Fanfic su artisti musicali > HIM
Segui la storia  |       
Autore: Glendora    14/02/2015    0 recensioni
Farla finita sembra davvero molto facile, soprattutto nella solitudine di una camera d'albergo a chilometri di distanza da casa. Questo, però, non sembra il destino di Ville Valo che, inaspettatamente, tra le mura di quello che sembra essere un vero e proprio girone dell'Inferno, troverà quello che ha sempre cercato, ciò che la fredda lametta di un rasoio appoggiato sulla pelle non è stata capace di dargli. Ma il fato ama giocare con le persone e Ville non è certo immune...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lily e Ville non hanno avuto tempo di organizzare una cerimonia come si deve, ma in realtà va bene così: gli amici di tutta una vita sono lì per loro, per festeggiare il loro amore ed è quello l’importante, nient’altro che quello.

“Ehi piccioncini volete smetterla di tubare? Io ho fame!” Coltello e forchetta in mano, Gas attira l’attenzione dei due sposi, intenti a scambiarsi un bacio seduti sul lato corto del grande tavolo che Migè, Burton, Connor e Jasper hanno trasportato con non poca fatica dalla cucina al salotto di Lily.

“Oh scusa Gas, mi sono scordata di dirti che non c’è niente da mangiare!” Lo rimbecca Lily sorridendo scherzosa, alzandosi per scappare in cucina dove una miriade di piatti di ogni tipo attendono solo di essere gustati dagli invitati.

“Aspetta, ti aiuto…” La rincorre Ville che, finalmente si è liberato della giacca, rimanendo solo con la camicia con le maniche arrotolate.

“Ma che carino che sei! Pensare che non hai mai mosso un muscolo prima di oggi: è proprio vero che l’amore cambia le persone” scherza Linde sistemandosi il tovagliolo sulle gambe, ricevendo in risposta una linguaccia da Ville che sparisce con Lily in cucina.

“Quando hai preparato tutta questa roba?” Domanda rimanendo a bocca aperta davanti ai manicaretti in bella mostra.

“Non te l’ho detto? Ho dei folletti magici che mi aiutano” risponde Lily strizzando l’occhio, afferrando saldamente una grande ciotola contenente una variopinta insalata di riso per passarla a Ville che la porta nell’altra stanza tra le urla felici di Gas, davvero molto affamato.

Con ancora il vestito da sposa addosso, Lily appoggia entrambe le mani ad una delle poche sedie rimaste in cucina in preda ad uno dei soliti capogiri che, quel giorno, sembrano non volerle dare alcuna tregua. Respirando profondamente, cerca di placare anche il senso di nausea che, pian piano, si fa strada fino a ghermirle la bocca dello stomaco e quando finalmente riesce a riprendere il controllo delle sue azioni, sente la mano di qualcuno cingerle i fianchi per sorreggerla.

“Ti senti bene?” Chiede Connor preoccupato.

“Vuoi la verità o posso mentire spudoratamente?”

“Se può servire mentimi pure, ma sai che non servirebbe a nulla: ti conosco troppo bene.”

“Sto uno schifo, ma non permetterò ad uno stupido mal di testa di farmi rovinare questa giornata” risponde infine, ricomponendosi sfoggiando un sorriso smagliante.

“Non esagerare Lily. Se non ti senti bene noi possiamo andarcene. Devi riposare.”

“Con, ti prego… almeno per oggi facciamo finta che io non sia malata e che tutto sia bello.”

“D’accordo piccolina, come vuoi tu… ma sappi che ti tengo d’occhio.”

Ringraziandolo con un bacio sulla guancia, Lily prende tra le mani due bottiglie d’acqua e si dirige con passo fermo verso la sala, seguita a ruota da Connor che cerca di sembrare il più rilassato possibile per non far insospettire nessuno, in particolare Ville: non vuole rovinare quel piccolo momento di felicità che i due si sono ritagliati con tanta fatica e se dovrà fingere per tutto il giorno, allora fingerà proprio come sta facendo Lily.

