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Autore: Kuroi Namida    16/02/2015    2 recensioni
Uno sguardo di fuoco e uno di ghiaccio, un incontro che cambierà le loro vite e una passione in comune: il basket.
Uno scontro tra due personalità, una lotta per dimenticare il passato e una battaglia per la vittoria assoluta.
Nessuno sa cosa succederà.
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Akashi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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Rimase ferma un momento davanti al cancello, studiando l'edificio.

Così era quella la scuola che avrebbe frequentato in Giappone: il liceo Rakuzan, la scuola dei ricchi. La cosa non la entusiasmava molto, aveva sempre detestato la ricchezza e avrebbe preferito frequestare una scuola meno prestigiosa, tuttavia dato che il nonno possedeva una fortuna aveva insistito perchè andasse nella migliore scuola del Paese. Lei arrivava dall'America, dove era cresciuta con i genitori, purtroppo qualche anno prima suo padre era stato assassinato sotto i suoi occhi, così era rimasta sola con la madre. Era sempre stata una ragazza allegra e con il sorriso facile, ma dopo l'incidente qualcosa era cambiato. Poi pochi mesi prima il nonno si era ammalato, per un po' era riuscito a gestire le cose da solo, ma alla fine aveva dovuto contattare la figlia e chiederle di raggiungerlo in Giappone a gestire i suoi affari e la giovane ragazza si era ritrovata a doversi trasferire in un altra nazione, dove non conosceva nessuno e a vivere in un'immensa villa labirintica, dove in un giorno era riuscita a perdersi almeno 5 volte e i domestici avevano dovuto accompagnarla. Alla fine era riuscita a convincere il nonno a farle fare una mappa della casa.

Con un profondo sospiro mise piede nella sua nuova scuola. Dato che le lezioni stavano per iniziare, nel cortile non c'era nessuno, così entrò indisturbata nell'edificio, dove ad attenderla c'era un uomo di una certa età.

-Signorina Fairy Ebony?

-Mi chiami Ebony, la prego.

-Come desideri Signorina Ebony, ti prego di seguirmi, ti mostrerò la tua classe.

La giovane seguì l'uomo per i corridioi di quell'immensa scuola, fino a che non si fermarono davanti a una porta.

-Se per te non è un disturbo, più tardi il direttore vorrebbe fare la tua conoscenza, per il momento seguirai le lezioni, ma a pausa presentati al suo ufficio. Spero che non avrai difficoltà a seguire, l'anno è iniziato solo da qualche settimana.....

-Non si preoccupi, recupererò in fretta e senza problemi.

-Molto bene.

L'insegnante entrò nell'aula, mentre lei attendeva fuori finchè non l'annunciava, poi con decisione si fece avanti.

Gli occhi di tutta la classe erano puntati su di lei e quando la videro, iniziarono i sussurri. Dato che era per metà americana e per metà giapponese, trovò normali le reazioni.

Ebony aveva lunghi capelli bianchi e penetranti occhi d'argento fuso proprio come il padre americano, invece il viso era della madre, fine e delicato con quella grazia e bellezza che possiedono solo i giapponesi, il corpo snello ed atletico aveva gambe slanciate e eleganti e le mani affusolate possedevano dita lunghe e ben curate. Quel giorno teneva i capelli legati in un'alta coda di cavallo lasciando però che due ciocche le cadessero lungo il viso e mettevano l'attenzione sugli occhi profondi e seri.

-Ragazzi, permettetemi di presentarvi Fairy Ebony, si è trasferita da poco dall'America, vi chiedo quindi di aiutarla più che potete.

Eb, conoscendo le usanze giapponesi, apprese fin dalla nascita dalla madre, face un inchino e salutò.

-Piacere di conoscervi, mi chiamo Ebony e spero sapremo andare d'accordo.

Nessuno fiatò, sia alunni che docente la guardavano stupiti, erano pochi gli stranieri che conoscevano così bene le usanze del posto.

-Vi prego di chiamarmi Ebony.

-Molto bene, prego accomodati pure nel banco libero.

La ragazza raggiunse tranquillamente il proprio posto e si sedette, sentendosi gli sguardi addosso, poi, dato che stava vicino alla finestra, si mise a guardare fuori, mentre il docente iniziava le sua lezione.

Quella mattina stavano facendo lezione di matematica, materia non molto interessante, data la sua facilità.

L'insegnante la chiamò un paio di volte alla lavagna e le chiese di risolvere degli esercizi, che lei fece in pchi secondi, lasciando tutti allibiti.

Finalmente arrivò la pausa, così la ragazza uscì dall'aula e si diresse nell'ufficio del preside, bussò alla porta e le fu detto di entrare.

