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Autore: rora02L    20/02/2015    4 recensioni
*Seguito de "Saresti davvero pronta a morire per me ?", si prega di aver letto o di leggere prima questa FF*
Fine della Grande Guerra ninja ... riusciranno Hinata e Naruto a ritrovarsi e a scoprire il vero significato dell'amore ? Riusciranno a superare il dolore, le perdite e la paura della morte ?
Spero di avervi incuriosito. Ringrazio di cuore colore che hanno seguito e amato la FF precedente, mi auguro che anche questa sia all'altezza ... e mi scuso per il ritardo.
Saluti a tutti !
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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So I'm following the map that leads to you !

P.O.V- Hinata
Ormai l’inverno è arrivato anche a Konoha e tutti si stanno già preparando per il Natale. Come sempre, vado al negozio di fiori di Ino, che mi consiglia di prendere una stella di Natale per Neji, al posto del solito girasole, che non è più di stagione. Annuisco, pensando ai natali passati con il mio nii-san: lui odiava le festività, diceva che lo innervosivano. Ma a casa nostra si facevano lo stesso e sapevamo tutti che mio cugino era felice di passare le feste con noi, visto che i suoi genitori non c’erano più.
Probabilmente per questo si sentiva malinconico durante le festività: ricordava la sua famiglia, i suoi genitori. E sapeva che non avrebbe mai potuto colmare il vuoto della loro perdita.Come noi non riusciamo a colmare il vuoto per la sua. Ma le feste di Natale si svolgeranno ugualmente, ma non più in casa nostra. Niente scambio di regali in famiglia, niente albero di Natale e niente cenone fastoso.
Hanabi mi ha consigliato di accettare l’invito di Kiba per il cenone a casa sua, ma non mi sembra il caso … sarei di troppo in quella famiglia. E non voglio lasciare la mia sorellina da sola con nostro padre la vigilia di Natale. Passeggio per le strade del villaggio con la pianta dentro ad un sacchetto di plastica. Le strade sono piene di luci e colori, i negozianti aprano le loro bancarelle, decorate con nastri, luci e campanelli.
“Hai sentito la notizia ?!”esclama una ragazzina davanti a me all’amica che le sta accanto.
“Sì sì ! Ormai è confermato: Naruto Ukumaki farà ritorno tra dieci giorni ! Sono così emozionata !” risponde l’altra, tutta eccitata. Mi blocco di colpo. Non riesco a crederci, ormai è da due anni che non lo vedo e non ho nemmeno avuto qualche notizia su di lui. Come mai non sono stata informata del suo ritorno ?
Sto per mettermi a piangere per la rabbia e la frustrazione. Stringo in mano il sacchetto e digrigno i denti.
“Oh, dato che tra poco è Natale, potrei fargli un regalo ! Sarebbe così romantico …” cinguetta la ragazza dai capelli più lunghi, la prima che aveva parlato.
“Sì, magari in questo modo l’Eroe si innamorerà di me !” dice l’altra, intrecciando le dita delle mani e sospirando.
“Vorrai scherzare ! Naruto-senpai si innamorerà sicuramente di me, gli farò uno splendido regalo !” ribatte la prima, annuendo.Le due iniziano a litigare, entrambe vogliono fare un bellissimo regalo a Naruto per farlo innamorare. Abbasso lo sguardo.
Naruto non è più il ragazzino che conoscevo, quello di cui tutti avevano paura: ora era l’Eroe del mondo ninja. Dunque lo scapolo più desiderato da tutte le ragazze di Konoha e non solo. Una concorrenza spietata, insomma. Sospiro abbattuta, chiedendomi cosa posso fare. Non voglio perderlo, non per cola di queste galline che mirano a lui solo perché è l’Eroe, non perché è Naruto. Io invece lo amo da sempre.
Ripenso al sogno che ho fatto, imprigionata in quello strano bozzolo infernale. Mi chiedo se potrò mai trasformarlo in realtà, almeno per quel che riguarda Naruto. Ovviamente far tornare in vita Neji è impossibile. Ricordo ancora il rosso di quel tramonto stupendo, di quel sogno irreale. Il calore dell’abbraccio di Naruto, la passione travolgente che mi divorava ogni volta che le nostre labbra si incontravano.
