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Autore: LittleDreamer90    17/02/2015    6 recensioni
Non abbiamo bisogno di giorni migliori, ma di persone che rendono migliori i nostri giorni..
Dalla storia: ".. [..] Non ti pare che i Kami siano dispettosi,a volte?... Sembra che abbiano fatto di tutto per far incrociare le nostre strade..[..]"
- Il destino ti aspetta sulla strada che hai scelto per evitarlo- (proverbio arabo)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei ringraziare tutte le fanciulle e fanciulli del Vanilla’s World che gentilmente mi hanno dato consigli per migliorare e soprattutto concesso la loro fiducia! Ringrazio in particolare Yasha 26, che tra le altre cose mi ha saputo consigliare benissimo su come attuare, in questo capitolo, dei “pronti interventi” casalinghi agli infortuni! ^^

Indovinate un po’ chi entra in scena questa volta ??? XD

 

CAP 2     Perché la Gente Strana la incontro sempre e solo io ???

 

 

L’amicizia, come l’amore, è di per sé una coincidenza:

due persone si incontrano e le loro vite si intrecciano.

-R. Hopke-

 

 

Tokyo, ore 17.30, quartiere di Tsukiji .

Un giovane uomo uscì dalle porte scorrevoli del pronto soccorso dell’ospedale St. Luke* scrocchiandosi le spalle ed il collo indolenzito.

- Che stanchezza!! 21 ore di turno butterebbero a terra anche Supeman! – borbottò; però, nonostante tutto, era soddisfatto del proprio lavoro. Era tra gli infermieri più invidiati dell’ospedale, nonostante il carattere tendenzialmente taciturno e burbero. Ovviamente le male lingue non mancavano di insinuare che la sua abilità nel lavoro dipendesse anche e soprattutto dalle sue “doti extra”, ma in verità aveva sudato parecchio per arrivare dove era, e non solo in ambito lavorativo!

- Ma sì, dopo tutto questo tempo al chiuso, farò un pezzo a piedi! Non ho nessuna voglia di sgomitare nella claustrofobica metropolitana piena di vecchiette che tornano a casa con la spesa per la cena -.

Si avviò così verso casa, rimirando il paesaggio che si tingeva pian piano delle tinte aranciate del tramonto.

Perso nei suoi pensieri fece un paio di isolati, prima di accorgersi di aver sbagliato strada.

Era infatti entrato in una viuzza nascosta, nella quale spiccava un grazioso giardinetto/parco giochi per bambini, uno dei pochi “all’antica” sopravvissuti al cemento dilagante.

Stava per tornare sui suoi passi fino all’incrocio precedente quando udì un tonfo seguito da un pianto di bimba; si voltò quindi di scatto, scorgendo una bambina a terra, in lacrime, che si teneva un piede; un bimbo inginocchiato vicino a lei in evidente agitazione la osservava senza sapere che fare.

“Che diavolo…???! Bah! Che roba! Avranno sì e no 5 anni e non c’è nessun adulto a controllarli”  pensò tra sé, mentre si dirigeva velocemente verso i piccoli.

- Ehi! Non piangere… non è niente! Fa vedere a me… me ne intendo di bua, sai? - disse, inginocchiandosi di fronte alla bambina; quella lo guardò, tra le lacrime, un po’ stupita e diffidente.

- Non avere paura non ti faccio niente! È il mio lavoro... sono un infermiere! - tentò ancora, stiracchiando una specie di sorriso che voleva essere rassicurante; si rivolse poi al bambino accanto a sé:

- Senti tu... vai a chiamare la vostra mamma… -.

- Scordatelo! Io non ti lascio da solo con lei! - gli rispose quello - Potresti essere un maniaco rapitore!! -

Il mezzo demone lo guardò storto:

- Ma se ti ho appena detto che sono un infermiere!! Se hai bisogno di rassicurazioni ti faccio vedere il mio tesserino…E mi chiamo Inuyasha, comunque! -.

Il piccolo dagli occhi verdi lo squadrò ancora, non del tutto convinto:

- Io sono Shippo e lei è la mia AMICA Rin - precisò piccato.

- Bene, Shippo.. ora.. potresti PER PIACERE andare a chiamare l’adulto che doveva tenervi d’occhio? Io intanto do un’occhiata al suo piede -.

