{ S. Valentine’s, chocolate and…
Non era esattamente ciò che si aspettava di
ricevere, cioccolata nel giorno di San Valentino.
O meglio, doveva essere più specifico: l'essere
capitano della squadra di basket conferiva ad Imayoshi una certa popolarità, motivo per cui di regali
anche quel giorno ne aveva già ricevuti. Certo, non che potesse attribuire il
tutto al suo charme o chissà cosa, ma
faceva sempre piacere indugiare nell'apprezzamento di misteriose ammiratrici
(che ringraziava di cuore per rimanere tali, cosicché non avrebbe
dovuto stare a scervellarsi per ricambiare nel modo più adeguato nel
famigerato White Day).
Alla luce di questo, dunque, non erano stati i
cioccolatini lasciati sotto il banco o nell'armadietto a sorprenderlo - bensì
quella scatola a forma di cuore che, più che come un dono, aveva ricevuto come
un letterale pugno nello stomaco, vista l'indiscussa grazia del mittente che
come al solito non aveva perso l'occasione di arrecare
danno a quell'"odioso quattrocchi", così come l'aveva teneramente soprannominato.
- E questa? - aveva boccheggiato con la punta di
quel cuore a perforargli lo sterno, cercando lo sguardo di un Hanamiya che sembrava invece del tutto intenzionato ad evitare i suoi occhi come la peste. Non rispose, immerso
in un silenzio più scostante del solito, ma nonostante il dolore acuto Imayoshi non poté che sogghignare.
Era già in programma che quel pomeriggio si
sarebbero incontrati, certo, ma un dono di San Valentino dal proprio
perennemente adirato e altrettanto costantemente acido kohai
era l'ultima cosa che credeva avrebbe ottenuto
all'inizio di quell'appuntamento, se così si potevano definire quelle uscite
fatte di conversazioni praticamente a senso unico e che terminavano sempre nel
solito modo. Che finalmente stesse imparando a capire cosa significasse essere
in una coppia? Non poteva essere altrimenti, pensò, guardandolo con lo stesso
misto di tenerezza e orgoglio che può provare una persona quando vede il
proprio cagnolino imparare finalmente a dare la zampa.
- Allora? Quanto ci stai ad aprirla? - Lo sentì borbottare, infilandosi la mano libera nella tasca
mentre l'altra se ne stava ancora ben salda sulla scatola. Quanto era carino,
col viso imbronciato immerso nella sciarpa pesante, le ciocche nere che gli
cadevano ordinate sulla fronte corrucciata, e le sopracciglia aggrottate su un’espressone di puro imbarazzo? E cos’era, quella che vedeva
sotto i suoi occhi, un'ombra di stanchezza? Che fosse rimasto tutta la notte a
preparare la cioccolata per lui, magari?
… forse stava viaggiando un po' troppo con l'immaginazione,
si concesse di ammettere almeno a se stesso, ma l'idea di un Hanamiya indaffarato tra pentole e fornelli, magari pure
avvolto in un grembiulino e col musetto sporco di cioccolata, lo rese sempre
più impaziente di svelare il contenuto di quella scatola (e riconobbe anche che
certi scenari lo stuzzicavano più del previsto, e che se l'altro fosse venuto a
sapere di certe perversioni gli avrebbe tirato il
collo e l'avrebbe appeso a testa in giù fuori dalla propria finestra, come una
specie di trofeo di guerra).
Prese la scatola con le mani leggermente
tremanti d'emozione, cercando di nascondere di avere, una volta tanto,
pressoché il cuore in gola. Cosa sarebbe stato,
dunque, il primo dono del suo Hanamiya?
Deglutendo a vuoto decise che non era il caso
di aspettare ancora oltre: certe cose erano come cerotti, bisognava tirarle via
subito per ridurre al minimo la sofferenza dell'attesa.
E così fece anche con quel coperchio, sollevandolo così velocemente da quasi farlo cadere a terra.
- … ah? –
Per la prima volta in anni, Imayoshi
si sentì sconquassare da un fastidioso senso di confusione.
Perché non vedeva niente, là dentro? O meglio, qualcosa c'era, ma era un singolo, solitario cioccolatino in
mezzo ad un mare di cartacce, sebbene dopo qualche attimo non
ci fu più nemmeno quello. La mano bianca di Hanamiya
entrò di forza nel suo campo visivo, afferrando il dolcetto e portandolo via
dalla sua base sicura: alzando gli occhi, Imayoshi lo
vide sparire oltre le labbra sadicamente incurvate del suo adorato, adoratissimo kohai,
la cui inconfondibile risata raggiunse presto le sue orecchie.
- E ringrazia che non ho fotografato la faccia
che hai fatto, sembravi davvero un imbecille! - esclamò, dandogli le spalle e
iniziando ad allontanarsi - Ti pare che vado davvero a spendere soldi per te?! Pfft… andiamo, va'. -
E mentre quello si allontanava, per qualche
secondo lui non poté che rimanere statico in quella fastidiosa sensazione di
sconfitta. Oh, beh, in un certo senso se lo meritava: la prossima volta ci
avrebbe pensato due volte prima di lasciarsi infinocchiare
da quel tenero faccino. Era stato proprio bravo a ingannarlo facendo leva su
certe frivole debolezze, hm?
Il solito sogghigno indecifrabile tornò ad
adornargli il volto, mentre al richiamo del ragazzo si affrettava a
raggiungerlo. Sì, era stato così bravo che non avrebbe neppure aspettato il
White Day!
… si sarebbe limitato a ricambiare il favore quella sera stessa.
… deception. La parola finale del titolo dovrebbe essere deception.
Non potevo metterla nel titolo completo, o mi si svelava subito l’arcano e mi
si rovinava la gag.
Buon San Valentino!
Con questi maledetti esami non sto scrivendo nemmeno la metà della metà delle cos ch fe che vorrei scrivere, e poiché sento sempre
le mie manine orribilmente arrugginite ho richiesto che qualcuno mi suggerisse
un po’ di ImaHana fluff per cercare di sbloccarmi un
pochino…
… cosa che di fatto è accaduta, e ringrazio l’imput
che mi è stato dato, ma alla fine ho scritto qualcosa di tutto fuorché fluff
per questi due idioti.
Di solito è sempre Hanamiya quello a cui faccio
passare le peggiori disavventure, quindi per una volta ho deciso di ingannare
il povero odioso quattrocchi piuttosto
che far dannare il nostro sopracciglione.
… anche se, chiaramente,
non la passerà liscia.
Al solito ringrazio tutti
quelli che passeranno, leggeranno e commenteranno ~ fatemi sapere cosa ne
pensate, è sempre un piacere sapere le opinioni degli altri su ciò che scrivo quq
Alla prossima!
Ps: per chi non lo sapesse,
il White Day è il giorno in cui i ragazzi che hanno ricevuto cioccolata a S.
Valentino ricambiano il dono, in parole spicciole.