Una bancarella cattura la mia attenzione: è piccola, semplice e senza alcuna decorazione natalizia. Vende lana, seta ed altro materiale da sartoria. Poi lo vedo: un gomitolo di lana rosso fuoco, morbido e dal colore scintillante. Ne sono irrimediabilmente attratta. Lo compro, senza pensarci troppo.
Solo dopo mi accorgo che, non sapendo lavorare a maglia, non posso farci molto.Poi, all’improvviso, un vecchio ricordo mi ritorna alla mente.
Nevica da ore. La neve scende implacabile. Credo proprio di essermi persa in questo bosco innevato, dove tutto è uguale e bianco.
Mi guardo intorno, timorosa, cercando di capire dove mi trovo. Una bambina di sette anni che si perde nel bosco … 
Ero andata lì per sfuggire da un gruppo di bulletti che mi avevano presa di mira, perché ero debole ed indifesa. Fa freddo, molto freddo
.
Mi scaldo come posso, strofinandomi le braccia e stringendole al petto. Poi sento un rumore di passi, mi volto spaventata: mi hanno raggiunta. Indietreggio, cercando di scappare. Ma ormai sono circondata, in trappola. Stringo gli occhi, aspettando che il pugno del bambino che mi sta davanti mi raggiunga e mi colpisca in faccia.
“Ehi, voi ! Lasciatela in pace !”

Apro lentamente gli occhi. Tutti i bulletti sono girati e guardano un bambino della nostra età, dai bei capelli biondi con una sciarpa rossa al collo. Sgrano gli occhi, credo di aver già visto quel bambino. Mi piacciono molto i suoi occhi, lui mi piace molto. Ma mi hanno detto che è pericoloso, che non devo avvicinarmi. Mi chiedo perché sia qui. Il bambino che stava per colpirmi si avvicina a Naruto: “ Cosa c’è, vuoi essere picchiato anche tu ?!”
Naruto non risponde, si limita a guardarlo in cagnesco, facendo arrabbiare l’altro. Schiva abilmente un pugno dell’aggressore, per poi esclamare: “Siete dei vigliacchi ! Ve la prendete con una ragazza …”

Dopo aver detto questo, colpisce il naso del bullo, spaccandogli il naso e facendo fuggire i suoi complici. Io intanto ero rimasta imbambolata a fissare il mio salvatore, bello come un angelo e coraggioso come un leone. Nessun’altro mi aveva mai protetta.Si avvicina lentamente a me e mi chiede con voce dolce: “Hai freddo, Hinata-chan ?” Arrossisco di botto e mi limito ad annuire. Nonostante io indossi già una sciarpa, Naruto si toglie la propria e me la avvolge gentilmente sopra la mia, sorridendomi: “Così starai più al caldo. Me la ridarai quando sarai arrivata a casa …”
Ci avviamo verso il villaggio, l’uno accanto all’altro. Dalla sciarpa rosso fuoco di Naruto viene un buon profumo: il suo. Virile, nonostante sia un bambino come me. Forte, coraggioso, energico come non ne avevo mai visti prima. Vorrei essere così. Voglio essere forte e coraggiosa come Naruto. Così, un giorno, sarò io a salvare lui. Mi avvicino un pochino di più a lui e gli prendo la mano. Naruto si volta a guardarmi, preoccupato. “G-grazie … N-Naruto-kun.”sussurro io, allungandomi per dargli un bacetto sulla guancia. Spero che non gli dia fastidio, non è da me dare così tanta confidenza alle persone. Ma sento di potermi fidare di questo bambino biondo che mi ha slavata. Arrossiamo entrambi, io più di lui. Naruto risponde imbarazzato: “Di niente … Hinata-chan.”
Sorrido intenerita, ritornando al presente. Ora so che cosa fare con questo gomitolo di lana: una sciarpa per Naruto. Fatta a mano da me. So bene che, molto probabilmente, lui non si ricorda per niente di questo episodio. Ma … voglio essere io a scaldarlo, questa volta. Voglio che il mio regalo riesca a scaldare ogni notte fredda, ogni momento buio. Voglio che gli scaldi il cuore.
                                                           *
P.O.V. – Naruto
“Dove credi di andare a quest’ora, Sakura-chan ?”
