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Autore: Jade Tisdale    16/02/2015    1 recensioni
L'alieno sospirò, incrociando gli occhi di ghiaccio di Ryan. «Io la amo, Shirogane. La amo davvero.»
Sul volto del biondo andò a formarsi un piccolo sorrisino, ma non proferì parola, invitando Ghish a proseguire.
«Per me questa festa è davvero stupida! Che bisogno c'è di festeggiare proprio oggi? Quando si tiene ad una persona, glielo si può dimostrare anche altri giorni. E se Mina si lascia condizionare da una sciocca ricorrenza, allora non so proprio cosa pensare di lei.»
[...]
Erano innamorati l'uno dell'altra, glielo si poteva leggere benissimo in faccia, ma entrambi erano troppo orgogliosi per rivelare i propri sentimenti.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non serve San Valentino quando l'amore lo si dimostra ogni giorno

 

 

 

 

 

«Allora ragazze, che cosa farete per San Valentino?» domandò un'allegra Paddy, intenta a pulire uno dei tavoli del Caffè.
Strawberry fu la prima a rispondere, con fare sognante. «Il mio adorato Mark ha già programmato tutto! Il pomeriggio lo passeremo in un bar in centro, poi mangeremo del cibo italiano e infine andremo al concerto dei Candy Five!» esclamò, con gli occhi a cuoricino.
«Interessante. Come ogni anno vi piace fare le cose in grande! Invece Lory, tu che mi dici? Tu e Pai passerete una seratina soli soletti?» soffiò la Mew Scimmia, facendo l'occhiolino alla verde.
Quest'ultima arrossì, coprendosi la faccia con le mani. «Paddy, ma che cosa vai a pensare! Io e Pai a-andremo al c-cinema e p-poi torneremo a c-casa...» balbettò, in imbarazzo.
Paddy sospirò. «Che barba! Al tuo ragazzo non sono proprio venute in mente idee migliori!»
«Beh, a dire il vero, c'è un film che vorrei tanto vedere, perciò la decisione è stata mia...»
«Non importa, passerete comunque una serata noiosa. Pam, che mi dici? Ti prego, almeno tu non deludermi!» continuò la più piccola.
La modella chiuse la cassa. «Purtroppo dovrò fare un servizio fotografico per una nuova linea di gonne, però, non appena avrò finito, io e Ryan andremo a cenare in un ristorante di lusso.»
Gli occhi di Paddy si illuminarono. «Wow! Finalmente si ragiona! Il nostro amico Ryan tratta molto bene la sua ragazza!»
A quell'esclamazione, Pam arrossì un po', ma cercò di rimanere impassibile.
Strawberry strizzò per bene la spugna, dopodiché iniziò a passarla sulla sedia. «E tu Mina? Cosa farai con Ghish?»
La ballerina si irrigidì e non fiatò. Rimase in quella posizione per parecchio tempo, fino a quando Paddy parlò.
«Perché non rispondi? Non sarà che Ghish si è rifiutato di portarti da qualche parte?»
E a quel punto, Mina esplose.
«Ma che cosa dici! Io e Ghish ne abbiamo già parlato, ma lui... lui non mi ha detto dove andremo, perché vuole farmi una sorpresa!» sbottò la blu, con il suo solito tono di voce poco aggraziato, che fece zittire tutto il resto della squadra.

 

