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Autore: TotallyOwl    19/02/2015    4 recensioni
-Tu sei un mago, Harry.-
-Un mago? No, non posso essere...un mago. Cioè..io sono Harry, solo Harry.-
Tutti conosciamo il momento in cui Harry Potter ha scoperto la sua natura, ma come sono stati i primi atti di magia degli altri personaggi della saga?
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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23 Giugno 1991.

Starnutisce, ancora, dentro al lenzuolo. Non apre neanche gli occhi, sa già che è tutta quella polvere a dargli quell’immenso fastidio. Si rigira su un fianco, ma un altro starnuto lo coglie. È notte, anzi, forse già mattina, ma sa che ancora non può alzarsi perché, come sempre, come da sempre, è chiuso dentro quel sottoscala. Aspetta, Harry, aspetta che il sonno abbia nuovamente il sopravvento sul buio e su quelle infinite particelle di sporco che svolazzano in aria e che lui, imperterrito, continua ad inalare.
L’ennesimo starnuto, l’ennesimo cambio di fianco.
Certe notti sono semplicemente più lunghe di altre, e questo Harry James Potter lo sa davvero bene. Quella notte, per esempio, gli sembra quasi un presagio, quasi un’epifania. Non crede alle coincidenze, Harry, beh, a dirla tutta non crede proprio in niente, Harry. Non ha un amico, non ha un confidente. Ha solo uno zio burbero, una zia acida e un cugino bullo. Ha due o tre soldatini, è vero, di quelli verdi, di plastica. Ha mezzo vagono di un trenino con cui Dudley non gioca più. Nient’altro.
Starnuto.
Sente un miagolio, lontano, ma non si scompone: Privet Drive è piena di gatti, nelle strade tanto quanto nelle case. Tende meglio l’orecchio e quel gatto gli sembra terribilmente vicino.
Starnuto.
Rabbrividisce, Harry, nonostante quella sia una calda notte estiva, il solo lenzuolo non basta. Si gira, per l’ennesima volta e si lascia scivolare in un sonno di polvere e miagolii.
 
-Sveglia, cugino!!-
Dudley Dursley salta su e giù per le scale, noncurante dell’ennesima tempesta di polvere che travolge il ragazzino nel sottoscala.
Harry sbaglia, si tira su lento, si stropiccia gli occhi con il dorso delle mani. Apre le palpebre, inforca gli occhiali ed osserva il contenuto della sua stanza: nient’altro che buio. I suoi occhi di giada impiegano qualche secondo per abituarsi a quell’oscurità.
Poi Zio Vernon accende la luce e toglie il catenaccio.
-Voglio essere chiaro con te, ragazzo. Non un solo passo falso. Non uno. Questo sarà il miglior compleanno di Dudley e tu non farai una, no, che dico, non farai mezza stranezza delle tue. Stai buono, zitto, e ringrazia.- sbotta il grosso uomo, cercando di tenere i propri occhi minacciosi su quel bosco verde che Harry ha nelle orbite.
-Come faccio a ringraziare, se devo star zitto?- risponde il ragazzino.
Vernon Dursley diventa paonazzo. Harry giura che stavolta l’ha fatta grossa, ne è certo, vede come lui sta alzando il braccio. Stavolta ci andrà giù pesante. Lo zio Vernon non alza le mani su di lui, beh, quasi mai. Lo fa solo quando Harry dice, o fa, qualcosa che lo contraddice e lo manda nel pallone. Come adesso, ecco, che gli ha fatto notare quanto le sue parole mancassero di senso.
Uno strillo acuto, proveniente dalla cucina, lo salva. La zia Petunia sta facendo i suoi migliori auguri a quel grosso bamboccio che si ritrova come figlio.
 
Lo zoo. Sono dovuti andare allo zoo perché il piccolo Dud non ha ricevuto abbastanza regali e si è messo a frignare. Harry accartoccia le dita, serrando il pugno. È stanco. Perché non ha dormito bene. Perché c’è caldo. Perché odia lo zoo. Perché odia Dudley e lo zio Vernon e la zia Petunia. Perché non gli hanno mai fatto un regalo di compleanno, né probabilmente sanno quando è il suo compleanno.
Harry sospira, si passa una mano fra i capelli scuri e disordinati, e un briciolo di rabbia vola via, al suo posto giunge solo il pensiero di una mamma e di un papà che non conoscerà mai.
 
 
-Muoviti!-
Dudley sbatte il suo grasso pugno, vigorosamente, sul vetro. Dopo  felini, gli squali e i rinoceronti ha voluto vedere i serpenti ed Harry l’ha seguito, senza molta voglia, in tutto il suo tragitto. Adesso guarda il cugino sbattere le mani sul vetro nel tentativo di svegliare un grosso pitone e per un attimo si chiede chi sia, l’animale, tra i due.
-Ho detto, muoviti!!-
Un altro pugno sul vetro.
-Non può sentirti, sai?- dice, lieve, al cugino.
-Stai zitto, Harry.- sbotta Dudley.
Il serpente non accenna a muoversi, Dudley non accenna a fermare le botte sul vetro.
È stanco, Harry. Ha mal di testa, Harry.
-Dudley, smettila, dai. Non può sentirti.-
-Stai zitto, Harry!-
-Non starai mica infastidendo tuo cugino nel giorno del suo compleanno, vero? Chiedi scusa, chiedi immediatamente scusa!-
Anche la zia Petunia non alza quasi mai le mani su Harry, ma quando lo fa, la sua tecnica preferita è agguantargli un orecchio, come se fosse un po’ un guinzaglio. Lo forza a girarsi verso il cugino.
È stanco, Harry. Ha mal di testa, Harry. Non sopporta la maleducazione, Harry.
Succede.
Un attimo Dudley è lì a battere sul vetro, un attimo il vetro scompare e il ragazzo cade dentro la piccola cella in cui è contenuto il serpente. Il pitone, probabilmente allarmato dalle vibrazioni emesse dal tonfo, tira sù il capo. Sibila un poco e poi decide che è ora di andarsene via da quello zoo, e striscia via. Dopo qualche metro, però, si gira verso quello strano ragazzino dai capelli scuri ed occhi verdi, nascosti dietro quei grossi e rotti occhiali tondi.
-Grassssssssssie.-
Harry James Potter, nonostante le urla di Dudley, gli strilli di Petunia, le grida Vernon, sente perfettamente ciò che il serpente gli ha detto e non si scompone un attimo.
-Ma figurati.-
 
Solo undici giorni dopo l’accaduto, Harry James Potter capisce il perché.
-Tu sei un mago, Harry.-
Solo undici secondi dopo le parole di Hagrid, Harry James Potter capisce chi è.


Ciao a tutti! Questa sarà una raccolta delle "prime magie" dei personaggi della saga, così come le ho sempre immaginate. Ho scelto di iniziare con Harry, perchè Harry, beh, è Harry. Certo, lo so, questo spaccato di storia ce lo descrive molto meglio zia Row, ma pazienza, dovevo includerlo e così ho fatto. Spero che l'idea dietro a questa raccolta non sia qualcosa di banale, già letto o già scritto. Non so quanti personaggi inserirò, nè quanto sarà eterna questa raccolta, dato che è sinceramente un'idea che mi è venuta sotto la doccia. Come alcuni di voi probabilmente già sanno, ho le mani in pasta con una lonf fic che è e resterà la mia priorità, eppure....volevo scrivere qualcosa di diverso, ed eccomi qui.
Adesso cesso questo blaterare interiore che mi prende ogni sempre.
-A.

 
  
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