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Autore: Fenrir_23    18/02/2015    2 recensioni
Storia ambientata 25 anni dopo la partenza di Ash da casa. Il protagonista è il figlio di Ash.
"Qual era il Pokèmon migliore per lui? ... Quello che sicuramente l’attirava di più era Charmander."
La pokéball non ebbe nemmeno bisogno di dondolare. Si chiuse al primo tocco. La ragazza misteriosa la raccolse da terra e si avvicinò a Mat, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Piacere, io mi chiamo Maky. E tu?”
Ash osservò il microscopico apparecchio nella mano del professore.
“Un microchip…” Sussurrò, leggendo la piccolissima scritta incisa su di esso. “Team Rocket, fabbrica Dark Pokémon.”
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Delia Ketchum, Gary, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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                               CENERE

                                             


 

La fiamma sulla coda di Charmeleon prese a gonfiarsi, come del fuoco alimentato da legna nuova, mentre un ruggito profondo le usciva dalla gola.

“CHAAAAAAAAAAAAAAAAR”

Chermeleon graffiò la roccia sotto di sé, continuando a ruggire verso il cielo. Gli occhi le diventarono completamente bianchi, privi di pupilla, le vene si gonfiarono in maniera preoccupante: tutto il suo corpo era teso in uno sforzo estremo. Il fuoco sulla sua coda era talmente caldo, da far salire una grande nube di vapore intorno a lei.

Il cuore di Matthew si mise a battere all'impazzata quando la sua amica di sempre s'illuminò di una luce bianca e abbagliante, iniziando a cambiare forma: di colpo, i ricordi lo invasero, come un fiume in piena.

 

Gli tornò in mente la prima volta che aveva visto Charmander, nel laboratorio di Gary Oak, diversi mesi addietro. Si ricordava ancora quello che aveva provato: gioia, commozione, aspettative per il futuro. “Ti prometto che ti farò diventare un grande Pokémon.” Le aveva detto, prima di partire.”Ti farò evolvere in un Charizard e, insieme, non avremo paura di niente.”

Poi le immagini della loro prima cattura, del combattimento contro il Fearow aggressivo che poi era diventato un Pokémon di Maky; la prima lotta contro Lily, il rapimento di Charmander nel bosco Smeraldo, il suo ritrovo, la conquista della prima medaglia … le ore che avevano passato insieme allenandosi, camminando fianco a fianco o a riposarsi sotto il cielo stellato. Il fuoco caldo sulla coda di Charmander che gli faceva da guida nelle notti buie e lo proteggeva dal freddo, le tante vittorie, le sconfitte, la sua evoluzione in Charmeleon alla palestra di Fucsia City e i ricordi recenti di quando avevano combattuto contro Team Rocket.

Un altro ruggito, ora basso e profondo, riportò Matthew alla realtà: erano spuntate due corna dietro la testa da drago del suo Pokémon, che ora aveva occhi rossi come il sangue, due grandi ali, zampe anteriori piccole ma robuste, in contrasto con quelle posteriori, forti e possenti, una lunga coda, sulla cui punta una fiamma abbondante scoppiettava allegra e vigorosa.

Il pubblico si lasciò sfuggire un'esclamazione di stupore.

“Signore e Signori, sono estasiato!” Commentò il cronista.

Charmeleon era completamente cambiata evolvendosi in Charizard, passando dal dorato precedente, ad uno splendido nero grigiastro.

Charizard si voltò verso il suo allenatore: aveva la pancia chiara, in contrasto col il resto del corpo, le robuste membrane delle grandi ali erano di un rosso vivo, simile al sangue, dello stesso colore degli occhi.

“Wow … “Mormorò Matthew, con le lacrime agli occhi. “Sei fantastica ...” disse ancora, osservando il suo Pokémon. Fin dal primo giorno del suo viaggio, aveva fantasticato più e più volte su quel momento, immaginandosi come sarebbe stato e, per un volta, la realtà superava di molto la fantasia.

“... C … Cenere.” Si stupì lui stesso di averla chiamata così. Non gli era mai balenata in testa l'idea di dare un soprannome ai suoi Pokémon: ma Charizard era speciale, diversa da tutti gli altri della sua specie. Meritava un nome speciale.

