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Autore: emilove    15/02/2015    0 recensioni
La sua vita era perfetta, genitori che si amavano, una migliore amica che fin da piccola la sosteneva in tutto.
Cosa mancava? il finale felice.
Aveva sei anni ma crescieva con questo sogno.
Quando poi, a soli undici anni gli vennero strappate via le persone che aveva di più caro al mondo: Mamma e papà.
Cresce con la zia Rose, all'inizio era una ragazzina per bene e amava sorridere alla vita. Ma dopo la perdita dei genitori niente fu uguale.
A diciasette anni, incontra Zayn.
Un ragazzo per bene, che può sembrare un ragazzo normale come tanti, ma ha qualcosa e quel qualcosa ad Abbie piace. Si trasferisce con la madre e la sorella a Londra, accanto la casa di Abbie, il loro primo incontro non è molto 'piacevole' almeno fino a quando i due si iniziano a conoscere meglio e chissà,magari nascerà qualcosa fra loro.
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'Mamma,papà come va lassù? volevo solo dirvi che ho finalmente avuto il mio finale felice,accanto a lui'
||Abbie Calderon 17 anni|| ||Zayn Malik 18 anni||
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*scusatemi se negli ultimi capitoli ho avuto abbastanza confusione con i verbi o errori grammaticali, quando avrò tempo cercherò di aggiustare tutto*




Io: uno, due, tre..

Zayn: non ci riuscirai mai a contarli tutti, vuoi capirlo? - mi interrompe, per l'ennesima volta.

Io: vaffanculo Zayn, mi hai fatto perdere di nuovo il conto..Uno, due, tre, quattro, cinque..

Zayn: davvero, non ho ancora capito che gusto ci provi nel contare i miei tatuaggi - quasi ride.

Io: ma allora sei coglione eh. Devi fare silenzio, altrimenti mi distraggo - annuisce, ma il sorrisino che si è formato sul suo viso non mi promette niente di assicurante.
Ho provato mille volte a contare tutti quei cosi sul braccio, e devo dire che sembrano infiniti.
Sono belli, ma alcuni di loro non hanno davvero senso.
A me i tatuaggi piacciono, ma tipo uno o due.. Non duecento, come quelli che ha Zayn. Ne ha tantissimi, piccoli e grandi.

Io: fa male? - chiedo curiosa.

Zayn: fare i tatuaggi? - annuisco - Quando ho fatto i primi si, poi con il passare del tempo tutto ciò che sentivo era tipo un pizzicotto e il dolore quasi non lo sentivo più.

Io: pizzicotto?

Zayn: già, così - preme l'indice e i pollice contro la pelle del mio braccio, facendomi sussultare. Come se avessi appena preso la scossa, e visto da questa circostanza fa male.

Io: ahia, coglione! - mi mordo il labbro inferiore per evitare che duecento bestemmie escano dalla mia bocca, che ragazza saggia vero?
Zayn ride di sana pianta, provocandomi un leggero nervosismo ma facendomi divertire allo stesso tempo.
Premo le mie labbra sulle sue cercando di far smettere assolutamente quella risata da strafottente. Il suo braccio circonda la mia vita tenendomi stretta a lui e senza accorgercene ci alziamo dal pavimento e finiamo in piedi senza staccare il bacio.
Fino al giorno prima stavo completamente cercando di evitare questo per via della fastidiosa febbre, che in poche ore è andata via, e ora mi ritrovo quì a prolungare e ad approfondire la situazione. Che dire, Zayn fa questo effetto su di me-

x: ti cercano al telefono - dice attraverso la porta, è Marco.
Faccio cenno a Zayn di aspettare qualche minuto, lui annuisce.
Apro la porta e me la chiudo alle spalle.

Marco: non vi volevo disturbare - ride.

Io: che cosa vuoi?

Marco: ho detto, ti cercano al telefono - ripete.

Io: il mio è la dentro - indico la mia camera - e non ha squillato.

Marco: il fisso, genio.
Quasi mi ero dimenticata di possederne uno in casa. Sorpasso mio cugino e scendo le scale raggiungendo il telefono fisso.

Io: pronto? - dico portandomi il telefono all'orecchio.

x: alla buon'ora, è un pomeriggio sano che ti chiamo.

Io: sono felice di risentirti anch'io, Sophia - sbuffiamo entrambe in una rumorosa risata.

Sophia: che stavi.. anzi, stavate combinando?

Io: stavo contando i tatuaggi di Zayn.

Sophia: wow, molto interessante - dice con voce annoiata e divertita allo stesso tempo

Io: molto. - la sento sospirare.

