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Autore: Lumos and Nox    17/02/2015    4 recensioni
"Ogni anno ha un suo ricordo ha insegnato zia Minnie ad Helios. C'è l'anno in cui Helios ha imparato a parlare, quello in cui ha iniziato a camminare e quello in cui i suoi capelli scuri scuri sono diventati pian piano chiari, così, come uno spruzzo del sole."
Crescere è un'ardua sfida, specie se ogni singola persona accanto a te gode della giovinezza eterna.
Tutto ora sta nelle piccole mani del nostro Helios...
[Attenzione! È necessario aver letto Promessi Rivali: L'Inizio per comprendere la storia]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sussurri di Inchiostro'
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Gli Anni dei Ricordi


Belle legge concentrata seduta sulla poltrona e Rapunzel dipinge un muro lì accanto. Ariel si pettina di nuovo i capelli con una forchetta mentre attende la sua mossa al majong, gioco a cui partecipano Jasmine, che la guarda un po' infastidita, Merlino, con gli occhiali appolaiati sul naso, e l'imperatore della Cina, in posizione vincente.
Poco più in là, Nonna Salice, Nonna Fa e Mamma Odie complottano allegramente contro Rafiki, del tutto ignaro poiché impegnato a conversare- mandare via di testa con la sua fisolosofia- con Tockins.
Minnie, Pippo, Cenerentola e Topolino servono dei dolcetti al buffet, apprezzato specialmente dai più piccoli, mentre Paperino e Paperina passeggiano stranamente tranquilli guardando il paesaggio dalle finestre. Qui e Qua giocano con Mowgli e Jim Hawkins, con disappunto di Bagheera, che però è troppo distratto da Baloo, aiutato da Timon e Pumbaa, per arrabbiarsi sul serio.
Poco più in là, tra delle poltroncine più appartate, Quo si perde negli occhi di Peggy. Solo Biagio e Robin Hood se ne accorgono, intenti a illustrarsi le rispettive scorribande- lontani dalle orecchie delle mogli, che non gradirebbero certi particolari- e ridacchiano sotto i baffi, ma qualcuno li supera in fatto di enormi risate.
Charlotte LaBouff si è intrufolata tra i pretendi di Merida- che è scappata con Kida- e non potrebbe essere più felice, così vicina a tre principi. Ha già segretamente scelto il suo belloccio, e nessuno dei tre ha intenzione di dirle che non sono tecnicamente principi. Sono dettagli, dopotutto.
Affianco a loro, sedute su un tappeto, il famoso quartetto Lilo-Alice-Aileen-Shantii chiacchiera del più e del meno, mentre riempe di fiocchi il povero gattino Oreste- Stich ha paura di essere il prossimo e si nasconde dietro ad una tenda, che si rivela essere la gonna di Aurora, impegnata a scambiarsi consigli di musica con Sebastian, Naveen e due Muse- precisamente Calliope e Tersicore. Stanno pensando di creare insieme una band, ma sia il genere, sia il nome sono ancora piuttosto discussi.
Poco alla loro destra, Maurice e il professor Porter discutono animatamente di invenzioni varie, coinvolgendo un entusiasta- e sempre strambo- Preston Whitmore, che sembra intenzionato a finanziare altre numerose pazzie prima della sua molto lontana morte.
Poco più in là, al tavolino dei drink, Kuzko è l'oggetto svogliato di qualche flirt di Adella. Se la degna di una qualche occhiata, è per via delle perle che lei indossa e che lui trova starebbero proprio bene nella sua corona. Ma Arista si è già accorta delle mire del principe, e si prepara a colpirlo con le sue micidiali chiacchiere. Quando se ne rende conto, Flynn smette di passare i colori a Rapunzel e cerca come può di aiutare il suo amico, salvandolo dalle sirene.
Una quotidianità ormai assodata al Castello di Good.
