda di non coinvolgere anche chi non c'entra nulla.- Poi gli allungò le due fialette. -Voglio che mi portiate la pozione rifatta correttamente entro domani.-
James aprì la bocca, per protestare, ma questa volta fu Lily, a precederlo.
-Certo, Professore.- Fece, cercando di sorridere amabilmente a Lumacorno e lanciando un'occhiata di sbieco a James, mentre quest'ultimo faceva una smorfia.
Lumacorno annuì, soddisfatto, e si avviò verso la sua amata aula, senza più preoccuparsi di loro.
Ci furono brevi attimi di silenzio.
Poi Lily si girò a guardarlo.
-Perchè l'hai fatto, Potter?-
James distolse lo sguardo, imbarazzato.
-Fatto cosa?-
La rossa sbuffò.
-Perchè hai mentito a Lumacorno?-
Lui esitò, un secondo.
-Non tutto deve avere un perchè, Evans.- Sembrava voler troncare il discorso.
Lo osservò, incuriosita.
Potter imbarazzato?Lo stesso Potter che urlava in mezzo ai corridoi per chiederle di uscire?Anche se, bisognava ammetterlo, nell'ultimo periodo si era decisamente dato una regolata.  Quantomeno non le faceva più proposte imbarazzanti in mezzo ai corridoi.
Sorrise. In fondo, quel James Potter lievemente imbarazzato le faceva quasi tenerezza.
-Potter, passami la tua pozione.-
James la guardò, interrogativo.
Lei gli sorrise, allungando la mano per prendere la fialetta che lui le porgeva con aria perplessa.
Lily stappò il tubicino di vetro, per poi annusarne il contenuto, con aria assorta. James, guardandola così presa, per un fugace attimo desiderò con tutte se stesso essere quel sottile vetro che lei stava quasi sfiorando con le labbra.
Poi Lily aprì i grandi occhi verdi, sorridendo ancora.
-Devi solo aggiungerci una zampa di scarafaggio, e poi è a posto.- Disse, restituendogli l'intruglio.
Potter la guardò, sbigottito.
-Ma come fai?!-
Lily rise.
-C'è chi ha un talento naturale per il Quidditch, chi per le pozioni.-
Anche James rise, cogliendo l'allusione.
-Grazie per l'informazione, Evans.-
Lei arricciò il naso.
-Guarda che non l'ho fatto per te. Semplicemente, non voglio avere debiti con te, Potter.-
Lui sbuffò, levando gli occhi al cielo. Ma poi sorrise, e con suo grande stupore, Lily ricambiò, quasi involontariamente.
Per qualche strano motivo, Lily si accorse solo in quel momento che gli occhi color cioccolato del Malandrino erano veramente belli.
Il suono improvviso della campana invase l'aria, facendoli sobbalzare. James lasciò cadere a terra la pozione per la sorpresa, che si riversò al suolo, emettendo uno strano odore.
-Potter ma che diavolo...?- Prima di finire la frase, Lily sgranò gli occhi.
L'aveva avvolta una nebbiolina strana, inquietante, quasi. E non vedeva più James.
-P...Potter?!- Esclamò.
-Evans?-
La rossina si sentì un po' rincuorata, ma comunque non riusciva a vedere nulla. Provò a fare un passo avanti, ma la nebbia si muoveva con lei.
-Che diavolo succede?!-
-Non ne ho la più pallida idea. Non vedo niente!-
-Potter, che cavolo ci hai infilato in quella pozione?!-
-Non eri tu l'esperta?!-
Lily sbuffò, esasperata. Poi tirò fuori la bacchetta, cercando di provare qualche incantesimo, ma proprio in quel momento la nebbiolina di diradò.
Notò che anche Potter aveva tirato fuori la bacchetta.
Si guardò intorno.
-Dove siamo?- Chiese.
James aggrottò le sopracciglia.
-Sempre a Hogwarts, mi sembra. L'unica domanda è come siamo arrivati al terzo piano.-
In effetti, non si trovavano più nei sotterranei, ma in un ampio corridoio illuminato da grandi finestre.
Sentirono uno strano vociare provenire da destra, accompagnato da delle risate.
James afferrò Lily per un braccio, e la trascinò in un'aula, che per sua fortuna era vuota.
-Potter!Cosa diavolo fai?!- Sbottò la rossa, dopo che lui l'ebbe mollata.
Lui sospirò.
