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Autore: Evil_Sah    17/02/2015    3 recensioni
Emma e Regina sono nella cripta. Le luci e la musica di sottofondo creano l'atmosfera. Emma canta e Regina pensa. Pensa alla libertà.
SWANQUEEN.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Saaaalve a tutti xD 
Questa Os è un'idea di una mia amica, che mi ha dato il permesso di riadattrla alla SwanQueen e di pubblicarla, dato che lei non lo avrebbe mai fatto xD.  
Buona Lettura :D 


La luce soffusa delle candele e la musica di sottofondo, creavano l’atmosfera dolce e romantica che aveva, quasi sempre, caratterizzato i loro incontri da un anno a questa parte.
Emma e Regina erano stese sul grande letto matrimoniale della cripta, coperte da pregiate lenzuola di seta, rosso sangue.
La testa di Regina era poggiata sul petto di Emma, la quale le stava accarezzando dolcemente i lunghi capelli corvini. E mentre il sindaco si faceva cullare dal movimento regolare e dal battito del cuore della Swan, lo sceriffo le canticchiava dolcemente la canzone che stavano ascoltando. Il ritornello era la parte che preferiva.
-This is my word, this is my way
Show me a sign, sweep me away
This is my word; heartbreaker, gatekeeper.
I’m feeling far away, I’m feeling right there
Deep in my heart, deep in my mind
Take me away, take me away
This is my word; dream maker, life taker-
“All I believe, is it a dream?
That comes crashing down on me?
All that I own
Is it just smoke and mirrors?

Dio, Regina! Adoro questa canzone! Credo che questa sia una delle più belle in assoluto e-“
la ragazza venne interrotta.
“anche questa?!” chiese la donna con una risata, ma dal suo tono si capiva che qualcosa non andava, ma lo sceriffo, quando parlava dei suoi artisti preferiti, partiva in quarta e praticamente si ritrovava in un mondo a parte.
“E poi… ODDIO! La voce di Dan…quel ragazzo potrebbe essere una sirena! O…un sirenetto. Come si dice al maschile?” era perplessa, ma continuò a straparlare “Comunque sia, non come quelle di Neverland, lui è fantastico e sembra un orsacchiotto! Beh…non importa! Fatto sta che è magnifico! Potrei ascoltarlo per ore…” smise di parlare solo quando si rese conto che il sindaco aveva smesso di giocare con la sua canottiera, quindi ancora prima che iniziasse il suo sproloquio.
“Regina, va tutto bene?” le chiese cercando il suo sguardo “Sembri pensierosa…” continuò.
La donna girò il viso per osservare meglio gli occhi della Salvatrice.
“Sai Emma, stavo pensando alla libertà…al fatto di non essere MAI stata VERAMENTE libera. Prima c’era mia madre, poi il re, per non parlare di Tremotino e poi…il male” le era salito un nodo alla gola.
Regina era sempre stata sotto il controllo di qualcuno. Gli unici momenti in cui si sentisse libera erano quelli che passava con Emma.
La SUA Emma.
La bionda non poté fare a meno di sorriderle dolcemente. In tre anni era cambiata tanto, aveva sofferto e lottato per il suo Lieto Fine, per la liberà.
Per liberare il suo cuore da ogni traccia di oscurità.
Per liberare i suoi polsi dalle catene che per anni l’avevano legata al male.
“Che ne dici di fare un gioco?” le chiese baciandole dolcemente la punta del naso.
“Un gioco?” rispose leggermente perplessa la sovrana.
“Si, un gioco! Mi devi dire a cosa associ la libertà.”
Regina iniziò a pensare, puntò gli occhi nel vuoto e un angolo della bocca si alzò.
“Ad un immenso prato verde, pieno di papaveri e fiori di ogni tipo, io sono a cavallo e sto galoppando” la voce iniziò a tremare, ciò che stava descrivendo le ricordava il luogo in cui si incontravano lei e Daniel. “Il sole sta tramontando e intorno a me non c’è nessuno…sono solo io.”
Regina tornò a sorridere, mentre Emma fece il contrario e fece finta di essere offesa.
“Ah sì?! Quindi io non sarei nei tuoi pensieri? Basta. Regina Mills, con te ho chiuso! È finita!”
Fu a quel punto che Regina strinse ancora di più le braccia attorno ai suoi fianchi.
“Non ti azzardare, Swan!” disse poi riducendo gli occhi a due fessure e in tono autorevole.
Emma rise “agli ordini, maestà!” e si stese di nuovo affianco la sua Regina.
“Visualizza di nuovo quel paesaggio. Credi di riuscirci?” 
La donna sorrise e annuì.
“Bene…adesso ci sono anche io. Sto correndo da te, tu sei seduta sul prato ad osservare il fantastico tramonto che hai davanti agli occhi, io arrivo e mi siedo dietro di te, ti cingo i fianchi e inizio a baciarti.”
Lentamente si posizionò sopra il sindaco.
“Inizierei dal collo…” un bacio sulla clavicola “ e poi, lentamente…” lasciò una schiera di baci fino al mento “arriverei al tuo viso, il tuo perfetto e bellissimo viso…” posò dei baci sulla guancia “e per finire arriverei alla mia parte preferita…la tua bocca!” e fece scontrare le loro labbra.
Regina sorrideva ogni volta che le labbra rosee e sottili della Swan toccavano la sua pelle ma, anche se in controvoglia, si staccò dallo sceriffo. 
“Peccato che quella non sarebbe libertà!” disse col fiatone e quasi in un sussurro.
“Ma… come puoi dire un cosa del genere?! Ok…ho capito! Sei solo un’egoista del cavolo!” incrociò le braccia al petto “Ed io sono costretta a vivere con una donna sempre presente nei miei sogni, sapendo di non essere nei suoi! Ma va bene, davvero!” iniziò a far finta di piangere e mise il broncio.
Broncio talmente adorabile da far sciogliere persino la Regina Cattiva, che non resistette e la baciò.
“Beh, Swan…quella non sarebbe la libertà. Sarebbe il paradiso!”
Emma rimase sorpresa da quelle parole, raramente Regina mostrava il suo lato dolce.
“Quando fai così mi spaventi, donna!” disse assottigliando gli occhi.
Regina le sorrise e la baciò ancora, fu un bacio dolce, lento e pieno d’amore.
“Mmmh…visto che si è fatto tardi, che ne dici se tornassimo a sognare?” le chiese poi.
“Solo se sogniamo insieme…ti va di sognare insieme? disse Emma spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. 
Il sorriso di Regina si illuminò ancora di più e annuì.
“Solo se mi prometti che ci sogneremo in eterno…”
“Te lo prometto!”
ripose continuando ad accarezzarle i capelli corvini.
Allora tornarono alle posizioni iniziali, Regina con la testa sul petto di Emma ed Emma che l’accarezza.
“Em...” iniziò Regina alzando il viso per vedere gli occhi della Sua Salvatrice.
“Si?”
“Ti amo!” continuò.
“Ti amo anch’io!”
E dopo queste ultime parole, Emma e Regina si addormentarono felici, strette l’una tra le braccia dell’altra. 


Aallora....non ho tanto da dire, tranne che la "song-fic" è ispirata alla canzone "Smoke + Mirrors" degli Imagine Dragons, un Band fantantastica che mi ha fatto conoscere ed amare una mia cara amica. 
Spero che vi sia piaciuta! 
Fatemelo sapere in una piccola recensione che poi condividerò con lei. 
Un bacio! 
        Sarah        
   
 
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