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Autore: nettie    17/02/2015    1 recensioni
Li senti? Dimmi che puoi avvertire benissimo ogni singolo pugno che colpisce il tuo petto senza alcun tipo di pietà, urlalo chiaro e forte. E’ amore malato, ossessione, per amare sto morendo dentro. Ti prego, salvami.
Ti amo così dannatamente tanto.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Storie brevi scritte in un lasso di tempo breve. '
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Il dolce sapore del litigio.

 

Li senti? Dimmi che puoi avvertire benissimo ogni singolo pugno che colpisce il tuo petto senza alcun tipo di pietà, urlalo chiaro e forte. Un pugno per ogni frammento in cui il mio cuore si è rotto, rotto per colpa tua. Ti rendi conto del casino che hai fatto? Probabilmente no, ma ti prego, amami ancora una volta, spezzami ancora una volta.

Sembri non reagire, non le vedi le lacrime sul mio volto? Hai buttato giù a terra un uomo, lentamente e in silenzio. Un pugno più forte affonda nel tuo stomaco, un gemito di dolore abbandona la tua bocca, ma non ti arrendi, non reagisci. Stai per caso ammettendo che sei un maledetto demone?

Ti guardo, mi mordo un labbro. Perché non reagisci? Dimmi ancora che mi ami. La verità, è che per quanto uomo io possa essere, dentro sono rimasto il solito ragazzino di sempre, quello che hai conosciuto anni fa e a cui hai preso in prestito il cuore senza permesso. I miei occhi si riempiono ancora una volta di lacrime, ti urlo contro tutto il mio dolore con delle semplici parole che non sono mai riuscito a spiegare, con la semplice verità.

 

“Ti amo, ti amo!”

 

E’ amore malato, ossessione, per amare sto morendo dentro. Vorrei fermarmi, ti prendo per le spalle e ti incateno al muro, schiacciato contro quella parete fredda e il mio corpo, non più esile come un tempo. Non puoi farmi questo, non tu, il “per sempre” dove l’hai dimenticato? Stringo ancora una volta i pugni, ne sbatto uno al muro, una fitta di dolore attraversa tutto il mio corpo ma non mi arrendo. Calde lacrime scorrono lungo il mio viso, e mi ero ripromesso di non piangere mai più davanti a te.

Ma la verità è che sono troppo debole per buttarti giù, per mettere fine alla tua vita. Sono troppo debole perché ti amo troppo. Ho il respiro pesante, mi guardi, ti guardo, non riesco a fare altro.

Ma resisto, resisto perché questa storia d’amore mi ha reso un guerriero senza limiti, e un altro pugno è per quel tuo tradimento di tanto tempo fa, quello che mi hai confessato, quello per cui ho nascosto il dolore.

Posso benissimo avvertire nei tuoi occhi un velo di sentimento, ma sono cieco dalla rabbia e non riesco a percepire altro. Chiudo gli occhi, altre numerose lacrime amare e calde bagnano il mio volto, non fai niente, rimani lì a guardare.

 

Crash.

 

Non so cosa mi sia preso, ora una lampada è frantumata al suolo in mezzo ai resti del mio povero cuore. La tua maglietta si tinge lentamente di rosso, le lacrime aumentano, il cuore martella nel petto, non voglio fare tutto questo, mi hai costretto tu.

Ti prego, salvami. Sono furioso, mi getto contro di te e stringo le mani intorno al tuo collo come se questo fosse l’ultimo addio, mi guardi con gli occhi pieni di terrore, posso avvertirlo benissimo, tremo, un brivido di paura attraversa la mia spina dorsale, ti lascio andare. A

ffondo la testa nell’incavo del tuo collo, avvolgo il tuo busto con le braccia e ti stringo forte, come se non ci fosse un domani per noi, ma solo per me e te.
Dio mio, mi pento così tanto, mi vergogno di me stesso. Sono solo un pazzo, perché ami questo pazzo? Il pianto diventa insostenibile, singhiozzo, nascondo il volto sul tuo petto mi crogiolo nelle mie stesse lacrime, ho un peso sul petto quasi come se stessi affogando.

Sento che lentamente le tue braccia forti cingono il mio esile corpo, non posso crederci. Ti lasci scappare un gemito di dolore e ti chini, sussurrando con voce roca contro il mio orecchio.

 

“Ti sei calmato, piccolo diavolo?”

 

No, non sono calmo, sono ancora pieno di rabbia, alzo lo sguardo pieno di lacrime, ma non faccio in tempo a muovere un altro singolo muscolo che le tue labbra si posano sulle mie, unite in un unico e semplice bacio.

Mi rilasso, ogni pensiero negativo fugge via, e ti odio ancora di più, ti amo ancora di più. Perché hai questo effetto così devastante su di me?
Sbuffo appena, ricambio il bacio, mi stringo di più a te e lego le braccia al tuo collo, data l’evidente differenza di altezza. Se questo non è amore, cos’è?

Preferisco non farmi ulteriori domande, già so che passerò la notte avvinghiato a te, a baciare ogni tua ferita, a chiederti scusa, annegando nel mio pianto che per il momento sembra essersi fermato. Non capisco come tu faccia a sopportarmi, a non reagire quando potresti complicare le cose, a mantenere il controllo di tutto in modo così indiretto, a starmi accanto ogni giorno, quando io ho quasi cercato di ucciderti per il dolore e la rabbia repressa in tutti questi anni. Forse, dovremo chiederci scusa a vicenda.

 
Ti amo così dannatamente tanto.
   
 
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