Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h.
Ricorda la storia  |       
Autore: karter    19/02/2015    2 recensioni
[INCOMPIUTA]
Will torna a casa dopo cinque anni di silenzio.
Come sarà la sua vita ora che ha perso ogni contatto con la sua vecchia vita?
Ecco a voi la mia prima raccolta in questo fandom, che parla di una Will nuova, che dopo tanta sofferenza è riuscita a rialzarsi e tornare a casa. Ma perché è fuggita? Per scoprirlo immergetevi con me in questa nuova avventura! :)
I - Tornare a casa
II - Era tutto il suo mondo
III - Perdersi nei ricordi
IV - Un presente bellissimo
V - Primo giorno
VI - Chiacchierata madre/figlia
VII - Dopo cinque anni
VIII - Primi chiarimenti
IX - Il passato ritorna, sempre!
X - Non colleghi, molto di più
XI - Noi
XII - La prima volta
XIII - Un grande spavento
XIV - Prime risposte
XV - Fuggire ancora... O forse no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una lacrima solitaria le rigava il volto candido, ma subito venne asciugata dalla manica di un golfino nero. Si era ripromessa che non avrebbe più versato neanche una lacrima, che mai nessuno sarebbe riuscito a distruggerla ancora una volta. Eppure le era bastato tornare in quella città perché quelle ferite, quelle cicatrici che credeva ormai rimarginate tornassero a sanguinare come allora. Cinque anni non erano riusciti a cacciare tutta quella sofferenza dal suo cuore, l'avevano resa solo più sopportabile.
Senza più esitazione si rimise il casco e salì in sella alla sua moto. Finalmente era tornata a casa.
Sfrecció rapidamente per quelle strade che nonostante gli anni passati erano sempre uguali. Le pareva il tempo si fosse fermato a quel caldo pomeriggio di cinque anni prima in cui la sua vita era stata completamente stravolta.
Percorse a tutta velocità la strada che la separava da casa, incurante di tutti gli sguardi allibiti e le urla di protesta per la troppa velocità e rapidamente giunse davanti a quel palazzo che ospitava l'appartamento che per tanto tempo aveva definito casa, mentre un sorriso le ornava le labbra.
Non l'avrebbe mai ammesso ma le era mancato tantissimo.
Parcheggiò lì davanti e scese dalla sua bambina (era così che chiamava la sua Kawasaki bianco perla con delle bellissime fiamme nere sulle fiancate), mentre quel tenero sorriso le si allargava sul volto sempre più.
Senza perdere tempo liberò la sua lunga chioma rossa dall'ingombro del casco, prese la sua borsa e si affrettò verso l'ingresso. Chissà che faccia avrebbe fatto sua madre rivedendola a casa dopo tutto quel tempo. Lei non vedeva l'ora di riabbracciarla, le era mancata tantissimo.
Percorse con il cuore in gola tutte le scale che la separavano dalla sua meta. Era felice, ma aveva anche paura, una dannatissima paura di leggere delusione in quegli occhi così simili ai suoi.
Nel momento in cui arrivò sul suo pianerottolo sentì il cuore batterle forte nel petto. Stava facendo la cosa giusta? E se loro fossero andati avanti dopo la sua fuga? No, non voleva pensarci. Prese un lungo respiro e dopo aver cercato il suo portachiavi a forma di rana inserì la chiave nella serratura. Era davvero la cosa giusta entrare come se non fosse mai andata via? Era ancora un suo diritto fare una cosa del genere?
Non aveva più tempo per tornare indietro. La serratura era scattata e la porta si era aperta, rivelando la figura di una donna d'ali lunghi capelli scuri e gli occhi cioccolato proprio come i suoi.
-Ciao mamma!- disse mentre gli occhi le si inumidivano e il sorriso le si allargava sul volto.
Non aveva più dubbi. Le era bastato guardare gli occhi prima sorpresi e poi commossi della sua mamma per capire che era stata la scelta giusta.
