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Autore: Sky Weasley    18/02/2015    0 recensioni
Si alzò in piedi e urlò a braccia aperte.
《sono un fottutisimo sbaglio. Mi odio. 》
Le passai la bottiglia. Bevve.
《non sono all'altezza di Trent. Lui non può provare per me quello che provo io per
Lui.》
Bevve.
《è tutta colpa mia,lo sai.》
Bevve.
《è sempre stata solo colpa mia. Fanculo. Odio tutti. 》
Bevve.
《sei l'unica cosa bella in tutta questa merda. Ho paura che te ne andrai da me.》
Bevve.
《non me ne andrò sarò sempre qui a crearti casini.》
Le dissi io.
Gwen bevve ancora.
La bottiglia era finita.
《voglio vomitare.》
Vomitò.
Le tenni i capelli mentre vomitava nel cestino della spazzatura. Di solito reggeva bene l'alcool ma stasera proprio no.
Alzò la testa. La abbracciai forte. Mi allontano e iniziò a camminare. Io la segui ovviamente.
Arrivammo in un parco. Iniziò a girare su se stessa velocemente e dopo un bel po' cadde sul prato.
Mi sdraiai accanto a lei.
《non è colpa tua. Non lo è mai stata. Tu sei una forza della natura,porca puttana. Quel coglione non ti merita.》esitai.《devi metterti in testa che non ti lascerò mai. Ti amo.》
Mi baciò appassionatamente infilandomi la lingua in bocca. Dio,mi aveva baciato.
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bridgette, Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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Gwuncan 

Capitolo 1 

PER COLPA DI TRENT

15 ottobre 

Camminavo per i corridoi della scuola con Duncan. C'era un sacco di gente intorno a noi:persone che correvano,altre che ridevano,alcune parlavano del loro meraviglioso weekend che le aspettava,alcune ragazze spettegolavano di ragazzi e vestiti,insomma tutti si comportavano come normali ragazzi delle superiori. 
Erano tutti omologati,avevano gli stessi vestiti talvolta cambiava il colore talvolta la marca. I ragazzi indossavano quasi tutti jeans,maglietta stampata,felpa(molti della scuola)e scarpe da ginnastica. La maggior parte delle ragazze portava magliette scollate dai colori sgargianti,pantaloni aderentissimi,trucco leggero e scarpe con i tacchi.
Io e Duncan eravamo diversi. Io con i miei capelli petrolio e azzurri,i vestiti dark e il trucco pesante. Lui con la sua cresta verde alla "moicana",i suoi pirsing e le maglie enormi.
C'era chi continuava a guardarci con disprezzo e chi aveva paura di noi ma la nostra strafottenza sopprimeva ogni presa in giro. 
Eravamo strani,eravamo alternativi,menefreghisti,spericolati,pazzi,coglioni,depressi,odiavamo la razza umana e ne abbiamo fatte di cazzate forse troppe ma sempre insieme. 
Insieme. Fin da piccoli. Era il mio vicino di casa,aveva due anni più di me,lui e mio fratello giocavano insieme in giardino e io li seguivo sempre. Piano piano diventammo amici inseparabili. La finestra della mia  camera era distante pochi millimetri dal terrazzo della sua. Così saltavamo l'uno nella stanza dell'altra.
Stavamo sempre e comunque insieme. Siamo stati lontani solo quegli insopportabili otto mesi quando lui era in riformatorio ma io lo andavo a trovare ogni volta possibile e lo chiamavo ogni giorno.
 I nostri pochi amici ci hanno sempre detto che sembravamo fidanzati,lui era come un altro fratello non riuscivo a vederlo in altro modo. 
Trent stava camminando verso la mia direzione. 
Cazzo,Trent era la mia cotta dalle medie.
Aveva folti capelli neri,un sorriso perfetto e il fisico scolpito.
Da quando era iniziata la scuola-il mese scorso-aveva iniziato a provarci con me ma ancora non eravamo arrivati a niente.
Un po' per colpa di Duncan che lo odiava,un po' per aveva mille ragazze intorno e un po' perché temevo che lui giocasse con me. Non riuscivo a capire cosa ci potesse trovare in me. 
Aveva un passo veloce e la sua chitarra sulle spalle. Muoveva appena la testa per spostarsi i capelli dagli occhi. Lo faceva sempre.
Mi si avvicinò e mi salutò.
《Hey bellezza》
Mi diede un bacio sfiorandomi appena le labbra. Lui e Duncan si scambiarono entrambi uno sguardo fulminante,Trent accennò un 'ciao' Duncan non rispose.
Mi prese per un braccio e mi porto in disparte.
Si mise le mani in tasca,era nervoso. 
《Senti,ti parlerò senza giri ti parole. Tu mi piaci da impazzire e non posso stare troppo senza di te,non ci riesco. Io voglio stare con te in ogni momento. Io voglio stare con te e basta. 》
Guardai Duncan. Sbuffava poco più in là,scuoteva la testa con disapprovazione. Guardai Trent. Stare con lui era il mio sogno da una vita. Avvicinai le mie labbra alle sue. Ci baciammo. Per la prima volta mi infilò la lingua in bocca. Era il mio primo vero bacio e fu meraviglioso.  Ci staccammo. 
《voglio stare con te》
Gli sussurrai.
《voglio stare con te》ripeté sorridendo.
Continuammo a ripetere la stessa frase uno a la volta fino a quando ci mettemmo a ridere.
La campanella di fine settimana suonò.
Trent intreccio le sue dita con le mia.
Si diresse verso l'uscita e io lo seguii ma Duncan mi fermò.
Lasciai la mano a Trent e gli chiesi di aspettarmi all'uscita.
《dove credi di andare? Non ti lascerò stare insieme a quel coglione.》
Lo guardai con rabbia,non poteva decidere lui con chi dovevo o non dovevo stare.
《tu non puoi comandarmi. Faccio che cazzo mi pare non mi importa del tuo parere.》
Aveva la delusione stampata in faccia,non lo voleva dare a vedere ma per me era così evidente.
《non venirmi a cercare quando ti spezzerà il cuore》
Uscii dalla scuola e tornai con Trent.

