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Autore: Cat_Writer    20/02/2015    7 recensioni
E se Shinichi e Ran non fossero amici d'infanzia?
E se Shinichi si trasferisse a Tokio da Osaka?
Cosa porta Shinichi a Tokio?
TRATTO DAL CAPITOLO 4:
“- non lasciarmi qui da sola, per di più al buio -”
“- torno subito, tu non muoverti -” rispose lui sorridendo.
Stava per andare, quando un altro tuono, più forte degli altri
squarciò il cielo, illuminandolo.
Ran saltò in aria dallo spavento, senza rendersene conto
tirò a se Shinichi, che, non aspettandoselo perse l'equilibrio cadendole addosso. Erano molto vicini..

[....]
TRATTO DAL CAPITOLO 6:
[….]
Ran lo guardò negli occhi con rabbia. Non ne poteva più di sentire quelle parole che, alle sue orecchie erano false e inutili.
“- Adesso basta -” il suo tono erano notevolmente alto, Shinichi s'interruppe, vedendo nei suoi occhi tanta rabbia e altrettanto dolore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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           IL GIOCO DEL DESTINO

 

CAPITOLO TRE - UN POMERIGGIO A TROPICALAND

 

Il suono fastidioso e acuto della sveglia si propaga nella camera, ridestando una dormiente Ran dal caldo abbraccio di Morfeo.

Inizia a preparsarsi facendo una
doccia e vestendosi per poi fare colazione con Kogoro.

Dopo aver lavato i denti e salutato il padre esce di casa per andare al Liceo Teitan.
 

Come la mattina precedente tira una brezza fredda capace di far rabbrividire e Ran si stringe ancor di più nel suo caldo cappotto.

 

'Mamma mia, che freddo' pensò Ran rabbrividendo nuovamente.

 

D'un tratto si scontra con qualcosa. No, decisamente non era 'qualcosa' ma qualcuno.

E quel qualcuno lei lo conosceva.

Eccome.


 

"- Shinichi -" disse Ran stupita.

 

"- Gia, proprio io! Sembra che sia destino incontrarci, o meglio, scontrarci in questo modo-" ribattè sorridendo fra il divertito e il malizioso schiacciandole

l'occhiolino.


 

Ran diventò paonazza tanto era rossa, quel modo di fare di Shinichi la metteva a disagio, perchè non sapeva come comportarsi e cosa dire.

 

"- Che ne dici di fare la strada insieme già che ci siamo-" la voce calda di Shinichi la fece sussultare ma annuì concorde.

 

Tra di loro regnava il silenzio, ma non un silenzio teso, era un silenzio trabnquillo, sapeva di complicità.

 

' Ma cosa vado a pensare!' sbottò Ran nella sua testa, arrossendo a quei pensieri.


 

Ma Ran, immersa tra i suoi sproloqui mentali, non si accorse che Shinichi la osservava con la coda dell'occhio, sorridendo divertito e alle volte intenerito
 

da quelle espressioni e dal rossore sul suo viso.


 

                                                                                     ¤ ¤ ~ ¤ ¤



 

"-Ran, Shinichi!-" urla Kazuha vedendo i suoi amici avvicinarsi.

 

"-Kazuha, Heiji, buongiorno-" saluta Ran di rimando, sorridendo sinceramente.

 

I quattro s'incamminano parlando fra loro quando Kazuha attirò l'attenzione dei tre.

 

"-Ragazzi che ne dite di andare al LunaPark che hanno appena aperto?-".

 

"- Stai parlando di TropicaLand?-"chiese Ran guardando l'amica.

 

"- Si esatto proprio quello! Potremmo andare sabato dato che la scuola è chiusa per dei lavori. Allora?-" concluse guardando i tre con un sorriso.

 

Shinichi e Heiji si guardarono, facendo spallucce.

 

"-Per me va bene-" rispose Shinichi, mentre Heiji annuiva concorde.

 

"-E tu, Ran?-" chiese Kazuha guardando l'amica.

 

Quest'ultima sentì tre paia d'occhi puntati su di lei e deglutii.

 

"-Oh..ehm,si certo-" rispose annuendo velocemente.

 

Aveva visto lo sguardo gelante di Kazuha quando stava per rifiutare, e misteriosamente ci aveva ripensato.

