Poco più di un ruscello,
Un ramo spezzato di un tronco malato...
Così mi cogliesti, debole foglia d'autunno
Così mi curasti... e tornò primavera.
Al sole rinaqui, tra la culla della tua chioma
E mi stupii a vedere il mio ramo diventato fronda.
Or che la brina è caduta su noi
Cerco le fronde, i tuoi rami possenti...
Sono innevati, sono gelati
Mi fanno del male, son aghi d'abete
Mi voglion lasciare, mi lascian cadere
Gelare al vento, lasciarmi seccare...
Qui nella neve si sta male sai?
Quel ruscello che ero, ora sono i miei occhi,
I miei occhi bagnati, che guardano a te....
Lontano...
Qui nella nebbia riesci ancora a vedermi?
Senti ancor scorrere la linfa che ci univa?
Non vedi il bocciol tuo la in quel buoio suolo?
Forse no...la nebbia è troppo fitta
E ti chiedo perdono, perdono dell'ingenua speranza,
Perdono di essere nata fiore e non faggio...
A ogni inverno muoio sai?
Tu la sapevi e mi accudivi, cosa è cambiato ora?
Ogni primavera rinasco, anche se un po mi fa male...
Rinasco per te, per aspettarti fino all'inverno
E tu non ci sei...non sei mai tornato...
Tu che lasciasti me, delta del tuo fiume...