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Autore: sweetkonan    15/02/2015    3 recensioni
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In pochi minuti arrivarono nel viale commerciale. C'era parecchia gente in giro. Non impiegarono molto tempo a raggiungere il loro obiettivo. Che si rivelò essere un negozio di intimo!
-Diamine il capo poteva pure dircelo di che negozio si trattava...avremmo potuto mandarci Deidara- gnignò Kisame, -e se qualcuno ci vedesse entrare in un posto simile?-
-Va bene entro io- disse risoluto il corvino non sopportando oltre i piagnucolii dell'altro.
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Itachi uscì dal negozio con Konan soltanto una mezz'ora dopo. Cosa avevano fatto tutto quel tempo da soli?
-Alla buon ora. Stavo facendo la muffa qua ad aspettarvi- esclamò Kisame, ma i due sembravano non considerarlo. Lo superarono continuando a parlare tra loro.
-Stavi veramente bene con quei perizomi! Peccato che ne hai comprato soltanto uno-
-In effetti non credevo mi donassero cosi tanto-
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Kisame Hoshigaki | Coppie: Itachi/Kisame
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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quando non sai quello che vuoi 11



Itachi era lì, fermo su quel letto d'ospedale. Sulla nuca una medicazione copriva il taglio che era stato realizzato dal chirurgo per fermare l'emorragia causata dall'incidente. Il resto del corpo non aveva riportato evidenti traumi.
Infatti il guidatore nonostante fosse ubriaco era riuscito comunque a rallentare a sufficienza da non rendere quello scontro mortale o comunque più grave di quanto era risultato poi.
Kisame era sempre rimasto li accanto all'altro in quelle settimane di coma, e puntualmente riviveva mentalmente tutto quello che era successo quella notte.

Quel grido, dava sempre inizio ai suoi ricordi. La vista di Itachi immobile sull'asfalto, con le pupille ancora aperte e con un rivolo di sangue che scendeva dalle labbra.
La corsa in ospedale con l'auto del Leader.L'intervento alla testa e la prognosi.
Almeno l'operazione era andata bene, ma nonostante questa buona notizia Itachi sembrava non volersi risvegliare.
Casi simili accadono raramente, bisognerà attendere e sperare che si risvegli da solo. Questa la diagnosi.

Oramai erano passate più di due settimane dall'incidente e Kisame trascorreva tutti i giorni lì e quando poteva anche le notti.
Dopo quella sera non aveva più richiamato
Saityuu, rifiutando le sue chiamate. Durante quelle settimane si era presentato in ospedale, avendo saputo dai compagni dove trovarlo, ma lo spadaccino senza neanche inventarsi una scusa, gli aveva chiesto di andarsene e di non farsi vedere più.
In fondo Kisame sapeva che era anche colpa sua di quello che era successo... o in fondo era lui che si attribuiva la colpa di quell'incidente. Ripensò a quella notte. Alla lunga attesa nel corridoio di quell'ospedale.


-Sono passata tre ore da quando siamo qui, ma nessuno ci fa ancora sapere niente- disse Pain.
-Possiamo solo sperare che l'operazione vada bene- sussurrò Konan.
-Forza! Basta pensare negativo, Itachi è forte e si rialzerà anche stavolta- esclamò Hidan, forse il più positivo del gruppo.
Gli altri rimasero in silenzio. Potevano solo aspettare.

Kisame e Deidara nel frattempo erano usciti per parlare. Gli altri già avevano capito cosa era successo: perchè Itachi aveva cosi d'impeto attraversato la strada senza controllare. Nessuno in fondo gli attribuiva la colpa. Ma lui non riusciva a sopportare lo sguardo degli altri.