Lei si blocca di colpo, colta in fragrante. Mi avvicino di più a lei, che sta per varcare il cancello del Villaggio della Sabbia. L’ho seguita fino a qui, avevo uno strano presentimento che mi ha svegliato nel cuore della notte. Poi ho visto Sakura sgattaiolare via per i tetti del villaggio e l’ho inseguita.Si gira e mi guarda con le lacrime agli occhi: “Vado … da Sasuke. Ho … ho ricevuto una lettera in cui dice di essere nella foresta tra la Foglia e la Sabbia … così … voglio andare a cercarlo.”
Sospiro, Sakura è sempre la solita. Andrebbe a cercare Sas’ke anche in mezzo alle fiamme, quel teme …
Le sorrido e le chiedo: “Che ne dici se ci andassimo insieme domani mattina ? Troverò una scusa per tenere occupata nonna Tsunade, così avremo il tempo per cercare il teme, ok ? Meglio che tu non vada da sola … non si sa mai.”
Mi guarda dubbiosa, poi si getta tra le mie braccia, ringraziandomi. Capisco perfettamente i sentimenti di Sakura ed è inutile cercare di tenerla lontana dal teme: troverebbe un modo per andare da lui. Lei trova sempre il modo per stare al suo fianco, questo è sempre stato il suo unico desiderio.Fin da quando eravamo all’accademia, lei voleva stare con Sasuke. Ed io … mi ero anche invaghito di lei. Sento ancora qualcosa per Sakura, ma so per certo che non è amore. Penso sia una profonda amicizia, le voglio bene come se fosse una sorella. Ma non voglio baciarla ora, né ne sono geloso. Mi sta bene che lei sia innamorata del teme, ora. Invece, con Hinata … appena la vedo, ho voglia di abbracciarla, baciarla e tenerla per me.Sembra quasi che lei riesca a farmi impazzire. Mi chiedo se questo è ciò che tutti chiamano amore. Mi manca. Mi mancano i momenti passati con lei, erano così dolci …
Accompagno Sakura alla sua stanza, attraverso la finestra aperta. La saluto, augurandole buona notte e assicurandole che domani troveremo Sasuke. Ancora una volta, Sakura dimostra di fidarsi totalmente di me e delle mie parole. Mi è dispiaciuto vedere il teme andare via, quel giorno. Ma sapevo che era la cosa giusta da fare e che un giorno tornerà da Sakura. Tornerà a Konoha. Mi fido di Sas’ke.Ritorno anche io nella mia camera e cerco di addormentarmi. Il sonno mi prende subito, tanto che faccio un sogno strano.
Una bambina in un bosco innevato, spaventata e spaesata, che corre a perdifiato tra gli alberi e la neve fresca.
Indossa una sciarpa rossa come il fuoco e mi guarda, gridando il mio nome disperatamente. Riconosco i capelli dello stesso colore della notte, tagliati a caschetto con una ampia frangia, ed i delicati occhi perlacei.
Inizio a rincorrerla, gridando di rimando il suo nome: “Hinataa ! Sono qui, Hinata ! Non correre via, sono qui !”
Sembra che lei non riesca a raggiungermi. O che io non riesca a raggiungere lei, non lo so. Sono spaventato e preoccupato per lei. Allungo una mano verso la sua figura sfuggente, cerco di prenderla per il cappotto. Ma scivola dalle mie mani, non riesco a prenderla. Una voragine scura appare davanti alla bambina, lei ci cada, guardandomi un’ultima volta con le lacrime agli occhi e pronunciando disperata il mio nome. Sgrano gli occhi. L’ho persa … Mi inginocchio tra la neve, urlando il suo nome e piangendo disperatamente. Batto i pugni contro la neve scesa a terra e delle domande rimbombano nella mia testa, straziandomi il cuore: perché non sono riuscito a salvarla ? Perché ? Perché devono tutti morire a causa mia ? Perché non sono riuscito a proteggerla ?

Rivedo tutti i volti dei ninja che sono morti durante la Guerra: soprattutto Neji, che mi guarda con aria di rimprovero e mi chiede perché non ho mantenuto la promessa, perché non sono stato accanto a sua cugina come avevo promesso.“Lei ti stava aspettando, ti stava cercando … e tu non sei venuto.”