 

"-Bene, siamo d'accordo-" finii, chiudendo l'argomento e sentendo la campanella suonare, segnando così l'inizio delle lezioni.


 

                                                                                        § § § § § § §


 

SABATO ORE 11:00

 

Ran era già arrivata, e per quel giorno aveva indossato un maglione blu elettrico e un paio di jeans chiari, ai piedi portava dei semplici stivali bassi.

Niente trucco, non le piaceva usarlo ma lo metteva solo quando era stettamente necessario.

 

"- Ciao Ran-" la salutò Shinichi che era appena arrivato, rivolgendole un sorriso.

 

Anche lui come lei aveva optato per dei blu jeans, una felpa nera e delle converse.

 

"-Non sono ancora arrivati Heiji e Kazuha?-" chiese il detective guardandosi intorno.

 

"- No, adesso provo a chiamare Kazuha-" rispose Ran prendendo il cellulare e digitando il numero.

 

TUUUU. Uno squillo.

TUUUUU. Due squilli.

TUUUUUU. Tre squilli.

 

"- Pronto Ran-" rispose al terzo squillo Kazuha.
 

"- Io e Shinichi siamo già qui a TropicaLand, aspettiamo voi-"le disse la mora.

 

"- Oh, Ran non credo che possiamo raggiungervi, abbiamo avuto un contrattempo-" le disse con tono dispiaciuto.

 

"- Contrattempo?!?-" chiese confusa Ran, attirando lo sguardo curioso di Shinichi.

 

"- Quando stavamo per partire abbiamo sentito un urlo e siamo accorsi, il marito della donna è stato trovato assassinato, e appena arrivato

l'Ispettore Megure ed Heiji è stato
assorbito dalle indagini-" spiegò Kazuha.

 

"- Allora adesso noi vi ragg..-" Ran non fece in tempo a finire che Kazuha la interruppe.

 

"- No, no Ran, non se ne parla. Adesso tu e Shinichi andate al lunapark, vi divertite e basta-" concluse Kazuha perentoria.

 

"- Ma..-" e fu nuovamente interrotta.

 

"-Niente ma, divertitevi-" concluse ridendo e interrompendo la conversazione.

 

Ran ripose il cellulare in tasca e dopo guardò Shinichi che aveva un espressione curiosa.

 

"- Non vengono, hanno avuto un contrattempo-" spiegò Ran al detective.


 

'Siamo soli. Io e Shinichi, passeremo una giornata insieme' pensò Ran.

 

Arrossì a quel pensiero, e distolse lo sguardo.

 

"- Allora, andiamo?-" chiese Shinichi guardandola intensamente.

 

"-Si, certo-" rispose, dopo un attimo d'esitazione.

 

S'incamminarono e dopo aver fatto la fila all'ingresso, entrarono.

 

"-Wow, è bellissimo-" esclamò Ran sorridendo.

 

Shinichi sorrise di rimando vedendo Ran felice. Ma non poteva lasciarsi coinvolgere,c'era troppo in ballo.

 

"- Si, è davvero bello. Da dove vuoi iniziare?-" le chiese sorridendo.

 

"- Oh, ehm..non saprei-" rispose leggermente a disagio Ran.

 

Erano così tante le cose da vedere, che non sapeva da dove iniziare. Shinichi sembrò capire e sorrise dolcemente, facendo un gesto inaspettato per

entrambi.

Le prese la mano, stringendo cautamente la presa. Ran sgranò gli occhi a quel gesto e lo

guardò sbalortita, mentre il cuore pompava velocemente.



 

Shinichi invece guardava intensamente le loro mani, era stupito lui stesso da quel suo gesto.

Era qualcosa di troppo intimo che lui non poteva permettersi di fare. Ma aspettò una reazione da parte di Ran. Quest'ultima guardò Shinichi e sorrise.

Shinichi la guardò, ma internamente le fù grato per non esser sfuggita via da quel tocco, perchè anche se era difficile ammetterlo, quel contatto fra loro,

per
quanto 'pericoloso' era piacevole.

 

"- Allora anche tu sei un detective-" Ran lo riscose da quei pensieri, e lui mentalmente la ringraziò di nuovo.

