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Autore: Scorpio_    15/02/2015    4 recensioni
Ci sono quei momenti in cui non riesci a spezzare quel silenzio che si è creato, ma che lo vuoi talmente tanto da non sapere più cosa fare o come reagire. A Shouyou ultimamente succedeva spesso quando era in compagnia di Tobio e, la colpa, non era altra che sua.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silence.

 
Ci sono quei momenti in cui non riesci a spezzare quel silenzio che si è creato, ma che lo vuoi talmente tanto da non sapere più cosa fare o come reagire. A Shouyou ultimamente succedeva spesso quando era in compagnia di Tobio e, la colpa, non era altra che sua. Quei momenti rari in cui erano soli, senza nessun altro attorno, lontani dalla palestra, erano diventati momenti di pura confusione e imbarazzo. Questo da quando il ragazzo dai capelli arancioni aveva confessato, preso da non si sa quale pazzia, ciò che provava per il compagno.
Stupido, stupido.
Ora ogni volta che provava ad avvicinarsi o a dirgli qualcosa, Kageyama si allontanava velocemente o fingeva di essere occupato a fare altro. Iniziava a dargli fastidio il suo atteggiamento .
Non era un appestato, era soltanto innamorato! E iniziava a chiedersi come facesse davvero a piacergli un idiota come quello lì.
Inoltre quei momenti di silenzio, sempre più presenti tra di loro, mentre percorrevano la strada per tornare a casa, non aiutavano affatto.
Hinata non sapeva cosa fare, gli sembrava di impazzire. O forse pazzo lo era già diventato. Si mise a cantare con voce, alta, incontrollata e terribilmente stonata facendo saltare letteralmente Kageyama sul posto.
<< Che ti piglia?! >> sbottò guardandolo male.
Shouyou non poté fare a meno di sorridere.
<< Finalmente ho abbattuto quel muro! >>
<< Che? >> domandò l’altro confuso . << Non credevo ti interessasse tanto battere il muro di Tsukishima in allenamento e poi, in precedenza lo avevi già fatto. >>
Il ragazzo dai capelli arancioni sbuffò.
<< Non intendevo quel muro... >> disse con calma.
<< E quale? >>
<< È vero che grazie a te non c’è più un muro che mi faccia paura, però… >> sospirò. << Non credi che il silenzio sia il muro più spaventoso di tutti? Quello non so come affrontarlo. >>
Kageyama spalancò gli occhi, girandosi di scatto verso Hinata che, incapace di fare altro, arrossì. Era a disagio, per giorni quell’idiota aveva evitato di guardarlo e, ora, osava posare di nuovo quegli occhi azzurri nei suoi. Lo faceva apposta, si, lo faceva decisamente apposta.
<< Non prendermi stupido. >> mormorò mettendo il muso.
<< Tu sei stupido. >> rispose il più alto come se fosse la cosa più ovvia del mondo. << Quello che mi stupisce è che quello che hai detto non è affatto stupido come al solito >>
<< E quindi? >>
Il suo sguardo confuso fece sospirare Kageyama.
<< Lascia perdere. >>
<< Ho detto solo quello che penso davvero. >> Hinata gli si avvicinò. << E vuoi sentire altre cose intelligenti uscire dalla mia bocca? >>
<< Ho detto, lascia perdere. >>
Un moto di rabbia si impossessò di Hinata. Kageyama voleva di nuovo chiudere la conversazione. Voleva di nuovo scappare. Voleva di nuovo far vincere la partita al silenzio. Lo prese per la felpa della tuta.
<< Credo che tu sia un vero idiota ed un codardo. Mi hai tolto la parola dopo che ti ho detto ciò che provo per te, hai smesso di guardarmi e, devo ammettere che sei davvero un genio per alzarmi la palla anche senza sapere dove sono precisamente! Scappi ogni volta che ho l’occasione di avvicinarmi a te. Se ti faccio così schifo, se mi odi, dimmelo e basta, non comportarti come un bambino! >> si fermò per riprendere fiato. Gli aveva urlato quelle cose in faccia dettato dall’ istinto, spegnendo la ragione e senza respirare neanche. Era semplicemente stanco di quella situazione. << Esigo una risposta. Ora! >>