«Pam, ti posso parlare un attimo?»
La modella abbassò lo sguardo in direzione di Mina, che l'aveva aspettata fuori dal locale.
«Certo, dimmi pure.»
La più giovane arrossì. «Facciamo un po' di strada assieme, ti va?»
La viola annuì e iniziò a camminare di fianco alla collega.
Trascorsero alcuni minuti in silenzio: Mina teneva lo sguardo basso, mentre Pam cercava di capire -anche se in realtà una mezza idea già ce l'aveva- di che cosa volesse parlarle l'amica.
Ad un tratto, la Mew Lorichetto si fermò e guardò la modella negli occhi. «Ricordi quel Natale di qualche anno fa, quando hai aiutato Strawberry a comprare un regalo per Mark e hai detto che se avessimo avuto un problema sentimentale ci avresti aiutate?»
Pam annuì di nuovo, incrociando le braccia.
«Beh... io ho un problema con Ghish.» ammise, ricominciando a camminare. «Vedi, questo sarà il nostro primo San Valentino insieme e ci tenevo a passarlo in modo speciale... però, quando gliel'ho rivelato, lui mi ha riso in faccia! Ha detto che fra la sua gente non c'è questa usanza e ha anche aggiunto che per lui è una festa stupida!»
Mina sospirò, trattenendo a stento le lacrime. «Anche se si caccia sempre nei guai, io tengo molto a lui e glielo dimostro nel migliore dei modi. Ma se lui non riesce neanche a portarmi fuori a cena, comincio a pensare che non ricambi i miei stessi sentimenti...»
«Per me ti sbagli. Ghish è sempre stato uno sbruffone di prima categoria, questo è vero, ma devo ammettere che in questi anni è cambiato. Innanzitutto, si è rassegnato all'idea di conquistare Strawberry e poi, non credo che perderebbe del tempo con te se non ci tiene almeno un po'.»
«E' proprio questo il problema. Mi irrita pensare che lui tenga a me soltanto un po'.» La Mew Bird sospirò. «Pam, io... credo di essermi innamorata di lui.»
Sul volto della viola andò a formarsi un sorriso indecifrabile.
«E lui lo sa?»
«Certo che no! Non posso mica dirglielo in quattro e quattr'otto!»
Pam fece una piccola risata. «E perché no? In momenti simili dovresti essere schietta come Paddy!»
Mina si fece rossa in volto. «Non è così semplice avere a che fare con quell'alieno...»
La modella alzò lo sguardo verso il cielo: sembrava quasi che stesse per mettersi a piovere.
«Senti, perché non vieni con noi al ristorante? Posso chiedere a Ryan di convincere Ghish a venire con noi. E se quel guastafeste non accetta, vorrà dire che brinderemo in tre.»
«Ma, Pam... con o senza Ghish, non posso venire con voi, vi rovinerei la serata! E poi sono sicura che Ryan non sarà d'accordo...»
La viola le fece l'occhiolino. «Figurati! Ryan è obbligato a darmi ascolto. Non è così stupido da mettersi contro di me.»

 

Era il quattordici Febbraio e l'orologio del Caffè segnava le tre del pomeriggio. Quella mattina, Ryan aveva avuto un'interessante chiacchierata con Pam, la quale lo aveva praticamente costretto a parlare con Ghish.
Fra lui e l'alieno c'era sempre stato un rapporto di odio, causato soprattutto dai sentimenti che entrambi provavano verso Strawberry. Poi, non appena cambiarono orizzonti, le acque fra i due si calmarono e l'americano decise di ospitare i fratelli Ikisatashi al Caffè... ma di certo non si potevano definire amici.
Comunque, Pam gli aveva chiesto un favore e Ryan non se la sentiva di contraddirla.
Bussò alla porta della camera dell'alieno, in attesa di una risposta, che non tardò ad arrivare.
«Avanti!» esclamò.
Il biondo entrò nella stanza, localizzando subito l'alieno. Se ne stava coricato a pancia in su nel suo letto a leggere un'enciclopedia.
«E da quando tu leggi?» chiese Ryan, con una nota di ironia nella sua voce.
Il verde chiuse con forza il grande libro, lasciandolo cadere con poca grazia a terra.
«Pie dice che sono un ignorante per quanto riguarda le parole e le usanze umane, perciò mi ha procurato questo macigno.»
Ryan fece una risata. «Beh, tuo fratello non ha tutti i torti dopotutto.»
L'alieno inarcò un sopracciglio, non capendo a che cosa si riferisse il terrestre.
«Andrò dritto al dunque: perché non vuoi festeggiare San Valentino con Mina?»
Ghish si stiracchiò leggermente, mettendosi poi a sedere.
«Andrò in galera se non la porterò fuori a cena?»
«Beh, no, però sapevi benissimo che rifiutando la sua richiesta l'avresti fatta infuriare. Perciò, vorrei soltanto capire il motivo del tuo gesto, Ikisatashi.»
Il diretto interessato abbassò lo sguardo. Non aveva mai parlato con l'ideatore del Progetto Mew dei suoi problemi di cuore e di certo non pensava che il biondo fosse andato a cercarlo di sua spontanea volontà. Probabilmente, pensò, era stata Mina a mandarlo, oppure Pam. Aveva notato le frecciatine che le aveva mandato la viola il giorno prima, quando, poco prima che le Mew Mew finissero di pulire il Caffè, era sceso per mangiare un pezzo di torta. Non si era chiesto il perché di tale atto: si era limitato a spostare lo sguardo da un'altra parte.
L'alieno sospirò, incrociando gli occhi di ghiaccio di Ryan. «Io la amo, Shirogane. La amo davvero.»
Sul volto del biondo andò a formarsi un piccolo sorrisino, ma non proferì parola, invitando Ghish a proseguire.
«Per me questa festa è davvero stupida! Che bisogno c'è di festeggiare proprio oggi? Quando si tiene ad una persona, glielo si può dimostrare anche altri giorni. E se Mina si lascia condizionare da una sciocca ricorrenza, allora non so proprio cosa pensare di lei.»
L'americano si appoggiò contro al muro, incrociando le braccia. «Sai, Ghish, in fondo non hai tutti i torti. Però, devi anche capire che queste sono tradizioni che molte persone seguono, un po' come il Natale. Se usiamo il tuo ragionamento, perché le persone devono scambiarsi i regali solo quel giorno? Perché è una tradizione! Ma questo di certo non ci vieta di non farlo anche un giorno qualsiasi. Mi segui fin qui?»
«Genietto, ho perso il filo del discorso molto tempo fa.» disse il verde, massaggiandosi le tempie e lasciandosi andare ad un lungo sospiro. «Su, forza, che cosa mi consigli di fare?»