Sophia: un secondo - mi avvisa, subito dopo la sento quasi urlare 'mamma che diavolo vuoi?' e rido spontaneamente, è divertente sentire Sophia arrabbiata.

Sophia: eccomi, scusa mia madre mi stava chiamando da più di dieci minuti - confessa dopo un paio di minuti d'assenza.

Io: l'avevo intuito.

Sophia: ecco appunto - sono quasi sedici anni  che ascolto volontariamente le sue urla contro i suoi genitori, so che sembro quasi pettegola ma da un lato mi diverte.
Sua madre è sempre stata la persona più calma di questo mondo, suo padre un pò meno ma anche lui abbastanza calmo. Fossi io, non riuscirei minimamente a sopportare la parte incazzata di Sophia ogni giorno.

Io: vai a studiare, che quest'anno sei di esami - la sfido, credo che lei il fatto ''al quinto superiore bisogna sottoporsi ad un esame di licenza'' non sia abbastanza chiaro, ma deve.

Sophia: settimana prossima devi aiutarmi, urgentemente.
Sbuffo, quando si tratta di aiutarla con lo studio è davvero un'impresa per due motivi: uno, io di tutta quella merda non ne capisco un'accidenti. Due, quando siamo insieme lei fa tutto tranne che studiare. Tre, inizia sempre a parlare dell'università che frequenterà una volta finito il liceo.
Comunque sia, accetto di aiutarla e, dopo quelle che sembrano state ore, la saluto e aggancio.
Ritorno al piano di sopra ed entro finalmente in camera mia.
Trovo Zayn impegnato a guardare delle foto..
Mi avvicino a lui, sembra non avermi nemmeno notato.

Io: eccomi - lo informo e mi fermo anch'io a guardare le foto e quasi mi viene da piangere.
Non guardavo le mie foto da piccola da mesi ormai, ma il roblema non ero io. Il problema era il ricordo e le due persone raffigurate in tante di quelle foto.
Sorrido involontariamente, e lui con me subito dopo. Sono passati anni, tantissimi anni, ma loro vivono ancora e lo so. In questo momento ci stanno guardando, e forse mi stanno sussurrando di essere forte e di non abbattermi.
Penso a ciò che farebbero se fossero quì. Mia madre conoscendola sarebbe felice, perchè lo sono anch'io. Sono sicura che amerebbe Zayn come se fosse un figlio.
Per mio padre è diverso, forse anche a lui piacerebbe se non fosse per tutti i tatuaggi ma poco importa. Mi direbbe di non correre troppo, e probabilmente ci metterebbe un po ad accettare il fatto  che passo la maggior parte del tempo con Zayn.
Ma loro adesso sono lassù e so già che vogliono il meglio per me, e  Zayn lo è.

Zayn: eravate bellissimi - sorride accarezzandomi la guancia.
Sorrido con lui e poggio la testa sulla sua spalla, mentre continuiamo a sfogliare le tante altre foto.
Avevo circa sei anni nella maggior parte delle foto. Le più belle erano quelle della vacanza in Italia, ovviamente.

Zayn: e questa? - ride, mostrandomi una foto che ritraee me e mio padre al parco.
Mio padre sorrideva mentre io sembravo alquanto imbronciata con una palla sgonfia in mano.

Io: ora ricordo. Eravamo al parco, come vedi, e un bambino mi aveva preso la palla senza che me ne accorgessi. Il suo cane poi l'aveva sgonfiata con quelle merdacce di unghie appuntite, un classico.
Restiamo qualche altro minuto a commentare quasi ogni singola foto, mi mancano tantissimo quei momenti.

Io: stavo pensando.. - dico poi - stasera ti va di andare da qualche parte?

Zayn: noi due? - dice posando le foto sulla scrivania.

Io: no, se vuoi invita l'orso Bruno. Ovvio che siamo soli noi due, Zayn - mi lamento ridendo.

Zayn: Mhmm, e dove vorresti andare? - dice baciandomi la fronte.

Io: in... spiaggia? - chiedo.

Zayn: in spiaggia? A gennaio? Con questo freddo? E che ti devi fare, il bagno?

Io: no, certo che no. Stiamo un pò soli, c'è silenzio e inoltre il suono del mare mi da tranquillità.

Zayn: va bene, ma tu copriti. Non vorrai rischiare di riprendere la febbre, ci manca solo questo.

Io: non preoccuparti.

***
Zayn: credo che quì vada bene.

Io: dovrei sedermi quì in mezzo alla sabbia?

Zayn: ehi, è stata tua l'idea di venire quì. E poi l'avevo detto che sarebbe stato meglio portare qualche tovaglia.

