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Autore: __JUN__    05/12/2008    4 recensioni
Piccola shot KibaHina a sfondo natalizio^^ -Hinata io ti…- L’Inuzuka rimase a bocca aperta quando qualcosa di bianco e leggero gli si posò sulla punta del naso: mille candidi fiocchi di neve iniziarono tutt’a un tratto a cadere dal cielo volteggiando. In un minuto la strada principale di Konoha, i giardini, gli alberi spoglie delle foglie colorate dell’autunno ed i tetti delle abitazioni si coprirono di un sottile manto di neve. -Kibakun, che bella la neve!-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet.white.love


Quella mattina Hinata si svegliò con il piacevole profumo dei croissants appena sfornati e  quello dolciastro della  frutta candita tipica del periodo natalizio.
Il cielo sopra il villaggio era coperta da un candito mantello bianco e nell'aria il freddo pungente preannunciava l'arrivo della prima neve di dicembre.
La ragazzina si tirò le coperte fino all'altezza del naso e prese dal comodino la foto della persona a cui teneva di più al mondo.
-Naruto- Hinata sospirò perdendosi negli occhi cerulei del ragazzino che le faceva battere forte il cuore dai tempi dell'accademia.
Contro voglia, la moretta si tirò su dal letto e iniziò a prepararsi per la colazione: indossò il kimono celeste con obi di broccato blu scuro, dono si suo padre e di sua sorella e si spazzolò i capelli  che ormai le arrivavano all'altezza delle spalle.
Lanciò un'ultima occhiata alla foto lasciata tra le soffici coperte del suo letto e di malavoglia  scese nel salone per  la tradizionale colazione con la sua famiglia e i più alti esponenti del clan.
Scese le scale di legno che portavano al primo piano fantasticando su di un'eventuale fuga con un noto biondino quando la  voce di suo cugino Neji la  riportò bruscamente alla realtà.
-Hinata, sei in ritardo, tuo padre e gli anziani si stanno innervosendo- esclamò Neji afferrandole una manica del kimono.
-scusami- fu la semplice risposta della ragazzina che si ritrovò a correre per il lungo corridoio principale della villa.
-Non importa- Neji rallentò il passo ridandosi compostezza e contegno -Buon Compleanno Hinata!- le sussurrò dolcemente all'orecchio prima di fare scorrere lo shoji della sala da pranzo.
 
Intanto davanti al cancello di villa Hyuga …
-Allora cosa hai deciso di fare?- sbuffò spazientito un ragazzo dagli strani occhialetti tondi.
-non ne sono sicuro- il compagno di team si chinò ad accarezzare i cuccioli che giocavano ai suoi piedi, sospirando.
-se devi stare così male, diglielo!- fu la risposta seccata dell’altro.
- e se poi finisce che roviniamo la nostra amicizia?- esclamò confuso il moro che iniziò a camminare nervosamente avanti e indietro.
-allora non glie lo dire- rispose semplicemente Shino.
-certo che sei davvero di grande aiuto Aburame!- si girò di scattò l’Inuzuka furente –voglio semplicemente sapere tu che ne pensi ma così mi confondi ancora di più!!!-
- Se vuoi la mia opinione dovresti dirglielo, primo perché così la smetti di scassare e secondo perché senza Naruto in circolazione hai più possibilità- rispose il ragazzo degli insetti sistemandosi gli occhiali sul naso.
Kiba si fermò a pochi passi dall’amico – e terzo perché non ce la faccio più a fare finta di niente quando la vedo e ci vediamo tutti i giorni!!!- continuò pensieroso il ragazzo.
-Esatto- approvò il suo compagno.
-Shino…io glie lo dico!- esclamò il ragazzo risoluto e, seguito dal suo fedele scodinzolante compagno, sparì dietro il cancello della villa.
-speriamo bene- sospirò l’Aburame lanciando un’ultima occhiata perplessa in direzione dell’amico.


