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Autore: deine    20/02/2015    3 recensioni
Dopo la battaglia alla Montagna Solitaria, Legolas parte per cercare Aragorn, seguendo il consiglio di Thranduil. L'Elfo dovrà affrontare un lungo viaggio, seguendo il corso del Grande Fiume, ma non sarà solo in questa avventura...
Dal testo:" La sua mano si strinse attorno all’arco istintivamente, quando sentì il grido disperato che aveva squarciato il silenzio. Si alzò precipitosamente, preparando una freccia con movimenti veloci e ormai automatici, mentre cercava di capire da che direzione provenisse il grido, che non si ripeté. Legolas si mise a correre verso Ovest, da dove pensava fosse arrivata quella disperata richiesta d’aiuto."
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Un cavallo avanzava lentamente nella notte scura e priva di stelle. Il rumore leggero dei suoi zoccoli era l’unico segno del suo lento procedere, poiché le stelle, le uniche che avrebbero potuto illuminare la strada davanti all’animale, si erano rifiutate di brillare nel cielo quella notte. Il vento soffiava gelido e la pioggia scrosciava forte, una fine tenda d’acqua che isolava il cuore e oscurava anche la vista più acuta. L’unico rumore nettamente udibile era lo schianto della cascata d’acqua che giocava e scivolava fra le fronde degli alberi della foresta, e poi precipitava al suolo, rendendolo scivoloso.
Il cavallo incespicò e uno zoccolo slittò sul terreno, costringendo il cavaliere a compiere una brusca manovra per mantenere l’equilibrio. L’Elfo era stanco. Tutto il giorno aveva cavalcato, riflettendo sulle parole del padre, mentre le agghiaccianti immagini della battaglia appena conclusa affollavano la sua mente, riportandolo allo scontro con l’Orco Bolg, ai quei momenti terribili in cui aveva sentito la paura di soccombere e al pensiero della madre, che l’adrenalina dovuta alla battaglia aveva cancellato, e che le parole del padre avevano riportato bruscamente alla memoria. Legolas fermò il cavallo, perché l’oscurità iniziava a diventare pesante anche per i suoi occhi, che vedevano dove mai un uomo era arrivato e conoscevano creature dimenticate, luoghi occultati e terribili verità sull’atrocità del mondo in cui viveva.
Aveva visto il nano, colui che doveva diventare il re sotto la montagna, morto; da lontano, mentre si allontanava verso il Nord, l’aveva scorto riverso al suolo, con la lucente spada elfica accanto che mandava riverberi dorati del sole che tramontava su quel giorno grondante sangue. Gli aveva porto un saluto da lontano, compiangendolo. I Nani, maledettamente robusti, eppure così facili da spezzare.
Si avvolse nel mantello, dopo essersi sistemato sotto un imponente faggio che l’avrebbe protetto dalla pioggia. I suoi pensieri si volsero verso il viaggio che avrebbe affrontato, un lungo cammino per cercare un uomo di cui non conosceva il vero nome. Grampasso, quello era il suo unico indizio, ed egli vi si aggrappava come un naufrago ad un pezzo di legno, per affrontare ciò che l’aspettava, e che non immaginava dove l’avrebbe portato. Mentre cercava di riposare gli sovvenne un canto antico, che non ascoltava da molto tempo, e iniziò a canticchiarlo, mentre gli tornava alla memoria un ricordo importante, che non aveva mai dimenticato…
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“È per me?” aveva esclamato entusiasta, ammirando la scarna struttura dell’oggetto nelle mani del padre con gli occhi azzurri spalancati.
“Sì. L’ho fatto costruire apposta per te, con il nocciolo più elastico e robusto di Bosco Atro, perché ti serva al meglio.” Aveva risposto Thranduil, con un sorriso orgoglioso che gli increspava il viso algido.
 
“È meraviglioso. Quando potrò iniziare ad usarlo?” aveva replicato rapito  Legolas, che non aveva occhi che per l’arco, rigirandolo e tentando di tenderlo, anche se era più alto di lui e lui con la mano di bambino riusciva a malapena a tenerlo stretto nel pugno.
“Presto. So che avrai pazienza, perché la pazienza è dote di un re, e io so che sarai un grande re un giorno.” Il padre lo aveva guardato negli occhi e il piccolo Elfo aveva visto chiaramente la speranza e l’orgoglio che provava nei suoi confronti. Aveva sorriso.
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Sospirò. Non sarebbe diventato re, mai più. Però in fondo non gli dispiaceva, perché amava viaggiare e non avrebbe desiderato fermarsi finché non avesse visto ogni cantone della terra di mezzo. Forse non era diventare re il suo destino, ma neanche lui, che percorreva con passo lieve la Terra di Mezzo da moltissimo tempo, poteva scorgere il futuro.
Finalmente riuscì a liberare la sua mente da ogni pensiero e ottenne finalmente un po’ di riposo, mentre il cielo schiariva e la notte si accingeva a volgere al termine.
 
