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Autore: Dinobot88    14/02/2015    1 recensioni
Buon San Valentino
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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‘Un altro 14 febbraio è arrivato’ fu questo il pensiero di Naruto Uzumaki mentre il senso di solitudine si faceva strada in lui. Il motivo? Era abbastanza semplice: da quando aveva iniziato le scuole superiori si era perdutamente innamorato di una ragazza che era fidanzata con un altro compagno di classe. All’inizio aveva pensato ad una semplice cotta adolescenziale, ma dopo cinque anni passati nella stessa classe si era accorto che quello che provava per Hinata Hyuga, non era una semplice cotta. Quello che provava per la ragazza era qualcosa di diverso, era qualcosa di più profondo che lo lasciava senza difese quando lei lo guardava coi suoi occhi lilla quasi bianchi; Era qualcosa di diverso che provava quando la sentiva ridere ad una battuta anche se pessima; Era qualcosa di diverso quando vedeva Hinata che veniva baciata dal suo fidanzato Kiba; era vero amore. Era quell’amore per la quale si è disposti a fare tutto, senza pretendere nulla in cambio. Naruto passò quasi l’intera giornata disteso sul letto, senza preoccuparsi di dover andare a scuola – visto che era domenica – pensando ad un paio di occhi lilla quasi bianchi e dei lunghi capelli blu notte. Driin. Il suono del suo cellulare lo distolse dai suoi pensieri, lo prese poi lesse chi era stato a chiamarlo. Hinata. premette il tasto di risposta poi disse: -Cosa c’è Hinata?- -Dove… Sei Naruto-Kun?- gli chiese timidamente la ragazza. -A casa mia! Perché?- gli domandò. -Posso… venire da… te? Devo… dirti una cosa… importante- gli disse tra la preoccupata e l’impaurita. -Sei vicina? Ti vengo a prendere io!- si offrì Naruto. -Sono all’ospedale Shinseina kokoro, quello dove Sakura ed Ino sono specializzande!- rispose la Hyuga. -Okay allora vengo! Aspettami li- disse prima di chiudere la chiamata, per poi uscire di casa. Prese la sua auto, una fiat 500 bianca, e partì verso l’ospedale. Una volta arrivato trovò Hinata che lo aspettava seduta su una panchina mentre teneva le mani sulla pancia. Lui scese dall’auto più per andarle incontro che farsi vedere, gli sì avvicinò vedendo che teneva lo sguardo basso. -Hinata- la chiamò facendola sussultare. Quando i loro sguardi s’incontrarono Naruto notò subito un particolare che stonava molto intorno all’occhio sinistro della bella Hyuga. -Come ti sei fatta questo livido?- gli chiese preoccupato. -Oh Naruto…- disse la mora abbracciandolo di slancio. -Chi è stato?- chiese lui tra il premuroso ed il serio, quasi arrabbiato. Hinata si nascose nel suo petto. -Hinata- una voce fece voltare i due di lato, era Kiba. -Kiba per favore vattene- gli disse Hinata tra la rammaricata e l’impaurita. Kiba trattenne un ghigno che ha Naruto sembro tanto di arroganza. -Ho capito di aver sbagliato, non era mia intenzione fare quelle cose ti prego torna con me, prometto che non capiterà mai più!- cerco di scusarsi Kiba. -Ormai è troppo tardi Kiba- fu la risposte di Hinata. -Ti ho concesso due possibilità, non ci sarà una terza, è finita Kiba!- continuò con rammarico stringendosi a Naruto, il quale guardava Kiba con uno sguardo da: osa avvicinarti e non sarò più responsabile delle mie azioni. Mentre provava ad indovinare quello che era successo. -Hinata, torna subito con me- Kiba fece per avvicinarsi con fare tutt’altro che gentile prima di provare ad afferrare Hinata per un braccio, ma Naruto fu più svelto: spostò la ragazza lontano da Kiba, poi si parò fra lui e Hinata guardando l’Inuzuka con uno sguardo intimidatorio. Kiba diede una fugace occhiata ad Hinata, poi se ne andò via. -Fai come ti pare- ghignò allontanandosi. -Posso accompagnarti a casa mia?- le chiese Naruto con fare premuroso regalandole uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Hinata accettò. Poi salirono in auto. Arrivati a casa di Naruto lei gli chiese: -Posso andare un attimo in bagno?- lui notò che stava trattenendo le lacrime. -Vuoi che ti accompagni- si offrì lui guardandola dritta negl’occhi. Hinata arrossì lievemente. -O…okay!- balbettò. Una volta entrata in bagno chiuse la porta a chiave. -Vuoi che ti porti dei vestiti?