Crying sky
note dell'autrice: se volete, potete immaginare sia scritta dal punto di vista di Izaya, che, come al solito, sa cosa sta succedendo e interroga sia se stesso che Kida sull'attuale situazione. In realtà non lo so nemmeno io cosa dovrebbe essere questa -c o s a- qua sotto.
Trovate più note a fine pagina~
Perché non riesci a piangere se non sta piovendo?
Cosa pensi che sia, orgoglio o codardia?
Perché non riesci a piangere se il cielo non sta piangendo?
“Il cielo azzurro muore”, eppure il ora il cielo non è azzurro, ma non è nemmeno giallo.
Come credi di poterti nascondere dietro a una cosa incolore?
Sei davvero sicuro di poter contenere tutto quel dolore?
Perché ti vergogni tanto delle tue lacrime? Hai paura?
Beh, ora perché ti sei fermato? Cosa c’è che ti blocca, lì all’angolo del marciapiede, in un ritaglio dimenticato della città, con lo sguardo basso e offuscato, coperto dai tuoi stessi capelli, tinti di un colore finto, lo stesso che ha macchiato il tuo passato?
È autunno, non è raro che piova. Chissà quante altre preziose occasioni come questa hai avuto per lasciare defluire all’esterno il maggior numero possibile di perle di salata sofferenza.
Dovresti smettere di condurre una vita frammentata in tal modo. Non dovresti permettere ai fardelli passati di appesantire il tuo presente.
Dovresti smetterla di alternare la tua esistenza fra due personalità così diverse fra loro.
Purtroppo però, ora come ora non è più possibile accettare di vederti senza l’altra parte di te. Tu stesso hai deciso chi diventare. Tu stesso hai deciso di essere Masaomi Kida, un semplice studente delle superiori a capo di una gang di teppisti, solo per gioco o solo per rancore o magari per vendetta; con quel volto serio e la voce coraggiosa, decisa e marcata. E sempre tu hai deciso di essere Masaomi Kida, un semplice studente delle superiori al quale piace rimorchiare; spudorato e spensierato come solo tu riesci a essere, il timbro vocale giocoso, vellutato e mellifluo.
Cos’è successo? Ad un tratto non ce la fai più? Dev’essere dura sopportare il carico di essere due persone completamente diverse, accomunate solo da un nome, che ormai nemmeno tu sai più a quale dei due te stesso appartenga.
Perché la realtà è così astratta e sfuggente? Perché dev’essere sempre così difficile accettare la verità?
Non è giusto. Il mondo intero è ingiusto.
Già, ci sono molte cose in questo mondo che possono farti rimpiangere di esserci nato.
Ma, alla fine, tutto ciò che dovresti fare è solo smettere di scappare.
Sai, il rosso del sangue addosso proprio non ti dona.
the Lady's rainbow court~
Dunque, ammetto che come debutto nel fandom non è un granché. Niente docce di pomodori, grazie.
Avete ragione, è abbastanza uno schifo, ma abbiate clemenza. Scrivo da tre anni e questa è la mia prima flashfic. Non sono esattamente una persona dotata dell'innato dono della sintesi, anzi, tutto il contrario. Generalmente non sono capace di restare sotto le 700 parole, invece stavolta una pia entità superiore ha voluto che ritenessi la storia completa dopo sole 381 parole.
Quindi perdonate l'esordio penoso, proverò a farmi perdonare~
Passando alla fic, non lo so.
Potete immaginarvi che il narratore sia Izaya o no, come volete, non lo so nemmeno io chi sia il narratore perché mentre scrivevo un po' m'immaginavo fosse Izaya e un po' m'immaginavo fosse un'entità totalmente esterna alle vicende.
E niente, è andata a finire che mi sono presa una cotta per Kida. Per questo credo (e spero) che scriverò ancora su di lui.
L'ho tirata fin troppo per le lunghe, quindi bye bye!
-Lady Blue