 
 
La sua mano si strinse attorno all’arco istintivamente, quando sentì il grido disperato che squarciò il silenzio. Si alzò precipitosamente, preparando una freccia con movimenti veloci e ormai automatici, mentre cercava di capire da che direzione provenisse il grido, che non si ripetè. Legolas si mise a correre verso Ovest, da dove pensava fosse arrivata quella disperata richiesta d’aiuto. Cercò di ricordare dove si era accampato e dove si trovava il suo cavallo, per tornare a prenderlo dopo avere controllato la situazione. Giunse in una radura infine e, sebbene il sole non fosse ancora sorto, riuscì a vedere una figura scura che tremava, grazie al debole chiarore che precedeva l’alba. Si concentrò sulla creatura: si avvicinò piano, l’arco pronto e i muscoli tesi, pronti a scattare se fosse stata una trappola. Quando fu abbastanza vicino si rese conto che colei che aveva urlato era un Elfo femmina, e che perdeva abbondanza di sangue da una ferita al fianco. Legolas la sollevò piano, intenzionato a portare quella fanciulla tremante e ferita dove si era accampato, per curarla, ma, mentre la sollevava, lei urlò. Legolas capì in un secondo: non era un grido di paura o di dolore, ma un avvertimento. Si voltò appena in tempo per vedere un grosso ragno nero, alto come due uomini, sollevare un aculeo per colpirlo. Lo schivò gettandosi di lato e trascinando con lui la ragazza, che rotolò velocemente di lato, mettendosi al sicuro e lasciandogli campo libero per affrontare la bestia che lo fronteggiava. Legolas non aveva più l’arco a disposizione, poiché si trovava sotto la zampa posteriore del ragno; mentre schivava un attacco e rispondeva con un calcio alla zampa di quel disgustoso essere, sentì un colpo alla spalla. Si girò e vide una lama brillare per terra, alzò lo sguardo e si rese conto che l’Elfa gli aveva tirato un pugnale. Ringraziandola mentalmente Legolas afferrò l’arma e si preparò a colpire il ragno nel punto più vulnerabile: il ventre. Indietreggiò e aspettò che il ragno cercasse di colpirlo e perdesse l’equilibrio e, come ciò avvenne, si diede la spinta e scivolò sul terreno, colpendo la bestia allo stomaco e affondando il pugnale nella pancia dell’essere, che crollò di lato, morto. Ma i problemi non erano finiti: il fruscio che proveniva dagli alberi indicava che presto ne sarebbero arrivati altri. Legolas recuperò l’arco, afferrò la ragazza esangue e si precipitò di nuovo nel bosco, correndo a perdifiato verso il cavallo. Quando lo raggiunse caricò la giovane davanti e, sorreggendola, saltò in groppa all’animale, spronandolo a correre al galoppo e lasciandosi alle spalle Bosco Atro.
 
 



Salve a tutti coloro che sono giunti fino a qui! Be' innanzitutto grazie di avere letto questo primo capitolo e, se vi è piaciuto o non vi è piaciuto o pensate che dovrei vendere pesce al mercato invece di scrivere...scrivetemelo pure! (poi però il pesce lo comprate da me eh)
Scherzi a parte, ho scritto questo capitolo davvero con il fiato sospeso, perchè avevo paura di dimenticarmi tutto. Spero che vi sia piaciuto e che commentiate, ma ringrazio anche i più silenziosi che arrivano in fondo alla storia.Grazie mille a tutti, Mela.
Qualche nota:
-Le informazioni geografiche, gli itinerari e tutto ciò che ne concerne sono puntualmente verificati utilizzando la mappa della  Terra di Mezzo.
-Come molti di voi avranno sicuramente notato che ho preso come spunto molti avvenimenti che vengono raccontati nel film, come il consiglio di Thranduil e la madre di Legolas
-Essendo la mia prima long, non sono ben preparata a pubblicare un capitolo a settimana, per esempio, quindi pubblicherò il prima possibile, ma non regolarmente.
Credo di avere detto tutto, se per caso notate degli errori o delle incongruenze, fatemelo pure presente. Ciao ciao
   
 
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