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Autore: Mudie    15/02/2015    2 recensioni
{Hershel Centric - Appartenente alla serie "Quando la follia incontra l'amore, giocando con la morte"}
Layton riposa tranquillo nel suo studio, ma qualcuno busserà alla sua porta e gli porterà un messaggio molto poco rassicurante.
Sorridendo, si diede dello sciocco. Come aveva potuto pensare, anche solo per un misero secondo, che quella persona fosse di nuovo lì, accanto a lui, dopo tutto questo tempo. Eppure avrebbe giurato di non essersela immaginata.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hershel Layton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quando la follia incontra l'amore, giocando con la morte.'
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Qualcuno sta bussando, Hershel

 

“Professore?” disse una voce al di là della porta, bussando ripetutamente.
La luce della candela tremò a causa del brusco movimento del professore, quando si alzò dalla confortevole poltrona. Lasciò perdere il libro che stava leggendo, iniziando ad osservare la porta del suo ufficio; ancora col dubbio di aver veramente sentito chiamare il suo nome, oppure di esserselo solamente immaginato. Era solo a scuola, di nuovo. Non che gli dispiacesse, ma trovò assai strano sentire qualcuno a quella tarda ora, soprattutto quel qualcuno.
Provò a rimanere in assoluto silenzio per qualche minuto: nessun altro rumore.
Sorridendo, si diede dello sciocco. Come aveva potuto pensare, anche solo per un misero secondo, che quella persona fosse di nuovo lì, accanto a lui, dopo tutto questo tempo. Eppure avrebbe giurato di non essersela immaginata.
Forse il desiderio di risentirla e l'abitudine, di un po' di anni fa, di ascoltarla ogni singolo giorno, si erano fatti più forte. Anche la mancanza di sonno poteva essere stata complice, alimentando ancora di più quel brutto scherzo della sua mente.
“E' nell'ufficio?” domandò ancora la stessa voce.
Non può essere... Pensò, ancora intontito. Impossibile, assolutamente impossibile.
Non poteva essere solamente un’illusione, oramai era certo di ciò che aveva sentito.
Finalmente, dopo quasi tre anni, era di nuovo vicino a lui.
C’era qualcosa che non andava, qualcosa che ancora non riusciva a cogliere. Forse qualche sfumatura di quel tono maturo, ma allo stesso tempo così infantile, celava in sé una freddezza sconcertante. Di solito, nelle molte ore in cui avevano parlato per telefono, la sua voce gli era sempre risultata calda e squillante. Impressioni, solo strane impressioni, ecco tutto. Perso nei suoi pensieri, si dimenticò di rispondergli; ma, nel sentire il suono di passi allontanarsi sempre di più, si alzò dalla poltrona e si avvicinò velocemente alla porta.
“N-no, non apra, per favore!” la voce esclamò, questa volta esitando un po'.
Si bloccò. Non comprendeva il perché di quelle parole. Com'era possibile che proprio lui gli stesse chiedendo di non vederlo, lui che gli giurò di abbracciarlo,
 non appena fosse stato possibile,.
“Perché?” chiese il professore con un po’ incertezza.
Non voleva irritare la persona dietro la porta, correndo il rischio di farlo andare via. Eppure c'erano troppe domande che voleva porgli, troppa voglia di vederlo e  salutarlo dopo tanto tempo.
“Non è questo il momento, per favore, mi creda.” La voce vacillò di nuovo per un istante soltanto, ma fu sufficiente a far rimanere immobile Hershel.
La preoccupazione prese il sopravvento nella mente dell'uomo, ma doveva rimanere calmo. Una mente annebbiata dall'agitazione non l'avrebbe aiutato, per niente.
“Dimmi cosa devo fare...” provò a dire il professore, contenendo le sue contrastanti emozioni.
Ci incontreremo domani al tramonto,
Dove il sole illumina volti ciechi,
Dove si piange la serenità infinita,
Dove vita e morte fraternamente convivono,
Dove il futuro ci attende pazientemente.

E' tutto quello che posso dirle... Mi spiace, professore”. Questa volta si poterono udire diversi singhiozzi.
Sentì quella persona correre via a passi veloci, senza neanche fermarsi una volta. Layton, prima che potesse essere troppo tardi, aprì la porta; ma il silenzio lo accolse, accompagnato solo da calde lacrime, che iniziarono a rigargli il viso.
 
“A domani, Luke.”
 
 


Note dell'Autrice
Finalmente pubblico un'altra One-shot, questa volta sotto una vera e propria serie. Mi avete chiesto "Com'è morto Layton?", "Macabre domande, false risposte sembra il seguito di Lo ascoltava in silenzione, è così?". Ebbene, ora sono pronta a rispondere a tutte queste domande. La serie si chiama "Quando la follia incontra l'amore, giocando con la morte.". Ho in mente il progetto totale della serie, ma ancora non ho definito i dettagli... Intanto spero che apprezziate questo capitolo con un piccolo mistero. Chi ha capito dove si incontreranno, me lo dica nella recensione, se vuole. Sono curiosa! Ringrazio le persone che leggeranno questa fan fic! 
Ringrazio il mio amico Giulio per avermi aiutato con la poesia/enigma.
   
 
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