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Autore: didylanda01    18/02/2015    1 recensioni
[Monster High ]
[Monster High ]Due gemelle, una bambina
Due da un giorno liceali, una da un giorno "elementarina" o come caspio si dice
Un cambio di vita incomberà
Un nuovo liceo entrerà nelle loro vite
Ma sicuri che sono normali i ragazzi che lo frequentano? e loro ?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi è mio papà? Beh, un giovane e fantasioso imprenditore alla continua ricerca di esilaranti avventure. Procedeva tutto bene, fin troppo bene, finché lui andava ogni mattina a lavorare, in Rolls Royce, nel palazzo a vetri, altissima struttura dalle pareti trasparenti, su cui io e mia sorella ogni giorno fantasticavamo molte storie assurdamente epiche. La mattina si alzava alle sei, andava in bagno, svegliava tutta la casa con il ronzio fastidioso del rasoio, provava mille abiti prima di scegliere quello giusto e infine, sbattendo la porta e vociando saluti affettuosi usciva. Una mattina però era stato diverso, molto diverso, già dalle prime ore del mattino e mi sembra giusto raccontare tutto dall’inizio.
C’era silenzio, quando aprii gli occhi. Stranamente quel giorno le mie fini orecchie non udivano nessun suono. Quando lanciai una fugace occhiata alla sveglia, per poco non feci un salto in aria, non mi si drizzarono i capelli sulla testa e non mi uscirono gli occhi dalle orbite: erano le 10:15! Elettrizzata fissai il letto della mia gemella, sul quale lei stava ancora, russare compreso, dormendo con la pesante coperta di piuma calata fin sopra le orecchie. In punta di piedi, per non svegliarla, uscii dalla stanza cercando con tutte le mie forze di attenuare lo stridio che lo sfregare della porta produceva. Mentre attraversavo la cucina dell’openspace dove vivevamo sentivo il cuore sfondarmi il petto, ritmicamente batteva come un giapponese sul gong. Sbirciai attraverso l’enorme porta a vetri che delimitava la camera dei miei genitori e notai con sconcerto mischiato a curiosità che stavano ancora riposando. Mio padre era stravaccato sul morbido materasso con dei minuscoli puntini sulla faccia: il millimetro di barba che gli cresce ogni notte e che solitamente, lui meticolosamente si rasa. La mamma aveva il viso rilassato, non russava, ma il suo respiro pesante giungeva fino a me. Stavo per aprire la porta quando una mano gelata mi si poggiò sul fianco. Dovetti lottare contro tutte le mie forze per non urlare a pieni polmoni e appena mi tranquillizzai osservai la piccola Marta che stava eretta dietro di me.
-Sofi, che succede? Sono le 10:20 e io devo andare a scuola…- Oh povero amore! Povera sorellina mia: soltanto il giorno prima aveva iniziato la prima elementare e di già si era affezionata alle maestre e ai compagni. La sollevai ponendomela tra le braccia:
-Non lo so Memi, è quello che sto vedendo.- l’adagiai a terra e nel silenzio della scena udii i pesanti passi della mia gemella sopraggiungere. Fece un inchino rivolto a me:
-Sofia…- poi ne fece un altro rivolto a nostra sorella:
-Marta…- corse da noi raggiante e io feci per comunicarle l’orario, ma lei mi zittì con un cenno di assenso:
-Lo so… ma come papà è ancora a letto?- scossi la testa sconsolata e ignorante della risposta ma ebbi un’idea illuminante:
-Sisters! E se entrassimo?- mi sorrisero entrambe e io complimentai i miei della splendida famiglia che mi avevano regalato. Per rituale, non per altro, tutte e tre adagiammo le mani sul freddo vetro della porta e spingemmo con forza fino a che la pesante lastra non fu completamente entrata nel cardine opposto. Giungemmo al capezzale dei miei e inizialmente tossendo poi scuotendoli violentamente li svegliammo. Aprirono gli occhi frastornati e noi esprimemmo con un semplice sguardo interrogativo tutti i quesiti che avevamo da porre loro, così domandammo solo sillabe:
-Il Classic High School?- cominciai io proclamando il nome del, da un giorno, mio liceo, con mia sorella, anch’ella liceale da ventiquattro ore nello stesso istituto, annuiva…
-Il butterflies Primary School?- S’intromise Memi, e poi insieme, in coro, sorelle ache se distanti di età affiatate urlammo l’ufficio di papà:
-Il palazzo di vetro?- Mio padre si mise a sedere con un sorrisetto malizioso sulle perfette labbra e contando sulle mani come i bambini piccoli fanno, ripeté:
-Classic High School…Butterflies Primary School… il Palazzo di vetro…alzarsi presto la mattina… Beh, tutto finito! Da oggi si cambia vita!- 



Ciao Ragazzi! Pensavo di scrivere questa storia e volevo un po' introdurvela, ma forse è eglio che chiudo subito l'angolo autrice sennò comincio a spoilerare come una pazza e non è il caso! aahha! Comunque vi volevo informare che ricambio (in recensioni e "seguite" alle storie) chi recensisce o segue questo mio scritto! Quindi... via!
   
 
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