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Autore: uomi_hime    15/02/2015    8 recensioni
[partecipa al drabble event di San Valentino del gruppo di fb "We are out for Prompt"]
"Percy era nei casini. Decisamente, incredibilmente, definitivamente nei casini.
Eppure quella giornata era cominciata così bene! Aveva fatto colazione con i pancake blu della madre, era arrivato in orario a scuola –miracolo!- ed aveva preso una D al compito di storia –doppio miracolo!-. ma, ovviamente, qualcosa doveva per forza andare storto. E quindi, per colpa di un commento poco lusinghiero nei confronti di Drew, la ragazza di Jack, lui e tutta l’allegra combriccola lo avevano inseguito per mezzo edificio, fino a braccarlo in un angolo della palestra."
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PROMPT: "Pernico Teen!AU - Percy e Nico sono compagni di scuola, Nico è il bullo, ma quando la sua cricca sta per fare del male a Percy lui li blocca, con una spiegazione molto interessante" di AliceinWonderbook

LITTLE NOTES: E ovviamente ho rispettato il prompt solo per metà. E Ade è diventato un agente federale perché si.Ah, se trovate degli orrori grammaticali non è colpa mia, ma della mia ispirazione che mi fa scrivere alla velocità della luce. Ed infine grazie mille a Michela, che mi ha fornito questo bellissimo prompt. Sei una brava barbabietola <3



Percy era nei casini. Decisamente, incredibilmente, definitivamente nei casini.

Eppure quella giornata era cominciata così bene! Aveva fatto colazione con i pancake blu della madre, era arrivato in orario a scuola –miracolo!- ed aveva preso una D al compito di storia –doppio miracolo!-. ma, ovviamente, qualcosa doveva per forza andare storto. E quindi, per colpa di un commento poco lusinghiero nei confronti di Drew, la ragazza di Jack, lui e tutta l’allegra combriccola lo avevano inseguito per mezzo edificio, fino a braccarlo in un angolo della palestra.
“Allora Jackson, pronto a pagare per le tue colpe?”
Percy si guardò attorno, alla ricerca di una via di fuga: d’accordo, non era un codardo, ma loro erano in 10 e lui uno solo. Non è che potesse fare molto.
“Dieci contro uno, Jack? Non mi pare molto leale”
Commentò infatti, il solito sorriso strafottente stampato in faccia. Doveva guadagnare tempo, assolutamente.
“Tsk, e quando mai io sono leale?”
E a quelle parole, i ragazzi scattarono. Percy schivò un paio di pugni, e riuscì addirittura a stenderne uno, ma un calcio sullo sterno lo costrinse a piegarsi sulle ginocchia, alla disperata ricerca di aria. Jack si avvicinò, sorridendo malvagio, e caricò un pugno. Il moro chiuse gli occhi, preparandosi al dolore, ma questi non arrivò.
“Jack, cosa cazzo stai facendo?”
Percy aprì gli occhi di scatto, alzando lo sguardo verso il nuovo arrivato. Capelli neri, occhi d’ossidiana, impossibile non riconoscerlo: Nico Di Angelo, suo compagno di scuola e cotta epocale di Percy da ormai un anno, cioè da quando il ragazzo si era trasferito alla Half-Blood High School. Peccato che fosse anche il capo della cricca di bulli che fino a pochi secondi prima si apprestava a riempirlo di calci.
“Ha insultato Drew, credo di avere tutto il diritto di vendicarla”
Rispose seccamente l’interpellato, girandosi verso il ragazzo.
“In dieci contro uno? Vuoi forse ammazzarlo?”
Replicò questi, piazzandosi davanti a Percy.
“Fatti gli affari tuoi, Di Angelo”
Sibilò Jack. Da tempo cercava un’occasione per pestare quel presuntuoso di Perseus Jackson, e ora che ne aveva la possibilità non se la sarebbe fatta sfuggire tanto facilmente, men che meno per colpa di un ragazzino più piccolo di lui che si atteggiava da duro.
“Certo, se vuoi metterti contro l’FBI fai pure”
A quelle parole, Jack alzò un sopracciglio.
“E ora che c’entra l’FBI?”
“Ma come, non lo sai? Il padre di questo ragazzo qua” e indicò Percy “È a capo di una divisione speciale dei federali, una specie di task force dei migliori agenti dell’intero dipartimento”
“E tu come lo sai scusa?”
Chiese scettico il più grande, ma con una nota di insicurezza nella voce che fece quasi sorridere Nico.
“Anche mio padre è dell’FBI, l’hai dimenticato? Non credo che il padre di Jackson sarà molto felice nello scoprire che suo figlio è stato malmenato da una banda di bulli, quindi se fossi in voi-“
Neanche il tempo di completare la frase che i ragazzi erano spariti, lasciandoli soli.
“Tutto a posto?” 
Chiese, girandosi verso l’altro ragazzo, che lo fissava a bocca aperta.
“B-bene, almeno credo” Rispose l’altro, alzandosi in piedi “Ehm... grazie per avermi aiutato”
“Dovere. Jack è un idiota, e il tuo commento su Drew era più che legittimo”
Rispose Nico con tono distaccato.
“Perché mi hai aiutato?”
“Anche se tutti mi considerano a capo della loro banda questo non significa che io voglia esserlo. Ma è sempre meglio che diventare un loro bersaglio” Spiegò il più giovane, la voce carica di risentimento “In realtà odio quelli come loro, è stata colpa di alcuni loro simili che mia sorella è morta”
“Oh... Mi dispiace”
Sussurrò Percy, appoggiando una mano sulla spalla del più piccolo “Comunque, bella trovata quella del padre agente dell’FBI”
“Non è stato niente di che. E poi non ho mentito del tutto, mio padre è veramente un agente”
“Che figata! Senti, ti va di venire con me? Pranziamo assieme, e intanto mi racconti un po’ di cose su di te, ti va?”
A quelle parole Nico sussultò lievemente, visibilmente sorpreso da tale offerta.
“Io non so se...”
“L’hai detto tu di non voler essere come loro, no? Allora vieni con me, vedrai che finchè sarai con me e i miei amici non ti faranno niente”
Percy sorrise, e il cuore di Nico perse un battito. Da che ricordava, non aveva mai avuto degli amici, tutta colpa del suo carattere introverso; poi era morta sua sorella, e si era completamente chiuso in sé stesso. Aveva cambiato scuola, ed era, suo malgrado, entrato a far parte di una banda di bulli con cui non voleva avere niente a che fare. Le persone avevano preso ad odiarlo, schernirlo, ma poi era arrivato Percy e tutto era cambiato: lui non lo evitava, anzi tentava sempre di avvicinarlo e iniziare una conversazione. E lui lo respingeva sempre, per tentare di proteggerlo da coloro che lo circondavano. Ma era stufo di tutto questo: era stufo di allontanare la gente, di poter solamente osservare da lontano quel bellissimo sorriso che ormai popolava tutti i suoi sogni.
Era ora di cambiare.

“E va bene. Ma muoviamoci se vogliamo trovare ancora qualcosa di commestibile”
 
   
 
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