- chiese gentilmente Naruto. -Dovrei aver dato ha Sakura dei vestiti che uso di solito per fare ginnastica- spiegò (Gli abiti nello Shippuden Nda), Naruto andò nella camera di sua sorella tirando fuori un completo molto famigliare. -Eccoli- disse sporgendoli dalla porta senza guardare. -Grazie- disse Hinata prendendoli. Dopo un po’ la ragazza uscì con i capelli avvolti da un turbante fatto con un l’asciugamano bianco. Naruto la fece accomodare sul suo letto accanto a lui stringendola per le spalle. ¬-Allora…?- fece una pausa il biondo. -Cosa volevi dirmi?- gli chiese con fare premuroso. -Sentì Naruto…- la vide abbassare lo sguardo mentre cercava di trattenere le lacrime che minacciavano di uscire. -Una settimane fa…- fece per guardarlo negl’occhi mentre i suoi si bagnavano. -Kiba…- vide una lacrima scendere lungo la sua guancia. -Kiba...- non riuscì più a continuare che distolse lo sguardo dal biondo singhiozzando. -Credo di aver già capito- disse Naruto stringendola ancor di più premuroso. -Oggi sono andata da Sakura per fare alcuni esami- aggiunse la blu notte. -Sono incinta!- disse a bruciapelo. -Quando l’ho detto ha Kiba… non ha voluto sentire ragioni cosi…- cominciò a piangere. -Non preoccuparti piccola- disse Naruto stringendola con ancor più di delicatezza temendo che si potesse rompere da un momento all’altro. -Cos’hai intenzione di fare?- gli chiese guardandola dritta negl’occhi. -Voglio tenere questa creatura! So che è da pazzi, ma essa non ha nessuna colpa per quello che mi è successo! L’unica colpa è quella di Kiba! Non so cosa farò, ma cercherò di essere forte solo per mio figlio- disse l’ultima frase tenendosi la pancia. -Non so come la prenderà mio padre ma se vorrà che io abortisca o se vorrà cacciarmi fuori di casa io sarò irremovibile su questa mia scelta- proseguì guardando Naruto dritto negl’occhi mandandolo momentaneamente in uno stato di trance durante il quale fece per andarsene. Una volta che Hinata scese le scale lui si sbloccò, uscì in strada correndo verso Hinata per poi abbracciarla da dietro. -Di che quella creatura è mia- gli disse con un tono più supplichevole che autoritario. Hinata si voltò. -Cosa?- rimase basita dalla richiesta del biondo. Naruto gli sì inginocchiò, poi le mise le mani sulla pancia con delicatezza. -Diremo a tuo padre che è mio figlio!- la guardò supplichevole rimanendo inginocchiato. Hinata non capì il perché di quella richiesta da parte di Naruto. -Perché vuoi aiutarmi?- gli chiese ancora più confusa. Naruto abbassò un attimo la testa, poi la guardò dritta negl’occhi. -Hinata… è da quando ho iniziato le superiori che commetto una moltitudine di sbagli, ma ora? Ora ho la possibilità di rimediare a tutto!- continuò con le lacrime agl’occhi. -Ti amo dal primo giorno che ti ho vista! Inizialmente credevo fosse una cotta, ma dopo tutto questo tempo ho scoperto che non era cosi: Ti amo perché sai essere sia forte che gentile; Ti amo perché sai essere dolce ma determinata; Ti amo perché sei coraggiosa ed altruista. Voglio farmi perdonare per tutto il tempo in cui ti ho nascosto quello che provavo per te, voglio starti vicino ed esserti d’aiuto quando andrai da tuo padre e gli dirai tutto, voglio esserti vicino tutti i giorni che ci restano da vivere- Al sentire quelle parole da parte del biondo Hinata gli s’inginocchio notando che stava tenendo gl’occhi chiusi per via delle lacrime. Lo prese per la parte posteriore della testa costringendolo ad affondare il volto nella sua spalla. Poco dopo lo sentì piangere nuovamente ma questa volta lei si unì a lui. Questa volta non erano lacrime di disperazione, erano lacrime di gioia. -Ti ringrazio Naruto-Kun- lo guardò dritto negl’occhi. Tornarono in casa per poi salire in camera di Naruto. Si distesero sul letto dove Hinata sì addormentò subito, mentre Naruto guardava la pancia dove stava crescendo quella piccola ed innocente creatura ‘Non ti ringrazierò mai abbastanza, non pensare che c’è l’abbia con te, tu non hai nessuna colpa per quello che è successo! Grazie ha te io ho avuto la forza di dichiararmi alla ragazza che amo, ho avuto la forza di diventare finalmente un vero uomo sono felice che tu sia mio figlio!’ pensò mentre massaggiava con delicatezza l’addome dove cresceva quel piccolo angelo. Angolo Autore: Buon San Valentino a tutti anche ha chi come me non è fidanzato.
   
 
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