Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Arya Tata Montrose    15/02/2015    1 recensioni
Con la mano libera si scostò una ciocca di capelli dal viso, in modo da osservare meglio il motivo di quelle ali che sembravano non possedere un corpo, da tanto era minuscolo; Annie lo distingueva a malapena in mezzo al contorno nero della delicatissima membrana alare, punteggiata di un color ceruleo intensissimo, che le ricordò, per qualche motivo, gli occhi di un ragazzo di sua conoscenza.

[Armin/Annie] [What if?]
Hope you enjoy :D
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Leonhardt, Armin Arlart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come ali di farfalla
 

     Il delicato battere d'ali del piccolo insetto si arrestò, una volta che le sottili zampine ebbero trovato un valido e sicuro sostegno sul dito che la ragazza aveva sollevato appositamente. 
Sorrise mentre sentiva il lievissimo zampettare dell'animale sulla sua mano, che le procurava una sensazione piacevole, solleticandola. 
 
Con la mano libera si scostò una ciocca di capelli dal viso, in modo da osservare meglio il motivo di quelle ali che sembravano non possedere un corpo, da tanto era minuscolo; Annie lo distingueva a malapena in mezzo al contorno nero della delicatissima membrana alare, punteggiata di un color ceruleo intensissimo, che le ricordò, per qualche motivo, gli occhi di un ragazzo di sua conoscenza. 
Come quella piccola creatura, lui era fragile, mingherlino, talmente tanto da passare in secondo piano. Lui non era come lei: una dei migliori dieci, una grande combattente dal sangue freddo e la mente sempre lucida; no, lui era un inetto, un numero che in confronto all'élite passava in secondo piano. Era una vittima sacrificabile, le aveva sempre fatto notare Reiner, che aveva provato a combatterci. 
Ma no, Annie non ci aveva mai creduto. Lei l'aveva notato, come l'aveva notato anche l'addestratore del 104° squadrone: Armin era intelligente ed aveva una mente tattica superiore alla norma; conosceva ognuno di loro e li analizzava a fondo, nelle capacità e nell'emotività; Armin valutava attentamente e poi, sulla carta, illustrava la sua strategia, muovendo le sue pedine e, prevedendo le variabili, progettava diverse strategie, d'una fine brillantezza. 
 
Annie ci pensava spesso, a come quel ragazzino osservava ogni persona che aveva intorno, senza che questi se ne accorgessero. Era silenzioso come il battito d'ali della farfalla che in quel momento stava nuovamente prendendo il volo, distogliendola dallo stato di semi-incoscienza e dal pensiero di Armin. 
 
Noto che il cielo si era tinto di delicate sfumature arancioni e si alzò dall'erba, avviandosi verso il dormitorio. Era già tardo pomeriggio quando era arrivata eppure non seppe dire quanto tempo avesse esattamente trascorso in quel mondo onirico fatto di ricordi e sogni creato dal suo subconscio e dall'effetto ipnotico di quelle ali di farfalla. 
 
Quando raggiunse il sotterrano che avrebbe funto da scorciatoia per la sua destinazione, udì distintamente il suono prodotto da un lembo di stoffa al vento e mosse dei passi veloci verso l'interno del tunnel. Ad un tratto si arrestò e si voltò, puntando gli occhi grigi nella direzione da cui proveniva quel leggerissimo rumore di stoffa svolazzante.
Anche le farfalle fanno rumore.
 
La luce della torcia illuminò il volto roseo e colorato ancor di più da un piccolo sorriso, incorniciato dai capelli biondi. Armin le si avvicinò e le sussurrò che ancora una volta l'aveva sentito, che si era accorta di lui. Annie, per tutta risposta, emise un flebile "sì", prima che le sottili labbra di lui si congiungessero delicatamente su quelle morbide di lei e quando si staccarono per il mero bisogno di aria, rimasero a fissarsi negli occhi chiari. Annie trovava quelli del compagno cosí intensi che quel celeste chiaro esprimeva appieno la loro purezza e la loro curiosità di volare oltre le mura, alla scoperta di quel mondo che presto, ne era sicuro, avrebbero riconquistato. 
 
Senza un'altra parola, lui allontanò di un passo e lei capì che, come sempre, era giunta l'ora. Armin le sorrise prima di voltarsi e incamminarsi nuovamente verso il suo alloggio ed Annie rimase per un po' a fissargli la schiena, coperta dalla mantella verde con ricamate le Ali della Libertà. Ed Annie pensò che, sulla schiena di Armin, quelle ali che potevano sembrare d'angelo o d'uccello, assumevano le sembianze colorate delle vivaci tonalità della curiosità, della gioia e della speranza delle ali di una farfalla. 

 
[612 words]
 
Angolo autrice:
Buona sera, popolo di EFP! 
Volevo proporvi questa cosetta, che mi è venuta in mente alle tre di questa mattina (e no, non chiedetemi cosa ci facevo sveglia a quell'ora, perchè sono un caso perso). 
Volevo precisare che il What if? espresso nell'introduzione, è dato dal fatto che in questa mia piccola versione Annie non è il Titano Femmina e Armin è all'interno delle Mura Sina come accompagnatore del Comandante Elwin che dovrà discutere con il re per la situazione di Eren, per ora unico "Titano Umano".
Spero che vi sia piacciuta e che magari commentiate per darmi il vostro parere.

Alla prossima :)
Tata
   
 
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