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Autore: Leahia    14/02/2015    7 recensioni
"Sasori no Danna...- bisbigliò nella notte scura- Ti amo..."
*entra lentamente in scena* Salve, fandom sconosciuto... Piccola piccolissima Sasodei scritta per capriccio anni fa e ricorretta ultimamente, per festeggiare una festa che non festeggio. Tutto ciò ha un sacco di senso. Ok, se vi va leggete, se non vi va non importa. Nel remoto caso vi piaccia, vi chiedo umilmente da povera serpe quale sono di lasciare un commentino, per favore...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori, Deidara | Coppie: Sasori/Deidara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il mio Danna è un cretino, un
 


L’aria quella notte era fresca e piacevole, entrava dalla piccola feritoia che avevano il grande coraggio di chiamare “finestra” nella loro camera. Deidara aveva ancora gli occhi aperti, nonostante avesse sonno, e la mente lavorava con tranquillità ma costanza. Aveva indosso solo le mutande, colpa di Sasori, addormentato accanto a lui, che odiava che dormisse nudo perché “Lo inquietava”. “Ha parlato l’essere più normale del mondo” pensava Deidara, con una punta di acidità, ma non seriamente. Non al suo Sasori, non al suo Danna, non gli avrebbe negato una cosa idiota come quella. Anche se alcune volte l’aveva fatto, solo per ripicca, ma aveva deciso che il pavimento non era un luogo piacevole dove dormire, e si era arreso ai voleri del proprio compagno. Sospirò, soffiando via una ciocca di capelli biondi dal proprio viso, e si voltò puntellandosi su un gomito per guardare Sasori, il volto sereno immerso nel sonno. Gli sfuggì un sorrisetto alla vista di una cosa così dolce e soprattutto così incredibilmente insolita sul viso del compagno.
-Sasori no Danna...- bisbigliò nella notte scura- Ti amo...
-Dormi, Deidara...- replicò Sasori. Deidara ebbe un piccolo sussulto e arrossì appena. Non credeva che il compagno fosse sveglio. Allora, si trovò a pensare, poteva avere un viso sereno anche senza che il sonno ci si mettesse di mezzo! Così entusiasmato dalla nuova, sorprendente scoperta, notò appena che Sasori aveva aperto un occhio e lo osservava con un sorrisino ironico stampato sul volto chiarissimo, così umano eppure così non umano.
-Che hai da sorridere, un?- domandò il biondo, seguitando a guardarlo, senza intenzione di smettere. Sasori sospirò.
-Niente, niente. Mi sorprende che tu sia ancora sveglio- spiegò il rosso- E mi sorprende che in alcuni casi il tuo idiotissimo difetto di pronuncia scompaia.
-Sei un cretino, danna, un- ribatté Deidara, irritato. Seppellì la faccia nel cuscino morbido, mentre una mano di Sasori iniziava a vagare sulla sua schiena, mandandogli piccoli brividi in tutto il corpo. Sasori era freddo, freddo come il ghiaccio, Deidara lo sapeva bene. Era inquietante, la loro relazione. Improbabile, ecco. Eppure c’era.
-Che hai detto prima?- chiese Sasori, continuando a far vagare le dita sulla schiena del biondo- Ero mezzo addormentato, non ho sentito.
-Che sei un cretino, un- rispose Deidara, la voce smorzata dal cuscino. Sasori ridacchiò appena, evidentemente beandosi di quanto Deidara lo odiasse per finta.
-Prima di quello- specificò. Deidara, dal cuscino, arrossì.
-...t...mo...- fece, ma solo quelle due lettere videro la luce, mentre il resto rimase sepolto nella stoffa del cuscino.
-Non ho capito- insistette Sasori, baciandogli i capelli biondi.
-Che ti amo, un- sussurrò Deidara, imbarazzato a morte. Sasori fermò la mano, e Deidara ne sentì subito la mancanza. Voleva guardare Sasori, ma insieme non voleva farlo per paura di conoscere l’espressione derivante da una confessione del genere.
-Mi ami?- chiese il marionettista, come se la notizia lo sorprendesse moltissimo. Deidara non riuscì a resistere e si voltò a guardarlo. Con suo sommo stupore, era davvero rimasto disorientato dalle sue parole.
-Sì, ti amo- ripeté Deidara- Non ti va, un?
-Io...
Sasori esitava. E se Sasori Aka no Suna esitava, il mondo era certamente sul punto di giungere al proprio termine stabilito.
-Sono un pezzo di legno- concluse il rosso. Deidara aveva tanta, tanta voglia di spaccargli la faccia di legno e con i pezzi fare un mosaico che riportava la scritta “Il mio Danna è un cretino”, ma si trattenne in modo impeccabile.
-E quindi? Io ho quattro bocche, un- ricordò Deidara.
-Quello è piacevole- rifletté Sasori. Deidara ignorò l’allusione.
-Comunque, non me ne frega nulla se sei di legno, un. Ti amo, e tutto quello che puoi fare è accettarlo.
Sasori tacque per alcuni secondi, nei quali Deidara si girò dall’altra parte, dando le spalle al compagno, sentendosi un idiota per avergli detto che lo amava e sentendosi un idiota perché si sentiva un idiota. Non poteva fare il romantico. Faceva parte dell’Akatsuki, era fortissimo, temuto, ricercato, e si perdeva in cose stupide e frivole come l’amore. Comunque, il fatto che Sasori non gli avesse risposto gli tormentava il cervello. Era davvero così detestabile, antipatico e poco interessante da risultare indesiderabile anche alla persona con la quale condivideva la maggior parte della sua vita e, sì, anche il letto? Di colpo, si sentì avvolgere da due braccia fredde e bianchissime.
-Ti amo anche io, e non me ne frega niente se siamo criminali ricercati e se questa è una cosa da frocetti del cazzo. Ti amo, Deidara.
Deidara, nella stretta gelida del compagno di squadra, della nemesi, dell’amico, dell’amante, sorrise poco, appena perché solo la notte lo venisse a sapere, solo la notte e nessun altro mai. L’aria continuava a entrare dal piccolo buco nel muro, avvolgendo i due amanti abbracciati nel letto, accarezzando quei corpi nudi nella loro commovente innocenza così ignorante del futuro, ormai prossimo, che li vedeva divisi per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
The Corner of the Mad Lady
Ehm... saaaalve... Buon San Valentino...? Ok, domando umilmente scusa per essermi infiltrata in un fandom così grande e così poco degno di me, ma avevo promesso, e avevo un po’ voglia di variare, e come se non con una delle mie 5 BIG OTP. Intanto, il titolo non azzecca niente di niente con la storia, ma non son buona a mettere titoli, spero mi perdoniate. In secondo luogo, tutte le persone che hanno letto questa roba in anteprima hanno detto di no, ma io ho paura di essere andata OOC. Nel caso vi scongiuro di avvertirmi, almeno metto subito l’avviso. Detto questo, spero di non avervi troppo deluso. Arrivederci! (“Ma anche no”/nd voi)
  
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