-Hey Kisame dai non ti tormentare cosi, adesso dobbiamo solo avere fiducia-
-Non sarei dovuto uscire questa sera, se fossi rimasto alla base non sarebbe successo tutto questo... e solo colpa mia-si rimproverò il blu.
-Ma che stai blaterando?!-
-Se avessi detto la verità ad Itachi, che avevo iniziato a frequentare un uomo...ma Deidara mettiti nei miei panni, come potevo dirglielo? Mentirgli era l'unico modo per rimanere amici.-
-Certo è che non brilli per intelligenza tu eh? Ma almeno riesci minimamente ad intuire perchè Itachi abbia reagito cosi? Se avesse provato repulsione nel vederti con un uomo non si sarebbe neppure degnato di guardarti, figurarsi attraversare la strada per raggiungerti-
-Cosa vuoi dire Deidara? Sai qualcosa che dovrei sapere?! Dimmelo!- urlò l'Hoshigaki.
-Penso che sia meglio che te lo dica lui quando si riprenderà...comunque smettila di piangerti addosso, Itachi non lo sopporterebbe-
detto ciò Deidara rientrò lasciando l'altro molto turbato.
Che cosa voleva dire Deidara? Non voleva più illudersi. Non poteva credere alla risposta che appariva più scontata. Itachi non poteva certo essere geloso. Ma allora che cosa voleva dirgli?

Prese a pugni il muro finchè non si calmò. Rientrò dentro senza dare importanza al sangue che gli scorreva tra le mani. Si augurò solo che quella notte finisse in fretta.


Quella mattina faceva molto caldo. Nonostante il sudore l'Hoshigaki non avrebbe mai lasciato quella mano. Quel giorno aveva deciso di portare qualcosa da leggere, più precisamente una rivista di gossip. Non era certo dei gusti letterari del moro ma pensò che comunque gli sarebbe potuto piacere. Lo squalo però ben presto si rese conto che non era fatto per quel genere di letture. Nonostante leggesse anche abbastanza discretamente non riusciva proprio ad appassionarsi a quelle storie che coinvolgevano stelle dello spettacolo.
Dopo aver letto un paio di gossip e visto una decina di foto scandalose, si stufò e avendo dormito poco la sera precedente decise di fare un pisolino.
Durante quella piacevole pausa Itachi riprese i sensi. Aprì con fatica gli occhi che non erano più abituati alla luce del sole. Gli ci vollero alcuni secondi per mettere a fuoco la stanza e i suoi scarni arredamenti. Capì dove si trovava. Spostò lo sguardo nella stanza finchè non notò che un uomo di carnagione blu, particolarmente brutto, stava dormendo vicino a lui.
Chi è? E che ci fa qui?
Scostò la mano, ma l'altro la stringeva saldamente. Cercò allora di svegliarlo scuotendolo un pò. Ma senza risultato.
-Svegliaaa!!- gridò l'Uchiha facendo destare di soprassalto l'altro che scattò in piedi. Deidara e Hidan che erano in corridoio corsero in stanza per capire che stava succedendo.
Tutti e tre strabuzzarono gli occhi quando videro il moro finalmente sveglio.
Un Deidara commosso gli corse incontro per abbracciarlo.
-Itachi finalmente ti sei risvegliato..sniff-
-Forza Deidara controllati, mi davi già per spacciato forse?-
-Ma che fai mi prendi in giro? Guarda che io sul serio ero preoccupato-
-Hey Itachi ben tornato dal regno dei morti- lo schernì l'albino che era felice di rivederlo vivo e vegeto.
-Sempre il solito sei, non sei cambiato affatto Hidan- rispose di rimando l'Uchiha.
-Che c'era da preoccuparsi? In settimana ho sacrificato una povera anima al dio Jashin, quindi sapevo che ti saresti ripreso. Jashin non delude mai i suoi discepoli-
-Itachi san..- sussurrò ancora incredulo l'uomo-squalo che protese una mano per sfiorare l'altro. Carezza che venne respinta in malo modo.
-E tu chi saresti?- 
-Ahahah suvvia Itachi non è proprio il momento di scherzare...- disse Kisame ridendo a denti stretti.
-Non sto scherzando. È la prima volta che ti vedo- rispose l'Uchiha serio come al suo solito. No, non sembrava proprio che scherzasse.
Il sangue dello spadaccino si raggelò. Come era possibile che si ricordasse addirittura di Hidan ma non di lui?
-Forza Itachi, mi vuoi far credere che ti sei dimenticato del tuo compagno Kisame?- domandò Deidara anch'egli poco convinto dell'affermazione del moro.
-Lui il mio "compagno"? Ma che stai blaterando Deidara?-
-Ehm.. non intendevo in quel senso..-
-Allora cosa?-
-Ti ricordi almeno che sei membro dell'Akatsuki?- chiese ulteriormente il biondo.
-Certo!-
-Dai Itachi smettila di prenderci per il culo, davvero non ti ricordi di lui?- disse Hidan.
-Ragazzi sono serio. Non l'ho mai visto in vita mia- sentenziò Itachi ormai stanco delle continue domande.- Se permettete mi sono appena ripreso da un brutto incidente, vorrei riposare- disse indicando la porta. Tutti uscirono lasciandolo da solo.