Mi risveglio, completamente sudato ed ansimante. Ho avuto spesso incubi dopo la Guerra, ma questo era diverso: non erano soltanto i morti a rimproverarmi. Anche Hinata lo stava facendo. Mi chiedeva perché non ero accanto a lei.Lei ci era sempre stata, nei momenti più bui era accanto a me. Ed io l’ho lasciata da sola, ancora una volta, a sopportare il dolore per la perdita di Nejie dei ricordi terribili della Guerra. E tutto perché io dovevo diventare più forte, voglio ancora diventare Hokage. Ma mi chiedo se questo prezzo sia adeguato alla ricompensa.
Mi risistemo tra le coperte dopo essermi sciacquato il viso e cerco di riprendere sonno. Quando tornerò, non la lascerò più sola. Lo prometto. Ancora dieci giorni, Hinata. Ancora dieci notti, passate a sognarti. 
                                                               *
P.O.V- Hinata
“Così, bravissima !” si complimenta con me Kurenai-sensei. Sto imparando a lavorare a maglia da lei, non sapevo ne fosse capace. L’ho scoperto qualche giorno fa, per caso.
Durante gli allenamenti aveva portato suo figlio di due anni, visto che non sapeva a chi affidarlo. Lo faceva spesso. Il piccolo però, quel giorno, aveva dei bellissimi guanti di lana grigi fatti a mano. Gli chiesi dove li avesse comprati, ma lui scosse la testa: “No compati. Fatti mama !” Batté le manine gioioso, sorridendomi. Così domandai a Kurenai-sensei se era vero. Lei confermò: “Sì … perché ti interessa, Hinata ?”
Arrossii un po’, ma poi mi decisi a raccontarle tutto. La donna fece un sorriso bonario, da madre, e mi promise che mi avrebbe insegnato.Quindi … eccomi qui, al mio primo giorno di apprendistato.Kurenai-sensei è molto paziente, come sempre, ed è un ottima insegnante anche in questo campo. Apprendo veloce da lei, anche perché il tempo scorre e per fare una sciarpa come si deve ci vogliono molte ore e tanta pazienza.
Sorrido al pensiero: quanti anni ho aspettato Naruto ? Quanta pazienza ho dovuto avere con lui ? Quanto ho dovuto resistere, quando lo vedevo innamorato di Sakura-chan ? Questa sciarpa è perfetta, rappresenta benissimo ciò di cui è fatto il mio amore per lui: costanza, impegno, voglia di migliorarsi e dedizione. Ma anche affetto, tenerezza e calore.
Spero proprio che gli piaccia.
                                                             *
P.O.V- Naruto
Le uniche cose che destano l’interesse di nonna Tsunade sono: l’alcool, il gioco d’azzardo ed i soldi. Quindi, perché non combinare le cose per creare un perfetto diversivo per Sakura ?
“Nonna Tsunadee !” grido, entrando nella stanza dove lei e Gaara stanno discutendo sui risultati del mio allenamento. La mia ripresa è stata da record, ad un altro essere umano sarebbe servito almeno il doppio del tempo. Ma, grazie ai poteri della Volpe, il mio corpo si è ripreso in fretta anche da questo trauma ed ora controllo il braccio destro alla perfezione, anzi … ho persino migliorato il mio rasengan.
La donna mi guarda seccata per poi sgridarmi: “Cosa diavolo urli, Naruto ?! Si può sapere che vuoi ?!”
Sta per picchiarmi a sangue, lo vedo dal suo sguardo omicida. Cerco aiuto da Gaara, ma lui è completamente assorto dai risultati degli esami, che legge diligentemente senza badare a noi. Deglutisco e mi faccio coraggio, devo farlo per Sakura. Lei in questo momento si sta già dirigendo verso la Foglia. Inizio a balbettare intimidito dalla donna: “V-volevo a-avvisarti che … c-c’è una lotteria i-in paese. Vendono g-gli ultimi biglietti e … nessuno ha ancora v-vinto il primo premio: u-una fornitura di sakè a vita !”
Lei mi guarda dubbiosa e ribatte: “Non ho mai sentito parlare di questa lotteria … ed io me ne intendo, le conosco tutte. Naruto … stai forse parlando della lotteria Sautoru, quella indetta dal più grande produttore di sakè del paese del Fuoco ?”
