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Autore: Haruhi san    15/02/2015    0 recensioni
Il caos che Gilbert porta sempre con sè mette a dura prova la serenità di Ludwig, nel bene e nel male.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi la mia prima fanfic, cosa c'è di meglio per iniziare se non una storia triste? 
Preferisco le storie angst ma poichè questa storia l'ho scritta di getto alla fine mi sono trattenuta e ho buttato già quello che mi è venuto in mente. Spero comunque vi piaccia ;) (scusate se ho fatto qualche errore di grammatica).
Il POV è di Ludwig.

********

Un'altra giornata di lavoro era finalmente terminata e, raccogliendo le proprie cose, Ludwig pensava già alle faccende che doveva fare a casa.
Ultimamente aveva sempre moltissime cose da sbrigare, sopratutto per quanto riguardava il lavoro che gli riempiva così tanto le giornate da non dargli un attimo di respiro.
«Ottimo lavoro Germania!!» la voce di un collega gli arrivò dietro le spalle «Ultimamente ti stai impegnando davvero tantissimo» seguì una pacca sulle sue spalle.
« Faccio solo il mio dovere» rispose pacatamente il tedesco, come se stesse dicendo qualcosa di ovvio.
« Solo il tuo dovere?» l'altro rise sonoramente «Stai facendo ben oltre! Vai a casa, vai, ciao» e togliendo la mano dalla spalla di Ludwig se ne andò.
Il tragitto verso casa si rivelò essere il solito, mezzi puntuali, cammino costante, nulla era cambiato, come sempre. Una volta arrivato a casa ebbe soltanto il tempo di poggiare le chiavi e togliersi il cappotto, per rendersi conto di essere appena stato accolto dal solito caos lasciato ovunque dal fratello.
"Ma quando si deciderà a mettere la testa a posto?" e pensando ciò diede un'occhiata in giro, in modo da organizzarsi mentalmente per dare un po' di ordine.
"Non posso riposarmi un attimo, nemmeno tornato da lavoro, ma questa volta mi sente" decise di prendere dal frigo qualche birra per calmarsi un po', cosa che si rivelò inutile sin dall'inizio dal momento che la cucina sembrava non vedere l'ombra del sapone da parecchio. Aprì il figo semi vuoto e agguantò le ultime bottiglie rimaste, poi andò alla ricerca di un boccale ma a quanto pare erano tutti sporchi. Ludwig mantenne, anche se con molta difficoltà, la calma e tornò in salotto.
Spostò alcuni vestiti lasciati su una sedia e li poggiò sul divano "li ha piegati! E questo miracolo com'è successo?", si spostò verso il tavolo, dove trovò avanzi di cibo ovunque e boccali di birra sporchi e, avendo quasi difficoltà a camminare, decise di metter via le bottiglie vuote sparse qua e là. 
Non ebbe il tempo di abbassarsi che il suo sguardo fu catturato da un calendario che giaceva sul pavimento e, dopo averlo raccolto, si accorse che la data non era stata cambiata da parecchi giorni.

Fissando l'oggetto si mise a sedere, 25 febbraio 1947* diceva. «forse è il caso di aggiornarlo» lo disse più come una constatazione che per un'intenzione vera e propria di farlo. Lo poggiò sul tavolo e si versò da bere, continuò finchè non terminarono le bottiglie.
Per quanto cercasse di vivere una vita normale, per quanto cercasse disperatamente una routine per vivere con tranquillità, in un modo o nell'altro Gilbert sapeva sempre come scombussolargli le giornate. Nel bene o ormai nel male, ci riusciva, sempre.
"Si può sopravvivere al passaggio di un uragano? Una forza della natura che arriva solo per scuotere tutto quello che incontra e poi svanire così com'è apparso?" 
Fissando la bottiglia, Ludwig sorrise per il paragone che alla fine trovò un po' stupido.
Il sonno arrivò in fretta e, cullato dal silenzio, le lacrime e il dolore che in quella casa regnavano sovrani, lasciò fuoriuscire le sue ultime parole per quella giornata.

« Fratello, dove sei?»

******
 

* In questa data la Prussia viene rimossa dalla cartina del mondo.
Spero di non aver partorito nulla di squallido, noioso o ridicolo. Alla prossima ;)  

 
 


 

   
 
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