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Autore: Julia_Fred Weasley    15/02/2015    3 recensioni
Credo che se vi riporto qualcosa dal capitolo faccio prima xD
perciò:
- E se è proprio “no” quello che voglio dirti, quello che forse non ho voluto dire ma che voglio farti capire? – sussurrò Hermione.
- Oh, non è così Granger. – questa volta Fred adagiò completamente la sua mano sul suo fianco. Hermione tremava al suo tocco che decise di appoggiarsi del tutto alla parete.
- E perché no? – chiese, sinceramente curiosa, e il viso di Fred era così vicino che Hermione trovò particolare interesse per le sue labbra.
Spero vi piaccia,
Julia :D
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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C’è qualcosa di magico in te, non sei d’accordo?

 
Babe, there’s something tragic about you
Something so magic about you
Don’t you agree?


 
Era quasi la fine dell’ultimo mese scolastico. I ragazzi, stanchi di stare a scuola per poco non strisciavano con le loro ultime forze per superare la soglia di Hogwarts. Altri invece erano ancora alle prese nella decisione di andare da qualche parte quell’estate, con gli amici o fermarsi come da copione a casa dei proprio genitori, altri ancora, non erano poi così interessati, perché sapevano che l’estate era troppo corta e che la scuola sarebbe comunque ritornata.
Una di queste persone era Hermione Granger, che comodamente seduta sull’erba ascoltava con piacere l’animata conversazione dei suoi compagni. Ovviamente Ron e Harry non avevano tante preoccupazioni se qualche loro voto non era andato a buon fine. Stavano parlando dei diversi aneddoti che avevano sperimentato con la professoressa Cooman, Hermione detestava quella materia, soprattutto perché non le riusciva eccellentemente come la professoressa voleva che riuscisse, ma non si fece scrupoli a ridere a crepapelle mentre Harry e Ron gli raccontavano le loro inventate disgrazie mandate dagli astri.
Quel giorno, i ragazzi, non avevano la divisa, faceva troppo caldo e poi verso la fine del mese era raro che si tenesse la divisa, così Hermione optò per un pantaloncino fino al ginocchio e una maglietta a maniche corte. Con sua curiosità si sentì a suo agio a indossare quegli indumenti a Hogwarts, come se fossero in una semplice gita con gli amici. Ma durante le sue risate, Hermione non si accorse di essere osservata in modo alquanto interessato e riflessivo da un ragazzo non poco lontano da lei. Anche quest’ultimo era circondato da amici e ragazze.
Aveva sempre riflettuto su Hermione, neanche lui sapeva spiegarsi il motivo, ma quella ragazza aveva qualcosa di magnetico su di lui e Fred detestava sentirsi, come si suole dire… attratto? Beh, si… attratto da Hermione Granger. Gli piaceva quando rideva, soprattutto se era lui a provocarle le risa, e non rideva tanto spesso. Doveva sforzarsi parecchio. Ogni tanto, quando capitava, Fred non esitava a passeggiarle dietro nei corridoi per prenderla un po’ in giro. O schernirla sui tanti libri che riusciva a portare in libreria. Tutto era strano, tutto quello che provava quando era nei paraggi.
Voleva sia esserle amico che provare qualcosa nei suoi confronti, ma non poteva neanche avvicinarsi che Hermione già prendeva le distanze. Era qualcosa di abbastanza snervante, ma più l’osservava più pensava che forse lei aveva qualcosa di tragico dentro di sé. Quella insistente vocina che non faceva altro che ripetergli di fare qualcosa. In realtà neanche lui sapeva cosa fare. Se si sentiva veramente attratto o se era solo una cosa così. Come al solito. Ovviamente provare cose del genere per Hermione Granger era un po’ strano, ma non si fece tante domande. In fondo era sempre una ragazza. Una ragazza testarda, e non così facile da avvicinare come altre, ma pur sempre una ragazza.
Fred doveva fare qualcosa per placare i suoi dannati pensieri che gli confondevano il dolce frinire che gli popolava di solito il cervello. Era così concentrato a prendere una decisione, sperando che osservandola come un ossesso potesse dargli una risposta, che non ascoltò il suo nome ripetuto in continuazione da Angelina che era al suo fianco. Fred, dopo aver preso l’iniziativa di girare il capo e guardarla con un sopracciglio alzato, come a rimproverare la sua intromissione. Lei lo guardò abbastanza dubbiosa sulla sua espressione.
- Ehm… scusami ma non risp… - cominciò a dire.
- Johnson, non pensi che ci sia qualcosa di diverso in lei, qualcosa di magico… non so. – rispose Fred. Come cercare, a sua riluttanza, un chiarimento nella sua mente.
- A chi ti riferisci? A Hermione? Beh… penso che l’unica cosa di magico che puoi trovare in lei è la particolarità di essere una strega. – Fred la guardò. Sapeva che, la sua ironia, era dovuta al fatto che essendosi lasciati più di qualche mese fa, le cose non sarebbero cambiate. E che era Angelina, quella ad avere ragione. Ma con tutta sincerità, Fred si era rotto e le sue frecciatine erano del tutto inutili adesso che lei era con suo fratello, ma quel ragazzo non era fatto per situazioni del genere, si faceva scivolare tutto addosso.
- Grazie del tuo aiuto, sei stata utile quanto Ron in un covo di ragni. – rispose acido.
- Ma come mai tutto questo interessamento?
- E a te che importa, giusto? – Angelina si ammutolì e ritornò, anche se con i pensieri da un’altra parte, a sentire la spiegazione di George riguardo uno scherzo che stavano preparando.