Io rimango un attimo spiazzato, esiste davvero una lotteria simile ? Ma devo riprendermi subito, annuisco vigorosamente e dico che è proprio quella. Nonna Tsunade non perde tempo, mi prende per la maglia e mi trascina fuori, dicendomi che mi deve assolutamente portare al luogo dove vendono gli ultimi biglietti. Esclama, esaltata come poche volte l’ho vista: “Gli ultimi biglietti sono sempre i migliori ! Si hanno più possibilità di vincere, ma dobbiamo sbrigarci ! Muovi il culo, Naruto, e dimmi subito dove li vendono !” Bingo, aveva abboccato.
                                                          *
 Una mia copia, invece, seguì Sakura-chan sia per sicurezza sia per sapere a che ora sarebbe tornata. Intanto, do alla nonna Tsunade il suo premio di consolazione: tre bottiglie di sakè da scolarsi felice.Ovviamente non potevo farla vincere: si sarebbe immediatamente insospettita e poi non avrei mai potuto darle il suo premio.
Mi chiedo come farà Sakura-chan a trovare il teme in mezzo alla foresta, credo se lo stia chiedendo anche lei. Ma non c’è tempo per i tentennamenti, magari una botta di fortuna aiuterà la mia amica a trovare quel demente di un Uchiha.
Sakura salta da un ramo all’altro della foresta, ormai è arrivata, deve “solo” setacciare la zona per trovare Sas’ke. Dopo una ventina di minuti, avvista una persona incappucciata, vestita tutta di nero, che cammina tranquilla sul sentiero che porta alla Foglia.
Sakura scende, speranzosa. La seguo, tenendomi a distanza. Lei si avvicina titubante all’uomo: “Sasuke … ? Sei tu ?”
Allunga una mano, tocca la spalla dell’uomo, che si gira subito. Sakura sgrana gli occhi: davanti a sé ha un uomo dalla pelle bruna, gli occhi azzurri ed i capelli neri molto lunghi legati in una coda. L’uomo la guarda con aria interrogativa.Sakura si sposta, come scottata, delusa da quella rivelazione. Si scusa col signore e sta per andarsene, ma l’uomo la prende per un polso e la abbraccia. Il viso dell’uomo diventa indiscutibilmente quello del teme, che ha un occhio coperto da un ciuffo scuro e si è fatto crescere i capelli. Sas’ke abbraccia la rosa, sussurrandole piano all’orecchio: “Sono io. Che diavolo ci fai qui, Sakura ? Non dovresti essere qua, scema, è pericoloso …”
Ma le sue parole di rimprovero vengono interrotte dalle labbra della ragazza. Sakura lo stringe a sé, mettendogli le braccia al collo, e lo bacia con le lacrime agli occhi. Ora che ci penso, questo deve essere il primo bacio tra i miei due amici. Sasuke sembra paralizzato, non si muove di un millimetro. Piano piano inizia a sciogliersi, appoggia le mani sui fianchi della sua ragazza e partecipa almeno un minimo al bacio. I due si staccano appena, col fiatone. Sakura lo guarda negli occhi, trattiene ancora le lacrime, e gli dice dolce: “Mi sei mancato, stupido Uchiha … - affonda il viso nel suo petto e stringe la casacca scura del teme, sembra quasi che si stia aggrappando a lui- non lasciarmi, ti prego … portami via con te.”
Sasuke sgrana gli occhi, sorpreso. Penso si debba ancora riprendere da quello scambio di effusioni a cui non è abituato, tra l’altro. Con voce ferma e severa, risponde: “Lo sai bene che non posso portarti con me, non ora … che vita potrei mai offrirti, sempre a scappare e nascondersi ? Senza una casa dove stare, un focolare dove ritornare, una famiglia a cui riunirsi … meriti di più. Io non te lo posso dare. Ti chiedo di aspettare ancora.”
Lei alza il viso dal suo petto, con lo sguardo infuocato, ed inizia ad urlare: “Per quanto ancora, Sasuke ?! Quanti anni ancora ?! Non capisci ? L’unica cosa di cui ho bisogno sei tu, idiota ! Non mi importa di nient’altro !” Gli sta per sferrare un pugno in faccia talmente forte da sfigurarlo, ma il teme lo devia facilmente. Anche perché sa che lei non gli farebbe mai del male, non ne è stata capace nemmeno quando era nostro nemico.