Tra l’allegria generale, il pranzo prosegue piacevole e scherzoso sotto la guida di Gas che, con la sua simpatia coinvolgente, non smette un attimo di fare battute che suscitano l’ilarità dei presenti rendendo l’atmosfera serena e molto gradevole, mentre Jasper continua a scattare un’infinità di fotografie con l’intento di creare un album da regalare a Lily in ricordo di quella giornata.

Pensava sarebbe stato più difficile sopportare il fatto di vedere la donna sposare Ville, ma così non è stato: vederla felice nonostante tutto, lo fa sentire bene e capisce che l’amore che prova per Lily è un tipo d’amore diverso da quello che prova Ville per lei.

Chi si diverte davvero tantissimo è Katherine, la testimone di Ville insieme a Migè, che grazie ad un permesso speciale ottenuto da Connor, è finalmente uscita dalle quattro mura dell’ospedale dopo cinque lunghi anni: non le sembra vero di poter essere in grado di ridere e scherzare con persone che quasi non conosce, ma quella sembra essere il giorno in cui le cose impossibili diventano reali e godendosi il clima di allegria che si è creato nutre il suo cuore ed il suo spirito di tutte quelle emozioni che da tempo non provava.

Mentre guarda i volti felici e rilassati di tutti, Lily non può fare a meno di sentirsi appagata da quella giornata così bella, ma nello stesso tempo sente che il suo corpo le lancia segnali allarmanti e non sa per quanto tempo ancora riuscirà ad ignorarli: il mal di testa continua ad aumentare e minuscole goccioline di sudore le imperlano la fronte a causa della febbre che, pian piano inizia a salire, ma lei non vuole cedere assolutamente, non oggi e lottando contro se stessa si impone di rimanere lucida e vigile.

“Ehi, tutto a posto? Non hai mangiato quasi niente…”

“Non ho molto appetito, ma non ne ho mai in questi giorni” risponde, cercando di rassicurare Ville, che sa quanto il cibo la disgusti a causa della terapia. “Sto bene, rilassati.”

“Sei sicura?” Insiste lui.

“Sicurissima, anzi… andrò a incipriarmi il naso prima della torta! Jasper si sta divertendo a farci un mucchio di foto, non vorrei sembrare un mostro!” Sorride baciandolo. Alzandosi lentamente, Lily si dirige verso il bagno al piano di sopra e accostando la porta alle spalle, chiude fuori le voci e le risate degli ospiti, trovando finalmente un momento di pace e di silenzio.

Respira Lily, ce la puoi fare…

Con le mani strette al bordo del lavandino si guarda allo specchio per vedere riflessa l’immagine del suo volto un po’ stanco.

Proprio una bella sposa pensa tra sé, massaggiandosi gli occhi ed aprendo l’acqua fredda per potersi rinfrescare il viso acceso dalla febbre.

Raccogliendo l’acqua con le mani si sciacqua la faccia ed immediatamente il contatto con le goccioline fresche sembra rigenerarla, anche se quella piacevole sensazione dura fin troppo poco per i suoi gusti e poggiando i palmi bagnati sulle tempie, chiude gli occhi nel tentativo di fermare il dolore alla testa.

Sciogliendosi i capelli appuntati con delle forcine da Aoki, Lily li scuote delicatamente convinta che l’emicrania sia provocata dall’acconciatura forse troppo stretta e mentre si libera dell’ultima molletta, sente tra le dita una ciocca di capelli che si sfila rimanendole in mano, gettandola nel panico più totale.

Presto o tardi incominceranno a cadere… ha detto Aoki, ma Lily si è aggrappata giorno dopo giorno all’irragionevole convinzione che, forse, a lei non sarebbe successo, che magari il suo corpo avrebbe reagito diversamente alle cure e che, probabilmente, i suoi capelli non sarebbero caduti, ma ora che si rende conto che quel momento è arrivato anche per lei, sente una nuova ondata di dolore spezzarle definitivamente il cuore in due metà distinti.

Rannicchiandosi su se stessa, Lily si lascia cadere a terra e raccogliendo le gambe al petto lascia scendere le lacrime che vanno a bagnare la gonna del vestito e mentre stringe tra le mani la ciocca di capelli, sente di nuovo la paura crescerle nel petto, una paura irrazionale che la mozza il fiato facendole bruciare i polmoni impedendole di respirare.