“Cenere ...” Mormorò ancora, saggiando la consistenza di quella parola. Poi si sistemò il cappellino. “Mi piace quel nome, e sia.” Pensò.

“Cenere, sei pronta?!”

Charizard ruggì, apprezzando di essere chiamata in quel modo, poi spalancò le grandi ali, fra gli applausi e l'entusiasmo generale del pubblico.

“Ora si combatte ad armi pari, vai, vola!”

Cenere spiccò un balzo alzandosi in volo, lo sguardo sicuro tipico dei Charizard.

Peter aveva l'espressione di chi si era appena visto sfuggire la vittoria dalle mani.

“Noivern, vola in alto!”

“Inseguilo, Cenere!”

Mentre il pubblico continuava ad applaudire, Charizard volò come se l'avesse sempre fatto: per essere una della sua specie, aveva una corporatura abbastanza slanciata confronto alla media e ali grandi che le permettevano di volare senza difficoltà.

I due Pokémon salirono talmente in alto da apparire come due minuscoli puntini dal basso dell'arena. Si guardarono con fare di sfida, poi, Noivern, chiuse le ali e si lasciò cadere in una picchiata vertiginosa. Charizard esitò per un momento, poi fece la stessa cosa, attaccando, nel frattempo, con un lanciafiamme, che però non riuscì a colpire il nemico.

Matthew si spaventò quando vide Cenere in picchiata a quella velocità folle.

“Fermati, è pericoloso!”

“Aeroassalto, Noivern!”

Con un'impressionante virata, Noivern si rialzò in volo e fece un mezzo giro della morte che lo portò alle spalle dell'avversaria. Matthew si rese conto che le possibilità per il suo Pokémon erano due: riprendere quota e venire colpita da Noivern, oppure continuare la picchiata e virare solo all'ultimo, rischiando di cadere in acqua. Mat decise di lasciar decidere a Cenere. E lei osò: tentando la seconda opzione; a pochi metri da terra, spalancò di colpo le ali, facendo uno sforzo pazzesco per risollevarsi. Noivern si era già lanciato verso di lei per colpirla alle spalle, convinto che non avrebbe tentato quella mossa e rimase disorientato, dimenticandosi di spostarsi: Cenere gli arrivo addosso, afferrandolo.

Matthew capì cosa aveva intenzione di fare: l'avevano visto eseguire un sacco di volte al Charizard di suo padre, Cenere non sarebbe stata da meno: Strinse a sé Noivern, con tutte le forze che aveva, per impedirgli di muoversi e prese a volare verso l'alto. Una volta abbastanza in quota, diede il via ad una serie di giri della morte. Il drago di Kalos ne uscì confuso e frastornato, ma non totalmente innocuo.

Peter si lasciò sfuggire un mezzo sorriso.

“Vai Noivern, attacco Granvoce.”

Uno stridio acuto si diffuse in tutta l'area circostante, costringendo i presenti a tapparsi le orecchie.

Cenere ne subì in pieno le conseguenze e lasciò la presa su Noivern, per poi precipitare, apparentemente priva di sensi, paralizzata da quel suono assordante.

“Nooooo!” Urlò Matthew, dimenticandosi del dolore ai timpani.

Charizard cadde al centro del ring di combattimento, di nuovo in acqua e solo a quel punto il Pokémon di Peter smise di utilizzare quell'attacco tremendo.

“Ho vinto io.” Esclamò l'avversario di Mat.

“CHAAAAAAAAAAR” In quel momento, Cenere schizzò fuori dall'acqua, ruggendo con tutto il fiato che aveva in corpo. Una fiammata talmente calda da scatenare una nube di vapore colpì in pieno Noivern, assestandogli un duro colpo.

I due avversari si posarono ognuno su una roccia, troppo stanchi per volare. Si fissarono per diversi secondi, incapaci di riprendere a combattere.

Poi Noivern crollò in avanti, cadendo in acqua. Riemerse galleggiando, completamente esausto.

“Charizard vince l'incontro.” Stabilì il giudice. “Il vincitore della sfida è Matthew Ketchum, di Pallet.”