 
Babe, there’s something lonesome about you
Something so wholesome about you
Get closer to me


 
In quel momento, vide Hermione alzarsi dal prato e andare verso di loro. Forse, pensò Fred, andare verso di loro non era proprio la sua intenzione. Stare con i burloni non era il suo forte, Fred vedeva che non si sentiva a proprio agio. Aveva la bacchetta alla mano e con passo svelto lo sorpassò. Lui provò a dirle un “ciao” che venne ricambiato solo qualche minuto dopo, quando Hermione si accorse che qualcuno le aveva rivolto la parola, anche se impensabile.
- Oh, ciao… - la titubanza nella sua voce fece sorridere Fred per quella strana decisione di essere rivolta un saluto, soprattutto da lui, che non spesso le rivolgeva parola se non per qualcosa che non aveva a che fare con battute o minacce per copiare i suoi appunti o per lo meno di dargli quegli appunti in cambio di qualche soldo, ma Hermione era testarda!
– Ehm… scusami ma… dovrei and…
- In biblioteca? – finì la frase Fred.
- Ehm… sì. – corrucciò le sopracciglia, pensando che quel ragazzo aveva qualcosa in mente. – Cosa vuoi? – finì per dirgli diretta. Fred si trovò preso alla sprovvista per quella domanda.
- Niente… ti stavo solo salutando. E’ strano, forse? – sorrise Fred, con uno di quei sorrisi che sapeva facevano innervosire Hermione. Lei fece qualche passo indietro mentre vide Fred con l’intenzione di alzarsi.
- Sì, forse… sì. – gli sguardi indagatori di Hermione non sfuggirono al ragazzo. – Comunque adesso devo andare, se non ti dispiace! – cercò in tutti i modi di toglierselo dalle scatole. Hermione non sopportava quando sfoderava il suo sorrisetto e tutte quelle cose che caratterizzavano Fred. La rendevano estremamente nervosa e timida! E non voleva subire quei sentimenti soprattutto con lui davanti, dato che non era un ragazzo affatto comune in quella scuola. E l’apparente attrazione che Hermione notava nei suoi confronti non la faceva rimanere tanto tranquilla. Non era colpa di Fred se era fatto così, lui neanche se ne accorgeva! Lo sguardo malizioso ce l’aveva sempre avuto e se voleva tanto flirtare con una ragazza o prenderla in giro, dirle “Ciao” sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe detto. Però per approcciare con Hermione ci voleva cautela.
Oltre a Harry e Ron non aveva tante amicizie, a parte sua sorella e qualche ragazza della scuola. C’era qualcosa in lei, sia di solitario che di fantastico, che la rendeva a lui diversa, non sapeva neanche spiegarsi come. Ma nonostante questo, Hermione se voleva dirti qualcosa, non si faceva di certo scrupoli! A Fred, però dava l’impressione che lo detestasse da morire. Che non volesse stare con lui per nessuna ragione. Aveva tempo per tutti, tranne che per lui. Non che a me importi! Pensavo!


