Si guardò allo specchio, sembrava tutto a posto. Il vestito ben stirato, la cravatta annodata con tutta la cura della piccola – non tanto piccola ormai – Lottie e i capelli ben pettinati e sistemati con non troppa lacca. Forse si piaceva così, anche se la tenuta da calciatore era sempre la migliore.

Sentiva le mani tremare decisamente troppo, il cuore faceva la lotta tra le costole per uscire dal petto. Tutti intorno a lui erano a dir poco euforici fino a poco fa, e lui non ci stava capendo più niente. Sapeva soltanto di voler varcare la soglia di quella porta al più presto possibile. Non c'era più nessuno nella stanza dopo che la madre e le sorelle se ne erano andate.

“Louis, tocca a te! Andiamo.”

Il padre di Louis spuntò da dietro la porta e gli fece un cenno per invitarlo a seguirlo. Louis si schiarì la voce, il cuore gli batteva sfrenato nel petto, ma si fece forza e raggiunse suo padre.

Ed ecco che, pochi secondi dopo, pochi metri davanti a lui, c'era la persona grazie alla quale tutto questo stava succedendo. Finalmente si era pettinato quei ricci tanto ribelli, ma pur sempre stupendi. Aveva messo un papillon con una fantasia di quelle che piacevano a lui, ma non aveva rinunciato ai suoi pantaloni aderenti. Lo aveva detto chiaramente, e Louis sapeva benissimo che avrebbe mantenuto la parola. Lo trovava perfetto, a quel punto non tremavano solo le mani, le dita, i polsi, ma anche le ginocchia. C'era quel sorriso che occupava il suo volto dalla sera prima e non voleva togliersi.

Louis si avvicinò un passo alla volta. Ogni volta che avanzava di sì e no mezzo metro era sempre più vicino al suo sposo. Era veramente fuori di sé, ma negli anni aveva imparato a celare anche quello, anche se con molta fatica.

Ci mise un po', ma arrivò fino ad Harry, fino a prendergli le mani fra le proprie e stringerle appena prima di infilare la fede che avevano scelto con tanta cura e tanto amore, quel piccolo anellino con gli orsi in rilevo. Era così piccolo, ma aveva un significato così grande. Anche Louis ricevette la propria fede e poi “Può baciare il suo sposo”, ed ecco che, dopo notti insonni a pensare a come sarebbe stato quel dannatissimo matrimonio, quei due erano sposati.

Sì, ce l'avevano fatta nonostante tutti quelli che gli davano contro e tutti i ripensamenti, nonostante le litigate insignificanti e non.

“Ce l'abbiamo fatta, Harreeh.” disse Louis sulle labbra dell'altro.

“Sì, ce l'abbiamo fatta.” Harry tremò dall'emozione, non c'era nulla contro di loro ora. Soltanto Louis ed Harry insieme.

SPAZIO AUTRICE

Eccomi qui! Ho scritto una cosa corta e semplice - forse anche banale - però mi andava così e mi sembrava un peccato non pubblicarla.

Fatemi sapere che ne pensate.

Un bacio,

Karen.xx