Helios, dall'alto del terrazzone che dà sulla sala, osserva tutto- come anche a suo tempo aveva fatto Topolino, ma il Prescelto non lo sa.
Helios osserva tutto e sorride, perché è felice che anche nelle giornate di pioggia tutti siano felici, è felice di essere felice, di stare bene, lì con la sua famiglia.
Helios osserva tutto e sorride, ma non ci tiene a scendere così tanto, per giocare o stare con gli altri- un po' per la pauretta di combinare qualche altro guaio, un po' perché è bello guardare tutto da lì. Se scende, Helios dovrebbe per forza scegliere con chi giocare, con chi essere amico: ma lui vuole esserlo di tutti e per questo guarda tutti dalla terrazza, anche se si sente lo stesso un tantino triste. Inoltre, Helios sta osservando sì tutto e tutti, ma è anche da un'altra parte con la sua testa...
«Tutto bene, Hel?»
Il Prescelto si gira e alla sua destra c'è zio Genio, con un sorriso e un vassoio di stuzzichini tra le mani.
«Si» sorride Helios, ma non deve essere sembrato molto convinto perché lo zio si accosta a lui, gli strizza i capelli ormai biondi e la sua espressione diventa un tantino più comprensiva, una di quelle molto meno con (come si dice?) aspettative degli altri zii.
«C'è qualcosa che non va, scricciolo? Dai, lo sai che allo zio Genio puoi dire tutto, Hel».
Il Prescelto fissa per un attimo i grandi occhioni rassicuranti dello zio e si gratta la testa e alza le spalle come a mo' di scusa- un po' perché gli dispiace di non voler dire nulla allo zio, un po' perché gli dispiace di avere qualcosa da dire allo zio. Ma non lo sa se lo vuole dire, quel qualcosa.
Ogni anno ha un suo ricordo ha insegnato zia Minnie ad Helios. C'è l'anno in cui Helios ha imparato a parlare, quello in cui ha iniziato a camminare e quello in cui i suoi capelli scuri scuri sono diventati pian piano chiari, così, come uno spruzzo del sole.
In realtà tutte queste belle cose sono accadute pian piano, una a fianco dell'altra, ma a zia Minnie piace dividerli in blocchetti ordinati, richiamando intorno ad ognuno la propria storia.
La prima parola di Helios è stata un buono un poco ingolfato, i suoi primi passi sono avvenuti nientemeno che sul vascello volante di zia Amelia un occasione di una di quelle numerossisime parate che si fanno al White Realm, e il suo primo sorriso è stato qualcosa che è piaciuto molto a tutti, in una mattinata tiepida di marzo, diretto a zia Kanga, che ancora ha gli occhi tutti addolciti per quel regalo inaspettato.
Ci sono anni belli da ricordare, che si fanno sentire sempre con un poco di malinconia e nostalgia, con qualche sospiro e qualche sorriso e un'occhiata al mondo in cui ci troviamo, con un'altra a quello in cui eravamo. E poi ci sono gli anni brutti- gli zii ne hanno avuti tutti parecchi- e... e si è sempre felici che siano passati, anche se a volte hanno portato con sé un pezzettino di qualcuno, come i capelli biondi di zia Smemorina o il papà di zio Simba.
Gli anni dei ricordi, sia brutti, sia belli, sono tanti, e Helios un po' vorrebbe... vorrebbe poter ricordare quello che c'era prima del White Realm. Perché c'era stato un qualcosa, gli zii glielo avevano detto. Ma quel qualcosa era un qualcosa strano, stranissimo, e se anche provava con tutte le sue forze a ricordarlo, non gli riusciva nulla, se non un bel mal di testa e qualche giramento.
Al contrario degli zii, lui non ricorda gli anni dei ricordi brutti- che poi sono alla base per apprezzare quelli belli. Lui non ce la fa.
Non ce la fa nemmeno a non crescere, lui.