 
No tired sighs, no rolling eyes, no irony
No ‘who cares’, no vacant stares, no time for me


 
I piedi di Hermione girarono i tacchi e attraversarono la soglia che si affacciava al corridoio della scuola. Non voleva resistere un minuto di più a quelle sgradevoli sensazioni di imbarazzo che provava con Fred. Perciò decise di sgattaiolare il più in fretta possibile! Fred però trovò ancora più interessante quell’atteggiamento. In fondo tutto quello che era di Hermione, lo interessava! Era una ragazza completamente diversa, e forse proprio per questo la trovava quasi… irresistibile. E poi, sì… doveva chiarirsi con se stesso.
Fred la seguì lungo il corridoio, lei se ne accorse ma non reagì, strinse solo più forte la bacchetta all’interno del pugno. Fred sapeva che la stava mettendo a disagio, ma non poteva fare altrimenti. Hermione si girò indietro di scatto, a osservare se la stesse ancora seguendo. Appena lo vide, si rigirò e continuò a camminare a passo svelto, ma Fred la raggiunse presto. Quei passi di differenza tra loro non erano niente per le sue gambe. Quando l’ebbe di fianco, ritrovò le sue labbra a sorridere, senza neanche rendersene conto.
- Allora… mi stavo chiedendo… - Hermione sfoderò un sorriso tirato e si guardò intorno, come se non avesse ascoltato le sue parole. O per meglio dire, come se non volesse rispondere alle sue parole. Si sentì quasi sotto esame. Ma purtroppo Fred gli faceva quell’effetto. E non sapeva se era per il suo cosiddetto “fascino”, per la sua sicurezza, o perché le stava solo rivolgendo la parola. A lei, che non aveva niente in comune con Fred. E se le parlava, c’era sicuramente qualcosa sotto.
- Ok, cos’hai da chiedermi stavolta? Non ti coprirò per un altro dei tuoi scherzi, sia chiaro! Solo perché sono l’amica di tuo fratello non vuol dire che devi approfittarne!
- Amica? Io direi più che amica! Ma lasciamo perdere questo tuo pessimo gusto, volevo chiederti qualcos’altro. – Hermione mascherando quell’indecisione che padroneggiava nel suo corpo, piantò i piedi dritto davanti a lui e incrociò le braccia. Anche in quello era diversa, pensò Fred, niente fermezza a concedergli qualsiasi cosa, niente occhi al cielo come se si stesse spazientendo per tutto, niente ironia, niente “Chi se ne frega”, niente sguardo nel vuoto anzi… aveva gli occhi molto aperti! Ma come al solito, quando si trattava di lui se ne andava, lasciandogli un gran punto interrogativo. A volte si chiedeva se quella ragazza non fosse pazza, ma smise di domandarselo quando capì che quella cosa succedeva solo con lui.

 
Honey you're familiar like my mirror years ago
Idealism sits prison, chivalry fell on it's sword
Innocence died screaming, honey ask me I should know
I slithered here from Eden just to sit outside your door


 
Non c’era via di fuga, o lo faceva, o no. E sapeva benissimo che in Fred Weasley non si poteva trovare né galanteria, né innocenza. Ma Fred sapeva, o almeno presupponeva, che a Hermione queste cose non interessavano, non sapeva neanche come questa vena da stalker potesse aver invaso la sua mente, ma molte cose di cui Hermione era abituata, lui le sapeva e questa cosa la trovava sia inquietante che curiosa. Guardava Hermione, cercando di ricavare la risposta dalla sua mente, senza neanche che lei si mettesse ad aprir bocca. Vedeva che l’aveva resa nervosa, ma doveva saperlo a tutti i costi.
Quel pensiero lo stava divorando, era come se avesse intrapreso un lungo viaggio in mezzo a un bosco senza fine e che solo adesso aveva avuto un minuto per riposarsi da quelle sensazioni estreme. Era ancora in trepida attesa della risposta, che per poco non le gridò contro per scuoterla da quel rimbambimento in cui era finita. L’unica cosa che fece, quando trovò la forza di fare qualcosa, fu esprimere il proprio pensiero in un leggero “oh” e andarsene. A Fred sembrò di essersi perso qualcosa. La rincorse, ma lei fu più veloce a nascondersi che il ragazzo neanche pensò di andarla a cercare in ogni angolo del castello.
Quei pochi giorni passarono, quella settimana, Fred la cercò. Seguì i suoi movimenti e questo non gli piacque affatto! Voleva solo parlarle a quattr’occhi! Cominciò a chiedere a Harry il loro orario scolastico, anche se in quell’ultima settimana non c’era tanto da fare. Ma Hermione, qualcosa da studiare la trovava sicuramente. L’ultima spiaggia era la biblioteca. E Fred, pur sapendo che lì c’era, perché sentiva che c’era, trovava sempre un modo per nascondersi. E alla professoressa non stava neanche simpatico, e lo sapeva bene, dato che cercava in tutti i modi di mandarlo via.
Gli rimase solo una cosa da fare. L’unica. Anche se sapeva che c’erano dei mezzucci che glielo impedivano. Ah, stupidi incantesimi! Quindi cercò aiuto da suo fratello, e tutto quello che ottenne fu un meraviglioso risultato. Proprio quello che voleva. Andò nel dormitorio delle ragazze, e l’incantesimo non funzionò affatto. Quella nuova pozione che avevano inventato era fantastica, e se non erano le ragazze ad andare da lui, ma il contrario, forse l’avrebbe inventata molto tempo prima. E forse, avrebbe trovato la fine del suo viaggio nel bosco
.
 