Matthew fece un enorme sforzo per ricacciare indietro lacrime di commozione: quando Charizard atterrò accanto a lui, la guardò per lunghi istanti, incapace di dire qualcosa. Poi, semplicemente la abbracciò, mentre il pubblico continuava ad applaudire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mat si lasciò cadere sulla sabbia soffice sotto di sé, sospirando. Intorno a lui, alberi a perdita

d'occhio,poi, alle sue spalle, dietro la spiaggia, palazzi, e la grande arena di lotta che ospitava il torneo.

Il suo primo incontro alla Lega Pokémon si era concluso da qualche ora ormai, ma ancora faceva fatica a smaltire la tensione che aveva accumulato.

Si ricordava vagamente dei complimenti di Maky e di sua nonna, ma era talmente stanco da non riuscire a mettere bene insieme i pezzi. Non aveva visto ancora suo padre, anche se teneva particolarmente alla sua opinione, perché Ash doveva rispettare i suoi doveri di Campione presenziando a tutti gli scontri del torneo, fino a sera.

Si voltò per un attimo verso Cenere, che riposava alle sue spalle, emanando calore. Non poté fare a meno di pensare per l'ennesima volta, da quando si era evoluta poche ore prima, che era splendida: forte, fiera, un vero drago. Il nero grigiastro del suo corpo le donava un che di esotico che la rendeva particolare rispetto agli altri della sua specie.

BZZZZ BZZZZZZ

Qualcosa gli vibrò nella tasca: il Pokédex.

Mat lo aprì con un gesto meccanico e sullo schermo comparve la figura del Prof. Gary Oak, che era tornato a Pallet per importanti impegni lavorativi.

“Hey Matthew!” Lo salutò Gary.”Ho visto il tuo combattimento in televisione, complimenti! Sono davvero orgoglioso del Pokémon che ti ho dato.”

Charizard rispose con un borbottio gutturale.

“Grazie professore” Mormorò Mat ma prima che avesse il tempo di aggiungere altro, lo scienziato riprese a parlare. “Comunque ho una bella notizia.” Disse, sorseggiando del thé. Appena sono arrivato al Laboratorio, ho trovato qui un ospite.”

“Puuuuursian!”

Persian si fece spazio a forza sulla scrivania di Oak, per farsi vedere da Mat.

“PERSIAN!” Esclamò il ragazzino, incredulo.”Cosa ci fai lì? Sono troppo contento di rivederti.”

Gary ricomparve nel monitor. “Si è presentato qui rifiutandosi di andarsene.” Spiegò.” Insieme a Meowth e il suo piccolo. Sono giunto alla conclusione che voglia raggiungerti per aiutarti nelle sfide alla Lega del Pokémon, che ne diresti?”

“Prrruuuaaaoh!”

“Meowth e il suo piccolo che faranno?” Domandò Mat, dubbioso.

“Lì ospiterò alla riserva fino al ritorno di Persian, non ci sono problemi per questo.

Un sorriso ampio si dipinse sul voltò del giovane allenatore di Pokémon. Poi, con uno scatto, prese il suo zainetto da viaggio.

“Ho ancora qui la sua vecchia Pokéball, l'ho conservata.” Brontolò mentre frugava nella tasca principale.”Eccola qui!”

“Bene.” Gary mandò giù un altro sorso di Tè. “Attiva il dispositivo di teletrasporto. Hai sei Pokémon, chi mi mandi?”

Matthew ci pensò su per un attimo.

“Gengar.”Concluse, senza troppi dubbi.”Il combattimento di oggi lo ha messo a dura prova, ha bisogno di stare tranquillo.”

“Va bene, dammi un momento.” Gary si spostò dal monitor per recarsi al macchinario di trasferimento Pokéball, quando la sfera di Persian arrivò, richiamò il Pokémon nella sfera e la rimise nell'apposito appoggio sul teletrasporto. Il dispositivo si attivò, facendo sparire dalle mani di Matthew la Pokéball di Gengar: pochi secondi dopo, Persian era con lui.

“La ringrazio professore.” Disse Mat, mentre si rigirava fra le mani la sfera del suo vecchio amico.

Oak si passò una mano fra i capelli. “È stato un piacere … buona fortuna per la continuazione del torneo.” E sparì dallo schermo, interrompendo il collegamento.