- Shippo-chan… fai come dice il signore! - lo pregò Rin, sofferente;

- Va... va bene! Volo!! – si arrese il bambino. – Voi però non scappate! E tu non rapirla! - aggiunse, rivolto a giovane.

Dopo aver osservato quell’irritante moccioso alzarsi e correre verso un negozietto dall’altra parte della strada, Inuyasha tornò a prestare attenzione alla bimba:

- Non preoccuparti Rin... è solo una brutta contusione... – le disse, allo scopo di rinfrancarla; in realtà temeva ci fosse una piccola incrinatura nella tibia.

- Sì, però… - iniziò incerta lei, tirando su con il nasino – La mamma sì arrabbierà tanto lo stesso, vero? Mi aveva detto di non uscire da sola e… - continuò Rin, singhiozzando.

Il giovane stava per ribattere quando udì una concitata voce femminile provenire da dietro le proprie spalle…

 

                                           ♣ ٮ ♥ ٮ ♣

 

Era stata una giornata abbastanza tranquilla.

Quell’oca di Shiori era arrivata alle 9 come suo solito:

- Tanto prima di quest’ora entra poca gente; basta che sia presente una sola di noi due, no? Non ho mai sopportato di dover stare ore ed ore ad aspettare come una bella statuina che si faccia vedere qualcuno che non sia uno dei soliti vecchietti! – aveva ribattuto la ragazza tempo prima, quando Kagome le aveva fatto gentilmente notare la scorrettezza data dai suoi frequenti orari flessibili.

Certo! Tanto ci pensava sempre e solo Kagome a fare il lavoro sporco, arrivando tutte le mattine prima delle otto per dare un minimo di aspetto decente al negozio! Intanto Shiori era a casa impegnata nel suo restauro mattutino di bellezza; poi andava al bar a fare colazione e si recava al lavoro con tutta calma, la signorina!!!

Se non fosse stato per il fatto che non potevano fare a meno dell’aiuto di quella sciacquetta, a quest’ora Kagome l’avrebbe già presa volentieri per i capelli e buttata nella baia di Tokyo! Giusto per la soddisfazione di vedere l’acqua diventare marrone per l’ abbronzatura finta che si scioglieva e macchiarle i costosi vestiti di marca che, puntualmente, Shiori indossava!

La ragazza venne improvvisamente risvegliata dai suoi criminosi intenti dal trambusto proveniente dalla porta d’ingresso del negozio e dalla concitata voce di Shippo:

- Kagome! Kagome, corri presto! Rin si è fatta male! -.

- Eh!?! Ma che avete combinato? Mi avevi detto che le avresti solo portato le sue caramelle preferite e che poi saresti subito tornato in casa -.

La realtà delle cose, infatti, era che Shippo era perdutamente innamorato della compagna di scuola e amichetta del cuore; ed ogni scusa era buona per prendere in prestito dal negozio qualcosa da portarle per poter così andare a trovarla!

- Sì, ma…  lei si annoiava a stare in casa tutta sola; così siamo scesi al parchetto a giocare… ma poi è caduta e il signore strano mi ha detto di venire a chiamarti… -.

- Signore??? Quale signore??! – lo interruppe lei allarmata. Istintivamente volse lo sguardo fuori dalla vetrina, scorgendo un tizio dai lunghi capelli bianchi, di spalle,  inginocchiato davanti a qualcosa nel bel mezzo del piccolo parco giochi.

“Oh Kami! E se fosse un mal intenzionato?” pensò, affrettandosi ad uscire dal negozio e attraversando la strada di corsa.

 

- Rin, tesoro! Che è successo? Senta lei, non so che intenzioni abbia ma ... -.

Le parole le morirono sulle labbra quando incontrò dei bellissimi occhi di un particolare color oro; occhi che la osservarono per un brevissimo istante, tornando poi a fissarsi sulla piccola ancora a terra.

Wow! Che fusto! Era un ragazzo giovane, non avrà avuto più di 30 anni..

- Alla buon ora! Che razza di madre è lei, sentiamo??! Lasciare la figlia incustodita e senza nessuno a controllare che non le succeda niente… Feh! Che gente superficiale c’è al mondo d’oggi ! – commentò Inuyasha senza voltarsi.

Come non detto! È proprio vero che tutti gli uomini belli e fighi sono innanzitutto degli stronzi!

- Ma come si permette, razza di... troglodita! – rispose piccata Kagome.