Oltre a Peter Pan, vorrebbe dire Helios a zio Genio- ma non lo farà, perché non vuole essere un bimbo fastidioso, né far preoccupare i suoi zii- Oltre a Peter Pan, c'è un altro bambino che non vuole crescere.
Non vuole crescere, perché Helios vorrebbe avere degli anni dei ricordi brutti, ma allo stesso tempo ne ha paura. E gli altri, tutti gli altri- ha notato Helios- rimangono sempre uguali, e non crescono e non invecchiano.
Zio Dotto la chiama eterna bimbinezza- o almeno, gli sembra così- ma Helios non ce l'ha, l'eterna bimbinezza, e non capisce il perché, e un poco la vorrebbe, perché non gli piace sentirsi diverso dagli altri.
Helios lo vede, che pian piano, un pochettino ogni giorno, l'altalenadelcortiledelleviole- la chiama sempre tutta d'un fiato- sta diventando troppo piccola per lui, tocca con i piedi per terra quando ci si dondola, e anche il piccolo pesco del Parco Grande, dove si arrampica senza farsi vedere per scrivere ogni tanto, sta diventando sempre più basso. E anche i ripiani della biblioteca si stanno abbassando e la Grande Sedia Blu dello studio di Merlino al terzo piano non è più così grande da riuscire a raggomitolarsi anche con i piedi, che sporgono un poco fuori. E quando a Helios non gli riesce più a divertirsi come all'inizio insieme a Tamburino e a Koda... Helios pensa... pensa che forse... forse è lui che sta diventando... grande.
A lui però... non gli piace tanto... diventare grande... e non gli piace nemmeno che gli dia così tanto fastidio, perché potrebbe essere solo un suo capriccio e lui non vuole rovinare le (come si dice?) aspettative degli zii diventando un bambino cattivo e viziato.
Lui vuole essere un bimbo buono che ha quasi undici anni (tra poco non si conteranno nemmeno più in due mani!, ha detto zia Cenerella) e che vuole bene, benissimo a tutti.
Però... però vuole anche che l'altalena torni ad essere un poco più grande, più grande di lui. Vuole giovare ancora con Tamburino e Koda, riuscire ad inseguire senza problemi i mostri che dicono di cacciare- anche se a lui non piace cacciare, gli zii dicono che è brutto.
Allora, ogni tanto, sfoglia gli anni dei ricordi, quelli tutti belli suoi, e gli sparpaglia e ci giochiccia mentre guarda un poco distante gli zii. Gli piace stare con i suoi anni dei ricordi, un po' da solo con loro.
Perciò si stringe di nuovo nelle spalle e sorride ancora, senza dire nulla, a zio Genio. Lo zio ride e se lo carica in groppa, Helios, con gli anni dei ricordi e tutto.
E Helios ride e non protesta mentre lo porta di nuovo nella sala con gli zii e tutti.
Ogni anno ha un suo ricordo gli ha insegnato zia Minnie, ed è importante, per Helios, crearne sempre di nuovi.



N.d.A.
Che dire... diamo il via all'angst!
Complessivamente devo dire che è venuto fuori un qualcosa che non mi aspettavo... in principio doveva essere un'allegra escursione nella quotidianità della vita di Helios, ma forse alla fine la mia parte malinconica e noiosa ha preso il sopravvento.
Uhm, spero che non faccia poi troppo schifo.
Vi annuncio poi, cum magno gaudio, che è in corso un work in progress per le shots su Grimilde e il Principe Giovanni che vi avevo promesso (forse arriverebbero anche domani o stasera) e sto lentamente rispondendo alle vostre recensioni. Lentamente. Molto lentamente. Ma lo sto facendo! ^^
Ora mi dileguo, ringraziando come sempre chiunque leggerà/lascerà una piccola recensione :) vi invito poi, se avete voglia, a leggere la mia raccolta sulle Villains!coppie.
Baci
Nox
  
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