La donna non sapeva cosa pensare. Quante notti aveva pregato per far tornare a casa la sua bambina, e ora, dopo cinque lunghissimi anni, eccola lì, più bella e matura di quanto non fosse mai stata. Non era rimasto nulla della bambina che era stata se non quei bellissimi occhi cioccolato, così dannatamente simili ai suoi.
Istintivamente spalancò le braccia e subito la sua bambina vi ci si rintanò nascondendo il volto sulla spalla della sua mamma che le accarezzava la ormai lunga chioma rossa. Quanto le era mancato stringerla forte a sé.
-Bentornata a casa!- le sussurrò la donna mentre calde lacrime le rigavano il volto.
La rossa non riuscì a trattenere le lacrime a quelle parole. La sua mamma. La sua adorata mamma.
Rimasero a lungo avvolte da quel caldo abbraccio. Nessuna delle due sembrava voler interrompere quel momento magico, ma furono costrette a lasciarsi sentendo la serratura scattare e due voci allegre varcare la soglia.
-Mamma!- urlò un bellissimo bambino dai capelli castani e gli occhi cioccolato correndo in casa entusiasta seguito da un uomo dai capelli e baffi castani, prima di bloccarsi a guardare la scena davanti che gli si parava davanti.
-Chi è?- chiese il bambino osservano la ragazza avvolta tra le braccia della sua mamma.
Sentendo quelle parole Collins lasciò la giacca e raggiunse la sua famiglia rimanendo a occhi sbarrati. Non riusciva a credere ai suoi occhi, quella era...
-Salve professor Collins!- disse la ragazza sistemandosi una ciocca rossa dietro l'orecchio imbarazzata.
Non sapeva davvero come comportarsi.
-Will- esclamò l'uomo sorpreso prima di sorridere.
Finalmente era tornata a casa. Sembrava tutto perfetto finché Will non si sentì tirare la giacca di pelle da una manina paffuta. Volse lo sguardo in tale direzione e si sorprese nel vedere un bambino sui quattro anni che la guardava incuriosito. Susan vedendo la confusione di entrambi sorrise prendendo in braccio il suo piccolino e regalando a entrambi i suoi figli un sorriso.
-William- iniziò la donna accarezzandogli i capelli con affetto -Lei è la tua sorellona- gli disse senza smettere di sorridere e sorprendendo la sua primogenita.
Sua madre e Collins avevano avuto un bambino durante la sua assenza. Lei aveva un fratellino e si era persa quattro anni della sua vita.
Il bambino ascoltò sorpreso quelle parole. Quante volte aveva sentito parlare di sua sorella e in quwl momemto riuaciva finalmente a vederla. Istintivamente un sorriso gli nacque sul volto e immediatamente si fece mettere giù dalla madre e si lanciò tra le braccia della rossa.
-Will!- urlò il bambino felice di poter stringere finalmente quella sorella di cui aveva tanto sentito parlare ma che non aveva mai conosciuto se non in foto.
La ragazza sgranò gli occhi a quel gesto. Il suo fratellino la stava abbracciando. Un sorriso le nacque sul volto a quel gesto tanto innocente, tanto semplice, tanto meraviglioso.
-Ciao piccolino!- gli disse Will abbassandosi alla sua altezza e lascuandogli un buffetto sulla fronte -Come ti chiami?- Il bambino la guardò sorpreso prima di sorridere imbarazzato. Non aveva mai visto una ragazza bella come la sua sorellona.
-William- rispose sorridendo al bellissimo sorriso che gli rivolse la rossa.
-Che bel nome che hai piccino!- le disse prendendolo in braccio e facendolo roteare tra le sue braccia.
Susan e Collins osservavano commossi la scena. Mai avrebbero potuto immaginare di vedere una scena del genere. Era tutto così bello. Finalmente la loro famiglia era di nuovo unita e pareva più felice che mai.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h. / Vai alla pagina dell'autore: karter