Quando entrò nell'ufficio lo trovò occupato, un uomo di bell'aspetto vestito elegantemente se ne stava seduto dietro una grossa scrivania, mentre davanti a lui c'erano un ragazzo e un uomo. I due si girarono a guardarla e lei li osservò curiosa. L'uomo non era nulla di speciale, così si concentrò sul ragazzo, non era molto alto, circa 1,70cm, solo due cm più di lei, aveva freddi occhi policromi e capelli rossi, era fisiamente in forma e non era niente male. Senza scomporsi o farsi intimorire sostenne quello sguardo di ghiaccio con uno altrettanto penetrante di fuoco, senza che nemmeno l'altro si facesse spaventare. Sentiva che intorno a lui c'era un'aura alquanto pericolosa, infatti i due uomini sembravano a disagio, sebbene lo nascondessero bene.

-Ah, Signorina Fairy, la prego entri.

-Mi chiami pure Ebony Signore.

-Come desideri Ebony, allora, com'è andata la prima lezione? Ti sei trovata bene?

-A dir la verità Signore, l'ho trovata piuttosto noiosa, per quanto riguarda il trovarmi bene, non ho ancora avuto il tempo di conoscere bene i miei compagni, tuttavia temo che non andremo molto d'accordo.

-Perchè dici questo, hanno per caso detto qualcosa di offensivo?

-Affatto Signore, credo però che i miei pensieri siano contrastanti con quelli che avete qui.

-Che intendi?

-Senza offesa, ma detesto le persone che fanno riutare il mondo intorno a un'insulsa parola come la vittoria, inoltre non ho mai avuto un buon feeling con i ragazzi ricchi, tendevamo sempre a......come dire......litigare.

I tre la guardarono senza parlare, Ebony sentì su di sé lo sguardo glaciale del giovane, ma lo ignorò.

-Davvero credi che vincere sia stupido?

Di nuovo la giovane si ritrovò a sostenere lo sguardo rosso dello studente e senza distogliere gli occhi dai suoi, rimase in silenzio, senza rispondergli, come se volesse sfidarlo.

-Perdonatemi, lascia che ti presenti il Coach della squadra di basket del Rakuzan e il capitano Akashi Seijuro. Signori vi presento Fairy Ebony, la studentessa arrivata oggi nella nostra scuola e trasferitasi qui dall'America. È la discendente della famiglia Akimura.

-Una delle famiglie più vecchie e rispettate del Paese?!

-Esatto.

I due la studiarono di nuovo, mentre lei si guardava attorno, annoiata, alla fine guardò l'orologio.

-Le lezioni stanno per ricominciare, ha ancora qualcosa da dirmi?

-No, volevo solo fare la tua conoscenza, quindi vai pure. Akashi, vai anche tu, non mi sembra il caso che salti le lezioni, finiremo il discorso io e il Coach.

-Come vuole.

Si inchinò leggermente imitato dalla ragazza e la seguì fuori dall'ufficio. Lei non lo degnò di uno sguardo e lo anticipò diretta all'aula, ma il ragazzo la bloccò.

-Ti avviso Ebony, non permetto a nessuno di guardarmi dall'alto in basso e solo i miei servitori possono guardarmi negli occhi, quindi sta attenta a ciò che fai.

-Credi di farmi paura? Mi spiace deluderti, ma ho avuto esperienze di gran lunga peggiori del tuo sguardo glaciale e del tuo vanto di crederti Dio, quindi ti dico io una cosa: lasciami in pace e non mi toccare, o soffrirai le pene dell'inferno!

Il ragazzo strinse la presa sul suo polso.

-Abbassa la cresta, sono io qui quello che da ordini, e i miei ordini sono assoluti, proprio come lo sono io, tu devi ubbedire e basta.

La ragazza gli si avvicinò finchè non si trovò a un soffio dal suo viso.

-Nessuno mi mette i piedi in testa e nessuno mi da ordini, tu non sei assoluto così come non lo sono le tue parole, sei solo un povero figlio di papà che crede di poter fare tutto quello che gli pare. Te l'ho già detto, ho avuto a che fare con persone di gran lunga più spaventose di te, anzi, posso affermare con sicurezza che tu sei solo un poppante in confronto a loro.

-Ti stai mettendo contro la persona sbagliata ragazza, io ottengo sempre ciò che voglio e capirai che tu devi obbedire a ciò che viene detto.

Ribollente di ira, Eb si liberò con uno strattone della presa di Akashi e con uno sguardo di fuoco alzò la testa in gesto di sfida, mentre nella mente le correvano immagini del passato.

-Te lo puoi scordare Seijuro, non sei in grado di vincere contro di me, perchè ci sono cose molto più importanti della vittoria in questo mondo.

Detto ciò girò i tacchi e tornò in aula, con lo sguardo di lui sulla schiena.

 

 

 

 

Angolino

 

Ecco il primo capitolo della mi nuova storia, spero la troviate interessante, devo ancora rifinire i particolari, ma sento che uscirà qualcosa di buono!! Fatemi sapere che ne pensate con recensioni e critiche, le aspetto con ansia. :)

A presto

Kuroi

   
 
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