Il suo sguardo era di fuoco eppure era stato in grado di ghiacciare completamente Tobio. Fuori Shouyou sembrava così spavaldo, ma dentro ogni organo, ogni muscolo, ogni arteria, ogni singolo pezzettino del suo corpo aveva paura di andare in pezzi per una sua singola parola. Era una tortura aspettare i secondi che lo separavano da quella risposta tanto attesa. Ma lui non disse niente. Tutto ciò che fece Kageyama fu avvicinarsi a quel nanetto teso come una corda di violino e unire le labbra con le sue. Un bacio innocente, desiderato, lento. Il primo bacio di Hinata era stato perfetto, degno da film, eppure non gli bastava come risposta. Non dopo la settimana d’inferno che quello lì gli aveva fatto passare. Lo aveva fatto sentire come un insetto piccolo e indesiderato. Ora il minimo che potesse fare Tobio era dirgli chiaramente ciò che provava per lui. Non avrebbe accettato mezzi termini.
<< Hai capito ora? >> chiese Kageyama guardando tutto ciò che non fosse il suo viso.
<< No che non ho capito! >> urlò. << Sono stupido, l’hai detto tu. Non ti ricordi?! >>
Tobio si girò di nuovo verso Shouyou rosso come un pomodoro e strinse le mani a pugno, come per darsi forza. Intanto il cuore del ragazzo dai capelli arancioni batteva come un pazzo.
Era così dannatamente carino!
Aveva una matta voglia di buttarglisi addosso e baciarlo per tutta la sera vicino ad albero ma si trattenne, zittì ogni istinto.
<< Io…>>
Dillo!, sperava Hinata.
<< Io…>>
Dillo! DILLO!
<< Io…mi dispiace per come mi sono comportato ultimamente. È vero, sono stato un codardo. Ho avuto paura dei tuoi sentimenti ma, più di tutto, dei miei, di ciò che provavo io per te. Non mi chiedere perché, non lo so. La mia mente ha iniziato a lavorare da sola e mi sono venuti talmente tanti dubbi da non riuscire neanche a guardarti in faccia >> disse tutto d’un fiato. << Ma ora posso anche urlartelo, perché so che fino a quando starò con te sarò migliore. >>
Shouyou sentiva che il suo cuore stava per scoppiare dalla felicità.
<< Ti a-amo, Hinata. >> sussurò. << Ma sappi che non ti farò mai più un discorso del genere, è imbarazzante! >>
E l’arancione gli si gettò addosso, incurante di tutto. Si alzò in punta di piedi e baciò Kageyama con più foga di quanta avrebbe voluto, ma ormai non gli importava più niente.
<< È Shouyou. >> mormorò una volta che si furono separati.
<< Cosa? >> chiese Kageyama ancora stordito dal bacio.
<< Chiamami Shouyou, non Hinata. >>
Sorrise, prima di tornare a baciare quello che sarebbe diventato il suo ragazzo. Suonava così strano, eppure già gli piaceva.
Forse il silenzio avrebbe regnato un altro po’. Le loro labbra, per il momento, erano occupate.


 

Spazio autrice:
 
YO!
È un saluto figo, quindi YO GENTE!
Sono nuova,  prima storia in assoluto su EFP. Vorrei dire che sono soddisfatta ma no, non lo sono. Essendo una graaaande shippatrice di KageHina avrei voluto scrivere qualcosa di più YAAAAA e BUUUUAAAAA però non ci sono riuscita *triste*
Spero che non sia un totale fallimento, nel caso, ditemelo pure senza farvi scrupoli! Mi piace un sacco scrivere, ma questo non vuol dire che sia brava e voglio migliorare sempre di più. Ci sono un sacco di autori qui su efp che sono davvero fantastici e aspiro a diventare brava almeno quanto loro. Vabbè sto andando fuori discorso, come al solito. Stavo dicendo, Haikyuu è uno dei miei anime preferiti. Non si può descrivere a parole, mi troverei a dire cose senza senso come Shouyou! Ops, già fatto mi sa hahah
Taglio corto, che è meglio! Ringrazio chiunque si sia fermato a leggere e spero che qualcuno mi lasci una piccola recensione per farmi sapere cosa ne pensa.
Mi dileguo, adiòs!

Scorpio_ (perché firmare alla fine fa tanto figo)

 
   
 
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