DUNCAN 

Tirai un pugno contro l'armadietto.
Non le fotteva un cazzo di me. Esisteva solo Trent.
Vidi Jeof,D-J e Bridgette e andai da loro.
《oi,Duncan facciamo qualcosa oggi? Potremo andare a fare un giro? Ah,a proposito,dov'è Gwen?》
Chiese Bridgette. Lei parlava sempre troppo. Stava zitta solo quanto slinguazzava con Il festaiolo. Infastidito decisi di risponderle.
《se ne è andata con quello. Credo che adesso stiano ufficialmente insieme. Non sono affari miei.》
《Che bello sono contentissima per lei. Come non ti interessa? Dopotutto è la tua migliore amica.Oh,lo devo dire subito a Leshana! 》
Bri corse via senza lasciarmi nemmeno rispondere.
I ragazzi invece mi chiesero cosa avessi,scelsi di raccontarli tutto anche perché loro sapevano del mio amore per lei. Dio,l' amavo da impazzire e continuavo a chiedermi come non facesse ad accorgersene. Ma infondo meglio così se lo avesse saputo le cose sarebbero andate molto peggio.

Tornai verso casa,da solo,a piedi e con le cuffie agli orecchi. La sera stessa sarei uscito a bere qualcosa con D-J e Jeof. Loro pensavano che così non avrei pensato a lei. Si sbagliavano di grosso. Quella sera avrei bevuto più del solito e sarei finito a letto con quella psicopatica di Courtney. 
Arrivato a casa trovai mia mamma fare le pulizie e il mio severissimo padre era già tornato da lavoro. Stava leggendo il giornale e si stava compiacendo di suo figlio, il mio fratello maggiore,che sarebbe diventato il più giovane dottore degli ultimi anni.
Mia madre mi salutò con amore mio padre invece riuscì solo a dire:
《perché non diventi bravo come lui?》
Non risposi e salì in camera mia. Accesi lo stereo e misi il volume al massimo. Ascoltai tutta la musica che avevo dei Sex Pistols, dei Clash e di altre band rock,il problema che quei gruppi piacevano anche a lei. Ero arrabbiato così tanto che decisi di fare una cosa avventata che avrebbe chiuso la nostra amicizia per molto tempo.
Presi un foglio e un pennarello nero. Ci scrissi sopra:"SE NON TE NE FREGA UN CAZZO DI ME NON MI CERCARE".
Presi il foglio e lo attaccai sul vetro della porta della piccola terrazza vicinissima alla finestra di Gwen. Lo avrebbe letto di sicuro. 

Verso le nove,uscì con i miei amici e successe ciò che avevo previsto. Rientrai a casa sbronzo e con un preservativo in meno.
Gwen mi mancava già.
 
6 novembre 

Gwen 

Erano passate due settimane o più  e tra me e Trent andava alla grande. Uscivo spesso con lui o con Bri e Leshana.
Ma mi mancava Duncan. Era troppo che non ci parlavamo.
Ogni mattina mi veniva la tentazione di andarlo a svegliare come avevo sempre fatto. Poi leggevo quel fogli attaccato al vetro e tornavo indietro. A scuola stava sempre e con le cuffie e parlava solo con Jef e D-J. A ricreazione e a pranzo non c'era mai sospettavo che stesse nello sgabuzzino in disuso dove andavamo quando ci rompevamo le palle. Praticamente sempre. Per far capire l'un l'altra che volevamo andare li dentro ci scrivevamo un messaggio che diceva "SALVAMI".
Cosa facevamo lì dentro? Beh,era il nostro rifugio. Parlavamo di problemi,di casini fatti,di testi delle canzoni,di libri che io leggevo e costringevo anche lui a leggere,di poesie come nella setta dei poeti estinti del'"Attimo fuggente". 
Mi mancavano quei momenti nostri. Mi. Mancava. 


Duncan

Niente aveva più senso. Facevo di tutto per scansarla e ogni volta che la vedevo era un colpo al cuore. Le nostre liti non erano durate più di un giorno o due. Così era troppo. Eravamo sempre insieme e adesso non ci parlavamo da settimane. 
A scuola tra una lezione e l'altra mi nascondevo nella "Salvezza",lo sgabuzzino in disuso dove andavamo io e Gwen.
Quel posto era così brutto senza lei. Troppo silenzio. Nessuno che stesse a parlare di come l' uomo avesse distrutto la Terra. Nessuno che raccontasse le poesie di poeti suicidi o come li chiamava lei 'poeti maledetti'. Nessuno che urlasse frasi di canzoni. Nessuno che mi parlasse dei libri letti come fossero sacri. Stavo lì,in silenzio,a colorare il mio respiro. Non mi mettevo neanche ad ascoltare la musica. Contemplavo e basta. Ero persino arrivato a credere che lei stesse meglio così. Ma poi ripensavo alle promesse che le avevo fatto quattro anni fa. Non ne stavo mantenendo nemmeno una.
Ormai non faceva neanche più male. Avevo un vuoto che riempiva parecchio. 
Mancava lei.
   
 
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