La felicità ha sempre un prezzo da pagare. 

***

“Come sta?” Chiede preoccupato Ville appena Aoki esce dalla camera da letto.

“Ha la febbre alta, ho paura ci sia un’infezione in circolo, ma non vuole saperne di essere ricoverata: questa notte può stare qui, ma se domani la situazione non migliora devi assolutamente portarla in ospedale. Adesso sta dormendo, ho dovuto sedarla perché era troppo agitata… mi spiace Ville, questa giornata non doveva finire così.”

Abbracciandolo, Aoki cerca di consolarlo, ma sa che non c’è modo di alleviare il dolore che Ville prova in quel momento: doveva essere una giornata speciale, ma si è trasformata in un incubo e nulla può risistemare le cose, non al momento, non quando l’immagine di Lily disperata e sconvolta rannicchiata sul pavimento del bagno è impressa così vivida nei pensieri di Ville. È stato lui a trovare Lily sul pavimento, in lacrime e con la ciocca di capelli ancora tra le mani, uno spettacolo straziante per tutti, ma ancora di più per lui che si è subito sentito colpevole per non aver captato prima i segnali di malessere della sua sposa.

“Se vuoi posso rimanere qui.” Propone la dottoressa, preoccupata che Ville non riesca a far fronte a tutto quanto.

“No, grazie… me la caverò. Ti chiamo se ci sono problemi. Voglio stare da solo con lei.”

“Come vuoi…”

Andando al piano di sotto, aggiorna anche gli altri ospiti preoccupati per le condizioni di salute di Lily e li trova intenti a sistemare casa, per evitare di lasciare a Ville anche quel compito.

“Ragazzi non dovevate, ci avrei pensato io…” Ringrazia Ville, raggiungendo gli amici.

“Se hai bisogno di qualcosa possiamo rimanere” si offre Linde parlando a nome di tutti.

“Grazie, ma non c’è bisogno. Non vi preoccupate” sorride mestamente.

“Va bene, però chiama immediatamente se succede qualcosa” lo esorta Connor, salutandolo con una pacca sulla spalla.

Uno ad uno gli ospiti vanno via e finalmente Ville rimane da solo, fermo in mezzo al corridoio, assaporando quel piccolo momento di quiete che avvolge tutta la casa immersa nella penombra.

Entrando in camera in punta di piedi, Ville si lascia cadere sulla poltrona vicino al lato del letto dove riposa Lily: dopo averla trovata sul pavimento l’ha portata immediatamente in camera e facendosi aiutare da Aoki le ha tolto l’abito da sposa per infilarle il pigiama, lasciandola poi alle cure della dottoressa che, prima di andare via, ha chiuso le tende della stanza per farla riposare meglio.

“Ville?” Sussurra piano.

“Ti ho svegliato, scusami…”

“Non è colpa tua, ero già sveglia. Perché stai lì sulla poltrona?”

“Avevo paura di disturbarti” ammette lui.

“Mi spiace aver rovinato tutto…” Incomincia a dire, affondando sempre di più la testa nel cuscino per ricacciare indietro le lacrime. Alzandosi e dirigendosi verso il letto, Ville si stende al fianco di Lily e l’abbraccia poggiando la testa accanto alla sua, respirando piano il suo profumo.

“Non piangere, ti prego? Parla con me, dimmi cosa ti fa stare così male. So che non è solo colpa della febbre o di come è finita questa giornata…” La invita dolcemente, spingendola a confessare il perché di quella immensa, terribile tristezza.

Girandosi dalla sua parte, Lily lo guarda in volto. Nonostante ci sia poca luce riesce comunque a vedere distintamente gli occhi verdi di Ville che la fissano con la solita espressione dolce, ma allo stesso tempo velata di tristezza e accoccolandosi ancora più vicino al suo corpo, si passa le dita tra i capelli portando con sé alcuni filamenti che si staccano senza fatica come se fossero morti, privi di vita.