Mat si alzò in piedi, Charizard alle sue spalle, impaziente quanto lui.

“Vai, Pokéball!”

Persian si materializzò sulla sabbia soffice con un miagolio profondo, in tutta la sua eleganza.

Non era passato poi molto da quando lui e Matthew si erano separati, ma il ragazzino notò subito che il suo vecchio Pokémon era in forma smagliante: era cresciuto parecchio, si era rafforzato, probabilmente grazie alla vita selvatica. Il suo manto color crema risplendeva sotto i raggi del sole, l'amuleto sulla sua testa era lucente.

Mat fu colto dall'impulso di abbracciarlo, ma capì subito che Persian non avrebbe gradito troppo. Aveva lo sguardo di un Pokémon indipendente.

Charizard salutò il suo vecchio compagno di Team con un ruggito.

“Sono davvero troppo felice che tu abbia deciso di raggiungermi.”Confessò Mat, senza riuscire a smettere di sorridere. “Mi sarai di grande aiuto al torneo.”

“Puuuuursian!”

Cenere spalancò le ali, inclinando la testa di lato per guardare Matthew con i suoi occhi rossi. Dietro di lei, il cielo stava iniziando a virare sui colori del tramonto.

“CHAAAAR!”

Mat capì. “Ti sei riposata … “ Mormorò, guardandola. “Vuoi … volare?”

Cenere gli si avvicinò mostrandogli la schiena.

“Va bene, facciamo una cosa.”Disse Matthew, portandosi le mani alla cintura e prendendo tutte le sue Pokéball.

Raichu e Pidgeot uscirono dalle loro sfere, seguiti da Gyarados che si tuffò direttamente in acqua, sollevando un'ondata che fece arretrare Charizard e Persian.

“Facciamo un giro tutti insieme, che ne dite?” Domandò Mat ai suoi Pokémon.

“RAAAAI RAAAI RAAAAAAAI!”

Raichu fece una piroetta su se stessa facendosi prendere dall'entusiasmo come al solito.

“Gyarados, li trasporti tu?”

Il drago acquatico rispose con un brontolio svogliato, mentre appoggiava una parte del corpo sulla spiaggia a mo' di ponte.

Persian salì con un balzo, arrampicandosi fino alla cresta dietro la testa del Pokémon, seguito da Raichu. Pidgeot si alzò in volo e Mat e Cenere fecero lo stesso. Lui si aggrappò saldamente al collo del suo Pokémon, intenzionato a godersi completamente quel loro primo volo insieme. Guardò in basso, verso Gyarados.

“Vedete quell'isola là in fondo?” Indicò un punto davanti a sé. Era un'isoletta molto piccola formata da una collinetta e pochi alberi. “Vediamo chi arriva prima … tre, due, uno … via!”

Pidgeot schizzò avanti a tutta velocità e Gyarados fece altrettanto, nuotando più forte che poteva. Matthew poteva sentire il verso di Raichu anche da quella distanza, stava urlando al vento in preda all'euforia e al divertimento. Persian, fintamente disinteressato, si era acciambellato sulla testa del drago acquatico, godendosi la brezza.

Charizard spalancò le ali al massimo, poi, sfruttando una corrente particolarmente forte, prese velocità, lanciando una fiammata al vento.

“Wooooooooow, vai!” Matthew urlò con tutto il fiato che aveva in gola, tenendosi a lei solo con le gambe. Decisamente, tutto ciò era quello che aveva sempre sognato. La sua risata di gioia risuonò nell'aria, mentre Cenere raggiungeva l'isola, veloce come il vento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beh che dire, capito un po' cortino, ma decisamente intenso! Finalmente è arrivato il momento... che ve ne pare della trovata del soprannome? Sono molto contenta di essere tornata a scrivere in tempi decenti, spero che ciò venga ripagato, e ringrazio tantissimo TommyGun e Mad_Dragon per le loro recensioni!

Al prossimo capitolo.

 

P.S: ormai ve lo dico, non manca molto: la fanfiction si concluderà ufficialmente con il capitolo 65 … siamo al “round finale” ormai :)


 
   
 
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