-Evans, non senti che c'è un'aria strana...?-
Lily stette un attimo in silenzio. In effetti, c'era un'aria strana, diversa, eppure uguale. Non avrebbe saputo come definirla. Rabbrividì impercettibilmente.
-Dove siamo finiti, Potter?- sussurrò.
-Forse abbiamo solo cambiato piano.-
La rossina lo guardò, per un secondo, poi si avviò verso la porta e la socchiuse, per vedere fuori.
Dopo un paio di secondi, James la sentì trattenere il fiato.
-Evans?Che cosa c'è?-
-Potter.- Esalò lei, debolmente. -Potter, credo di avere le allucinazioni. Là fuori sta passando il tuo sosia.-
-Che cosa?!-
Lily si spostò, per far vedere anche a James quello che aveva visto.
Potter spalancò gli occhi. Fuori da quella porta, che passeggiava indisturbato assieme ad altri due ragazzi a qualche metro di distanza dall'aula, c'era effettivamente il suo sosia.
Osservò meglio quel ragazzo dai capelli neri scompigliati, notando che si, gli assomigliava, però c'era qualcosa...
-Evans.- Fece, a occhi sgranati. -Il mio sosia ha i tuoi occhi.-
-Cos...è uno scherzo, Potter?- Replicò Lily, facendo scostare James dalla porta per guardare meglio.
Dopo pochissimo, indietreggiò, lievemente pallida.
-Che diamine significa, Potter?- Il tono di voce era astioso, leggermente spaventato.
-Non lo so, Evans!- Anche Potter aveva un tono di voce che sfiorava l'isterico. Va bene che lui impazziva per la Evans, ma se quello là fuori era veramente chi pensava lui, dove erano finiti?

-Harry, ma sei sicuro di averlo dimenticato nell'aula di Incantesimi, il mio libro...?-
Due ragazzi e una ragazza stavano camminando per il corridoio del terzo piano, lentamente.
Il ragazzo occhialuto con i capelli neri alzò gli occhi al cielo, con aria divertita.
-Si, Hermione. Sarà la ventesima volta che mi fai la stessa domanda. Dammi un po' di fiducia, no...?-
La riccia lo guardò, torva.
-Giuro che se hai perso il mio libro, io...-
-...Vedrò di riuscire laddove Voldemort non è riuscito, si, lo sappiamo, Hermione.- Concluse il ragazzo più alto con i capelli rossi.
-è inutile che fai dell'ironia, Ron. Sai che ne sarei perfettamente capace.-
-Non lo metto in dubbio, Herm. Ma andiamo, è solo uno stupido libro.-
Hermione strinse gli occhi a fessura.
-Ronald Weasley. Quel libro...-
Harry alzò gli occhi al cielo, smettendo di ascoltarli. Quei due non sarebbero mai cambiati. Anche se ormai erano un bel po' di mesi che stavano insieme, i loro bisticci erano all'ordine del giorno.
Sorrise, pensando che erano decisamente una bella coppia.
Guardò davanti a se, sempre con un sorriso.
Per un istante, gli parve di sentire una porta cigolare.
-Harry?-
Il moro si riscosse dai suoi pensieri, notando che i due avevano finito di battibeccare.
-Uh...si?-
-Hai sentito cos'ho detto?-
-Veramente, no.-
La ragazza lo guardò male, per poi scoppiare a ridere, facendo ridere così anche Harry e Ron.
-Stavo dicendo..- Riprese, dopo che ebbero finito di ridere. -Che è strano come Hogwarts non sia minimamente cambiata, nonostante tutto.-
Ron annuì.
-é vero. Dopo la battaglia contro Voldemort, è come se si fosse autorigenerata, nonostante avesse molte parti bruciate e distrutte.-
Harry si rabbuiò al ricordo, ed Hermione lanciò un'occhiataccia a Ron. Poi si rivolse ad Harry.
-Harry. Smettila di colpevolizzarti. Non è colpa tua, se molte persone sono morte.-
Il moro sospirò.
-Lo so, Hermione. Ma non posso fare a meno di pensare che avrei potuto fare di più. Remus, Ninfadora, Fred...non meritavano quella fine.-
Ron assunse improvvisamente un aria più  matura, e annuì gravemente.
-Hai ragione, Harry. Ma hai pur sempre sconfitto Voldemort. Loro sono orgogliosi di te, ovunque siano.-
Harry annuì.
Ci furono attimi di silenzio.
