La promessa

No. No. No. Non toccarmi. Non toccarmi. Non toccarmi. Io sto con la mamma. No. Sta’ lontana da me ... Mamma! Mamma! Voglio la mia mamma. Le parole sono finite. Non riesco a dire le parole. La mamma non può sentirmi. Non ho più parole.

Qualcuno mi scuote per le spalle e chiama il mio nome.
Mi sveglio. Di fronte a me c'è Ana, visibilmente preoccupata, gli occhi colmi di lacrime, l'angoscia che le segna il bel viso.
La chiamo a mia volta, sussurro il suo nome nella speranza che, ancora una volta scacci via i miei incubi, i ricordi del mio passato.
"Sono qui" mi risponde. Si stringe a me, mi avvolge con il suo calore. Lei è la luce, il mio raggio di sole; senza di lei vivrei nelle tenebre.

Non posso perderla, non posso permettermi di perderla!
Eppure, non più tardi di ieri abbiamo litigato!
Che stupido che sono stato: rischiare di perderla per una cosa così insignificante, per una stupida promessa di matrimonio!
E' già tanto che abbia accettato di sposarmi e io vado a insistere così tanto per averne l'obbedienza.
Che però significa tanto, significa tutto per me: significa poterla controllare.
Ma non si può controllare  Ana.
E' per questo che la amo, perché mi sfida e mi fa sentire vivo come mai sono mai stato.
Anche se confronto a lei perdo quasi sempre.

"Ti prego" le dico "non litighiamo. La promessa: niente obbedienza, posso farcela. Troveremo un modo"
"Sì" risponde fiduciosa  "lo troveremo".
E mi bacia, con dolcezza, con estrema dolcezza affonda le mani nei miei capelli attirandomi ancora di più a se.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare al suo incanto, alla sua magia.
Il suo bacio mi conforta, scaccia via il dolore, scaccia via i fantasmi del passato.
 
Contraccambio l'abbraccio, mi sposto sul letto in posizione prona, così lei è sotto di me e unisco il mio corpo al suo.

POV Ana
L'ho sentito lamentarsi nel sonno e, oramai lo so, quando fa così è perché sta avendo un incubo.
Succede spesso dopo un litigio: nel sonno si avvinghia a me come l'edera e poi i suoi sogni, probabilmente, si trasformano in incubi.
Posso solo immaginare che patimento sia per lui, rivivere le esperienze terribili della sua prima infanzia. So per certo che, per me che lo amo, è un'esperienza terribile assistere a tanto dolore e disperazione.
Cerco di fare di tutto per svegliarlo il più velocemente possibile: lo chiamo, lo scuoto. E cerco di mantenermi tranquilla, ma non ci riesco quasi mai,  l'amore che provo per quest'uomo bellissimo e danneggiato è tale da farmi uscire le lacrime.
Non so se se ne accorge, probabilmente è così profondamente sconvolto da non riuscire a realizzarlo.
O forse se ne accorge, ma sta talmente male da non potere fare altro che cercare il mio conforto.
Che arriva immediato: lo bacio, lo accarezzo, lo coccolo.

E finisce che facciamo l'amore.
Mi offro a lui, totalmente, completamente.
Il mio corpo lo accoglie dentro di se senza cercare nulla per se' ma donando quello che è in grado di donare.
Se il sesso è la riposta che lui trova ad ogni nostro problema di coppia, devo dire che, il sesso come conforto è lo strumento grazie al quale, in situazioni come questa, riusciamo a ritrovare un po' di equilibrio.
Altrimenti rischieremmo di finire spezzati entrambi.

POV Christian
Sono steso sul letto, dopo avere fatto l'amore con lei. Dopo che le sue cure e la sua attenzione sono riuscite ad allontanare, almeno per questa volta, i fantasmi del mio passato. Adesso siamo stretti l'uno all'altra, come se da questo contatto dipendesse la nostra stessa vita, come se fossimo una cosa sola; poso la testa sul suo grembo e le sue mani mi accarezzano i capelli.