 

Iniziarono a camminare, continuando a tenersi per mano e se, ad occhi esterni potevano sembrare una coppia, sia Ran che Shinichi sapevano che quel

gesto
rappresentava solo la nascita di qualcosa di importante: la fiducia.

 

"- Vorrei diventare lo Sherlock Holmes del terzo millennio-" rispose Shinichi alla precedente affermazione di Ran.

 

"- E tu? Cosa vorresti fare alla fine del liceo?-" le chiese di rimando.

 

"- Vorrei diventare un avvocato, come lo era mia madre-" rispose distogliendo lo sguardo dal volto del detective.

 

"- Mio padre è uno scrittore di gialli, credo di aver preso da lui la passione per quel genere. Mentre mia madre è un ex attrice-" cambiò argomento

intuendo il
disagio che aveva colto la giovane nel parlare della madre.

 

E continuarono a parlare e a conoscersi, il colore preferito, il cibo preferito, oramai l'imbarazzo di essere soli e praticamente sconosciuti stava svanendo,

lasciando i
due in una bolla fatta di complicità e divertimento.


 

                                                                                            ~ ¤ ¤ ~



 

Visitarono "L'Isola Antica", "L'Isola dell'Avventura e del Vulcano" e "L'Isola dei Misteri e delle Illusioni".

'Il Treno dei Misteri' faceva parte di quest'ultima, così sia Shinichi che Ran si misero in fila per salirci.

Appena ebbero pagato i biglietti, si sedettero in prima fila abbassando la barra nera di protezione.

La giostra iniziò a partire lentamente per arrivare in cima, da lassù riuscivano a vedere almeno un quarto delle attrazioni presenti al luna park.
 

Ran ebbe timore per un attimo e strinse in cerca di sicurezza la mano di Shinichi, che la guardò stupito per il gesto.

E la giostra partì, intorno a loro urla di gioia e panico riecheggiavano nell'aria.


 

                                                                                            ~ ¤ ~



 

"- Salve, mi servirebbero un 44 e un 38-" disse cordialmente Shinichi al ragazzo dietro al banco.

Erano nella pista di
pattinaggio.
 

Il ragazzo si allontanò dal banco per prendere le calzature richieste.
 

Lo sguardo di Ran era fisso su Shinichi, che sembrava così sicuro di sè.

Peccato però ci fosse un piccolo, minuscolo problema.

Lei non sapeva pattinare.

Era completamente negata e aveva paura di cosa avrebbe pensato Shinichi di lei.

 

"- Ecco a voi, buon divertimento-" la voce del ragazzo la distolse dai suoi pensieri facendola ripiombare nella realtà.

 

Shinichi ringraziò e prendendo i pattini si avviò verso le panchine, seguito da Ran.

Indossò i pattini velocemente, guardando la ragazza con la coda dell'occhio i suoi movimenti.

Ran seguiva passo passo ogni sua mossa.

 

"vuoi vedere che..." pensò Shinichi sorridendo divertito.

 

Si avviarono verso la pista già popolata da coppiette e ragazzini di ogni età. Shinichi avanzò sicuro e mentre Ran rimaneva aggrppata a bordo pista lui

iniziò un paio di giri di riscaldamento.

 

"E' davvero bravissimo" pensò Ran guardando Shinichi muoversi agile e sicuro di sè sulle lame sottili.

 

Shinichi si avvicinò a Ran e le porse la

mano. Di nuovo.

 

"- Coraggio, adesso tocca a te! Non ti farò cadere promesso. Fidati-" le disse guardando intensamente quei occhi azzurro-lillà così dolci e timorosi.

 

Ran afferrò la mano tersa di Shinichi e la strinse forte.

 

"- Mi fido-"disse sorridendo, era sincera.

 

Ran anche se conosceva Shinichi da poco più di una settimana, sapeva di potersi fidare di lui.

 

Era qualcosa che andava oltre, sentiva per lui qualcosa di..strano. Quando provò a fare un passo, si sbilanciò in avanti, fortunatamente Shinichi la tenne

stretta per la vita.

E se da un lato era felice della sua vicinanza, dall'altro era incerta.

Era così appiccicata a Shinichi che era in grado di sentire il suo odore.

Un odore così buono e così..suo.

Sapeva di sole, di erba appena tagliata, sapeva di tranquillità e sicurezza.

Sapeva di Shinichi.

