Fanfic su attori > Jamie Dornan
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Autore: _ether    20/02/2015    2 recensioni
[Jamie Dornan/altro personaggio]«Ora ragazzi – ci ammutolì tutti il professore – verrete uno per uno qui vicino a me e metterete una mano dentro questa ampolla. Sul foglietto che pescherete ci sarà scritto il nome di uno degli artisti che avete appena visto proiettato. Queste grandi personalità dello spettacolo inglese hanno deciso di collaborare con la nostra importante università per poter darvi l'occasione di migliorare voi stessi, imparare dal mondo della recitazione e della regia e diventare un giorno degli ottimi registi, produttori o critici in questo ambiente. Il voto sarà dato su un piccolo cortometraggio che dovrà durare massimo un'ora dove riprenderete una giornata tipo di questi personaggi, con tanto di dietro le quinte e interviste allegate. Non so se avete presente i documentari di MTV, bhé, vorrei che somigliassero a quelli. E mi raccomando; massima professionalità. Bene, spero sia tutto chiaro, ora potete scendere.. educatamente», aggiunse, sghignazzando appena le prime ragazze si furono alzate, correndo e accalcandosi l'una sull'altra. (con il proseguire della storia potrei cambiare il rating in rosso, ma ancora è tutto nella mia mente)
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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0.


Ti è mai capitato di essere così sicura del tuo amore verso la persona amata da pensare che mai niente sarebbe riuscito a spegnere quel fuoco che ti bruciava dentro? Ti è mai capitato di provare un sentimento così potente che il solo pensiero di tradirlo ti faceva rivoltare le budella nello stomaco? Ti è mai capitato di pensare di essere abbastanza forte da combattere ogni avversione o ostacolo ti si proponesse davanti?
A me è capitato. Non c'era giorno che passavo senza sentirlo almeno una volta, nonostante i nostri impegni, non c'era notte in cui mi addormentavo senza un pensiero per lui, in cui chiudevo gli occhi e non immaginavo le sue braccia intorno al mio corpo o il suo respiro sul mio collo, tra i miei capelli sparsi sul cuscino morbido.
Eppure la vita è imprevedibile, oggi sei al settimo cielo, invincibile, e domani vorresti solamente rimanere solo con te stesso.
«Sei ancora più bella dell'ultima volta che ti ho vista.»
Alzai lo sguardo dalla mia tazza di thé fumante per posarlo prima su quelle labbra leggermente ripiegate all'insù e successivamente su quegli occhi azzurri, quasi grigi direi, che mi scrutavano, fissi su di me. Aveva la stessa aria arrogante e presuntuosa che da sempre lo caratterizzava e che mi aveva colpito al nostro primo incontro.
Le mie mani, appoggiate ai bordi della tazza bollente, avevano iniziato a tremare leggermente da quando mi ero seduta a quel tavolo, ma non volevo dargliela vinta per nessun motivo, così cercai con tutta me stessa di risultare il più naturale possibile.