 
-Hinata-chan!!!-
una voce allegra e innaturalmente alta fece trasalire la moretta  pensierosa.
-Kiba-kun che ci fai tu qui?- chiese Hinata sorpresa e entusiasta allo stesso tempo.
-Sono qui per darti il mio regalo… e per rapirti!- fece allegramente il ragazzo.
Hinata gli rivolse un occhiata curiosa mentre con un fischio chiamò due cuccioli bianchi che si rincorrevano e si azzuffavano giocosamente.
-Kiba?- la ragazza si inginocchio ad accarezzare i  cagnolini che trotterellavano allegri ai piedi dei due ragazzi. Akamaru si distese a pancia in su aspettando le dolci carezze della ragazzina che al gesto capì subito le pretese del compagno a quattro zampe.
-E-esatto, non sapevo c-cosa regalarti e siccome Akamaru ti adora ho-ho pensato…-fece Kiba balbettando e arrossendo al sorriso che la moretta gli aveva rivolto.
-è  un pensiero stupendo!- Hinata prese in braccio la cagnolina che iniziò a leccarle il viso  soddisfatta della sua nuova padroncina.
Kiba guardava in silenzio incantato dal viso luminoso della compagna di squadra pregando per essere al posto del cucciolo tra le sue braccia.
-Kiba- il ragazzo fu risvegliato dal suo meraviglioso sogno ad occhi aperti.
-Le hai già dato un nome?-
-non ancora e poi la padrona sei tu-
-mmm fammi pensare…- Hinata osservò corrucciata la cagnetta per un po’ che a sua volta la guardava con due occhietti vispi neri come la notte.
-Trovato!- esclamò la mora entusiasta – ti chiamerò Hachi!-
-che nome strano…- le disse l’Inuzuka perplesso.
-guarda bene, non vedi questa strana macchia più scura a forma di 8?-
-…?-
Il vento era cambiato ed iniziava a soffiare più forte facendo vibrare il kimono di seta della ragazza e scompigliando i capelli del suo amico.
-come ti dicevo sono qui anche per portarti a fare un giro…ho pensato che sarebbe stato davvero palloso passare il giorno del tuo compleanno con la tua famiglia…senza offesa..-
Kiba si strinse ancora di più nel giubbotto felpato sia per il freddo intenso che lo faceva tremare sia per nascondere le guance che gli si erano improvvisamente imporporate.
-Ti dispiace se prima vado a cambiarmi, sto morendo di freddo-
-vai pure-
L’Inuzuka non era in se dalla gioia anche se cercava di mantenere un tono neutro e distaccato e di ignorare il fatto che Hinata si muoveva sinuosa nel kimono azzurro svolazzante facendo ondeggiare i setosi capelli corvini.