Poteva sentire il calore della sua pelle, la consistenza dei suoi muscoli.
 

Arrossì come un pomodoro maturo a quei pensieri così...dettagliati.
 

Si staccò di botto e arretrò perdendo il già precario equilibrio finendo con sedere sul

ghiacchio. Shinichi preso alla sprovvista non riuscì a prenderla.

 

“- Ti sei fatta male?-” le chiese gentile tendendole la mano.
 

Ran l’afferrò e con lentezza si tirò sù, cercando di restare in equilibrio.

 

“- Sto bene, solo che..non so pattinare-” rispose lei con un fil di voce evitando lo sguardo del giovane.

 

Aveva paura del suo giudizio, di essere guardata con scherno e derisione.

Sentii la mano di Shinichi girarle il viso sino a guardarlo negli occhi.

Sentiva lo sguardo del detective su di sè, la studiava, scrutandola nel profondo scavalcava quel muro e le arrivava dentro, il suo sguardo scorreva come

lava rovente
nel sangue infiammandola, fino alla sua anima, arrivando al cuore che maledetto, batteva fuorioso scuotendole le membra facendole vibrare.

 

“- Ran, il non saper pattinare non è un problema posso aiutarti ad impare se vuoi-” ledisse sorridendole dolcemente.

 

“- Davvero mi insegneresti?-” chiese stupita.

 

“- Certo. Dai, vieni-” la prese per mano e l’avvicinò a sè sentendo il suo dolce profumo, tremò per un istante ma decise di calmarsi prendendo un respiro

profondo.

 

Ran sentì distintamente il petto caldo di Shinichi, aderire dietro di lei. Il respiro caldo del detective le sfiorò l’orecchio facendola rabbrividire.

 

“- Per prima cosa, devi mantenere dritto il baricentro. Concentra lo sguardo su un punto davanti a te e lascia che sia il tuo corpo a trovare l’equilibrio -” le

sussurro
tutto ciò all’orecchio, lasciandosi cullare dal suono roco e sensuale della sua voce.

 

“- Porta le braccia in fuori appena sotto al livello delle spalle, piega leggermente le ginocchia ed inclinati in avanti..ecco brava-” le disse guidandola nei

movimenti
e allontanandosi di pochi centimetri.

 

All’inizio barcollò leggermente ma dopo un paio di tentativi riuscì a tenersi in equlibrio sciogliendosi e camminando abituandosi alle lame sottili.

Passarono così il pomeriggio, Shinichi pazientemente le spiegava e le imparava a pattinare, Ran che ascoltava e sorrideva dei progressi fatti.


 

                                                                                        ~~~ § ~~~



 

Era già pomeriggio inoltrato, e il sole stava per tramontare tingendo l’azzurro del cielo di un color arancio-rosato-porpora.

Ran si era divertita così
tanto con Shinichi che le dispiacveva che la giornata fosse già finita.

 

“- Adesso cosa vuoi fare?-” la voce di Shinichi la fece tornare alla realtà e sorrise.

 

“- Beh, ci sarebbe ancora una giostra chen mi piacerebbe fare-” disse titubante indicando l’enorme struttura davanti a loro: la ruota panoramica.

 

Shinichi sorrise accondiscindente e andarono a fare i biglietti. Salirono e si accomodarono l’uno di fronte all’altra mentre la giostra lentamente

partiva salendo poco per volta, nel abitacolo regnava il silenzio interrotto solo dai loro respiri tranquilli.

Il cielo era già candeggiato di rosa e arancione, illuminavano con i loro sgargianti quanto tenui colori i loro visi.

Shinichi guardava la ragazza che aveva di fronte, si era divertito con lei, le era piaciuto vederla ridere divertita, insegnarle a pattinare, tenerla per mano..

 

Lei è così diversa.

Così pura.

Lei si fidava di lui, e lui...

Scosse la testa infastidito, non poteva lasciarsi andare era ‘contro le regole’.


 

Ran guardava il paesaggio incantata e tutta la giornata le ripassò davanti come un film.

Sorrise.

Lo conosceva si e no da una settimana, ma lui la faceva sentire imbarazzata quando la guardava, arrossiva quando lui le sorrideva e il suo cuore batteva

così forte
da far male.

Non riusciva a smettere di pensarlo, e inevitabilmente sorrise.