-Credo che il medico ci avesse accennato di possibili danni alla memoria, dovremmo avvisare gli altri almeno per verificare se riconosce anche loro. Non credi Hidan?-
-Si, immagino tu abbia ragione. Voi rimanete qui, vado e torno- disse l'albino prima di uscire dal reparto.
Deidara si voltò verso Kisame. Sembrava molto confuso.
Era felice che Itachi si fosse finalmente ripreso, ma tutto quello che avevano vissuto insieme fino a quel momento era sparito, o meglio era svanito dalla mente di Itachi. Nonostante tutto però la felicità superò la tristezza. Alzò la testa sorridendo come meglio poteva.
-Kisame senti io chiedo all'infermiera di chiamare un medico, cosi magari lo visita e ci può spiegare questa "momentanea amnesia". Ci pensi tu ad Itachi?- l'altro annuì.
Quando l'artista si fu allontanato, il blu rientrò nella camera del compagno.

Itachi non si era ancora assopito. Era impiedi, i gomiti appoggiati sul davanzale e il viso fuori la finestra. Era coperto appena dal camice per pazienti che lasciava scoperta la schiena e le natiche. I capelli sciolti al vento. Non era facile per Kisame rimanere impassibile a quella visione, ma la situazione lo richiedeva. Quando richiuse la porta, Itachi non si voltò.
Lo squalo si avvicinò a sua volta alla finestra, affiancandosi a lui.
-Che guardi di bello?-
-Niente. Sto cercando di ricordare- si voltò guardandolo negli occhi.- Deidara e Hidan sembravano abbastanza preoccupati che non mi ricordassi più di te. Poi la faccia che hai fatto... devo dedurre che tu sia stato una persona molto importante per me-
Sia stato. Già, parlava al passato.
-Siamo compagni di missione già da un paio di anni...si direi che sono molto legato a te- anche troppo pensò.
-Devo dedurre che siamo amici, giusto?-. Kisame annuì. 
-Allora ti prego di scusarmi per il mio comportamento, non volevo insultarti o cosa...sai svegliarsi da un coma e trovarsi uno sconosciuto in camera..-
-Si non ti preoccupare, non mi ero offeso- esclamò il blu sorridendo.
 Itachi sorrise di rimando. Doveva essere una persona molto gioviale questo Kisame.
-Dove sono andati gli altri?-
-A chiamare un medico e gli altri membri dell'Akatsuki. Almeno cosi sapremo quanto è estesa la tua amnesia...-
-intendi Pain, Konan, Zetsu, Kakuzu e Sasori? Mi ricordo di loro...tutti loro...-
Kisame si allontanò dal davanzale preso dallo sconforto. L'altro parve accorgersene e si voltò a sua volta poggiandogli una mano sulla spalla.
-Sarai anche un tipo allegro ma non puoi demoralizzarti cosi facilmente. Ho bisogno di tempo per riprendermi dall'incidente.-


Aveva ragione. Con il tempo forse si sarebbe sistemato tutto.









 




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Eccomi tornata dopo ben 5 anni di assenza... mi scuso in anticipo con tutti i lettori che bene o male hanno letto questa fanfic sperando in una sua conclusione. Diciamo che dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo sono successe un sacco di cose e ho messo totalmente da parte il mondo delle fanfiction. La cosa che più mi dispiaceva era di aver lasciato una storia in sospeso. Cercherò di rimendiare creando nuovi colpi di scena e rendendola più interessante.
Ho provveduto poi a sostituire tutti i precedenti capitoli. Diciamo che oltre ad essere scritti meglio, ci sono alcuni cambiamenti con la trama e soprattutto ho ridimensionato totalmente il carattere di Itachi. Nei precedenti capitoli infatti il nostro caro Uchiha era terribilmente effemminato. Bhe diciamo che ho cercato di portarlo quasi alla normalità!  
Commentate numerosi XD e fatemi sapere se vi piace come procede :)
 
 - sweetkonan -


  
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