Aspettò minuti che gli parsero secoli senza di lei, quando Hinata scese le scale di corsa indossando la sua solita tuta beige. I due lasciarono i giardini di villa Hyuga  e si avviarono verso la strada principale di konoha semideserta a causa del freddo pungente e l’aria della neve imminente.
Hinata camminava spensierata come, pensava l’Inuzuka, l’aveva vista poche volte, ed era lieto che forse, anche  per una piccola parte, era lui la causa del buon umore della compagna che almeno nel giorno del suo compleanno sperava di vedere tranquilla e serena.
La ragazza dal canto suo era felice di poter passare del tempo lontana dalle gelide mura della villa dove era stata confinata negli ultimi tempi a causa del brutto tempo.
Persa come al solito nei suoi pensieri non mancò però di notare lo sguardo del ragazzo fisso più volte su di se.
-C’è qualcosa che non va?- chiese Kiba notando l’improvviso cambio d’espressione della ragazza.
-niente Kiba-kun- gli rispose la ragazza cercando di riacquistare naturalità.
-Guarda la- esclamò all’improvviso Hinata al ragazzo – una bancarella che vende ramen istantaneo, Narutokun l’avrebbe presa d’assalto.
Mentre le guance le si tingevano di un rosa scuro al pensiero del biondo, il viso di Kiba si rabbuiò per un secondo. Il ragazzo fece finta di niente e proseguì in mezzo alle tante bancarelle di cibo e dolci natalizi.
-Kiba-kun?- la ragazza raggiunse di corsa il compagno che intanto si era fermato davanti a uno stand di frutta glassata.
-Due grazie-
-Kibakun?-
-ecco a te- il ragazzo le porse una mela ricoperta di glassa al cioccolato.
-…?-
Le sorrise nascondendo il rammarico per l’esclamazione di poco prima: era chiaro chi Hinata avrebbe voluto al suo fianco al posto suo.
-Dimmi una cosa Hinachan, sei ancora innamorata di Narutokun, vero?- le chiese all’improvviso il ragazzo.
-Bè…ecco- la ragazzina prese un vivo colorito rosso e nascose il viso nella folta pelliccia del cappuccio.
-Io ti devo dire una cosa Hinachan, ma non so da dove cominciare…-iniziò l’Inuzuka arrossendo a sua volta. Dannazione sto facendo la cavolata più grossa della mia vita.
Hinata si voltò verso il compagno facendo vibrare impercettibilmente i capelli blu scuro.
-ecco…i-io…- continuò il ragazzo deglutendo rumorosamente e cambiando mille sfumature del rosso. Accidenti, ma che ti prende, non è il momento di farsi prendere dal panico.
-io Hinatachan vorrei che oggi non parlassimo di Natutokun…p-perché…-
-perché Kibakun?- hinata si avvicinò pericolosamente al viso del ragazzo e gli posò le sue morbide labbra sulla fronte.
-H-hinachan…- sillabò il ragazzo che perse qualche batto al contatto con le labbra soffici della ragazza.
-Sei caldo Kibakun, forse hai qualche linea di farebbe… dovresti andare a casa a riposare-  sorrise dolcemente la moretta preoccupata per la salute del compagno.
-sto bene Hinachan non preoccuparti…lasciami finire- Kiba prese un gran respiro inspirando l’aria gelida d’inverno per cercare di tornare in se.
-Hinata io ti…-
L’Inuzuka rimase a bocca aperta quando qualcosa di bianco e leggero gli si posò sulla punta del naso: mille candidi fiocchi di neve iniziarono tutt’a un tratto a cadere dal cielo volteggiando. In un minuto la strada principale di Konoha, i giardini, gli alberi spoglie delle foglie colorate dell’autunno ed i tetti delle abitazioni si coprirono di un sottile manto di neve.
-Kibakun, che bella la neve!- Il viso di Hinata si illuminò ancora una volta quel 27 dicembre ed ancora una volta Kiba rimase in silenzio a contemplare i suoi occhi che scintillavano di felicità e la candida pelle che si confondeva con i leggiadri fiocchi bianchi. Akamaru ed Hachi intanto, vicino ai loro due padroncini, si rincorrevano affondando le zampette nello strato di neve che cresceva a mano a mano che trascorrevano i minuti.
-Hinachan-
In un attimo Kiba afferrò la mano della compagna assorta ad ammirare lo spettacolo.
Le sue mani calde si intrecciarono a quelle fredde diafane di lei mentre sia il viso dell’Inuzuka sia quello della Hyuga si coloravano per l’ennesima volta di un rosso porpora.
-lo sia che ti ho sempre voluto molto bene…però- iniziò il ragazzo. La guardava negli occhi, quegli occhi che molti invidiavano ma che in realtà erano causa di sofferenze per la ragazza che amava. Occhi diafani come la neve ma vuoti e freddi in cui non si riflettevano coloro che gli ammiravano eppure tanto  perfetti su di lei che sembrava una creatura ultraterrena quando, durante gli allenamenti, si muoveva con una tale grazia e raffinatezza  non attribuibili ad essere umano.
A tutto questo pensò l’Inuzuka mentre la neve intorno a loro continuava a vorticare e la strada si faceva via via sempre più desolata: solo pochi ragazzini giocavano a palle di neve e si rincorrevano lasciando le impronte sul soffice mantello.
-sono innamorato di te Hinata-
Passarono secondi, minuti, forse ore per l’Inuzuka prima che la ragazza desse prova di aver afferratole sue parole.
Lacrime scintillanti bagnarono ad un tratto le guance color porpora della moretta che sciolse la presa dalla mano calda del compagno.
Ciò che Kiba temeva era successo e un brivido gli percorse la schiena quando sentì le dita di Hinata scivolare  via dalle sue.
-Perché piangi Hinachan, ti prego perdonami- sussurrò con voce spezzata il ragazzo, ogni lacrima versata da quegli occhi diafani erano una pugnalata nel cuore per lui.
-Kibakun, piango perché sono felice-
Nonostante le lacrime continuavano a rigarle il viso la voce di Hinata era calma e serena ed il suo sorriso sembrava ancora più luminoso nel biancore incantato della neve.
-mi sei sempre stato vicino e oggi sarebbe stata il  peggior compleanno della mia vita se non fosse stato per te, grazie- si alzò sulle punte per raggiungere le labbra piene dell’Inuzuka, fu il bacio più dolce che il ragazzo potè mai ricordare di aver ricevuto. Il contatto con le labbra rosee e screpolate  della Hyuga durò pochi secondi.
Sarà l’aria di zucchero e cannella che c’è nell’aria o forse è solo l’atmosfera delle feste natalizie ma tutto ciò ha un che di magico e divino, pensò l’Inuzuka inebriato dal profumo di rosa dei capelli corvini della compagna.
Hinata  intrecciò di nuovo la sua mano con quella del ragazzo e appoggiò la testa contro il suo petto. Kiba accarezzò teneramente i capelli della ragazza facendo passare le dita tra le ciocche scure  cercando di memorizzare ogni particolare di quell’angelo che si stringeva forte forte contro il suo torace in cerca di protezione. In fondo l’Aburame aveva ragione, adesso si sentiva più leggero di una piuma. E intanto la neve continuava a cadere lenta e silenziosa, inesorabile,  sfondo ovattato di indimenticabili emozioni.


eccoci qui^^
avevo proprio voglia di scrivere una KibaHina su sfondo natalizio^^
(e intanto mi prendo una pausa da altre fanfiction in corso...)
mi sono tolta anche questo sfizioXD
va be fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando
baci baci
__JUN__

  
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