Solo allora il mezzo demone si decise a girarsi completamente verso la sua interlocutrice e osservarla bene e per davvero, pronto a ribattere.

- K-Kikyo??? – fu però il suo sussurro , al limite dell’udibile.

L’altra lo guardò stranita :

- Eh?? -.

“No, non è Kikyo, anche se le assomiglia molto ad una prima occhiata” rifletté il mezzo demone.

La vocina di Rin, che tornò a farsi sentire, lo distolse però dalle sue riflessioni:

- Kagome-chan, non ti arrabbiare con il signore! È stata colpa mia! Lui è buono! -.

- Oh cielo, Rin-chan! Come stai, piccola? – chiese la ragazza, come ricordandosi solo allora della bambina e osservandone preoccupata il piede che si stava gonfiando.

- La bua fa male, Ka-chan ! La mamma si arrabbierà, vero?  - pianse la bambina.

- Non ti preoccupare di questo ora, tesoro; andiamo al pronto soccorso, piuttosto. Prima però sarà davvero meglio avvisare la tua mamma! – rifletté ad alta voce Kagome .

Quindi si rivolse al bambino rimasto dietro di lei:

- Shippo-chan vai nel bar all’angolo della strada ad avvisare Shiori, per favore; ha finito il turno circa mezz’ora fa ma sarà sicuramente ancora là dentro a spettegolare. Dille che deve tornare al negozio e sostituirmi fino all’ora di chiusura. -.

- Ma… io voglio restare qui con Rin! – si lamentò Shippo .

- Niente ma, piccolo! Fai come ti ho detto, non posso lasciare l’emporio incustodito. – lo zittì Kagome, - e se proprio non l’avrai trovata, chiuditi in casa finché Kaede non torna e appendi il cartello “ chiuso ” sulla porta a vetri.- .

Il piccolo ubbidì.

Mentre Shippo si allontanava, Kagome si chinò, con l’intenzione di prendere in braccio la bambina, senza degnare Inuyasha di uno sguardo.

- Ehi, tu! – si lamentò il mezzodemone, - Che credi di fare? Prima bisogna immobilizzarle la caviglia per evitare ulteriori urti e… -.

- Senta un po’, signore! La ringrazio dell’aiuto ma ora me ne occupo io. – sbuffò un po’ spazientita la ragazza - Lei vada pur- -.

Ma non riuscì a finire la frase che il giovane si alzò in piedi, sbuffando anche lui e sovrastandola con la sua altezza.

- Senti tu invece! Sono un dannato infermiere e so fare bene il mio lavoro. Quindi so perfettamente di cosa parlo! Torna dentro quel buco di negozio e portami qualcosa da usare come stecca – le ordinò.

- Ma… - il mezzo demone gelò le rimostranze della ragazza con un’ occhiataccia.

- ORA! – le ringhiò contro, - Prima torni, prima possiamo andare al pronto soccorso. Il più vicino è ad un paio di isolati ed è quello dove lavoro io. -.

Kagome restò interdetta per qualche secondo; infine si decise ad obbedire. In fondo doveva comunque tornare dentro a prendere la propria borsa e magari anche a chiamare la mamma di Rin…

Tuttavia nulla poté esimerla dal borbottare, a bassa voce, mentre si dirigeva all’interno dell’attività commerciale:

– Che razza di caratteraccio! Mi ha anche ringhiato contro, peggio di un cane rabbioso! -.

Purtroppo per lei Inuyasha era dotato di un udito non indifferente:

- Ehi, strega! Guarda che posso sentirti benissimo anche da qui! Invece di insultarmi, vedi di procurare anche del ghiaccio... Ammesso che ce l’abbiate, in quella bettola! – le si rivolse, con tono di scherno, il ragazzo.

Kagome non seppe se sotterrarsi dalla vergogna o se dare in escandescenza come una pentola che esplode. Rientrò comunque a passo di carica in negozio; presi un pacco di piselli surgelati, un paio di cucchiai di legno e un asciughino, oltre che la propria borsa, e uscì.

Ritornata dal mezzodemone  però, poco ci mancò che gli tirasse in testa tutto quanto aveva tra le mani.  Inuyasha infatti aveva osservato con occhio scettico i cucchiai e l’asciughino.

- Beh ? Che c’è ora ? Questo è quello che ho trovato, problemi???  - berciò Kagome.