 

Quando Mina e Pam arrivarono al ristorante, i loro cavalieri le stavano aspettando all'entrata.
Ryan si avvicinò a loro e stampò un bacio sulle labbra alla sua ragazza, prendendola poi a braccetto. Ghish, invece, si limitò a salutare Mina con un cenno del capo, mentre la ragazza ricambiò con un sorriso falso.
«Vogliamo andare?» domandò ad un tratto Ryan, scambiando un'occhiata preoccupata con Pam.
Mina annuì, mentre Ghish si mise le mani dietro la nuca. Entrambi evitarono di parlarsi o di scambiarsi occhiate per tutta la serata, anche perché Ghish era impegnato nel cercare di togliersi la cravatta, mentre a Mina, non appena si erano seduti, era venuto un improvviso mal di stomaco, probabilmente causato dall'ansia che provava.
La serata fu animata soltanto da Pam, che raccontò nei minimi dettagli il suo pomeriggio di lavoro, consapevole che gli altri due non avrebbero mai parlato. Cercò comunque di cambiare spesso argomento, tentando di attirare la loro attenzione, ma sia Mina che Ghish sembravano avere la testa da un'altra parte.
Non appena il cameriere portò al loro tavolo le ordinazioni, Ghish divorò tutto con foga, mentre la sua dolce metà -se si poteva ancora definire tale- mangiucchiò soltanto qualcosa, avanzando praticamente quasi tutto.
«Ragazzi, non mi sento molto bene.» disse ad un tratto la ballerina, alzandosi. «Scusatemi.»
La blu si diresse velocemente verso il bagno, ma dopo pochi secondi, Pam decise di seguirla
Giunta nella toilette, trovò Mina intenta a comporre un numero sul cellulare.
«Chi stai chiamando?» chiese la modella, avvicinandosi a lei.
«Il mio autista.» rispose l'altra. «Voglio tornare a casa. Mi sento veramente male.»
La viola, al sentir quelle parole, afferrò in fretta il cellulare dell'amica e spense la telefonata all'istante. «No.»
Mina cercò di riprendersi il cellulare, ma a Pam, essendo più alta, bastò allungare di poco il braccio per evitare che la Mew Lorichetto avesse anche solo una chance di afferrarlo.
«Ho detto di no. Non ti lascerò tornare a casa senza aver sistemato le cose con lui.»
Mina abbassò lo sguardo. «Vorrà dire che tornerò a casa a piedi.»
La blu ritornò in fretta nell'enorme salone del ristorante, dopodiché si mise il cappotto, informò i due ragazzi che sarebbe ritornata a casa e corse letteralmente fuori dal locale.
Quando Pam ritornò al tavolo, Mina era già uscita. Prese a sua volta il cappotto, ma Ghish la bloccò.
«Ci penso io.» disse in tono freddo, sfilandole il cellulare di Mina dalle mani e infilandoselo nella tasca dei pantaloni.

 

Mina, per la prima volta in tutta la sua vita, maledisse mentalmente Pam. Se non l'avesse mai ascoltata, di sicuro il giorno dopo lei e Ghish avrebbero ripreso la loro vita di tutti i giorni. E invece, aveva dato ascolto alla modella, presentandosi in quel -meraviglioso- ristorante di lusso, dove aveva iniziato a stare male e per di più, Ghish non l'aveva neanche degnata di uno sguardo. Come pensava, a quell'alieno non importava un fico secco di lei!
Dopo poco, però, ritirò tutto ciò che aveva pensato. Non poteva odiare Pam: in fondo, era stata lei a chiedere il suo aiuto e la viola era stata fin troppo gentile nei suoi confronti. Inoltre, aver passato un'intera giornata al suo fianco la rendeva molto felice.
Al diavolo Ghish e tutti i ragazzi! Aveva trascorso del tempo con un'amica a lei cara: cosa gliene doveva importare di un alieno sciocco e testardo?
Però... gliene importava. Eccome se gliene importava.
Tutte le volte che incrociava i suoi occhi dorati, provava una forte fitta allo stomaco. Tutte le volte che la abbracciava, un brivido le percorreva la schiena. Tutte le volte che la baciava, le sembrava di essere finita in un'altra dimensione, dove esistevano soltanto loro due.
E poi, lei e Ghish parlavano molto. L'alieno raccontava spesso della sua famiglia e di quei pochi amici che gli erano rimasti, mentre Mina raccontava episodi del suo passato e della sua ambizione a diventare una ballerina.
Erano innamorati l'uno dell'altra, glielo si poteva leggere benissimo in faccia, ma entrambi erano troppo orgogliosi per rivelare i propri sentimenti.
Mina incrociò le braccia: aveva freddo, tanto freddo. Camminava soltanto da cinque minuti e ne avrebbe impiegati altri quindici prima di arrivare a casa.
«Ehi, passerotto, hai dimenticato questo.»
La Mew Bird si voltò di scatto: non aveva subito riconosciuto quella voce, perciò, anche se solo per un secondo, si era spaventata.
Vide l'alieno dai capelli verdi col braccio allungato verso di lei, la mano leggermente socchiusa, nella quale si intravedeva perfettamente il cellulare blu di Mina.
Quest'ultima girò la testa di scatto, riprendendo a camminare. «Puoi tenertelo, tanto non mi serve!»
Ghish, però, fu più rapido e cinse la blu per la vita. «Eh no, adesso non mi scappi più!»