"Non mi lasciare" le dico "promettimi che non mi lascerai mai"
Posso percepire il suo sorriso, mentre le sue mani si sono spostate sul mio viso, assaporo le sue carezze ascoltando quella voce tanto amata rispondermi
"No, che non ti lascio, zuccone. Non potrei mai, Te lo prometto e lo prometterò anche sull'altare, se lo desideri"

Lo desidero? Lo voglio ardentemente: è la cosa che desidero di più al mondo!
Poter vivere per sempre con lei, condividere ogni mai cosa con lei, amarla e venerarla ogni giorno della mia vita, e anche dopo, se sarà possibile.

Alzo lo sguardo ad incontrare i suoi occhi:
"Sì, lo desidero" riesco appena a mormorare, con il cuore che trabocca di amore per questa donna così speciale.

"Oh, Christian." mi risponde "te lo prometterò, prometterti questo non mi costa fatica. "
"Non voglio altro" mormoro di nuovo con il viso affondato contro al suo corpo "rinuncio ad ogni altra cosa, per sentirti promettere che sarai sempre al mio fianco"
"Certo, Christian, certo che sarò sempre al tuo fianco. Non potrei essere altrove. Ti amo tanto"

Mi ama!
Come può essere? Io non sono uno da amare, una brava persona, io non sono che il guscio di un uomo.
Non potrò mai essere amato.
Mai.
E fa male, fa male desiderare di essere amati e rendersi conto che non avverrà mai.
La guardo, ancora una volta, guardo questo angelo del paradiso e ho paura che lei sia troppo per me.
Ma se se ne andasse sarei perduto.
Perché solo insieme a lei la mia vita potrebbe ancora avere un senso.

POV Ana
Lui mi guarda e il suo sguardo è perso, sofferente.
Succede sempre così, quando gli dico che lo amo, lui non mi crede, anzi, sembra quasi che questa cosa lo faccia stare male.
E' e rimane sempre una questione irrisolta fra di noi.

Ma quello sguardo: quello mi spezza il cuore in mille briciole. Capisco che è la sua scarsa autostima, il dolore che ha provato da piccolo a renderlo così.
Nonostante questo, io desidero così tanto farlo sentire amato, dimostrargli che non lo dico solo così per dire o, peggio, per ingannarlo, ma che lo penso veramente.
Oh Fifty, come posso fare per dimostrarti il mio amore!

Nulla.
Non posso fare niente se non cercare di farglielo capire, ogni giorno di più, e confidare che prima o poi lui mi crederà.
Dimostrarglielo con i fatti e con le azioni, se davvero non crede alle mie parole.

Lo guardo fisso negli occhi, in quelle due pupille grigie, tenebrose come il mare in tempesta; lo sguardo che ne ricevo mi provoca una stretta al petto.
Il mio bambino perduto!
Senza pensarci due volte mi lancio su di lui e lo bacio. Gli do' tanti piccoli baci: sulle palpebre, ai lati della bella bocca, sulle guance rese appena ispide da un accenno di barba, sulla gola, sul petto, sulle piccole cicatrici biancastre testimoni visibili delle mille e mille ferite della sua anima.
Lui geme: un gemito roco, basso e primordiale.

Poi si muove, scivola verso l'alto a cercare le mie labbra con le sue.
E mi bacia sulla bocca, a lungo, dolcemente, con venerazione.
Se prima sono stata io ad offrirmi a lui, adesso è lui che si dona anima e corpo a me.
Rispondo al suo bacio, lasciando scivolare la mia lingua sulla sua, assaporandolo come se fosse un cibo prelibato.
Ci stacchiamo, entrambi ansimanti, ma è solo per poco.
Alcuni istanti per riprendere fiato e siamo persi l'uno dentro all'altra, di nuovo.



eh, eh...sono  tornata. Con una one-shot, tanto per non perdere le buone abitudini.
Allora, questa storia ha un suo perché. Volevo scrivere qualcosa sulle loro promesse di matrimonio, come le preparano, le pensano ecc.ecc. Solo che la mia fantasia è andata oltre e mi sono ritrovata a scrivere questa cosa tutta sdolcinata sull'amore, lo stare sempre insieme "finché morte non ci separi" che non è una frase fatta, ma un preciso impegno reciproco, a mio avviso.

Riguardo al POV di Ana, io avrei voluto renderlo più simile allo stile della James, ma non mi riesce bene. Così l'ho scritto secondo il mio stile, spero che vi piaccia ugualmente.
Statemi bene
Recensite (cosa vi costa?)

A presto
Love
Jessie