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Autore: Kytalpha    14/02/2015    5 recensioni
Secondo delle pergamene del VII secolo a.c., ci viene riportato che nella scuola di Saffo ha inizio una breve ma intensa storia d'amore, ma non fra insegnante e allievo come era usualmente.
Genere: Poesia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Perchè tu come la notte ed io come il giorno.

 

Nell'isola di Lesbo, la poetessa lirica Saffo fondò un tìaso legato al culto di Afrodite, nel quale lei stessa era sacerdotessa. Qui istruiva giovani ragazze provenienti da famiglie facoltose che venivano mandate per essere istruite sulla vita matrimoniale, quindi doti come il canto, la danza, la ricerca della bellezza, la raffinatezza e l'amore, erano incluse. Secondo delle pergamene del VII secolo a.c.,  ci viene riportato che nella scuola di Saffo ha inizio una breve ma intensa storia d'amore, ma non fra insegnante e allievo come era usualmente.

Saffo non era solita dare incarichi, ma quel giorno, dopo aver letto una delle sue poesie più belle alle sue allieve più giovani, volle provare a vedere che cosa queste avessero imparato da lei. Disse a ognuna di loro di scrivere una poesia alla persona amata.
Quasi tutte le ragazze decisero che avrebbero scritto una poesia a Saffo, poichè la amavano e veneravano, altre decisero di scriverla a un uomo, ma solo due ragazze si scrissero involontariamente. Purtroppo non vengono riportati i nomi, ma per mia fantasia le chiamerò Emma e Regina.

Emma, la ragazza dai capelli biondi, gli occhi blu come il cielo e la carnagione pallida, trascorse l'intero giorno a cercare l'ispirazione senza però trovarla. Camminò ore per le sale della oikia dei suoi genitori cercando ispirazione dall'interno, ma questa non venne; lesse qualche libro, ma questo non funse; ascoltò le ancelle della madre suonare la lira, inizialmente le venne ispirazione, ma finì per non prendere in considerazione l'idea. La rabbia che aveva dentro e la frustrazione che la consumava, la spinsero ad uscire fuori, nel vano tentativo di trovar ispirazione nella luce del sole, ma la sua amata non era facile da descrivere.
Emma prese ad aggirarsi per le bianche e chiare vie della città, mentre le ancelle si assicuravano che non le accadesse nulla di brutto, ma la loro presenza non era gradita, bloccavano la mente. Odiava essere sorvegliata. Qui la pergamena si interrompe bruscamente dicendo che fece di tutto per cercare ispirazione nel giorno e levarsi di torno le ancelle, ma la ricercata ispirazione venne con la notte.

 
"La notte,
scura come te,
m'inquieta e m'affascina.
Perchè tu come la notte,
ed io come il giorno"

Aveva incominciato a scrivere, sapendo che Regina era qualcosa impossibile da trovare nel giorno, per questo non riusciva a trovarla in nessuna cosa illuminata, lei era la notte, il buio, l'eleganza oscura, la luna, Diana. Trovò lei nella notte.
Nonostante fosse riuscita ad esprimere tutto il suo amore nella pergamena, aveva paura di un amore non contrapposto. Nei suoi sogni sognava di essere accettata, sognava una vita insieme a lei dal momento in cui l'aveva vista. Era pronta a proteggere il loro amore, ma sopratutto di proteggere lei. Sarebbe stata il suo Apollo, il suo scudo, il suo guerriero, sarebbero state due anime gemelle nate insieme e avvolte da un amore proibito destinato a durare nei secoli.

 
"Vederti riempie,
le vene del mio corpo
di una strana luce,
oscura e misteriosa,

A volte ho paura,
è buio,
ma nel mio io,
so che mi guiderai nel nero.

Perchè tu come la notte,
ed io come il giorno"

La ragazza dai chiari capelli concluse la lettera nel momento in cui giorno e notte si congiungono felicemente. Fu qualcosa di spettacolare.


Regina era una ragazza silenziosa e pensierosa, sapeva osservare le persone e capirle in qualche modo, anche se non si era mai posta il problema. Si dice che capì subito l'animo solare di Emma, infatti trascorse tutto il giorno nel giardino della sua oikia, dove trovò ispirazione in tutto ciò di bello che la natura aveva da offrire.

 
"I tuoi capelli scendono,
come i raggi del sole,
sulla terra,
sulle tue spalle."
 
Lo scrisse osservando le ombre delle piante che si proiettavano sul bianco muro di pietra pallida e fredda. Pareva che danzassero a tempo con il vento.
Sapeva che stando in casa non avrebbe scritto molto.
Aveva osservato a lungo la sua amata senza farsi notare, concludendo che lei era lo spirito del dio del sole, Apollo, incarnato in un corpo da donna. Apollo non era qualcosa di tranquillo che si poteva trovare in casa, Emma era qualcosa di vivace, caldo, acceso era la gioia della luce, l'amore estremo e spericolato del trasgredire qualcosa di inviolabile, lei era il sole.
 
"Soffro nel pensare,
agisco nel dovere,
Mi guiderai la dove,
io non posso andare,

Rapiscimi,
oh fortunato chi ti sta vicino,
portami con te,
non lasciarmi,

Perchè tu come la notte,
ed io come il giorno"

Si ispirò guardando il vento che soffiava nei campi di grano. Era libero, libero come la sua Emma.
La pergamena interrompe la narrazione, ma possiamo ben immaginarci cosa avvenne successivamente.





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Here I am, Here I stand!
Sono tornataaaa! Allora, si ho un amore sovraumano per Saffo e tutto ciò che è greco... Quindi perchè non infilarci pure la SwanQueen? :DDD
Spero non sia una cagata pazzesca...
Kyta.
 
  
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