Non vedendo nessuna reazione da parte mia, sfiorò con i polpastrelli della sua mano il dorso della mia, prima di prenderla e provocarmi la pelle d'oca. Quel contatto mi scioccò letteralmente.
Era da così tanto che non lo vedevo, che non sentivo il suo tocco delicato, ma allo stesso tempo sicuro, proprio di una persona sfrontata come lui. Ci sapeva fare, ci sapeva terribilmente fare con le donne ed era quella un'altra qualità che mi aveva colpito mentre imparavo a conoscerlo.
«Mi sei mancata», continuò, con voce bassa, quasi sussurrando.
Deglutii il groppo il gola, prima di parlare.
«Non ti sei più fatto sentire.»
Avrei tanto voluto risultare fredda, ma la voce mi uscì tremante.
Lui lasciò libera la mia mano e, sorridendo in modo seducente, si appoggiò allo schienale della sedia.
«Ero un coglione a quel tempo, mi sono spaventato da ciò che iniziavo a provare per te», si giustificò.
Scrollai il capo, «ma per favore.»
«Non mi credi?», e ora la sua espressione era cambiata. Quanto era bravo ad incantarti!
«Eri.. Sei sposato», strepitai, quasi urlando. Mi bloccai, feci una pausa, respirando a fondo, e ripresi sforzandomi di usare un tono di voce più pacato. «E senza darmi nemmeno una spiegazione sei sparito.»
«Potrei dire la stessa cosa di te», ribatté subito e incrociò le braccia al petto.
Chiusi per un momento gli occhi per cercare di calmarmi. Quel ragazzo era capace di tutto e più continuava a fissarmi con quegli occhi che sembravano così sinceri, più riusciva a portarmi a fondo, a farmi barcollare, per poi finire tra le sue braccia. Aveva sempre vinto su di me, bastava una sua chiamata, una sua parola e io correvo da lui, lasciandomi usare.
«Perché ti sei rifatto vivo?»
«Sono stato un idiota», e si sporse nuovamente verso di me, «lo so, so di essermi comportato da vero stronzo con te e hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me», si bloccò un momento accorgendosi del fatto che stavo serrando improvvisamente la mascella, poi riprese dopo un lungo respiro, «l'altro giorno mi è capitato di leggere un tuo articolo su di un giornale, mi sei tornata in mente, ho avuto l’esigenza di contattarti anche solo per sapere come te la cavi e.. Senti, potrà sembrare ridicolo, ma spero veramente che tu accetterai le mie scuse e ti lascerai spiegare», si bloccò per un attimo e continuò solo dopo aver abbassato lo sguardo sulle mie labbra ed essersi avvicinato ancora di più al mio viso, «non ho trovato più nessun'altra ragazza che facesse l'amore come sai farlo tu.»
La mia testa mi stava dicendo di andarmene, di alzarmi immediatamente da quella sedia e allontanarmi dal diavolo tentatore, dalle sue grinfie, ma il mio cuore stava pompando troppo velocemente e non voleva assolutamente dar retta alla ragione.
Tutto era scomparso, gli ultimi mesi erano stati cancellati, il volto del mio ragazzo si era dissolto.
Sarei crollata, avrei tradito e buttato tutto all'aria, se improvvisamente il mio cellulare non avesse iniziato a squillare.
Sobbalzai e con uno scatto improvviso presi tra le mani il mio cellulare, accettando la chiamata in arrivo.
«Dammi solo cinque minuti e sono da te, okay?» e riattaccai immediatamente, per non dare modo di far capire la mia agitazione a nessuno, né chi avevo davanti, né chi era dall'altra parte della cornetta, anche se ero sicura fosse stato tutto inutile.
Mi alzai in piedi, mentre l'uomo, ormai sconosciuto per me, ancora mi stava fissando.
«Era il tuo ragazzo?» e mi sembrò di leggerci un velo di irritazione.
«Sì, mi sta aspettando», mi voltai e, dandogli le spalle, me ne andai il più lontana possibile da lui, con il cuore che mi sarebbe uscito dal petto di lì a poco.

«Non è finita qui, signorina», lo sentii urlarmi dietro, in tono divertito e allo stesso tempo malizioso.
Senza degnarlo di una risposta affrettai il passo e uscii dal bar.
Stavo per cedere e, cosa ben peggiore, avevo ancora il desiderio pulsante di baciare quelle labbra perfette e rosse.

**

Salve a tutte :-)

Dopo una vita praticamente sono tornata tra voi con questa storia su Jamie Dornan, attore che ho conosciuto grazie alla sua parte in 50 sfumature di grigio, ma che ho imparato ad amare nella serie tv The Fall, davvero stupenda e che consiglio a tutte voi che mi state leggendo. In realtà lo “scheletro”, se così posso definirlo, di questa storia l’avevo già scritta anni fa con altri personaggi e l’avevo già pubblicata su questo sito ma con un altro account. Oggi ho deciso di cancellarla, riprenderla e rimetterci mano.

Spero vi piacerà, anche se questo si tratta solamente di un “prologo”, una specie di flashforward dell’idea di storia che mi sono immaginata nella mente, quindi se non ci avete capito nulla non preoccupatevi, dal prossimo capitolo inizierò a raccontare tutto fin dall’inizio. Ora lascio a voi i commenti, un bacione.

xx

  
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