Il ragazzo non commentò; aprì invece il borsone che aveva con sé e ne estrasse i pantaloni morbidi della tuta; poi, con i suoi artigli, che Kagome notò solo allora, li ridusse a strisce da usare per fermare i cucchiai lungo il piede di Rin.

Finito il procedimento di immobilizzazione dell’arto, prese il pacco di piselli e, dopo averlo avvolto in ciò che rimaneva dei pantaloni, li appoggiò sulla caviglia gonfia della bimba, a mo' di borsa del ghiaccio.

- Bene! Ora possiamo anche muoverci. – mormorò e, senza neanche guardare in faccia Kagome, si rialzò da terra prendendo delicatamente in braccio Rin.

Dopo essersi messo in spalla la propria borsa, si avviò lungo la strada.

- Hai intenzione di restare lì impalata ancora a lungo, ragazzina? – disse poi a Kagome, senza voltarsi; la ragazza infatti lo stava osservando perplessa ancora ferma in mezzo al parco giochi.

Ma, scorgendo da lontano la figuretta di Shippo che correva verso di loro con dietro Shiori, che invece procedeva con tutta calma, la ragazza si decise infine a seguire il mezzodemone.

 

 

“Razza di demone spostato! Buzzurro! Egocentrico e cocciuto!” Questi erano i pensieri di Kagome mentre seguiva a fatica la falcata veloce e fluida del giovane. “Brutto… Oh, beh! Brutto proprio no! Strano, magari… anche se quelle orecchiette… Sono così coccolose!!!” si trovò a pensare la ragazza, osservando in alto verso la sommità della testa di Inuyasha.  Le suddette orecchie, come sapendo di essere state chiamate in causa, ebbero un fremito, una sorta di guizzo .

- Tzè! Invece di fare la pentola che borbotta, non sarebbe davvero il caso di chiamare i genitori della bambina?? Siamo arrivati. – commentò Inuyasha, voltando appena il capo per guardare Kagome con la coda dell’occhio .

“Ops!” pensò lei “Come cavolo avrà fatto a beccarmi??? Non sa leggere i pensieri, vero???”.

In realtà, probabilmente, non era stata così silenziosa come credeva!

Intanto Inuyasha entrò di nuovo, con un leggero sospiro rassegnato, dalle porte a vetri del famoso ospedale con scuola infermieristica annessa, dalle quali era uscito non più di un’ora prima.

Ovviamente senza nemmeno controllare se la giovane donna dietro di sé lo stesse seguendo o meno!

 

 

 

 

* Stavo cercando un qualsiasi nome di ospedale famoso di Tokyo , quando mi sono imbattuta nella descrizione del quartiere di Tsukiji. È famoso universalmente per il grande mercato ittico ( che è il più grande del mondo ! O.O ). Su Wikipedia però si parlava anche di un ospedale, situato vicino alla St Luke Garden Tower , sempre a Tsukiji, il St Luke Hospital , appunto , di cui si indicava anche l’eccellenza della scuola per infermieri annessa alla struttura ospedaliera.

Dato che poi , nella mia testa , Kagome lavora in un emporio, che mi si è visualizzato come un piccolo negozietto di foggia antiquata e sperduto chissà dove tra le modernità della tecnologica Tokyo . .  Beh , perché non situarlo nei pressi della Baia di Tokyo ? Tanto più che Kagome immagina di buttare Shiori a bagno proprio nella baia ! Ed immaginando Inuyasha lavorare poco distante… facciamolo passare di lì per caso , perché no???!  Capitava tutto a fagiolo!

Quindi che Tsukiji sia !! ^^

 

Mi scuso però se dovessi aver preso qualche cantonata medica su medicazioni, caviglie fratturate che non si curano così eccetera !!! ^^’

 

Infine vorrei precisare che alcune sgrammaticature nel modo di parlare di Shippo e Rin in questo capitolo come nei successivi è voluto.. dopo tutto sono bimbi dell’asilo!

 

Spero di aver fatto tesoro dei consigli datomi e di essere migliorata almeno un pochino! Il capitolo , almeno , è un po’ più lungo dell’altro! XD  E , purtroppo per me (ma gioia per voi!) , i seguenti si amplieranno in lunghezza sempre di più ^^’  Mi auguro di non metterci tempi eccessivamente lunghi a battere il tutto a pc! ^^’

 

Alla prossima ! ^^

   
 
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