Crossover
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Autore: ilcantastorie    05/12/2008    4 recensioni
Ero un normale Otaku, davvero. Un giorno andai dal mio fumettaro di fiducia e..poff! Trasportato in un'altra dimensione. E...poff!Tutte le dimensioni in cui mi avventuro vivono personaggi di anime e manga...e poff!Sono il prescelto, Chosen One che deve salvare il mondo da degli assurdi cattivi, che cercano di uccidermi...Fortuna o sfortuna? Boh, decidete un po' voi...
Genere: Commedia, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Fumetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Sono morto...” riuscii a mormorare, una volta sceso da quel dannato aereo Giappone-Colombia.

“Ma come!” mi disse Lupin stirandosi “Non hai dormito? I sedili erano particolarmente comodi...”

“Forse per voi...” dissi, mentre l'irritazione cresceva in me... “che eravate tre fili distanti da me... NON IO che ero vicino ad un ciccione che mi dormiva addosso e che mi raccontava in continuazione barzellette idiote!”

“Su, su, Leo, non fare così, neanche per Goemon è stato un viaggio facile...” mi consolò Lupin.

Secondi di silenzio.

“Senza la mia spada non posso nemmeno fare Harakiri!” disse quasi urlando Goemon.

Altri secondi di silenzio.

“Non capisco perché non l'abbia potuta portare con me...”

Io, Jigen e Lupin sospirammo.

Chissà quante volte gliel'avevamo spiegato che era vietato introdurre oggetti pericolosi dentro un aereo...

Un ora dopo, eravamo dentro un pullman che ci avrebbe condotto da Bogotà, la capitale della Colombia, alla nostra meta, Rìohacha, un paesino sulla costa colombiana.

Il viaggio non era dei più corti, e neanche dei più confortanti, visto che Lupin aveva prenotato per la classe economica, causa mancanza di fondi...

Tuttavia riuscii a dormire, dopotutto avevo una notte di sonno da recuperare... e sognai di nuovo il tizio dell'aereo che mi raccontava per 100 volte di seguito quella dell'idraulico che con capiva un tubo, seguita da quella con il falegname con la moglie scollata e per finire cercava di sedurmi.

Mi ero svegliato di soprassalto, osservando Goemon, nel sedile accanto al mio, con un sorriso beato in volto, che dormiva attaccato in modo convulso alla sua spada.

Sospirai.

Era bello e strano allo stesso tempo trovarsi con Lupin e i suoi compagni, vivendo con loro una delle loro avventure. Il tutto, a dire il vero, sembrava ancora più vicino alla verità che al sogno.

Ma era tutto dannatamente vero. Avevo già rischiato di morire, per di più assassinato, per ben due volte in un solo giorno.

Quindi, mentre guardavo senza davvero vedere il paesaggio oltre il finestrino del pullman, pensavo a cosa significasse tutto questo.

C'era quindi questo tizio dai capelli argentati e magari qualcun altro che cercava di conquistare il mondo, e io, avendo letto quella specie di rivista ero diventato una specie di “Chosen One”, il prescelto in grado di salvarlo.

“Wow” mi dissi “il sogno di ogni otaku, si può dire...”

Il problema era che avevo rischiato di morire... la morte... l'oblio dopo la vita...

“Come si può pensare che un povero ragazzo come me riesca a salvare il mondo?”

Boh, chi lo sapeva?

Dopotutto, che scelta avevo?

“Magari ho qualche potere superfico, o in realtà sono stato adottato e in realtà sono figlio di chissà chi...” fantasticavo, sospirando.

Mi sembrava tutto come in qualche film o libro...

Durante una sosta, chiesi a Jigen di insegnarmi ad utilizzare la pistola. Dovevo imparare a difendermi... almeno finché non fossi riuscito a padroneggiare i miei poteri superfichi!

Stranamente, nessuno si sorprese di vedere Jigen in possesso di un'arma, e anzi, molti lo applaudirono quando colpì preciso le lattine che aveva messo per farmi allenare.

Tuttavia, non mi ridiede una Magnum per esercitarmi, ma un Revolver.

Presi la pistola tra le mie mani, cercai di tenere i polsi fermi, nonostante mi tremassero comunque, e sparai.

Mancato.

“Devi stare calmo” mi disse Jigen “non devi avere fretta, non c'è nessuno che ti corre dietro e anche nel caso ci fosse, dovresti avere la stessa imperturbabilità di adesso”

Impugnai la pistola con più determinazione e decisione, e guardai dritto il barattolo, posto ad una ventina di metri di distanza.