Di nuovo.


 

“- Perchè sorridi?-” le chiese Shinichi.

 

Ran arrossì di botto per essere stata presa in castagna.
 

“- Beh, mi sono diverita molto oggi-” rispose sincera.

 

“- Anche io, molto-” le disse sorridendo divertito e facendole l’occhiolino.

 

La giostra si fermò di botto e il controllore aprii lo sportello della carrozza, nessuno dei due si era accorta che erano tornati giù e che il giro era finito.


 

                                                                                  ~~~ ¤¤ ~~~



 

Uscirono dal lunapark e Shinichi decise di accompagnare Ran a casa, che dopo varie proteste accettò.

Il tragitto era stato silenzioso ma tranquillo, erano arrivati sotto l’agenzia investigativa e notarono li pronti per suonare Heiji e Kazuha.

 

“- Heiji, Kazuha -” li richiamò Ran facendo girare i diretti interessati.

 

“- Ran, Shinichi eccovi stavo per suonare-” disse sorridendo.

 

“- Che ne dite di cenare qui già che ci siete se non avete impegni ovvio-” disse Ran guardando i tre che annuirono concordi.

 

Salirono in casa e entrarono togliendo poi giacche e cappotti.

 

“- Adesso chiamo mio padre e lo avviso-” disse Ran prendendo il cordless.

 

“- Eravamo venuti per questo Ran, l’Ispettore Megure ha coinvolto anche tuo padre nell’indagine di oggi e adesso è in centrale per il verbale-” le

comunicò Heiji.


 

Ran allora rimise al suo posto il cordless e con Kazuha iniziarono a preparare la cena per loro quattro.

 

                                                                                        ~~~ ~~~



 

Kazuha tartassò Ran di domande più o meno imbarazzanti dove Ran arrossiva e borbottava e Kazuha rideva divertita.

Prepararono dei manicaretti italiani come la pasta al sugo e basilico, la carne grigliata e per contorno una semplice insalata verde con radicchio e

pomodorini.
La cena era pronta in tavola, tutto era pronto ed apparecchiato e Ran andò in salotto a chiamare Heiji e Shinichi, da quando erano arrivati

avevano iniziato a
parlare di casi e omicidi vari sotto lo sguardo rassegnato di Kazuha e quello divertito di Ran.
 

I due non si accorsero che Ran era lì, e quando stava per chiamarli sentii uno strascico della loro conversazione..

 

“- Ci sono novità sul caso?-” chiese Heiji.

 

“- No, nessuna. Da quando sono qui non ho notato nulla di insolito intorno a lei-” rispose serio Shinichi.

 

“- Forse ha lasciato perdere o forse sta studiando la sua prossima mossa-” ribattè Heiji con altrettanta serietà.

 

“- Lo credo anch’io dobbiamo tenere gli occhi aperti, domani ne parlerò con Kogoro-” concluse infine sospirando stanco.

 

D’untratto Shinichi aprì gli occhi e rimase di sasso vedendo Ran e sperò fosse arrivata adesso.

Ran vide lo sgomento di Shinichi e si sentì in imbarazzo per aver origliato, decise di far finta di niente ed entrò, anche Heiji ebbe la stessa reazione di

Shinichi e
questo la stranì, ma decise di lasciar perdere, per ora.

 

“- Ragazzi è pronta la cena-” disse e vide tirare ad entrambi un sospiro di sollievo.

 

Cenarono e scherzarono per tutta la serata godendosi quella tranquillità.



 

                                         ANGOLO AUTRICE

 

Salve ragazzi >_<

lo so sono in SUPER ritardo e mi

dispiace..

mi hanno smantellato il pc: il monitor

non funzionava, il mouse non

funzionava, l’hard disk è andato ed io

avevo perso tutti i dati..

Lo so vi ho deluso e vi capisco >~<

non so se mi seguirete, se

commenterete, oramai non sono più

sicura di essere una ‘brava autrice’..

Continuerò a scrivere i capitoli poichè

voglio completare la storia, non sò

quando metterò il quarto capitolo, farò

del mio meglio, questo ve lo prometto.

Vi chiedo solo continuate a seguirmi,

siete voi che con i vostri commenti mi

aiutate a non mollare <3

 

Cat_Writer

  
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