-Comunque...- Continuò Ron, con aria scherzosa, per alleggerire l'aria. -io sono convinto che la McGranitt poteva pure evitare di costringerci a fare comunque il settimo anno. Abbiamo salvato il mondo magico, e che diamine!-
-Ron!- strillò Hermione, scandalizzata. -La Mcgranitt ci ha offerto, molto gentilmente, peraltro, di poter comunque svolgere il settimo anno nonostante l'anno scorso l'avessimo saltato!Dovresti esserne onorato senza lamentarti!-
Ron sollevò gli occhi al cielo.
-Si, dì quello che vuoi. Ma è frustrante vedere i primini che vengono lì e mi chiedono candidamente se sono stato così stupido da essere stato bocciato, come se l'anno scorso fossi stato tutto il tempo a guardare le nuvole fuori dalle finestre di Hogwarts, anzichè a combattere il Mago più Oscuro di tutti i tempi.-
Intanto, erano arrivati davanti alla porta dell'aula d'incantesimi.
Harry sorrise, mettendo una mano sulla maniglia della porta. Sapeva che i suoi migliori amici avevano messo su tutta quella scenetta solo per non farlo sentire troppo giù.
-Vuoi dirmi che se fossi rimasto ad Hogwarts, avresti davvero studiato?!-
Harry rise.
-Ragazzi, smettetela. Ora prendiamo quel dannato libro, così poi ce ne possiamo tornare in Sala comune, d'accordo?-
Dicendo questo, aprì la porta. Solo che ciò che trovò all'interno gli fece dimenticare tutti i suoi progetti.

James sentì le voci sempre più vicine.
-Stanno venendo qui, dannazione.-
-Cosa diavolo facciamo adesso, Potter?-
James scosse la testa, frustrato. Doveva assolutamente trovare il modo per uscire da quella situazione.
Lily improvvisamente lo guardò, con gli occhi fiammeggianti.
-è colpa tua, Potter!-
-Non ho chiesto io questa situazione, Evans!-
-Sta di fatto che è stata la tua pozione, a metterci in questa situazione!-
James alzò gli occhi al cielo.
-Evans, qui non serve a niente dire che era colpa mia. Cerchiamo un modo per uscirne, piuttosto.-
Lily sospirò. Odiava ammetterlo, ma Potter aveva ragione. Continuare ad arrabbiarsi non sarebbe servito a nulla.
Fece per dire qualcosa, quando si sentì una voce esattamente dietro alla porta.
-...Ragazzi, smettetela. Ora prendiamo quel dannato libro, così poi ce ne possiamo tornare in Sala Comune, d'accordo?-
James e Lily si sentirono gelare un attimo prima che la porta si aprisse.
Quello che entrò era la fotocopia di James. Stessi capelli neri scompigliati, stesso sorriso un po' Malandrino, anche se velato da quella lieve amarezza che James non avrebbe mai posseduto.
E gli occhi erano indubbiamente quelli di Lily. Impossibile non riconoscere quella sfumatura di smeraldo, contornata dalla forma leggermente a mandorla degli occhi.
Harry aveva sgranato gli occhi.
-Mamma...?Papà...?-
James sobbalzò, e fissò il ragazzo, come a voler chiedere conferma di ciò che aveva sentito. Lily impallidì, di botto.
-Potter, è uno scherzo...?- Disse, la voce ridotta ad un sussurro.  Poi mise su una specie di risatina. -Avanti, Potter, dì ai tuoi amici di finirla. Questa storia è durata anche troppo. Non è divertente.-
James si voltò con una lentezza esasperante verso di lei, che nel frattempo si era appoggiata al muro.
Non disse una parola. Si limitò a fissarla, sconvolto.  Come era possibile?Lily Evans detestava James Potter. Era una delle poche certezze della vita.  E ora, lì davanti, si trovava un tizio che-casualmente-era il ritratto spiccicato suo e della Evans. Qualcosa non quadrava.
Si girò nuovamente verso i tre ragazzi che stavano davanti alla porta, in silenzio.
-Ci deve essere un errore. Noi...Ci devi aver scambiato per qualcun'altro.-
Con la coda nell'occhio vide Lily annuire freneticamente. Non sapeva perchè, ma quel gesto gli provocò una fitta di dolore in mezzo al petto.
I tre ragazzi si scambiarono un'occhiata fugace, poi la ragazza si avvicinò all'orecchio del moretto con gli occhi verdi.