Sparai.

Bang!

E questa volta riuscii a colpirlo.

“Bravo!”mi disse Jigen “ora andiamo che il pullman non aspetta certo noi...”

*Rumore di un grosso mezzo che parte*

“Infatti non ci ha aspettato...” dissi mentre vedevamo allontanarsi il pullman, dove ero sicuro di vedere il ciccione dell'aereo che mi salutava....

“E adesso?” chiesi guardando Jigen

“Beh” mi disse Jigen guardandomi “Non credo abbiamo molta scelta...”

Cinque minuti dopo eravamo sul ciglio della strada, camminando progressivamente verso nord est, con il sole alle spalle.

“Non credo abbiamo molta scelta...”aveva detto Jigen “ce la dobbiamo fare a piedi...”

Dopo un momento di sconcerto, arrivai alla conclusione che Jigen aveva ragione: chiedere un passaggio a dei perfetti sconosciuti sarebbe stato un suicidio.

Così, incominciammo a camminare, lasciandoci dietro barattoli bucati e depressioni varie... a dire il vero sembravamo dei cowboy senza cavallo.

Era un'ora che camminavamo, quando...

Una vecchissima Ferrari con su scritto “taxi” sulla fiancata, si fermò di fianco a noi e aprì la portiera:

“Ehi, cowboy, serve un passaggio?”

Ad offrirci il passaggio era uno dei tipi più curiosi che avevo mai visto. Occhiali da sole, cappello da cowboy, un paio di folti baffoni fulvi, una camicia a quadretti blu e una stella da sceriffo appuntata sopra.

Io stavo quasi per piangere dalla commozione, avevamo trovato un passaggio!

Scambiai un'occhiata con Jigen, dubbioso.

Lui mi sorrise appena, e quindi risposi:

“Certamente!”

Salii sul retro, mentre Jigen salì avanti, di fianco al baffone.

“IH, AH! DOVE CAVALCHIAMO, MIEI GIOVANI COWBOY?”

Ebbi un attimo di esitazione...quanta gente strana esisteva in questi mondi!?

“Verso Rìohacha, sceriffo!”

“IH, AH! GIOVANE COWBOY! MI PIACE IL TUO ENTUSIASMO! ESSIA! GALOPPIAMO VERSO RÌOHACHA!”

Si vedeva subito che io e quel cowboy eravamo entrati subito in sintonia.

Infatti cinque minuti dopo...

A bolt of fear went through him as they thundered through the sky
For he saw the Riders coming hard and he heard their mournful cry!” cantavamo io e lo sceriffo mentre la vecchia e sfasciata autoradio trasmetteva
Ghost Riders in The Sky, cantata dai Blues Brothers, di cui io modestamente, ero un grande fan.

Yippie yi Ohhhhh
Yippie yi yaaaaay
Ghost Riders in the sky!”

Intanto Jigen ci guardava tra lo sbalordito e il divertito.

“Ehi, giovane cowboy! Allora i giovani d'oggi non ascoltano tutte quelle musichette house unz-unz! Mi piaci! IH, AH! A proposito, come vi chiamate? Io sono Dan Woodstrike!”

“Leonardo!” mi presentai entusiasta.

“Jigen...”disse serioso.

“Bei nomi, cowboy! Vi dispiace se facciamo una fermata a questo ranch?” disse Dan, indicando una stazione di servizio.

“Nessun problema, sceriffo Dan!” risposi ridendo.

Scendemmo dalla Ferrari Taxi di Dan, e notammo che alla cinta aveva un cinturone con una pistola.

Poi portava un paio di jeans e degli stivali con degli speroni.

Quell'uomo era un mito!

“Che pistola è quella?” chiese Jigen, guardando il cinturone di Dan.

Dan gliela porse.

“Un pezzo di storia...”disse Jigen “ una Colt Single Action Army, spesso abbreviato con S.A.A.... è detta Peacemaker perché la utilizzavano gli sceriffi del vecchio West... questo modello dovrebbe essere del 1873, in finitura standard, con il telaio cementato e il calcio in noce...” si mise in posizione di mira “Davvero un'ottima arma...”

Premette il grilletto.

“Non ci sono proiettili dentro quella pistola!”disse Dan.

