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Autore: Sonrisa_    18/02/2015    3 recensioni
Certo, bisognava essere sinceri ed ammettere che le aveva fatto piacere -dubitava che esistesse qualcuno che si sarebbe lamentato.
«E poi ho freddo.» disse Minto, decisa a non rendere le cose semplici all'alieno.
«Ma come? Non senti il mio bruciante amore per te?»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hallo! :3
L'idea per questa fic mi era venuta una notte di alcune settimane fa, quando avevo il bisogno di un po' di fluff (non è mai abbastanza per me). Non so dirvi se io l'abbia sognata (fatto probabile), ma mi sono svegliata all'improvviso con l'immagine di Kisshu che sorvolava la città tenendo Minto in braccio e sullo sfondo una luna enorme!
Così, dopo aver trovato il notes e una matita (ormai non dormo più senza loro sul comodino, mi conosco e so che molte idee mi vengono durante la notte), ho iniziato ad appuntare delle frasi per questa fic e a disegnare la scena che avevo pensato. Solo io posso fare 'ste cose alle tre di notte, ma fa niente...
Spero vi piaccia! :)
Marty



Al chiaro di luna
 
 
«Lo considero un rapimento, sappilo.»
«Non mi sembra che tu abbia opposto chissà quanta resistenza, però.» osservò lui, sorridendo candidamente.
Minto arrossì, borbottando qualcosa a denti stretti.
«Non mi dirai che credevi che me ne fossi dimenticato davvero! Era tutta scena!» rise Kisshu, stringendola meglio a sé.
La giovane ballerina incrociò le braccia al petto, facendo l'offesa.
Si era davvero sentita mortificata quando si era resa conto che lui non si era ricordato che fosse quel giorno.
Insomma, era il loro primo mesiversario!
Lui sosteneva di aver fatto finta, ma se voleva il suo perdono avrebbe dovuto impegnarsi di più.
Svegliarla nel cuore della notte facendo gli occhioni dolci e prenderla di peso per poi sorvolare insieme la città "addormentata" al chiaro di luna e dirigersi sulla spiaggia, non bastava.
Certo, bisognava essere sinceri ed ammettere che le aveva fatto piacere -dubitava che esistesse qualcuno che si sarebbe lamentato.
«E poi ho freddo.» disse Minto, decisa a non rendere le cose semplici all'alieno.
«Ma come? Non senti il mio bruciante amore per te?»
«Ah ah ah. Dovrei ridere?»
«No, baciarmi.»
La semplicità con la quale Kisshu disse quelle parole ed il sorriso -non un ghigno o quant'altro- assolutamente sincero -ed adorabile- che si dipinse sulle sue labbra, fecero galoppare il cuore della ragazza all'impazzata. 
Minto si ritrovò a maledire lui e la sua dannatissima capacità di farla arrossire in quel modo.
Lei doveva mostrarsi infastidita, non doveva sciogliersi come neve al sole tra quelle braccia!
Quando, però, sentì le labbra dell'alieno posarsi sulle proprie con una dolcezza disarmante, dimenticò di dover essere arrabbiata, focalizzando tutta la propria attenzione su quel bacio e sull'alieno che le aveva rubato il cuore.
  
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