Ha il pugno di Sakura in una mano, le apre la mano e ne appoggia il palmo sul petto. Lei sembra molto sorpresa, forse il cuore del teme batte furiosamente nella cassa toracica. Si guarda la mano e poi il suo sguardo torna ai due occhi neri di Sas’ke. Lui ricambia lo sguardo, impassibile.  Avvicina la bocca ad un suo orecchio, tenendole sempre la mano sul suo cuore, e bisbiglia: “Sakura … tornerò."
Lei annuisce, lasciando scorrere le lacrime sul suo volto. Il teme sembra non badarci. Le lascia un dolce bacio a stampo sulle labbra rosse e poi ritorna in viaggio, riprendendo le sembianze fittizie di prima. Il tempo del mio clone è scaduto, non mi resta che aspettare il ritorno della mia compagna di squadra a Suna.
Nonna Tsunade ormai è completamente ubriaca, traballa di qua e di là, gridando frasi a caso senza senso. La trascino ai nostri alloggi, cercando di non farla cadere.Spalanco con un piede la porta della sua stanza e la getto di peso sul suo letto, mentre lei biascica, ora improvvisamente triste: “Jiraja …”
Affonda il viso nel cuscino e si addormenta, con le lacrime agli occhi. Rimango sconvolto, non avevo MAI visto la nonna Tsunade piangere. Lei fa sempre la donna tutta d’un pezzo, l’ex Hokage del villaggio.A volte mi dimentico che è ancor prima una donna, una persona, con dei sentimenti e tutto il resto. Chiudo gentilmente la porta e la lascio dormire. Tiro un sospiro di sollievo, il piano è riuscito. Ora devo andare a vedere come sta Sakura. Certo che le donne sono proprio problematiche … mi chiedo come mai Shikamaru abbia deciso di sposarsi, per lui le femmine sono sicuramente una rottura, coi loro sbalzi ormonali eccetera. Magari Temari lo ha costretto oppure lo ha ammaestrato per benino.Apro la finestra della stanza di Sakura. Lei sguscia dentro, senza proferire parola. Si sistema la divisa e si siede sul suo letto.
Io mi avvicino e le chiedo: “Allora … com’è andata ?” Non riesco a fare a meno di ridacchiare, ripensando al bacio tra il teme e la sua “piattola dai capelli rosa”, come la chiamava lui da piccoli.
Mi guarda con aria di sufficienza e sibila: “Non hai già visto abbastanza, Naruto ? Guarda che ho visto la tua copia che mi seguiva …”
Ridacchio imbarazzato e le spiego le mie ragioni: “Ma guarda che era per sicurezza, non volevo mandarti da sola … tutto qua.”
Lei mi sferra un pugno dritto in testa, atterrandomi: “Baka, io so badare benissimo a me stessa ! Ed ora … fuori dalla mia camera !”
Esco di corsa dalla stanza, quasi avessi una tigre a rincorrermi. Penso sempre di più a questo: le ragazze sono proprio strane. 
                                                          *
P.O.V – Hinata.
Decido finalmente di parlare con Ino per farmi dare qualche consiglio, ormai mancano tre giorni al ritorno di Naruto. Sono davvero agitata. E non sono nemmeno a metà del lavoro con la sciarpa, ma dovrei farcela giusto per la vigilia. Entro nel negozio della mia amica, titubante e leggermente rossa in viso.
Lei mi saluta esuberante come sempre, ma nota subito il mio comportamento diverso. Appoggia il braccio al banco e mi chiede, con aria maliziosa: “Hinata … ti vedo un po’ strana oggi. Non sarà che … sei agitata per il ritorno di Naruto, vero ?” Il mio viso prende fuoco, rispondendo per me. Mi sento davvero imbarazzata.
Ino ridacchia divertita: “Tranquilla, Hinata … non è mica una novità. So anche che hai un sacco di rivali … ma penso che anche Naruto provi qualcosa per te, giusto ?” Mi fa l’occhiolino, poi si gira a sistemare dei vasi, in attesa di una mia risposta.