“Come mai?” chiesi

“Una storia lunga...” rispose lo sceriffo “ma piuttosto, ho visto che anche tu, Jigen, hai una pistola...”

Jigen sorrise: “Come l'hai capito?”

“La tua giacca, cowboy, si capisce...”

E i due iniziarono un lungo discorso sulle armi, da fuoco, su quelle che hanno fatto il West, e di altre cose incomprensibili ai comuni mortali.

Una ventina di minuti dopo eravamo di nuovo sul ferrari/taxi di Dan, che ci raccontava della sua vita.

Aveva vinto la sua ferrari una ventina di anni fa, e da allora viaggiava in giro per il mondo, guadagnando i soldi facendo il tassista o qualche lavoretto.

Non sapevo perché ma il suo modo di parlare mi ricordava in qualche modo quello di Gianni, il mio fumettista.

“E mai una sosta?”chiesi “Non hai una casa a cui tornare?”

“Cowboy” mi fece Dan facendo serio “Non hai più il diritto di avere una casa se hai fatto quello che ho fatto io!”

“Ma cosa...”

“IH, AH! Chi vuole un po' di whisky? Me ne sono lasciato un po' per offrirlo ad una bella donna, ma... lo darò a voi!”

Jigen mi lanciò una strana occhiata.

“No, non vi preoccupate, un vero cowboy non si mette in viaggio se ha bevuto un Whisky di troppo!”

Qualche ora dopo eravamo di giunti a destinazione, ovvero Rìohacha!

“Quanto ti dobbiamo?”fece Jigen, accendendosi una sigaretta.

“Niente” disse lo sceriffo “passare il tempo con dei giovani è stato così bello! Ora riprenderò il mio viaggio verso Nord! IH, AH, COWBOY!” e con una sgommata, partì verso orizzonte.

“Che strano tipo...”disse Jigen

“Sì, abbastanza...ma ne ho conosciuti di più strani... ” commentai con aria vissuta, annuendo solennemente “Piuttosto... non dovremmo raggiungere Goemon e Lupin?”

“Già” fece Jigen “dovrebbero essere ad una locanda, l'Hombre de la Muerte...

“Mamma mia che allegria...” feci, avvicinandomi ad un passante.

“Scusi sa dov'è la loncanda dell'Hombre della Muerte?”

“Io nuddha saccio! Nuddha vitti! Nuddha ascutai!”

E si allontanò di gran passo.

“Sbaglio o quello era siciliano?” mi fece Jigen

“Era siciliano...”

Facendo alcune domande in giro, scoprimmo che la locanda in cui Lupin ci aveva fatto alloggiare non aveva affatto una buona fama, ma riuscimmo, seppur con riluttanza dei nostri interlocutori, ad ottenere le indicazione per arrivarci.

Giunti fin lì, trovammo al bancone il tizio più losco che abbia mai visto.

La faccia coperta di cicatrici, barbuto, una benda sull'occhio e un'aria arcigna che non vi dico.

“I vostri amici” ci disse con una voce gutturale “sono nella stanza 56, si cena alle 8 e se non ci siete, peggio per voi!”

E se ne andò.

“Buonasera anche a te...”sussurrai, salendo le scale mentre Jigen sorrideva.

“Oh, ben arrivati!”disse Lupin mentre entravamo “Come siete arrivati?”

“Un simpatico tassista ci ha dato un passaggio gratis...”risposi.

“Beh, allora è andata meglio che a voi che a noi...”disse Lupin “un grassone ha fatto fondere il motore”

“LO SAPEVO! IL GRASSONE! SEMPRE COLPA SUA! STA RENDENDO LA MIA VITA E QUELLA DI CHI MI VIVE ATTORNO UN INFERNO!”

“Leo...che ti prende?”

“Niente, niente...”

“Comunque... Ho preso le tute da sommozzatore, domani ci daremmo da fare per esplorare i fondali marini in cui dovrebbe essere affondata l'isola...”

La mattina dopo iniziò subito male.

Entrai nell'angolo ristorante di quella specie di locanda e trovai i miei tre compagni che facevano già colazione.

“Buongiorno...” mi fecero.

“Buongiorno un cazzo!”feci “Dove sono i miei fottuti cereali?”

“I tuoi cosa?” mi fecero in coro.

“I MIEI FOTTUTI CEREALI AL CIOCCOLATO!” urlai, facendo girare tutti quelli intorno a me “IO NON FACCIO COLAZIONE SENZA I MIEI CEREALI AL CIOCCOLATO!”