“Ricresceranno” riesce finalmente a dire baciandole la fronte, trattenendo il dolore che prova nel vedere Lily in quello stato.

“Lo so, ma fa male lo stesso. Fa tanto male.” Ogni lacrima di Lily è una pugnalata in pieno petto per Ville che non sa cosa fare né cosa dire per rendere quel momento meno difficile, più tollerabile. “Faresti una cosa per me?” Domanda alzando lo sguardo verso Ville, notando che anche i suoi occhi sono lucidi.

“Certamente…”

“Me li taglieresti?”

“Io… Lily…”

“Ti prego Ville. Non posso farlo da sola, ho bisogno di te” lo supplica sapendo di chiedergli davvero tanto.

Acconsentendo con un sì pronunciato a fior di labbra, Ville capisce che per Lily è importante che sia lui a farlo e così si dirige verso il bagno dove, in un piccolo beauty-case, trova un paio di forbici ed il rasoio del padre di Lily, conservato gelosamente dalla donna in memoria di James.

“Sei sicura?” Chiede ancora una volta, impugnando le forbici nella destra e stringendo con la sinistra la mano di Lily.

“Mi raccomando, voglio un bel taglio da combattimento” tenta di scherzare lei tra nuove lacrime. Sedendosi al centro della stanza da bagno dove Ville ha posizionato una sedia, Lily prende un profondo respiro e cercando di non pensare a nulla esorta, il marito a procedere.

Ogni sforbiciata è un dolore insopportabile. Ogni ciocca di capelli caduta a terra fa male in un modo indescrivibile e benché Lily non osi guardare, percepisce l’esatto momento in cui i capelli toccano terra, sentendo il cuore andare in frantumi tutte le volte, per poi rompersi irreparabilmente nell’istante in cui il rasoio completa la sua opera; in piedi dietro di lei, Ville non osa parlare e si limita a stringere le spalle di Lily mentre si passa la mano sulla testa completamente rasata.

“Grazie…”

Baciandole la testa Ville non può impedire ad una lacrima di cadere sopra il perfetto cranio di Lily che, col palmo della mano, trattiene Ville in quella posizione poggiando la mano sul collo di lui.

“Sei bellissima. Sarai sempre bellissima, non dimenticarlo mai.”

Prendendo Lily in braccio, Ville la riporta in camera. Ci penserà il giorno dopo a pulire tutto, ora la cosa che più gli preme e lasciare riposare sua moglie per evitare di farla stancare ulteriormente.

“Ho un regalo per te!” Esclama poi, dopo averle rimboccato le coperte. Frugando nell’armadio tra i suoi vestiti, recapitatigli da Migè che ha conservato le sue valige senza nemmeno disfarle dal giorno dell’incidente, Ville trova finalmente quello che stava cercando e dopo aver chiesto a Lily di chiudere gli occhi, le mette in testa uno dei suoi inseparabili cappelli. “Non voglio che la bellissima testolina di mia moglie si congeli durante la notte” sorride mentre Lily accarezza il berretto.

“Dillo ancora…”

“Mia moglie, mia moglie, mia moglie” ripete lui, stringendola forte.

“Ti amo.”

“Ti amo anche io.”

Baciandolo con delicatezza, Lily lascia che Ville le accarezzi la schiena sciogliendo la tensione accumulata nelle ultime ore di quella giornata infinita ed accoccolandosi con la testa appoggiata nell’incavo del suo braccio, si addormenta cullata dalla voce di Ville che canta per scacciare via i brutti sogni di Lily.

 


Just one look into your eyes
One look and I'm crying
Cause you're so beautiful

Just one kiss and I'm alive
One kiss and I'm ready to die
'Cause you're so beautiful

Just one touch and I'm on fire
One touch and I'm crying
'Cause you're so beautiful

Just one smile and I'm wild
One smile and I'm ready to die
'Cause you're so beautiful

Oh and you're so beautiful
My darling

Oh you're so beautiful
Oh you're so beautiful
Oh my baby
You're so beautiful

Oh and you're so beautiful
Oh my darling
Oh my baby

And you're so beautiful, oh...

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > HIM / Vai alla pagina dell'autore: Glendora