Babe, there's something wretched about this
Something so precious about this
Oh what a sin


 
Quella notte, Fred si posizionò proprio davanti alla sua stanza. Seduto sulla gelida pietra. Qualche volta, mentre anche lui era sveglio, e cercava qualcosa da mangiare, notava la sua presenza in Sala Comune a leggere qualcosa vicino al camino, oppure per andare dagli elfi in cucina. Sperò che quella volta capitasse anche quel giorno, perché la sua morale gli proibiva di saltare una nottata di pieno sonno ristoratore. Seh… come se lui lavorasse tanto. Ma proprio in quel momento sentì la serratura della porta fare un leggero rumore, il suo sorrisetto malizioso fece capolino sulle labbra, e si alzò immediatamente. Si parò proprio davanti la porta, mentre lei si trattenne con velocità un grido dalla sua bocca con la mano appena lo vide e appena capì che non c’era niente di pericoloso… o quasi. Chiuse la porta dietro di sé, delicatamente. E si rivolse a lui.
- Che c’è? Che ci fai qui? E come cavolo hai fatto a passare? – sbraitò Hermione cercando di tenere il tono di voce, anche se con difficoltà, a basso tono. Fred rise di gusto, adorava vedere la sua faccia in preda al panico e allo sbigottimento, ma lui gli prese subito le spalle e cominciò a scortarla per il corridoio fino alle scale che scendevano in Sala Comune. – Fred, dimmi cosa vuoi! – disse ancora. Ma il ragazzo era troppo occupato a non cadere dalle scale a chiocciola. Una volta arrivati vicino al camino e dopo essersi assicurato di non essere visto da sguardi indiscreti, cominciò a darle delle spiegazioni.
- Non mi hai ancora risposto Granger! E sai che odio non ricevere risposte. – Hermione scosse la testa in un “Si” riluttante. – Allora… rispondimi! O sappi che sarà una nottata infernale questa. E non è il tipo di “infernale” che piace a me. – alla ragazza scappò un sorrisetto, ma cercò di nasconderlo perché non poteva dargli quella soddisfazione. Però notò che i piedi di Fred cominciarono ad accorciare la distanza che c’era tra loro, e Hermione stava quasi per innervosirsi. Le gambe per poco non le tremarono. Anzi erano molto vicine nel farlo. Le sue mani presero subito la difensiva, parandosi davanti a lei. Ma Fred la sovrastò con quel sorrisetto di soddisfazione dipinto sul volto e Hermione si sentì sia imbarazzata che infuriata e le sue gambe, per istinto non riuscirono a non fermarsi e a non prendere una decisione. Una decisione da Hermione Granger.
- Beh, ecco… ci devo ancora pensare…
- Ah, ci devo ancora pensare... Granger, questa è una pessima via d’uscita per darmi buca, e anche molto vecchia, non ti pare? – le parole di Fred le toccarono i capelli col suo respiro. Era così vicino che a Hermione quella vicinanza per poco non le faceva perdere i sensi. Doveva anche pensare che c’era anche Ron di mezzo, ma con lui non era neanche arrivata a un punto di discussione, sui loro sentimenti. O su quello, che lei pensava di provare per Ron. Ma Ron non era Fred. E sapeva che la sua parte razionale le avrebbe consigliato qualcos’altro. Qualcosa che sapeva benissimo anche lei, ma che non si sarebbe mai ammessa. Perché troppo cocciuta per cedere a Fred.
- Fred, non puoi costringermi! – Hermione trovò tra le sue labbra qualcosa da dire.
- Sì, è vero. Ma tu potevi anche rispondermi un semplice “no” ma questa risposta non l’ho mai avuta. Perché sei scappata. Hai qualcosa da dire. Perché so che la tua risposta non sarà “no”. – Fred le sfiorò con le dita il fianco mentre continuava a proseguire, mentre lei incontrava la sua schiena alla parete. Hermione si sentì cedere.
- E se è proprio “no” quello che voglio dirti, quello che forse non ho voluto dire ma che voglio farti capire? – sussurrò Hermione.
- Oh, non è così Granger. – questa volta Fred adagiò completamente la sua mano sul suo fianco. Hermione tremava al suo tocco che decise di appoggiarsi del tutto alla parete.
- E perché no? – chiese, sinceramente curiosa, e il viso di Fred era così vicino che Hermione trovò particolare interesse per le sue labbra.
- Perché hai detto “forse”, Granger. – la ragazza lo guardò negli occhi, sorpresa di una risposta così. Fred non le diede neanche il tempo di rispondere che le sue labbra si schiusero sulle sue. Un tocco lieve e voglioso allo stesso tempo. La portò più vicina a sé, e Hermione si lasciò andare. Gli prese la nuca e si abbandonò completamente alle sue braccia. I baci divennero languidi, docili… come a scoprirsi l’un l’altro. Si assaggiarono, si respirarono, si dissero tutto e Fred sentì di aver vinto e di aver risolto la questione. E quando ebbe la sua risposta, si staccò. – E per questo. – le lasciò il fianco e si staccò delicatamente da lei. – Buonanotte Granger. – e Hermione lo vide salire le scale.