I tre mi guardarono allibiti.

“IERI PASSI PERCHÈ ERAVAMO SULL'AEREO MA IO PRETENDO I MIEI CEREALI E IL MIO LATTE!”

“Beh...”mi disse ancora allibito Lupin “Valli a comprare no?”

“OH!” dissi “FINALMENTE QUALCUNO CHE HA UNA FOTTUTA IDEA!”

E me ne andai sbattendo la porta, diretto verso il supermercato più vicino.

Ma... quali certezze c'erano che in Colombia ci fossero gli stessi fottuti cereali che c'erano in ital...

“Toh, eccoli...” feci, prendendoli in mano “e sono colombiani...”

Tornai alla locanda con un pacco di cereali e due litri di latte della centrale di Roma (non chiedetemi come ci sia arrivato lì, perché non lo...), pagando il tutto un euro (e la ragazza alla cassa mi voleva anche dare il resto... il cambio doveva essere spaventoso!).

Sedendomi al tavolo, presi il latte, lo ficcai in una tazza, ci infilai mezza scatola di cereali, e iniziai a trangugiare.

Lupin, Jigen e Goemon mi guardavano allibiti.

“Leo...”mi fece Lupin “ma hai mangiato ieri sera?”

Continuai a mangiare senza rispondere.

Cinque minuti dopo avevo finito...

“Ah...” feci massaggiandomi la pancia “Scusate per prima, ragazzi, quando non trovo i miei cereali divento un tantino nervoso...”

“Ce ne siamo accorti...” dissero i tre ladri, in coro, ma con toni nettamente diversi.

“Comunque sia...” dissi “adesso sono pronto a tutto, dove sono le nostre tute da sommozzatore?”




Ok, Finito il terzo capitolo! Può sembrare un po' corto...ma vabbè, spero di rifarmi con il prossimo dove spero ci dovrebbe essere il gran finale...

Ah, la canzone che Leo e Dan cantano è

http://www.youtube.com/watch?v=n4if0vC0Ioc&feature=related

Ghost Riders in the sky, presente nel film Blues Brothers 2000...(lo ammetto il film è orrendo e non ha niente a che vedere con il primo, ma la canzone è carina!)

Per Ghen(vedi stavolta l'ho scritto bene il nome...gne gne gne!XD): Lieto che ti sia piaciuto il capitolo! E, beh, pensavo che i personaggi potessero sembrare OOC perché Fujiko tenta di ucciderlo...io da un certo punto di vista l'ho sempre vista come quella che tradisce sempre ma che alla fine vuole bene a Lupin. Ma vabbè! Per la faccenda di Russia e America...beh...sarebbe venuto in mente anche a te se avessi finito ieri per la 10° volta Metal Gear Solid...XD

Per Lady Blue: Con “Che spreco”...intendi il tizio dai capelli argentati gay?XD Beh, sì, può darsi, a molte ragazze sarebbe piaciuto...ma è quello che è comunque!XD Lieto che ti siano piaciuti questi capitoli...ah, non ho letto l'ultima parte del tuo commento...ho smesso da “scrivi-scrivi-scriviii!”XD

Per Berlinene: Uh uh uh! Troppo gentile! Beh, anch'io quando ero piccolo ho sempre desiderato interagire con il mondo dei cartoni animati... il mio sogno era diventare allenatore di Pokèmon cosìche non sarei dovuto andare a scuola!XD Ah, che bei tempi!XD

Per Prof: Grazie per il complimento! Anche tu vuoi conquistare il mondo? Mettiti in fila!XD Il ragazzo dal caschetto argentato è un personaggio inventato da me...(dove lo trovi, in un manga qualsiasi un tizio che il massimo della fighezza...e che poi gli piacciono solo omoni grandi e grossi?XD). “Che cosa faremo stasera Prof?”(Scusa ma non ho resistito!XD)

Per Soruccio: Una fan dello Yaoi, eh?XD Beh, io mio malgrado ho imparato a conviverci e come noti in questa fanfic sarà preso anche in giro...XD(sempre per la storia del tizio dai capelli argentati...XD) Grazie per i complimenti! E per gli altri manga che ci metterò...mmm beh, vedrai!(e tra un paio Leo dovrebbe arrivare in un mondo che sicuramente conosci...uh uh uh!XD)

Suikotsu: Grazie per il complimento! Beh, ecco come continua... attento alla tua sanità mentale!XD


  
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