-Credo che non stiano ancora assieme. Guarda, avranno sedici, massimo diciasette anni.-
Harry la guardò, leggermente irritato.
-Ci ero arrivato da solo, grazie.-
Era preoccupato. Chiamarli mamma e papà gli era venuto istintivo, era stata una naturalezza derivata dallo stupore iniziale. Ma se avesse combinato qualcosa di irreparabile? Se li avesse sconvolti talmente tanto che non  si sarebbero mai più avvicinati l'uno all'altro? Da come aveva reagito sua madre, gli pareva del tutto possibile. Ma, la domanda fondamentale era, cosa diavolo ci facevano, lì? Come ci erano arrivati?
Non sapeva nè cosa dire, nè cosa fare. E si sentiva egoisticamente felice, perchè li aveva lì davanti, giovani e vivi come mai li aveva visti.
La frase detta da suo padre non l'aveva toccato minimamente. Certo che erano loro. Certo che non si era sbagliato. Mai ne era stato più sicuro.
-Tu sei James Potter?- Sussurrò, gli occhi puntati in quelli di suo padre.
Il Malandrino strabuzzò gli occhi.
-Tu chi sei?- Chiese, diffidente, anche se non era sicuro di voler sentire la risposta.
Harry sospirò.
-Io sono Harry. Harry Potter.-
-Ma non è possibile.- Era stata Lily a parlare, sollevandosi e parandosi davanti ad Harry. Aveva riacquistato un minimo di lucidità, e cercava di ragionare razionalmente.
-Andiamo, è impossibile. Non ho nulla contro di te...Harry, giusto?Però, ragioniamo. Avanti. Io e Potter ci detestiamo.- Rise di nuovo, senza un briciolo di allegria. Sapeva che si stava comportando come un'isterica. Ma Lily Evans era fatta così: le cose che la razionalità non riusciva a comprendere, la facevano andare fuori di matto. Aveva una dannata paura dell'ignoto. E quella situazione era tutt'altro che comprensibile.
Fu a quel punto che anche James Potter riprese ad essere James Potter.
Ghignò, incrociando le braccia al petto.
-Veramente, Evans, io non ti detesto. Anzi, mi sembra che sia da parecchio che ti dico che cederai...e qui ne abbiamo la prova vivente.-
Lily si voltò verso James, furente, non capendo che, in un modo contorto tutto suo, Potter stava semplicemente cercando di distrarla da tutto quel casino.
-Potter. Non credo sia il momento più appropiato per fare battute.-
-Evans, non era una battuta.-
-Devo ricordarti del perchè siamo finiti qui?-
-Il perchè non cambia la realtà, Evans.-
-Non c'è nessuna realtà, Potter!-
-Non credo sia possibile che due persone abbiano la stessa identica allucinazione, Evans. Quindi, ciò che stai vedendo deve essere per forza reale.-
Lily si girò di scatto verso Harry.
-Vedete perchè lo detesto?Mi fa saltare i nervi!-
Detto questo si avviò verso l'angolo della stanza a grandi falcate.
Intanto, Harry, Ron e Hermione avevano seguito il battibecco senza fiatare.
James sospirò, sorridendo.
-Tranquillo, Harry. Come vedi, è già pazza di me.-
Lily lo fulminò con lo sguardo, e Harry non potè fare a meno di sorridere, sentendosi scaldare il cuore. Erano i suoi genitori. Ed erano lì, con lui.
Poi James sospirò, di nuovo.
-In che anno siamo?-
Harry guardò i suoi amici, prima di rispondere.
-1998. Bè, a dire il vero, quasi '99.-
James aggrottò la fronte.
-Quasi '99?-
-Bè, si. Siamo a dicembre.-
Il Malandrino si morse un labbro. Cosa diavolo aveva combinato con quella pozione?Come erano finiti nel 1998-quasi '99? A dicembre, poi. Nel loro tempo erano a marzo, una settimana prima dell'inizio delle vacanze di pasqua.
-Silente!- James si voltò verso Lily, che aveva appena gridato.
Inarcò un sopracciglio.
-Evans?Sei per caso impazzita?-
Lei gli si avvicinò, guardandolo negli occhi, finalmente con un sorriso abbastanza sereno.
-Andiamo da Silente. Lui saprà sicuramente cosa fare.-
Harry si schiarì la gola.
-Ehm...-
James lo interruppe, ricambiando il sorriso.