 
To the strand a picnic plan for you and me
A rope in hand for your other man to hang from a tree


 
- Oh finalmente sei arrivata, allora ammetti che avevo ragione, non è vero? – sorrise Fred. Mentre seduto sull’erba guardava Hermione arrivare.
- Sappi, che sono venuta perché adesso la voglio io questa risposta. Devo capire se tutto quello che stai facendo non è una presa in giro. – ammise.
- Granger, baciarti non era nei miei piani… e quando qualcosa non fa parte dei miei piani, vuol dire che sto sbagliando tutto e che niente sta andando come voglio io.
- Ehm… credo che quello che hai detto sia piuttosto ovvia. – Hermione si sedette e incrociò le gambe, mentre davanti a lei c’era il Lago Nero illuminato dal sole.
- No, come al solito non hai capito. – spiegò Fred. La ragazza scosse la testa come per mirare un “ok” poco convinto. – Il mio istinto viene sviato dall’istinto. E non riesco più a controllare la cosa.
- Okaaay. – rispose Hermione.
- Hai detto a Ron della cosa? – Fred sviò l’argomento.
- Ehm… sì! È stato difficile venire qui in effetti.
- Oppure potevi portarlo qui e io mi sarei occupato di legarlo al ramo di un albero. – Schernì Fred. Hermione rimase interdetta, sperando che non avesse delle idee assassine.
- Anche se vorrei, non è quello che stavo pensando Granger, rilassati! – Fred rispose ai suoi pensieri. Lei lasciò perdere la questione e guardò il Lago Nero, riflettendo su quello che doveva fare. O per meglio dire quello che adesso stava accadendo.
- E quindi, cosa facciamo? – chiese Hermione.
- Beh, dato che sono stato una notte ad aspettarti fuori la porta, privandomi del sacro sonno, come minimo vorrei un regalino extra. – Fred le rivolse un sorrisetto malizioso.
- Fred, dico sul serio.
- Ah, non lo so… ma penso che sia l’inizio di qualcosa. Che schifo… di frase scontata. Non volevo essere così banale! – Ma i due si persero nella risata dell’altro e forse già sapevano come sarebbe andata a finire.
 
Honey you're familiar like my mirror years ago
Idealism sits in prison, chivalry fell on it's sword
Innocents died screaming, honey ask me I should know
I slithered here from Eden just to sit outside your door

 





P.S - Salve a tutti! Spero che questa storia vi sia piaciuta! :3 Ho scritto qualcosa di leggero e semplice per distaccarmi un po' da quei pensieri che mi popolavano la testa! xD volevo distrarmi un po' dallo studio e sdebitarmi per quella storia di Natale che alla fine ho scritto solo a metà. Avevo pensato di fare qualcosa per S.Valentino, anche se io questa festa non la ritengo chissà che cosa, mi è totalmente indifferente. Però così, mi andava ed eccola qui! :3
Volevo ringraziavi tutti, perchè sì... ho ricevuto molti messaggi dai voi, che mi chiedevate di scrivere ancora, e continuavate a dirmi che le mie storie mi piacciono e che mi conoscete anche se non avete mai recensito nulla! E io non posso far altro che commuovermi e dirvi un GRAZIE immenso. Perchè queste cose io non me aspetto di certo, e perchè mi rendete felicissima! :')
Ringrazio anche la mia beta, che mi sopporta e che mi scuso ma ringrazio allo stesso tempo, Like_A_Phoenix.
Grazie ancora, e alla prossima!
Julia :D
  
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