 

Un paio di secondi dopo, Mina si trovò con la schiena contro il muro della sua stanza: Ghish era davanti a lei, con una mano stesa vicino al suo viso, mentre l'altra era appoggiata nel fianco, un po' come faceva Ryan.
«Allora, gabbianella, si può sapere che ti è preso?»
La ballerina abbassò lo sguardo, imbronciata. «Niente.»
«Niente?» ripeté l'alieno, alzandole il mento con due dita. «A me non sembra che tu sia sul punto di piangere per niente
Mina sbuffò. Possibile che non fosse in grado di mascherare le sue emozioni?
«Ti sei offesa perché ho detto che non volevo festeggiare San Valentino?»
La blu annuì lentamente, cercando di mantenere la calma.
«Mi spieghi cosa ti costava rispondere di sì? Poi, se proprio non ti andava di uscire, saremmo potuti restare qui, ma almeno potevi mostrare un minimo di interessamento!» sbottò la ragazza, con voce tremante.
Ghish sospirò sonoramente. «San Valentino è una festa stupida, lo vuoi capire o no? Se devo dimostrarti che tengo a te, posso farlo anche un altro giorno! Perché devo portarti fuori a cena? Potrei farlo la settimana prossima. Perché devo farti un regalo? Se devo comprarti un anello posso farlo benissimo al tuo compleanno. Perché devo dirti ciò che provo? Io ti amo, Mina Aizawa! Ma perché devo farlo proprio oggi?»
«Perché è una tradizione! So benissimo anch'io che queste cose si possono fare sempre, ma se tu ti ostini a dirmi di no, potrei pensare che non ti importa niente di me! Non ti sarebbe costato nulla passare una serata fuori, tanto avrei pagato io, ma se avessi voluto passare...» Mina si bloccò, con gli occhi spalancati e il respiro bloccato. «Cos'hai detto, scusa?»
«Ho detto che San Valentino è una festa stupida.»
«No, più avanti.»
«Perché devo portarti fuori a cena?»
«Più avanti.»
«Perché devo farti un regalo?»
«GHISH!»
«E va bene, calmati!» esclamò, grattandosi la testa. «Io ti amo, Mina Aizawa.»
La Mew Lorichetto arrossì. Il suo cuore prese a battere molto rapidamente, ma prima che potesse dire qualcosa, Ghish le cinse la vita e la baciò.
«Sei proprio un alieno stupido...»
«Ti ringrazio! Direi che posso considerarlo come un "ti amo tanto anche io e mi sono comportata da idiota!"»
Ghish sentì uno strano bruciore sulla nuca, ma non ci mise molto a capire che era stato causato dallo schiaffo di Mina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ce l'ho fatta! Finalmente l'ho finita!
Ci sono voluti quattro giorni, ma l'ho finita *-*
Non potevo non pubblicare una one-shot di San Valentino e quando ci ho pensato mi è subita venuta l'ispirazione per una Kishinto.
Ogni tanto uso i nomi originali, altre volte quelli italiani... ma è il contenuto che conta, giusto? ;)
Vi lascio, è quasi ora di aggiornare anche nel fandom di Dragon Ball, in questi giorni ho scritto solo su Tokyo Mew Mew...
Per la cronaca, ho già un'idea su un'altra Kishinto e su una Ryokuro :3
Si, lo so, sono un mostro. Non faccio in tempo a finire una fic che già sono lì a scervellarmi per scriverne un'altra...
Ma visto che non ho ancora avuto l'onore di conoscere il blocco dello scrittore, direi che per adesso va bene così, finché avrò idee continuerò a scrivere.
Bye bye ~

   
 
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