-Evans, questo è il motivo per cui sei una delle studentesse più brillanti del nostro anno. I miei complimenti.-
Lei ghignò.
-Non metterti a fare il lecchino, Potter-
Lui rise, per poi voltarsi verso Harry.
-Ci potete accompagnare...?-
I tre si scambiarono un'occhiata, abbattuti. Fu Hermione a prendere la parola.
-Ecco..Il...il...Professor Silente è...morto.-
James e Lily impallidirono, stando un attimo in silenzio.
-Come...come morto?- Fece Lily, flebilmente.
Harry sospirò, annuendo.
-Come è successo?- Chiese James, scosso. Silente era il Mago più potente di tutti i tempi. Come poteva essere morto? Aveva ceduto anche lui, alla fine, sotto i colpi di Voldemort? Se era così era il caso di preoccuparsi.
-Storia lunga.- Disse Ron, parlando per la prima volta.
Lily si portò le mani a coppa davanti alla bocca. Silente, morto? L'aveva sempre visto allegro e arzillo. Sempre vispo, sempre con quel sorriso rassicurante per tutti. Gli era affezzionata, in qualche modo. Era stato lui a venire a parlare con la sua famiglia per spiegarle tutto del mondo magico.  E poi, con Silente se ne andava anche l'unica possibilità che avevano di capirci qualcosa in tutta quella  storia. Sentì il bisogno di appoggiarsi a qualcosa, o le gambe le avrebbero ceduto. Mise una mano sulla spalla di James, usandolo come sostegno.
Lui non battè ciglio, e Lily gli fu grata per questo. Non sarebbe stata capace di ribattere ad una delle sue battutine maliziose. Ma sapeva anche che lui in quel momento non ne avrebbe mai fatte.
-Chi...chi è il preside, ora?- Chiese James.
-La...la Professoressa Mcgranitt.-
James si illuminò, riacquistando speranza. Girò lievemente la testa verso Lily.
-Evans, è la Mcgranitt!è praticamente la seconda di Silente!Forse ci potrebbe aiutare!-
Lily annuì, debolmente. Non sapeva perchè era rimasta così sconvolta.
James la guardò, preoccupato. Poi si rivolse a Harry.
-Si...ehm...aspettateci fuori, un secondo, va bene?arriviamo subito.-
Harry annuì, lanciando un'occhiata alla rossina.
Dopo che furono usciti, ci fu un attimo di silenzio.
-Evans?- fece poi James, in tono dolce. Lily sussultò. Poi si staccò da lui, e lo guardò. Aveva gli occhi lucidi.
Al Malandrino si strinse il cuore. Le accarezzò una guancia, pianissimo.
-Evans, che succede?-
-Non...non lo so. Ho...ho come un brutto presentimento, Potter.-
Lui la fissò.
-Che genere di brutto presentimento?-
Lei scosse la testa.
-Non so. è...è come se...è come se ci fosse aria di morte. Lo so, è un discorso stupido. Però...Silente...- Si morse il labbro, abbassando gli occhi.
Non sapeva come spiegarlo. Però...era come se loro non avessero dovuto essere lì. Discorso temporale a parte, era come se in quel tempo loro non fossero inclusi. L'aveva notato anche negli occhi di Harry-erano gli occhi di una persona estremamente sola.
Con suo grande stupore, sentì Potter avvolgerla in un abbraccio. Sgranò gli occhi, ma non si oppose.
-Ti riporterò a casa, Evans.- Sussurrò James. -Te lo prometto.-
E Lily si sentì rincuorata, nonostante tutto.



Nota di fine capitolo:
Eccomi qui. Allora, fatemi sapere cosa ne pensate(tiratemi anche i pomodori, se necessario)
Poi, vorrei ringraziare(purtroppo di fretta, nn ho tempo di farlo una per una =( ) chi aveva recensito l'ultimo capitolo della mia storia:
Miss Rainbow, felpa_fan, jellicalcat, Harmonia, piccola_puffola,  PikkolaGrandefan, Nikki Potter,  jaily, PrincessMarauders, piccolina88,  finleyna4ever, ninny, germana, weasley star, e poi naturalmente Maira_Hermione96, oOoPRONGSIEoOo, Ramoso4ever95 e zukkyna, che mi fanno sempre commuovere con le loro recensioni ^^ siete tutte fantastiche, vi adoro, grazie di tutto. Spero leggerete anche questa storia =)







  
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