Io inizio a farfugliare: “Ecco … non … non lo s-so con certezza. Insomma … è passato del tempo dall’ultima volta che ci siamo visti. Magari … non prova più niente per me … e … non sono certo la ragazza più avvenente di Konoha …” Mi mordicchio il labbro inferiore, nervosa al pensiero che qualcuna me lo possa portare via.
Ino si volta e riprende a parlare: “Mmh … pensala così, Hinata: se non prova più nulla per te, vuol dire che non dovevate stare insieme e basta. Che non ci tiene abbastanza a te. Quindi, meglio così. Potresti metterti con Kiba, so che ci tiene molto a te …” Scuoto la testa e ribatto: “No no … lui è un amico prezioso, un fratello … ma non … non …”
Non riesco a finire la frase. Vorrei dire che non mi fa battere il cuore come fa Naruto. Non mi fa venire voglia di abbracciarlo, accarezzarlo, baciarlo e gridargli che lo amo. In questo periodo, poi, a causa dei racconti particolareggiati di Ino, mi sono chiesta come sarebbe fare l’amore con Naruto. Ero arrossita a quel pensiero. Ma mi sono anche accorta che non potrei farlo con nessun altro.Ino sorride divertita: “Non ti attizza, insomma. E dai, Hinata ! Puoi anche dirle queste cose alla tua amica Ino.” Sorrido anche io e le chiedo: “ E … se dovesse … se … se Naruto prova ancora qualcosa per me ?”
Lei incrocia le braccia, ghignando: “In quel caso … non dovremo far altro che dargli una spintarella, diciamo così. Fagli capire che sei la sua donna, che vuoi lui e nessun altro. Vedrai, non saprà resisterti e correrà da te.
“E c-come dovrei fare ?” le domando. La bionda allarga il suo ghigno, credo sia compiaciuta della mia ingenuità e del fatto che mi sto affidando a lei. Mi prende per mano e mi porta correndo nel retro bottega. Non capisco cosa voglia fare. Ci fermiamo di botto davanti ad un lungo specchio a muro. Posso vedere la mia intera figura. Ino mi fa cenno di guardare ancora.  “Vedi ? Sei bellissima, amica mia ! Devi essere tu la prima a capirlo … poi vedrai che anche lui lo capirà. Eccome se lo capirà …” mi rassicura lei, dandomi una pacca sulla spalla.
Credo che Ino abbia ragione: sono diventata proprio una donna. Il mio corpo è generoso, ma non sproporzionato. I miei lunghi capelli color notte sono fluenti e morbidi come pochi. Le mie labbra rosee sono morbide ed i miei lineamenti si sono addolciti, oltre ad essere diventati più maturi. Sorrido compiaciuta al mio riflesso, scoprendomi bella, proprio come dice Ino. Lei sorride soddisfatta ed esclama: “Sarà il caso di mostrarlo questo bel corpicino, non credi ? Appena finisco il turno, si va a fare shopping ! Non ammetto repliche, Hinata ! Ti compreremo un vestitino che farà letteralmente sbavare il tuo amico biondino !”
Arrossisco all’idea, ma non mi oppongo, so che sarebbe del tutto inutile. Mi aspetta una intensa sessione di compere con le regina dello shopping, so già che sarà dura. Ma è anche vero che non ho mai fatto compere con una amica, sarà divertente. Sorrido ad Ino ed annuisco contenta.
 


Angolo autrice :
Allora, in questo capitolo non è successo molto di "concreto" tra i nostri due innamorati. Dovrete aspettare il prossimo capitolo, sorry XD
Spero che vi sia piaciuto ugualmente. Ringrazio tutti voi che recensite, ma anche coloro che leggono e basta ...
In questo periodo, ho avuto decisamente alti e bassi. Spero di riprendermi del tutto, altrimenti la vedo dura scrivere un bel capitolo allegro ... vi dovrete accontentare di questi, un po' malinconici e leggermente tristi.
Mi auguro di leggere nuove recensioni ... e spero che continiuate a seguire questa mia FF.
A presto !
La vostra Rora-chan ! <3

 

https://www.youtube.com/watch?v=Y7ix6RITXM0 
(Canzone che mi ha ispirata, mi piace tantissimooo !)
  
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