Io: ammetto che avrei dovuto darti retta sull'idea della tovaglia, va bene.
Ha ragione, e se mi entra la sabbia nei pantaloni? Non immagino la figura che farei camminando con tutti quei cosini.. no, evitiamo di pensarlo.
Comunque sia, ci stendiamo sulla sabbia anche senza la tovaglia. La sabbia è fresca e l'aria della spiaggia è spettacolare.
Siamo usciti circa mezz'ora fa, e adesso sono le dieci e mezza di sera. Piuttosto tardi, direi. Credo sia questo il motivo del forte freddo che c'è quì.
Mi domando se tra anni, magari, sarà tutto così come ora. Io e Zayn, da soli, a goderci quest'aria. Sarebbe una specie di sogno ma.. La verità è che ''affrontare'' tutto questo mi fa paura. Da un lato, quando io e Darren stavamo insieme immaginavo le stesse cose e intanto il suo è stato tutto un gioco.
Zayn non è Darren.
Continuo a ripetere che Zayn non è Darren, perchè i due in comune non hanno niente.
Quelli di Darren erano falsi sorrisi, false promesse e un falso amore.
Zayn no, quando sto con lui cambia tutto. Con Zayn provo emozioni, di quelle vere. Fra poco compierò diciotto anni e devo dire che, in tali anni, non mi sono mai sentita così verso un ragazzo.
Lui è tutt'altra cosa, lui è sincero e glielo leggo negli occhi quando mi guarda. Ma c'è una cosa che mi chiedo.
Si è mai sentito così, prima di conoscere me?  Questa è la domanda che da giorni mi tormenta.
Non mi ha mai parlato della sua vita a Bradford, tutto ciò che ha nominato è stato una ragazza, con cui è tornato a casa tardi per non so cosa.

Zayn: che ti prende? - mi chiede facendomi totalmente uscire dai miei pensieri.

Io: nulla, stavo pensando.

Zayn: evento storico - ride e lo colpisco sul braccio per la pessima battuta.

Io: non sei divertente.

Zayn: gli esperti dicono che lo sono - alzo gli occhi al cielo.

Io: esperti? Sarebbero Harry e gli altri tre? Wow, che esperti vero? - lo prendo in giro mentre lui continua a ridere.

Zayn: a che pensavi?

Io: a noi.

Zayn: ovvero?

Io: non lo so, per un attimo ho pensato a noi tra qualche anno - posso percepire il suo sorriso che gli si è subito formato in volto.

Zayn: insieme?

Io: probabile.

Zayn: non mi dispiacerebbe, sai? Ma..

Io: ma? - lo interrompo.

Zayn: è decisamente presto per pensarci, troppo direi - non ha tutti i torti.
Stiamo insieme da quasi tre mesi, cosa mi viene in mente?
Restiamo in silenzio per un tempo che sembra infinito e credo che il sonno a momenti s'impossesserà di me.
Vedo gli occhi di Zayn iniziare a socchiudersi, evidentemente non sono l'unica ad avere sonno.
Poi un suono mi fa tornare sveglia, il mio telefono suona. Nessuna chiamata o messaggio, bensì la sveglia, come avevo programmato qualche ora prima di venire.
Segna la mezzanotte, dodici gennaio.
Mi avvicino a Zayn, ancora mezzo addormentato, e gli lascio un delicato bacio sulle labbra.

Io: auguri amore - gli sussurro all'orecchio, e lui mi guarda stranito.

Zayn: che mi sono perso?

Io: non ti richiamo perchè sei stanco. E' il tuo compleanno, Malik.

Zayn: è oggi? - scherza vero?

Io: sei l'unico al mondo che dimentica il proprio compleanno, ci scommetto.
Lo sento ridere, prima che mi avvolga le braccia attorno ai fianchi e improvvisamente il freddo scompare.

Zayn: torniamo a casa, fa freddo - dice e sento una leggera scia di brivido salire su per il braccio.

Io: credo sia la cosa migliore - affermo.

Zayn: resti da me stanotte? non mi piace stare solo il giorno del mio compleanno - fa il labbruccio e io annuisco ridendo.
Alla faccia del diciannovenne eh.







BUONA FESTA DEI SINGLE A TUTTI I SINGLE, LOL.
Rendetevi conto, oggi devo uscire e intanto sta piovendo a dirotto. A GRAN TEMPO DI MEEEERDA.
Oggi non perdo tanto tempo con la nota autrice perchè ho duecento cose da fare, è  già assai che ho trovato dieci minuti per pubblicare il capitolo. Scusatemi troppissimissimo.
Ps. Grazie alle persone che seguono sempre questa storia e per i bei messaggi che mi fate trovare sempre, vi amo :')
   
 
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